LE COSE PIU' BELLE DELLA VITA O SONO IMMORALI O ILLEGALI OPPURE FANNO INGRASSARE

A quanto pare la pandemia di coronavirus non se ne andrà improvvisamente, da un giorno all’altro, allo stesso modo in cui è arrivata.

In molti pensavano che, con l’arrivo di un vaccino, il Covid-19 sparisse nel giro di pochi mesi.

A quanto pare, e secondo gli esperti, potremmo impiegare molto più tempo del previsto
per liberarci definitivamente dal virus. (io dico mai, perchè muta come l'influenza).

La lentezza delle campagne di vaccinazioni e le continue mutazioni del virus
– quelle fin qui rilevate pare non influiscano sull’efficacia degli antidoti anti Covid -,
dobbiamo armarci di pazienza e tanta organizzazione.


In merito al futuro del coronavirus, è difficile fare previsioni esatte.

Ci sono tuttavia più scuole di pensiero riassumibili, per comodità, in due schieramenti.

Il primo: il Sars-CoV-2, al termine di una valida campagna di vaccinazione globale,
smetterà di circolare fino a sparire dalla faccia della terra.

Il secondo: mutazione dopo mutazione, il coronavirus si evolverà fino a diventare un virus sostanzialmente innocuo.
Al punto di arrivare a provocare sintomi lievi o lievissimi, alla stregua di quelli generati da un normale raffreddore.


Quest’ultima tesi è molto interessante.

Ed è il cuore di un recente studio pubblicato su Science da Jennie Lavine, Ottar Bhornstad e Rustom Antia,
ricercatori della Emory University e Penn State University, Stati Uniti.

L’ipotesi principale è che il Covid-19 possa diventare endemico,
termine utilizzato per indicare una malattia costantemente presente o molto frequente in una popolazione o in determinato territorio.

Proprio come accaduto a tantissimi altri coronavirus, con i quali conviviamo senza troppi problemi,
nel giro di qualche anno potrebbe succedere la stessa, identica cosa anche al Sars-CoV-2.


In particolare, l’infezione potrebbe iniziare a prendere di mira i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni,
salvo poi ripresentarsi in età adulta in una forma assai più attenuata (esattamente come altre malattie dell’infanzia).

Nel report Immunological characteristics govern the transition of COVID-19 to endemicity si prende in considerazione proprio questa eventualità.

La stessa, d’altronde, accaduta in passato ad altri tipi di coronavirus.

I ricercatori hanno effettuato l’analisi dei dati immunologici ed epidemiologici
(tra cui la trasmissibilità in caso di seconda infezione, suscettibilità alla reinfezione e attenuazione della malattia)
di 6 diversi coronavirus umani: dalla Sars alla Mers, passando per altri quattro virus endemici.


Gli autori dello studio hanno ipotizzato che il tasso di letalità del Covid,
una volta che il virus sarà diventato endemico, possa scendere al di sotto di quello dell’influenza stagionale.


Sempre secondo il paper, adesso il Covid sarebbe agevolato dal fatto che il nostro sistema immunitario,
non conoscendolo, non sarebbe allenato a combatterlo.

In seguito alla vaccinazione e al numero sempre maggiore di persone infettate,
gli esseri umani potrebbero tuttavia essere in grado di riconoscere la minaccia e silenziarne gli effetti nefasti.

A un certo punto, le prede ideali del virus diventerebbero i bambini al di sotto dei cinque anni, in quanto non ancora immunizzati.

Ma, per via della capacità di adattamento del loro sistema immunitario,
questi non dovrebbero comunque contrarre forme aggressive di Covid.


Non sappiamo quanto tempo bisognerà aspettare prima che il Sars-CoV-2 diventi endemico.

A detta dei ricercatori, le variabili da considerare sono due:

la velocità di diffusione del virus e la campagna di vaccinazione.

In definitiva, il Covid potrebbe diventare sempre meno mortale per via della maggiore velocità di trasmissione.

Un aspetto, questo, che garantisce tra l’altro la sopravvivenza dello stesso agente patogeno.
 
Giovedi pomeriggio, appena passato, è terminata la gita dei parlamentari europei
nel tempio della democrazia, anzi nel “tempo” della democrazia.

In effetti, il tempio della democrazia sarebbe poi il Parlamento in cui essi operano, che però è tale solo per finta.

Infatti, è l’unico Parlamento del mondo che non è dotato di iniziativa legislativa
(cioè del potere di proporre-promuovere una legge) che è come dire l’unico elefante del mondo senza proboscide.

Con la differenza che il secondo è un animale che non esiste, il primo esiste davvero ma nessuno ci fa caso.


Ma torniamo a bomba e cioè al viaggio dei parlamentari europei nel “tempo” della democrazia.

Un tempo assai ridotto per una gita ricreativa brevissima: da martedì a giovedi scorso.

In questa due giorni entusiasmante, i parlamentari europei hanno avuto il permesso di vedere e studiare da vicino
il quinto accordo per l’acquisto di vaccini anti-Covid stipulato dalla Commissione europea: quello con l’azienda Curevac.


Voi direte: che c’è di strano?

Ci mancherebbe altro che un documento così importante non sia visionabile dai rappresentati del popolo europeo.

Giusta osservazione, in “tempi” democratici.

Ma noi viviamo, si sa, in tempi eccezionali (democratici al cubo, per così dire).

Dove il parlamento UE non fa il Parlamento, ma solo la carta da parati coreografica della presunta democrazia europea.

E, soprattutto, dove la “trasparenza” è un optional fruibile, e festeggiabile, una o due volte all’anno, proprio come il Natale e Ferragosto.


E così, da martedì 12 gennaio a giovedì 14 gennaio gli scolaretti dell’europarlamento hanno potuto,
rigorosamente su prenotazione, accedere a una saletta riservata dove poter guardare
(e non toccare, presumiamo) il sacro testo dell’accordo.

Però con delle regole precise.

Potevano non esserci regole, nel tempo delle regole?

E dunque:

vietato prendere appunti,

vietato chiedere copie,

vietato fare fotografie,

vietato usare smartphone,

tablet e persino assistenti.


Forse gli è stato concesso di portarsi un cestello col panino e la Fanta, ma va verificato.


Ai bambini in mascherina delle scuole italiane è data più libertà, diciamo.


Invece – ai parlamentari in gita nel tempo della non democrazia –
è stato concesso solo di leggere centinaia di pagine senza poter prendere appunti.

Vabbè, ma avranno memorizzato e ora ci relazioneranno, dirà il candido di turno.

None.

Perché prima hanno dovuto firmare una dichiarazione di riservatezza.


Ergo, ai rappresentanti eletti dal popolo è vietato persino riferire al popolo

quali siano le clausole di “salvaguardia” degli interessi di chi, col vaccino, fa business.


Questo è lo stato dell’arte della democrazia all’europea.

Una casa di vetro opacizzato in cui gli eletti possono entrare una volta all’anno e gli elettori mai.

Tuttavia, vi racconteranno, c’è pur sempre la Commissione a vigilare sulla Curevac,
sui vaccini, sui contratti, sui danni, sui “ristori” e – va da sé – su di noi.

Ah giusto, quel Consesso di ventisette “nominati” su cui garantisce l’articolo 17 del Trattato di Maastricht:
scelti in base alla loro “competenza” generale e al loro impegno “europeo” e tra personalità che offrono tutte le garanzie di “indipendenza”.


Per le esigenze di democrazia e trasparenza ripassare tra un anno.

Alla prossima gita.
 
Anche se questo può sembrare un po’ ironico, Yang Zhanqiu, virologo dell’Università di Wuhan,

invita a sospendere le vaccinazioni con il medicamento Pfeizer, dopo la morte di 23 anziani vaccinati in Norvegia.


Il vaccino Pfeizer contro il Covid-19 è stato sviluppato, con grande rapidità,
da una base completamente nuova, essendo un vaccino basato sul RNA.

La sua inoculazione su persone anziane in Norvegia sarebbe stata seguita da 23 morti,
di cui, secondo le autorità norvegesi, almeno 13 dovute agli effetti collaterali del vaccino stesso,
tanto da spingere le autorità sanitarie del paese ad usare cautela nell’uso sulle persone over 80.


Sotto accusa sarebbe il meccanismo con cui funziona il vaccino mRNA.

Si introducono dei frammenti di RNA che inducono le cellule del corpo umano a produrre alcune proteine del virus,
inducendo quindi una reazione d’immunizzazione alle stesse.


Secondo i ricercatori cinesi però durante questo processo si possono produrre anche altre proteine o sostanze dagli effetti negativi.


il China Global Times riporta il parere di un altro esperto cinese, che desidera l’anonimato,
che ha affermato che il mondo dovrebbe sospendere l’uso del vaccino mRNA COVID-19 rappresentato da Pfizer,
poiché questa nuova tecnologia non ha dimostrato sicurezza nell’uso su larga scala o nella prevenzione eventuali malattie infettive.


I dati su cui si basa l’articolo sono riportati da diverse fonti internazionali,
ma appare curioso che sia proprio un ricercatore di Wuhan, da dove è partito questa epidemia,
a segnalare la pericolosità del vaccino che dovrebbe iniziare a limitare la malattia stessa.


Comunque presto saranno disponibili anche dei vaccini basati su tecniche più tradizionali.
 

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