la verità

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Se noi, in casa, di sera, con la luce di una lampadina (una classica al tungsteno, pere esmpio) guardiamo un muro bianco, lo vediamo bianco.

Ma quel muro NON è bianco. E' leggermente giallo, perché la luce della lampadina è più "calda" di quella del sole. Noi lo vediamo bianco perché avviene un processo di distorsione nel passaggio dell'immagine dall'occhio al cervello.


La macchina fotografica, che contrariamente a noi non ha un cervello che corregge in automatico le informazioni ricevute dall'occhio, ci rivela che il muro è un po' giallo.

Il binomio occhio/cervello, ovvero quanto noi sappiamo, in pratica ci dice una menzogna.

Eppure, quando vediamo una foto scattata in casa (con il "Bilanciamento del bianco" impostato in modalità automatica), e il muro ci appare come è, ovvero giallo, la prima cosa che facciamo è andare a correggere il bilanciamento del bianco, in modo che il muro appaia bianco.

Si deduce che talvolta gli umani vogliono che le cose siano coerenti con le distorsioni a cui sono abituati (psicologicamente ma anche meccanicamente, consapevolmente o no), non che siano "vere". Se sono "vere", quelle cose sembrano "false" agli umani.



Quindi, le mie domande sono:
1) Ma quel dannato muro illuminato dalla luce della lampadina, di che colore è?
2) Se non è oggettivamente e scientificamente bianco, come ci dimostrano strumenti meccanici opportunamente tarati, possiamo immaginare per induzione che ci siano numerosi altri casi in cui le nostre percezioni e le nostre conoscenze sono, a nostra insaputa, "sbagliate" e quindi ci inducono a giudicare "falsa" la Verità (es. a giudicare innaturalmente ed erroneamente giallo un muro che i nostri fallaci occhi hanno visto bianco)?


Messer Ignatius Lei ha mai letto Sesto Empirico?
...ebbene egli sostiene che ogni nostra conoscenza...persino le più elementari...siano relative e per nulla baciate dal vero essere delle cose.

Non dico d'esser come lui, ma una forma viscerale di scetticismo mi pervade
 
Messer Ignatius Lei ha mai letto Sesto Empirico?
...ebbene egli sostiene che ogni nostra conoscenza...persino le più elementari...siano relative e per nulla baciate dal vero essere delle cose.

Non dico d'esser come lui, ma una forma viscerale di scetticismo mi pervade

Anch'io son popperianamente scettico, e so che le mie certezze son soggettive. Piuttosto, Messer Robert, t'hanno mai dato del Sofista a causa delle tue sovversive opinioni sulla relatività della conoscenza?

PS ovviamente non ho letto il testo da te citato, ma a causa d'un complotto acculturatore mi cimento con 'Lo sviluppo su scala umana'.
 
Anch'io son popperianamente scettico, e so che le mie certezze son soggettive. Piuttosto, Messer Robert, t'hanno mai dato del Sofista a causa delle tue sovversive opinioni sulla relatività della conoscenza?

PS ovviamente non ho letto il testo da te citato, ma a causa d'un complotto acculturatore mi cimento con 'Lo sviluppo su scala umana'.

Sofista no, poiché in fondo essi erano tutti impegnati a sostenere teorie varie per il purissimo gVusto del Cazzzo....

a volte son stato sgradito majeuta (mica tutti son dei perecottari come nei dialoghi di Platone)...nel forum di politica spesso mi è accaduto di trovare (quella che pensavo fosse) la verità nel corso di un dialogo....senza averla pensata prima di cominciare.

Potrei essere uno scettico probabilista....
 
hummmm ... no
in realtà ( stavo per scrivere: 'in verità' , ma suvvia c'è un limite all'ironia) sto cercando un metodo economico per verificare la verità di una affermazione

cmq, imho, se è giusto è vero ( non vale la relazione biunivoca)
se è falso, non è vero
l'illuminiazione, in quanto trascendente, è fuori da questo campo di analisi

E' un po' difficile cercare un metodo economico per verificare la verita', dipende per che' cerchi la verifica, penso. Voglio dire che dobbiamo definire un attimo meglio il problema, state parlando di scienza e di Dio e di politica ed economia senza soluzione di continuita' - ma non sto dicendo che non abbiate sollevato questioni interessantissime in ogni campo, solo che e' tutto nel pentolone, un po' di ordine, cavoletti :D:D

Adesso faccio la persona seria.
:)

Stavo pensando al termine "Verità".
A me piace pensare all'etimologia e all'origine delle parole.
Il nostro italiano "Verità" deriva dal latino "veritas" che a sua volta è una parola dalle incerte origini balcaniche, slave.
Il significato autentico di "veritas" risiede nella sua origine balcanica nella quale veritas corrisponde a "fede".
Quindi "veritas" significa "fede" e ciò che è vero, dunque, è quello in cui io credo, magari anche senza pormi tante domande.

Ma i Greci come dicevano "verità"?
Dicevano "aletheia" che viene dal verbo "lanthano" che significa "coprire".
L'alfa privativa, ecco che la verità per i Greci, è tutto ciò che viene "scoperto", col logos, col ragionamento.

A me piace pensare che noi, con il nostro termine "verità" possiamo intendere tutti e due i significati dell'antichità.
Ciò che noi crediamo è vero (per noi, ovvio), tanto quanto è vero quel che viene "scoperto" col ragionamento.

Il primo significato è certamente meno assoluto, ma anche più "creativo", in un certo senso piace perché ci dà l'idea di poter "creare" una nostra speciale e personalissima verità.:)

Il secondo significato è meno "poetico", più razionale, ma anche quello non è assoluto. Il ragionamento non garantisce, a meno che non si tratti di scienze esatte, una "verità assoluta", però magari è meno contestabile.

ecco, cominciamo col definire l'oggetto di studio, di che verita' parliamo? :) mi sa che vi tolgo tutto il divertimento :(:(

trovo strabiglievole come i sofisti riescano ad ingarbugliare le cose, che lasciate a sè , scorrerebbero abbastanza bene da sole :rolleyes: ( liberamente tratto dal King John atto II scena V)




la verità nel campo del trascendente è IMHO una ma inconoscibile, per adesso almeno
ergo, argomento di discussione molto sottile , almeno quanto il ghiaccio di un solo giorno: si può percorrere, ma con molta cautela e umiltà

se pensi che sia inconoscibile mi spieghi come fai ad avere l'opinione per quanto umile che sia una?? :)

Se noi, in casa, di sera, con la luce di una lampadina (una classica al tungsteno, pere esmpio) guardiamo un muro bianco, lo vediamo bianco.

Ma quel muro NON è bianco. E' leggermente giallo, perché la luce della lampadina è più "calda" di quella del sole. Noi lo vediamo bianco perché avviene un processo di distorsione nel passaggio dell'immagine dall'occhio al cervello.


La macchina fotografica, che contrariamente a noi non ha un cervello che corregge in automatico le informazioni ricevute dall'occhio, ci rivela che il muro è un po' giallo.

Il binomio occhio/cervello, ovvero quanto noi sappiamo, in pratica ci dice una menzogna.

Eppure, quando vediamo una foto scattata in casa (con il "Bilanciamento del bianco" impostato in modalità automatica), e il muro ci appare come è, ovvero giallo, la prima cosa che facciamo è andare a correggere il bilanciamento del bianco, in modo che il muro appaia bianco.

Si deduce che talvolta gli umani vogliono che le cose siano coerenti con le distorsioni a cui sono abituati (psicologicamente ma anche meccanicamente, consapevolmente o no), non che siano "vere". Se sono "vere", quelle cose sembrano "false" agli umani.



Quindi, le mie domande sono:
1) Ma quel dannato muro illuminato dalla luce della lampadina, di che colore è?
2) Se non è oggettivamente e scientificamente bianco, come ci dimostrano strumenti meccanici opportunamente tarati, possiamo immaginare per induzione che ci siano numerosi altri casi in cui le nostre percezioni e le nostre conoscenze sono, a nostra insaputa, "sbagliate" e quindi ci inducono a giudicare "falsa" la Verità (es. a giudicare innaturalmente ed erroneamente giallo un muro che i nostri fallaci occhi hanno visto bianco)?

ai fini pratici, in questi ambiti, questo genere di verita' funziona cosi': il muro e' bianco fino a quando succede qualcosa per cui non lo e' piu'. se devi comprare una pittura bianca, finche' sei a casa il muro e' bianco, dopo che sei tornato dal negozio e ti sei accorto che quello che hai comprato nn va bene, il muro smette di essere solo bianco; e' probabile che anche al negozio quando gli hai detto voglio una pittura bianca ti abbiano fatto delle domande di approfondimento. :):)

oh non cominciamo con sta roba..
devo andare al colorificio a comprare il BIANCO per l'antibagno ricco di muffa..(vedi altro 3d)
non mi mettere in paranoia...:wall::wall::wall::wall:

preparati al peggio :D
 
beh era da iun pò che mi strascicavo l'idea
MissT mi ha fatto tornare in mente l'argomento... Ignà lo ha sviluppato
ed io son troppo pigro/stanco/di corsa per cercare nei thread se era stato sviluppato o era solo un abbozzo ...


internet, è una fonte di informazioni attendibile?
in generale, i media ( ot: si legge media e non midia ) sono una fonte di conoscenza?

cosa ne pensate?
che criteri utilizzate?
more to follow ...

io utilizzo il criterio di leggere un po' di tutto, quando l'esposizione e' chiara e consequenziale (in senso logico ed in senso pratico che e' mio e soggettivo) lo prendo per buono, senno' cestino temporaneamente o in maniera definitiva, a seconda. Sono sempre allerta ovviamente, chiunque puo' scrivere qualsiasi cosa.... e c'e' un grosso core di cose che leggo di cui non so se e' vero o falso, utile o no, aspetto di avere gli elementi per decidere. I mIdia (:D) sono una fonte di conoscenza come tutto, anche un'esperienza in cella e' una fonte di conoscenza, volendo :rolleyes::rolleyes: dipende da come li utilizzi.... o no? :):)
 
ciao Miss !!!! :):):)

urka sto uscendo ... nn ho tempo per discutere un poco con te : da stregatto, mi tocca tornare bianconiglio :rolleyes:

ma ....
se pensi che sia inconoscibile mi spieghi come fai ad avere l'opinione per quanto umile che sia una?? :)

sintetizzo ( poi approfondisco , oggi se riesco):
perchè la comprensione della verità per me è un divenire dinamico per approssimazioni successive: il metodo serve a non prendere strade sbagliate e dover tornare indietro (well, il più possibile , almeno)
è concetto della mutazione , si vede che sto ripescando il mio scarso taoismo per la mia orsacchiotta :)
insomma, magari non ci arrivo alla verità ultima, ma almeno non seguo la via dell'errore e vado via via affinando la conoscenza ... fin dove è oeconomicus farlo ( rapporto mezzi/risultati)


ot ma non è ot:
grufl vado a comprare del miele ... il mio ottimo, benchè tesaurizzato, è finito :( ;) :)


ciao a presto :) :) :)
 
io utilizzo il criterio di leggere un po' di tutto, quando l'esposizione e' chiara e consequenziale (in senso logico ed in senso pratico che e' mio e soggettivo) lo prendo per buono, senno' cestino temporaneamente o in maniera definitiva, a seconda. Sono sempre allerta ovviamente, chiunque puo' scrivere qualsiasi cosa.... e c'e' un grosso core di cose che leggo di cui non so se e' vero o falso, utile o no, aspetto di avere gli elementi per decidere. I mIdia (:D) sono una fonte di conoscenza come tutto, anche un'esperienza in cella e' una fonte di conoscenza, volendo :rolleyes::rolleyes: dipende da come li utilizzi.... o no? :):)


:lol: :up::up:

la mia orsacchiotta di cui sopra mi ha obbligato a rivedere 'invictus' alla TV qualche gg fa

e poi c'è questa, una delle mie preferite ...

Un uomo dovrebbe riconoscere le sue sconfitte garbatamente così come festeggia le sue vittorie, Max. Col tempo vedrai che un uomo non impara niente quando vince. Perdere invece può condurre a grande saggezza. Il nocciolo della quale poi è quanto sia più gradevole vincere. È inevitabile perdere di tanto in tanto... il trucco è che non diventi un'abitudine. (Henry Skinner)
 
:lol: :up::up:

la mia orsacchiotta di cui sopra mi ha obbligato a rivedere 'invictus' alla TV qualche gg fa

e poi c'è questa, una delle mie preferite ...

Un uomo dovrebbe riconoscere le sue sconfitte garbatamente così come festeggia le sue vittorie, Max. Col tempo vedrai che un uomo non impara niente quando vince. Perdere invece può condurre a grande saggezza. Il nocciolo della quale poi è quanto sia più gradevole vincere. È inevitabile perdere di tanto in tanto... il trucco è che non diventi un'abitudine. (Henry Skinner)

Perdere invece può condurre a grande saggezza. Il nocciolo della quale poi è quanto sia più gradevole vincere. È inevitabile perdere di tanto in tanto... il trucco è che non diventi un'abitudine. questa frase l'ho imparata bazzicando pei siti di finanza durante la mia attivita' o dovrei dire passivita' :D di trading, cosa che peraltro non sto piu' facendo :) ma Henry Skinner e' questo ?
 
Ultima modifica:
ciao Miss !!!! :):):)

urka sto uscendo ... nn ho tempo per discutere un poco con te : da stregatto, mi tocca tornare bianconiglio :rolleyes:

ma ....
se pensi che sia inconoscibile mi spieghi come fai ad avere l'opinione per quanto umile che sia una?? :)

sintetizzo ( poi approfondisco , oggi se riesco):
perchè la comprensione della verità per me è un divenire dinamico per approssimazioni successive: il metodo serve a non prendere strade sbagliate e dover tornare indietro (well, il più possibile , almeno)
è concetto della mutazione , si vede che sto ripescando il mio scarso taoismo per la mia orsacchiotta :)
insomma, magari non ci arrivo alla verità ultima, ma almeno non seguo la via dell'errore e vado via via affinando la conoscenza ... fin dove è oeconomicus farlo ( rapporto mezzi/risultati)


ot ma non è ot:
grufl vado a comprare del miele ... il mio ottimo, benchè tesaurizzato, è finito :( ;) :)


ciao a presto :) :) :)

non riesco a concepire una verita' ultima, devo essere limitata io... :)
 

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