Robert Shmadtke
L'estremista
Se noi, in casa, di sera, con la luce di una lampadina (una classica al tungsteno, pere esmpio) guardiamo un muro bianco, lo vediamo bianco.
Ma quel muro NON è bianco. E' leggermente giallo, perché la luce della lampadina è più "calda" di quella del sole. Noi lo vediamo bianco perché avviene un processo di distorsione nel passaggio dell'immagine dall'occhio al cervello.
La macchina fotografica, che contrariamente a noi non ha un cervello che corregge in automatico le informazioni ricevute dall'occhio, ci rivela che il muro è un po' giallo.
Il binomio occhio/cervello, ovvero quanto noi sappiamo, in pratica ci dice una menzogna.
Eppure, quando vediamo una foto scattata in casa (con il "Bilanciamento del bianco" impostato in modalità automatica), e il muro ci appare come è, ovvero giallo, la prima cosa che facciamo è andare a correggere il bilanciamento del bianco, in modo che il muro appaia bianco.
Si deduce che talvolta gli umani vogliono che le cose siano coerenti con le distorsioni a cui sono abituati (psicologicamente ma anche meccanicamente, consapevolmente o no), non che siano "vere". Se sono "vere", quelle cose sembrano "false" agli umani.
Quindi, le mie domande sono:
1) Ma quel dannato muro illuminato dalla luce della lampadina, di che colore è?
2) Se non è oggettivamente e scientificamente bianco, come ci dimostrano strumenti meccanici opportunamente tarati, possiamo immaginare per induzione che ci siano numerosi altri casi in cui le nostre percezioni e le nostre conoscenze sono, a nostra insaputa, "sbagliate" e quindi ci inducono a giudicare "falsa" la Verità (es. a giudicare innaturalmente ed erroneamente giallo un muro che i nostri fallaci occhi hanno visto bianco)?
Messer Ignatius Lei ha mai letto Sesto Empirico?
...ebbene egli sostiene che ogni nostra conoscenza...persino le più elementari...siano relative e per nulla baciate dal vero essere delle cose.
Non dico d'esser come lui, ma una forma viscerale di scetticismo mi pervade