L'angolo della poesia

Devo paragonarti a una giornata estiva?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio,
e il corso dell’estate e' fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende
l’occhio del cielo e spesso
il suo aureo volto e' offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorira',
ne perderai possesso della tua bellezza;
ne morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiche' tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finche' uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te.
W. Shakespeare
 
Ciò che nasce con me – Pablo Neruda


Canto l'erba che nasce con me
in questo istante libero, i fermenti
del formaggio, dell'aceto, la segreta
fioritura del primo seme, canto
il canto del latte che ora cade
di bianchezza in bianchezza nei capezzoli,
canto le crescite della stalla,
il fresco sterco delle grandi vacche
dal cui aroma volano moltitudini
d'ali azzurre, parlo
senza transizione di ciò che ora succede
al calabrone col suo miele, al lichene
con le sue germinazioni silenzione:
come un tamburo eterno
risuonano le successioni, il passaggio
d'essere a essere, e nasco, nasco, nasco
con ciò che sta nascendo, sono unito
alla crescita, al sordo dintorno
di quanto mi circonda, pullulando,
propagandosi in dense umidità,
in stami, in tigri, in gelatine.

Io appartengo alla fecondità
e crescerò finchè crescono le vite:
sono giovane con la gioventù dell'acqua,
sono lento con la lentezza del tempo,
sono puro con la purezza dell'aria,
oscuro col vino della notte
e solo resterò immobile quando sarò
così minerale da non vedere né udire,
da non partecipare a ciò che nasce e cresce.
Quando scelsi la selva
per imparare ad essere,
foglia per foglia,
estesi le nie lezioni
e appresi ad esser radice, fango profondo,
terra silenziosa, notte cristallina,
e a poco a poco ancor più, tutta la selva.

 
Ultima modifica:
Una volta ti dissi:
non arrabbiarti,amore,
s’io son diversa.
Forse sono una colonna di fumo,
ma la legna che sotto di me arde
è legna dorata dei boschi,
e tu non hai voluto ascoltarmi.
Guardavi la mia pelle candida
con l’incredulità di un sacerdote,
e volevi affondarvi il coltello
e così la tua vittima è morta
sotto il peso della tua stoltezza,
o malaccorto amore.

Alda Merini
 
La piuma urtò il tetto del calesse.
Io lo guardai negli occhi.
Il cuore si struggeva, non sapendo nemmeno
la causa della pena.
Sera senza vento, avvinta di tristezza
sotto l’arco del cielo nuvoloso,
il Bois de Boulogne pareva
tracciato a china in un album antico.
Aroma di benzina e di lillà,
una guardiga quiete...
Di nuovo egli toccò le mie ginocchia
con la mano che quasi non tremava.
Anna Achmatova
 
Accanto a un bicchiere di vino

Con uno sguardo mi ha reso più bella,
e io questa bellezza l’ho fatta mia.
Felice, ho inghiottito una stella.

Ho lasciato che mi immaginasse
a somiglianza del mio riflesso
nei suoi occhi. Io ballo, ballo
nel battito di ali improvvise.

Il tavolo è tavolo, il vino è vino
nel bicchiere che è un bicchiere
e sta lì dritto sul tavolo.
Io invece sono immaginaria,
incredibilmente immaginaria,
immaginaria fino al midollo.

Gli parlo di tutto ciò che vuole:
delle formiche morenti d’amore
sotto la costellazione del soffione.
Gli giuro che una rosa bianca,
se viene spruzzata di vino, canta.

Mi metto a ridere, inclino il capo
con prudenza, come per controllare
un’invenzione. E ballo, ballo
nella pelle stupita, nell’abbraccio
che mi crea.

Eva dalla costola, Venere dall’onda,
Minerva dalla testa di Giove
erano più reali.

Quando lui non mi guarda,
cerco la mia immagine sul muro. E vedo solo
un chiodo, senza il quadro.

(Wisława Szymborska)

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vorrei essere almeno la mano che ti protegge – una cosa che non ho mai saputo fare con nessuno e con te invece mi è naturale come il respiro.

(Cesare Pavese)

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Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. Essa non vuole altro
che riposare in te.
Ma schiudile se un giorno
la sentirai fuggire. Fa' che siano
allora come foglie e come vento
assecondando il suo volo.
E sappi che l’affetto nell’addio
non è inferiore che nell’incontro. Rimane
uguale e sarà eterno. Ma diverse
sono talvolta le vie da percorrere
in obbedienza al destino.

(Margherita Guidacci)

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