LA VITA NON E' ASPETTARE CHE PASSI LA TEMPESTA... MA IMPARARE A BALLARE SOTTO LA PIOGGIA (3 lettori)

tatteo

Forumer storico
Nessuno ne parla.......

E' una stagione record con quarantadue podi tra maschi e donne, entrambe fantastici.
Da mettere in bacheca, le donne hanno vinto la classifica per nazioni
e siamo in assoluto la seconda nazione del mondo dietro l’Austria, fare meglio di così era impossibile.

Le donne hanno di sicuro un bel futuro con molte giovani come la Goggia, la Brignone e la Bassino che ci fanno ben sperare.
Gli uomini si sono aggrappati ai vecchietti anche se Paris è ancora nel pieno della sua carriera,
certo Moelgg e Fill sono da oltre un decennio sugli scudi ma va dato atto a loro di aver condotto una stagione da protagonisti,
e la seconda coppa consecutiva vinta di Peter in discesa e la degna consacrazione di una carriera straordinaria.

Torniamo al passato dopo cinque anni in cui abbiamo assistito ad un’evoluzione pazzesca grazie all’abilità di questi formidabili campioni
che sono riusciti a gestire sotto i loro piedi degli sci più corti e in curva inguidabili.
Ora tornando ai trentacinque metri cambieranno i raggi di curva e di sicuro assisteremo a diverse sorprese,
sarà una sciata più divertente e spettacolare che vedo di sicuro di buon occhio.
Anche la questione sicurezza è del tutto inesistente perché in questi ultimi anni ci sono stati diversi incidenti e infortuni che non hanno di fatto modificato ciò che già accadeva in passato.

A livello di giovanissimi dalle notizie che ho, pare ci sia della qualità però il problema è che manca una seconda fascia di atleti già pronti per essere competitivi.
Ci aspetta di sicuro qualche anno di magra nell’attesa che i sostituti dimostrino di essere al livello degli attuali.
Si salta una generazione e ci sarà da soffrire un po’, in gigante è già così da un paio di anni, e non ci resta che attendere con pazienza un fisiologico ricambio.
confermo. gli sci da gara di questo anno erano ingestibili. Soprattutto per lo speciale. Devi avere le gambe di rumenigge per riuscire a gestirli.
Una follia
 

Val

Torniamo alla LIRA
Per acquisire una società che fattura 30 milioni di euro, tutte queste persone....

HAT Sicaf, presieduta da Nino Attanasio e guidata dall’amministratore delegato Ignazio Castiglioni,
Tendercapital e Compagnie Financiere Saint Exupéry Sicav - Sif sono state assistite da Stefano Trentino e Marco Anghileri di Cassiopea Partners
in qualità di financial advisor, da Attilio Mazzilli, Francesco Pezcoller e Raul Ricozzi di Orrick in qualità di consulenti legali,
da Alberto Regazzo e Christian Christodulopulos di Long Term Partners per la business due diligence, da Marco Loda, Donatella Di Caprio e Lucia Ruffatti
di Deloitte per la due diligence contabile, fiscale e legale, da Andrea Zen di Deloitte per la predisposizione del business plan e da Alberto Angeloni e Massimiliano Kovacs di Montana per
la due diligence ambientale .

Il team di Wise, composto da Fabrizio Medea e Luigi Vagnozzi, è stato assistito da Andrea Accornero, Carlotta Robbiano e Alessandro Bonazzi di “Simmons &Simmons”
in qualità di consulenti legali e da Luca Guarna e Luca Cassiani dello Studio Spada Partners per gli aspetti societari e fiscali.

Il finanziamento per l’acquisizione è stato concesso agli acquirenti dal Banco BPM, assistito da Guido Iannoni Sebastianini e
Tommaso Bernasconi di Legance Avvocati Associati in qualità di consulente legale
.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Non ridete dopo aver letto questa notizia......c'è da piangere. A cosa si arriva è impensabile.

Tutto partì da uno scritto anonimo ed è finito per risolversi con l'auspicato happy ending grazie (anche) alle foto "di vecchia data" estrapolate da Google earth e street view.

Processo decisamente curioso quello celebrato quest'oggi al cospetto del giudice monocratico del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano.
La sbarra - metaforicamente ovviamente - due colichesi, padre e figlio ovvero Luciano e Mauro Sgheiz, ex olimpionico del canottaggio il primo
e attuale consigliere comunale d'opposizione il secondo, chiamati a rispondere, in concorso tra loro, del furto aggravato... di sassi dal torrente Inganna.

Ebbene sì, anche prelevare sedimenti dal greto di un fiume senza la necessaria autorizzazione configura un reato.
Ed i due imputati - entrambi assistiti dall'avvocato Stefano Pelizzari - stando al quadro accusatorio lo avrebbero fatto ben oltre - in quanto a lasso temporale e a quantitativo -
rispetto al permesso effettivamente ricevuto per compiere tale attività dall'Aipo su richiesta inoltrata all'Agenzia preposta dal "Pirellino" di Lecco, Ente a cui gli Sgheiz si erano rivolti.

A raccontare "l'antefatto" della vicenda e come si è arrivati poi alle accuse mosse nei confronti dell'anziano e del figliolo con la passione per la politica
è stato il maresciallo capo della Stazione Carabinieri di Colico Giuseppe Caciccia, primo teste escusso nella mattinata odierna nel corso della quale
l'intera istruttoria è stata portata a termine arrivando poi alla sentenza.
La divisa, rispondendo alle domande poste dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro, ha esordito dicendo di aver ricevuto una lettera anonima corredata da alcuni scatti.
Sintetico il quesito posto tramite il foglietto privo di firma: "è lecito rubare sassi dal fiume e metterli su un terreno privato?".
Uno "spunto" che ha fatto poi partire le verifiche degli uomini dell'Arma, compiute accertando la presenza di due comuli di massi
in un terreno di proprietà dell'imputato "senior" ed escutendo poi a sommarie informazioni altri colichesi, oggi sfilati dinnanzi al giudice per "ridimensionare"
le dichiarazioni sottoscritte in caserma, elemento che ha spinto il Vpo a chiedere al giudice - durante la propria requisitoria - di valutare
l'eventuale trasmissione in Procura degli atti per un giudizio sulla genuinità delle loro deposizioni.

"Sono emerse presunte responsabilità delle persone di cui ci stiamo occupando" ha sintetizzato il maresciallo
procedendo nella propria esposizione e introducendo così la questione della concessione: gli Sgheiz, stando agli atti,
erano stati infatti autorizzati a prelevare manualmente sedimenti dall'Inganna per un volume complessivo di quaranta metri cubi e dal 10 al 31 ottobre 2009.
Eppure la "denuncia" era ben successiva e sull'appezzamento ispezionato dai carabinieri erano presenti due "mucchi"
di pietre per complessivi 70 metri cubi, calcolati "a spanne" dai militari stessi come ammesso dal Comandante.
E sempre l'operante, incalzato dall'avvocato Pelizzari, si è poi visto costretto ad ammettere di non aver effettuato accertamenti per appurare l'origine dei massi.
Dettaglio questo decisivo. La difesa ha infatti portato in Aula ulteriori due colichesi pronti a testimoniare di aver autorizzato i due imputati
a "portar via" dai rispettivi fondi del materiale "saltato fuori" durante degli interventi di livellamento del terreno.
Un terzo soggetto - estraneo al "circuito" del donatore-ricevente - ha poi confermato tale circostanza asserendo di aver assistito ad un "carico".
A portare acqua - in tutti i sensi - al mulino del penalista lecchese, poi anche la relazione redatta dal dr. Claudio Depoli, geologo libero professionista,
che ha attestato come l'Inganna sia un terrente caratterizzato da "un continuo trasporto di materiale" tanto da richiedere
continui interventi di rimozione dei detriti per ragioni di "equilibrio" evitando così pericolose esondazioni.
Tutto ciò per arrivare a dichiarare che Mauro e Luciano Sgheiz anche qualora avessero prelavato più rocce di quanto permesso loro dall'Aipo
non avrebbero comunque arrecato "danni" al fiume. Tutt'altro.

A chiarire ulteriormente l'intero quadro è "intervenuto" - sottoponendosi ad esame - lo stesso imputato "junior",
raccontando di aver accatastato tutte quelle pietre (con le quali la sua famiglia pensava di realizzare una nuova costruzione e di sistemare, in futuro, una casa già di proprietà)
in un lungo arco temporale, dimostrando ciò mostrando delle foto aeree tratte da Google, attestanti la presenza di una "pila" già nel 2008.

4 mesi e un'ammenda da 100 euro la richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa.
L'assoluzione - chiaramente - la conclusione suggerita dall'avvocato Pelizzari.
E per tale seconda "strada" ha optato anche il giudice, "perché non è stata raggiunta prova sufficiente", riservandosi 30 giorni per la motivazione della sentenza.
 

Val

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Ecco il torrente.
inganna.jpg
 

Val

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giornalisti ......giornalai ......o altro ?

In data 18 maggio 2015 l'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha ricevuto una segnalazione dal ............................., il quale lamenta la non rispondenza al vero di quanto riportato
nell'articolo dal titolo "Il bimbo di quattro anni che fa il saluto fascista: i genitori lo correggano o lo cacceremo dall'asilo" pubblicato a firma ..........su "Repubblica" il 12 maggio 2015.

A fronte della segnalazione con cui il .............sostiene di avere verificato che la notizia pubblicata è falsa, ............non è riuscito a convincere questo Collegio di avere fatto
tutto quanto è richiesto ad un cronista diligente per verificare una notizia prima di pubblicarla.

il Consiglio di Disciplina Territoriale ravvisa la responsabilità di ...........per i fatti a lui contestati e ritiene sanzione adeguata la censura.
 

Val

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Messi male... proprio male male

Diovorzio alla marocchina nei tribunali italiani. È il caso della separazione sancita tra due coniugi da una sentenza del Tribunale di Bologna.

I giudici italiani sempre più spesso applicano anche le norme provenienti dall'estero nelle cause di divorzio per gli stranieri che vivono qui.
E così una donna di nazionalità marocchina, come riporta Repubblica Bologna, ha chiesto di divorziare dal marito secondo le leggi del suo paese
che garantiscono il divorzio nel caso in cui la moglie subisca abusi da parte del marito.
La sentenza così ha previsto l'affidamento dei figli alla madre e il pagamento da parte del marito di una somma per il mantenimento. Ma non finisce qui.

Applicando le norme marocchine alla donna è stato riconosciuto il Moutà, ovvero un dono di consolazione previsto secondo la durata del matrimonio
e la pensione per il periodo di vedovanza, ovvera la Iddà, un indennizzo che viene pagato alla moglie che rispetta la "vedovanza" subito dopo lo scioglimento del matrimonio.
La durata di questo periodo è di tre cicli mestruali durante i quali verranno versati i tre mesi d'affitto dell'abitazione in cui andrà ad abitare la donna.
Di fatto l'applicazione della legge marocchina scatta nel momento in cui marito e moglie provenienti da uno stesso Stato chiedono che venga applicata la loro legge se non contrasta i valori di quella italiana.
E a quanto pare nei tribunali questi tipi di richieste sono in costante crescita.
 

Val

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Scusate se sono barbaro, ma questi non sono "naufragi" che secondo il diritto internazionale devono far intervenire navi per il salvataggio.

"Tranquillo, lo scafista ha una bussola, un Gps e il telefono satellitare.
Ha anche il numero della signora Nawal, che lavora per una Ong italiana.
La contatta dalla barca e le fornisce le coordinate, così lei avvisa la Guardia Costiera".
La donna conosce lo scafista? "Sì - risponde il trafficante -
Quando lei riceve una chiamata dal satellitare sa che è gente che si trova in mezzo al mare".
Così "contatta quelli di Medici Senza Frontiere che prendono le coordinate e vanno verso il barcone".

"Il viaggio dura solo 6 ore - conclude il criminale - ti verranno a recuperare sulla linea di confine marittimo tra Libia e Italia"
 

Val

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Quando leggo certi articoli, penso proprio che viviamo nel paese dei baluba.
Questo - da 4 anni - è lo stato di abbandono di uno stabile, in centro Lecco, ai margini della zona pedonale
ex sede del Politecnico

municipio1.jpg
 

Val

Torniamo alla LIRA
Vi saprò dire quanti soldi occorreranno per rimetterlo in sesto.
Se penso che in un paese confinante, su un pratone utilizzato in estate per la tintarella
hanno speso 1.100.000 Euro per costruire un pontile di attracco del battello, quando il centro
del paese è a 2 chilometri di distanza. Un prato in riva al lago, defilato dal contesto urbano.
 

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