L'angolo della poesia

may my heart always be open to little
birds who are the secrets of living
whatever they sing is better than to know
and if men should not hear them men are old

may my mind stroll about hungry
and fearless and thirsty and supple
and even if it's sunday may i be wrong
for whenever men are right they are not young

and may myself do nothing usefully
and love yourself so more than truly
there's never been quite such a fool who could fail
pulling all the sky over him with one smile

(Edward Estlin Cummings)

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Occorre un amore grande
per viverti accanto, amore mio,
e cavalcare un destino
che è come un puledro avverso,
come una macchina astrusa
e tu vorresti scendere
guardare pascoli azzurri
e invece il destino bizzarro
sbatacchia le povere ali
e immiserisce l'amore,
così, quando è sera
io mi adagio al tuo lato
come una vergine stanca
né so cosa tu mi puoi dare
né sai cos'io voglia dire.

(Alda Merini)
 
Vent'anni

Perdono pe’ nostri dolci peccati
Per aver spesso guardato
Teneramente dissiparsi il giorno
Dall’ombra e il silenzio dei casini
Sognando di andare con una fanciulla
Senza seni lungo
l’Arno rosa
E la voglia di piangere racchiusa
Nel cuore come un’onda preziosa.
Perdono per esserci creduti forti
Più della morte quando passavano
I carri e i funerali per le strade
Odorate di cipria e di fiori
E volevamo portare a casa cantando
L’immagine dei baci, la voglia
Di stringer l’età amara che non fugga,
D’entrare nelle chiese che non han più soglia


Mario Luzi


Andrea Zanzotto e Mario Luzi.JPG


Mario Luzi e Andrea Zanzotto a Venezia
 
Ultima modifica:
Un po' di poesia primaverile :rosa:


ADA NEGRI - Primule

Sbocciano al tenue sole
di marzo ed al tepor de' primi venti,
folte, a mazzi, più larghe e più ridenti
de le viole.
Pei campi e su le rive,
a piè de' tronchi, ovunque, aprono a bere
aria e luce anelando di piacere, le bocche vive.
E son tutti esultanza
per esse i colli; ed io le colgo a piene
mani, mentre mi cantan per le vene
sangue e speranza.


Lev Nikolaevic Tolstoj - Primavera

Le sementi, disgelandosi, manderanno
fuori i loro germogli; questi ingrosseranno
nella terra; dalle vecchie radici verranno
fuori germogli nuovi, e gli alberi e le erbe
cominceranno a crescere. Gli orsi, le talpe
usciranno dal loro torpore; le mosche e le
api si sveglieranno; le zanzare nasceranno e
le uova dei pesci si schiuderanno.
L'aria scaldandosi, si innalzerà, al suo
posto verrà l'aria fredda e il vento soffierà.
Le nubi saliranno...
Chi farà tutto questo? Il sole


LUIGI PIRANDELLO - Sveglia

Guizzò la prima rondine dal nido
sotto la mia grondaia,
vibrando al cielo il breve acuto strido;
e già ne strillan cento in frotta gaia.

Filan gli aerei stridi, intanto pare
che nei tetti vicini,
salterellando, col lor cianciugliare
bezzichin l'aria i passeri piccini.

Giù, nel cortile, ostinasi un galletto
nel suo verso arrochito.
Zitto, signor Dovere, ho già capito:
è ora, è ora di lasciare il letto.



Johann Wolfgang Goethe - Primavera vicina

Più morbida, più lieve
l'aiuola, ecco, s'inturgida;
candide come neve,
ondeggian le campanule,
un vivo ardor di fuoco
va dispiegando il croco;
il suol di sangue stilla,
lo smeraldo sfavilla.
Le primule si gonfiano
con borioso piglio;
mentre l'astuta mammola
s'asconde ad ogni ciglio,
un alito possente
scuote la vita intera.
E' viva, è qui presente
ormai la primavera.



GIOSUE CARDUCCI - Primavera classica

Da i verdi umidi margini
la violetta odora,
il mandorlo s’infiora,
trillan gli augelli a vol.
Fresco ed azzurro l’aere
Sorride in tutti i seni:
io chiedo a’m tuoi sereni
occhi un più caro sol.
Che importa a me de gli aliti
Di mammola non tocca?
Ne la tua dolce bocca
Freme un più vivo fior.
Che importa a me del garrulo
Di fronde e augei concento?
Oh che divino accento
Ha su’ tuoi labbri amor!
Auliscan pur le rosee
Chiome de gli arboscelli:
l’onda de’ tuoi capelli,
cara, disciogli tu.
M’asconda ella gl’inanimi
Fiori del giovin anno:
essi ritorneranno.
Tu non ritorni più.
 
Io sarò albero se ti farai
fiore d’un albero:
se rugiada sarai mi farò fiore.
Rugiada diverrò se tu sarai
raggio di sole:
così, mio amore, noi ci uniremo.
Se, mia fanciulla, tu sarai cielo,
io diverrò, allora, una stella:
se, mia fanciulla, tu sarai inferno,
io, per amarti mi dannerò.

(Sándor Petőfi)

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Io sarò albero se ti farai
fiore d’un albero:
se rugiada sarai mi farò fiore.
Rugiada diverrò se tu sarai
raggio di sole:
così, mio amore, noi ci uniremo.
Se, mia fanciulla, tu sarai cielo,
io diverrò, allora, una stella:
se, mia fanciulla, tu sarai inferno,
io, per amarti mi dannerò.

(Sándor Petőfi)

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Stupenda.
 
Lei è in piedi sulle mie palpebre
e i suoi capelli sono nei miei,
lei ha la forma delle mie mani,
lei ha il colore dei miei occhi,
lei è sprofondata dentro la mia ombra
come una pietra sopra il cielo.

Lei ha sempre gli occhi aperti
e non mi lascia dormire.
i suoi sogni in piena luce
fanno evaporare i soli,
mi fanno ridere, piangere e ridere
parlare senza avere niente da dire.

(Paul Éluard)

images
 
Fermate gli orologi,
tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane,
affinché non abbai.
Faccia silenzio il pianoforte,
tacciano i risonanti tamburi,
che avanzi la bara,
che vengano gli amici dolenti.
Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l'odioso messaggio: lui è morto.
Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni
e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri.
Lui era il mio nord, era il mio sud,
era l'oriente e l'occidente,
i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole.
Credevo che l'amore potesse durare per sempre. Beh, era un'illusione.
Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno.
Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi.
Perché da questo momento niente servirà servirà più a niente.

Wystan Auden
 

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