La vera ragione per cui l'economia globale è un tale disastro

alingtonsky

Forumer storico
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di Steve Forbes
traduzione di Francesco Simoncelli
The Real Reason the Global Economy is Such a Mess - and How to Fix It
Oct 16, 2014.


L'economia globale è un disastro perché la maggior parte di economisti, banchieri e leader politici non capisce uno dei temi più importanti: il denaro. Quando si tratta di politica monetaria, capiscono alla rovescia, grazie alle idee sgangherate di John Maynard Keynes.

Prima di Keynes & Co., gli economisti comprendevano come l'economia reale consistesse nella creazione di prodotti e servizi. Il denaro era il simbolo dell'economia. Rappresentava quello che la gente aveva prodotto. Era un facilitatore del commercio.

La capacità delle persone di commerciare tra di loro è il modo in cui raggiungere uno standard di vita più elevato. Il denaro misura la ricchezza; non è la ricchezza stessa. Si tratta di un credito nei confronti di prodotti e servizi che le persone hanno creato. Ecco perché la contraffazione è illegale; è un furto. Ma quando è lo stato che la pratica, lo chiama quantitative easing, o stimolo.

Il denaro riflette quello che facciamo nel mercato. Ma invece di riconoscere tale verità di base, Keynes disse l'esatto contrario. Secondo il suo modo di pensare, il denaro controllava l'economia.

Modificate l'offerta e potrete modificare la produzione economica, proprio come un termostato controlla la temperatura di una stanza. Lo stato, e non il mercato, è il vero motore del commercio.

Gli altri "attori economici", come investitori, venture capitalist, imprenditori e dirigenti d'azienda, sono secondari; si limitano a rispondere alle richieste dei funzionari di governo e ai banchieri centrali. (Mentre i monetaristi si concentravano esclusivamente sulla massa monetaria, Keynes riteneva che fosse utile impiegare gli strumenti fiscali, come ad esempio le spese e le tasse, per contribuire a guidare l'economia. Lui e i suoi accoliti, tuttavia, non comprendevano come le imposte fossero una barriera o un ostacolo per l'attività commerciale; le consideravano come un modo di controllare il potere d'acquisto totale di un'economia, o la "domanda aggregata".)

Keynes condivideva un punto di vista con gli economisti classici: considerava l'economia come una macchina che avrebbe dovuto funzionare senza problemi. Nel suo quadro teorico, i cosiddetti cicli economici — boom & bust — erano fenomeni da studiare fino a quando non si sarebbe trovato il modo di eliminarli. I classicisti pensavano che si sarebbe dovuta implementare più "concorrenza perfetta" tra le imprese, una regolamentazione statale minima, livelli prudenti di spesa pubblica, un gold standard e tasse basse, insieme ad una lotta contro le pratiche bancarie scorrette.

Il culto di Keynes pensava che il libero mercato fosse intrinsecamente instabile, i capitalisti erano i loro peggiori nemici e i funzionari statali saggi, come Keynes, erano necessari per salvare gli uomini d'affari da loro stessi. Attuate i giusti controlli statali — in primo luogo monetari — e l'economia scorrerà senza problemi.

Joseph Schumpeter riteneva che sia i classicisti sia i keynesiani fossero completamente in errore nel guardare l'economia come se fosse un orologio. Per lui "l'equilibrio" non esisteva. Infatti il mercato è in continua evoluzione; il ritmo varia, ma le cose non rimangono mai ferme. Nuovi metodi, nuove invenzioni e un tasso costante di miglioramento delle cose esistenti, fanno in modo che i funzionari statali non possano mai gestire un'economia nel modo in cui si guida una macchina.

L'unica, singola economia è quella globale. Eppure Keynes presumeva che l'economia britannica potesse essere trattata come se fosse un'entità isolata. Troppi paesi oggi formulano politiche secondo ipotesi simili.

La lista di Forbes dei 400 americani più ricchi e la nostra lista dei miliardari globali, dimostrano che Schumpeter aveva ragione. Gli "attori economici" sono i cosiddetti elementi motore. Lo stato può ostacolare le loro attività, oppure può creare un ambiente in cui possano crescere e fiorire.

Ciò può sembrare scontato. Eppure le economie di tutto il mondo sono in difficoltà. I capi di governo e gli economisti parlano di politica monetaria, come se si potessero rinvigorire economie che stanno affogando a causa di una tassazione eccessiva, di una burocrazia soffocante e una enorme spesa pubblica.

(Ricordate, lo stato non crea risorse. Le prende attraverso la tassazione, i prestiti o l'inflazione, cioè — e qui Keynes aveva ragione — un'altra forma di tassazione.)

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The Real Reason the Global Economy is Such a Mess - and How to Fix It - Daily Reckoning

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