LE COSE PIU' BELLE DELLA VITA O SONO IMMORALI O ILLEGALI OPPURE FANNO INGRASSARE

Oggi, seguendo gli annunci, si sono dimesse le ministre Bellanova e Bonetti,
oltre al sottosegretario Scalfarotto, rendendo aperto e visibile la crisi di governo.


Visibile, ma anche risibile.

Ogni farsa ha il suo svolgimento, secondo le regole della del teatro.

Volendo fare un parallelo ora siamo al punto in cui il marito scopre la moglie a letto con l’amante, scoprendo di essere cornuto.
Grida, offese, magari anche un colpo di pistola, ovviamente a vuoto, poi la trama riserverà dei colpi di scena che porteranno al lieto fine.
Magari anche la moglie verrà a sapere delle infedeltà del marito, ed allora tutto finirà a tarallucci e vino.
Magari arriverà il Signore del luogo e si innamorerà della bella Infedele.

Sono molti i possibili finali di quest farsa, ma, qualsiasi ne risulterà, non cambierà la natura dell’opera.


Vediamo i personaggi:


  • Renzi il furioso, il vero creatore del governo Conte II, colui che lo incoronò, che lo elesse, e che adesso, da vero “Kingmaker”, lo ha fatto cadere.
  • Perchè nessuno può essere legittimamente Re, se non lui;

  • Conte, il tradito capace di cambiare parte politica con la facilità con cui si cambia il guardaroba dall’estivo all’invernale;

  • Il M5s rabbioso, capace di tutto, o di nulla, perchè sa di non poter andare alle elezioni;

  • il PD iroso, ma che sa di non poter andare a votare per non diventare giustamente insignificante nella vita politica;

  • ItaliaViva, composta solo da uomini duri, dei veri Rambo della politica, ma pronti alla bandiera bianca nel caso di minaccia di elezioni.

Perchè questa crisi è un colossale ossimoro:

  • nessuno vuole uscire dall’ambito di questa maggioranza;
  • due partiti su tre confermano conte sino all’ultimo respiro;
  • Renzi giura di non volere Conte;
  • Renzi bacerà Conte pur di evitare le elezioni.

L’opposizione e una cinquantina di milioni d’italiani assistono attoniti a questa farsa,
con una via di mezzo fra disgusto e ribrezzo, costretti da media partigiani e francamente noiosi.


Come finirà ?

  1. Un governo Conte ter e l’appoggio “Dei responsabili”, chiamati tali perchè ciolpevoli di mantenere in sella i peggiori uomini politici degli ultimi 70 anni ?
  2. Un governo senza Conte, con la stessa maggioranza, e l’ennesimo voltafaccia del M5s ?
  3. Incredibilmente, perfino un Governo Conte con l’appoggio di Renzi ?

Comunque vada non ci toglieremo di torno la peggiore classe dirigente della Repubblica.
 
Anche in questo campo i "dementi" li abbiamo messi lì, a vagonate.

Questo è un virus para-influenzale. Lo ha scritto anche l'OMS.

Come si fa a paragonare un periodo di primavera, quando l'influenza scompare,

con l'attule periodo invernale, quando l'influenza aumenta ?



E questi sarebbero dei tecnici ? E sempre al Sacco ? Quello dove lavora il Dott. Galli ?

Ma in che mani siamo finiti ?

Beh, certo, questi sono i laureati dal '68 in poi.
Quelli della esami di gruppo.
Quelli del 36 politico.

IGNORANTI AL CUBO....e DEMENTI.

Allora posso affermare che mia nonna era un tecnico.
Mia madre era un tecnico, perchè conoscevano questi eventi senza aver studiato.

E' NATURALE CHE I CASI AUMENTINO. SIAMO IN INVERNO.

E' IN QUESTO PERIODO CHE LE PERSONE PRENDONO L'INFLUENZA.


Se poi ci mettiamo anche i giornalai, siamo a posto.
Ma nessuno ha spiegato a questi signori che in inverno si muore più che in estate ?

BUFFONI



Attendere.

Non occupare letti di terapia intensiva per altre attività sanitarie non-Covid.

Ed essere pronti a «riattivare» 500 letti col livello massimo di assistenza per i malati di coronavirus in un tempo strettissimo: 48 ore.


È il messaggio chiave contenuto nella lettera che il coordinamento dei reparti di terapia intensiva di tutti gli ospedali della Lombardia ha inviato alla Regione.

Un documento riservato che racconta più di ogni altra analisi la preoccupazione che la terza ondata possa arrivare a breve,
e che possa presentarsi con un’impennata improvvisa del numero dei malati.


La lettera degli "specialisti" nasce da una considerazione sugli ultimi mesi:

nella seconda ondata si è arrivati a un picco (il 22 novembre) di quasi mille ricoveri in terapia intensiva.

Oggi i posti occupati sono circa la metà, ma già da tempo lo «svuotamento» dei reparti si è fermato.

E tutti gli indicatori indicano una ripresa dell’epidemia.

I responsabili dei reparti più esposti dunque sostengono:

non riconvertiamo alcun letto all’attività di routine, è ancora troppo presto,

e teniamoci pronti a impiegare tutti e 500 quei letti per pazienti Covid appena ne vedremo la necessità.

Perché il rischio si fa ogni giorno più alto.



I tecnici riflettono su un confronto.

Dall’inizio della seconda ondata, sono passate 14 settimane (5 ottobre-10 gennaio).

L’incrocio va fatto col periodo analogo, 24 febbraio-31 maggio.


Dopo 98 giorni di epidemia, in primavera la «bestia» era stata abbattuta;

oggi, non solo non è stata schiacciata, ma sta rialzando la testa.


Il 31 maggio, i ricoverati Covid in Lombardia erano 3.131;

domenica 10 gennaio erano molti di più, 3.598


Non solo.

In primavera s’era toccato il picco di 12.009 ricoverati,

a novembre la Lombardia è arrivata a 8.391.

L’abbattimento nella prima ondata è stato più imponente.


Ma il fatto più preoccupante è la tendenza:

in primavera, dalla settima settimana in poi, il numero dei letti occupati da pazienti Covid-19 è iniziato a scendere e non s’è mai fermato.

Nella seconda ondata invece, alla 14esima settimana, s’è acceso l’allarme rosso: il saldo delle occupazioni nei reparti coronavirus è iniziato a risalire (più 331),

mentre nei corrispondenti sette giorni prima dell’estate i reparti continuavano a svuotarsi, meno 886 letti impegnati.


«Purtroppo è un segnale che ci preoccupa — ripetono più responsabili medici —, prima aumentano i ricoveri, poi le terapie intensive, poi i decessi.
Oggi, visto che l’onda è ripartita, il tema è: in che proporzioni esploderà?».

Discorso analogo si può fare per le terapie intensive e i decessi.


E qui le preoccupazioni si fanno ancor più concrete:

dopo 14 settimane di epidemia, nella prima ondata i letti occupati nelle «terapie intensive Covid»,
arrivate in aprile all’accoglienza monstre di 1.381 pazienti, erano «crollati». Solo 170 assistiti il 31 maggio.

Erano invece ancora 459 il 10 gennaio (stabili ieri, meno 4).



Un «impegno ospedaliero» ancora molto gravoso, in previsione di una terza ondata
(la seconda è stata gestita anche perché è partita con i reparti vuoti).

«Abbiamo immediatamente disponibili altri cento posti di terapia intensiva
— riflette Emanuele Catena, primario di Anestesia e rianimazione al “Sacco” —
Non siamo in una situazione di sofferenza, siamo piatti come curva, ma non riusciamo a scendere.
Per il momento i pronto soccorso non ci danno segnali allarmanti,
ma per una terza ondata a fine gennaio-inizio febbraio c’è la preoccupazione che i numeri possano risalire in fretta».


L’analisi elaborata dal Corriere restituisce segnali di alto rischio anche sul terzo indicatore fondamentale, quello dei decessi.

Pur se la prima ondata ha provocato il doppio delle vittime in Lombardia (oltre 16mila, contro le quasi 9mila della seconda),
in primavera il numero dei morti, a partire dalla settima settimana, ha cominciato a calare e non si è mai fermato.

Nella seconda ondata invece, a partire da fine dicembre, dunque dalla 13esima e 14settimana, il numero delle vittime ha ripreso a salire.

Ed è stato superiore, anche come valore assoluto, a quello della prima ondata:

tra 18 e 31 maggio, in tutta la Lombardia, erano morte di coronavirus 593 persone.

Tra 28 dicembre e 10 gennaio, le vittime sono state 919.
 
Tra dieci giorni Joseph Robinette Biden Junior sarà de iure il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Tutti i democratici del mondo possono tirare un bel sospiro di sollievo: finalmente Donald Trump sarà fuori dai giochi.

Tuttavia, qualcuno ha rovinato la festa ai progressisti di casa nostra.

Sul sito de Il Fatto Quotidiano appare un articolo che stupisce tutti:
La Casa Bianca assomiglia sempre di più ad una succursale di Blackrock”.

Secondo l’autore dell’articolo Mauro Del Corno,
“il colosso finanziario avrà uomini di fiducia nelle posizioni chiave quando si tratterà di decidere su materie come la regolamentazione della finanza”.

L’elezione di Biden, dunque, non dispiace affatto ai poteri forti.

Senza voler sminuire lo scoop di Del Corno, non serve aspettare le nomine per vedere la liaison dangereuse tra la grande finanza e Biden.

Non è un mistero che i colossi della Silicon Valley abbiano silenziato il suo avversario politico.

Torniamo al presunto trattamento di favore che il neo eletto riserverà ai big della finanza.


Cominciamo con gli uomini legati alla Roccia Nera”.


Ciò che è sbagliato nell’approccio de Il Fatto Quotidiano è cercare di dimostrare un teorema
(la Casa Bianca è condizionata, compreso Biden, dalla grande finanza)
facendo un elenco di fatti che dimostrano un conflitto d’interessi tra controllori e controllati.

Così facendo la cronaca politica si trasforma in gossip.


Ciò che invece va osservato è come BlackRock (fondata e presieduta da Larry Fink) manipola, orienta e “monetizza” il pensiero dominante.


Facciamo un esempio: l’ambientalismo.

Nel 2019 Greta Thunberg viene nominata dal Time “Persona dell’anno”.

Bene pochi mesi dopo, BlackRock (nonostante avesse fatto tanti investimenti nel settore degli idrocarburi) sposa la causa ambientalista.

Fink invia una missiva ai suoi dirigenti in cui sottolinea:
“Il climate change è diventato un fattore determinante per le prospettive a lungo termine delle aziende
e che siamo sull’orlo di un fondamentale rimodellamento della finanza”.

Ora tutti sanno che Biden ha messo al centro del suo programma elettorale la lotta ai cambiamenti climatici e la difesa dell’ambiente.

Che strano, la Roccia Nera stava preparando la strada a Biden!


La finanza, dunque, detta la linea alla politica e non viceversa, in America come in Europa.

Non potrebbe essere diversamente visto che il citato fondo d’investimento può contare un patrimonio gestito di 6,3 trilioni di dollari:
una somma pari al Pil di Francia e Spagna
messe insieme, quasi tre volte il nostro debito pubblico.

Quindi, è l’inquilino della Casa Bianca ad aver bisogno di Fink, e non viceversa.

Le porte girevoli tra la Casa Bianca e Wall Street sono la dimostrazione di quanto è stato detto.


Il quotidiano diretto dal duo Gomez-Travaglio non si limita alla cronaca
ma invita caldamente Biden a non commettere lo stesso errore di Obama:
“Deve essere più vicino alla gente e più lontano da Wall Street”.

Peccato che nessun Presidente degli Usa sia riuscito e riuscirà a farlo.

Lo stesso Donald Trump (ex sostenitore del Partito Democratico)
quando mise piedi nello studio ovale ha dovuto mettere alla porta collaboratori come Bannon.

La “censura” social a cui è stato sottoposto Trump è un monito per tutti.


Biden, per mettersi al riparo dal fuoco amico, ha bisogno di persone di alto calibro

come l’ex presidente della Federal Reserve Janet Yellen.

Quest’ultima probabilmente sarà il segretario al Tesoro.

Stiamo parlando di una donna che negli ultimi 2 anni ha incassato ben “7,2 milioni di dollari

sotto forma di compensi per i suoi interventi agli incontri di multinazionali e grandi banche”.

Ma cosa avrà mai detto di così speciale?

Nulla.

È solo un modo per tenerla a libro paga.


Stesso discorso per il futuro segretario d Stato Antony J. Blinken,

che ha guadagnato 1,2 milioni grazie a consulenze per Facebook,

Boeing oltre che per il fondo statunitense Blackstone e per la banca d’affari francese Lazard.

Non è Facebook che paga per essere protetto dal governo Usa ma è l’esatto opposto.


Il già citato Del Corno, però, si è dimenticato di citare miss Gina Raimondo.


Il povero Biden per sicurezza non si è accontentato degli amici di BlackRock, Goldman Sachs, Barclays, Google e Facebook,
ma ha cercato anche qualcuno del Cfr.

Stiamo parlando del Council on Foreign Relations, ossia il think tank che orienta la politica estera americana da un secolo.

I suoi membri sono sempre stati capaci di dettar legge in ogni momento storico importante.

Ed ecco che entra in gioco la signora Gina. La Raimondo, che fa parte del Cfr, sarà il prossimo ministro del Commercio.

In pratica tutti i dossier più delicati dal rapporto con la Cina passeranno nelle sue mani.


Gina Raimondo, passata dal sindacato al venture capital, darà del filo da torcere ai cinesi ?

Con l’ingresso del Cfr si ricompongono i rapporti di forza della politica americana.


Trump, che aveva vinto le elezioni anche grazie a Twitter,
viene espulso dallo stesso social network che aveva contribuito al suo successo.

Il messaggio che parte dalla Silicon Valley, con l’imprimatur del sempiterno Cfr, è chiaro:

vincere le elezioni serve solo ad essere in prima fila alle parate ufficiali.


Per usare le parole di Gaber: “Io se fossi Dio, di fronte a tanta deficienza, non avrei certo la superstizione della democrazia”.

Come dargli torto.
 
Tra presidenti Usa, comunisti italiani e compagnia bella
Facebook ha trovato il tempo di censurare anche un capitello corinzio romano

perché violerebbe gli standard sul nudo della piattaforma.

Lo denuncia una pagina Facebook a tema “architettonico”, dal nome Dottrina dell’Architettura.

Questa mattina in un post alquanto ironico, si leggeva:

“Censurata la foto di un capitello corinzio romano …
con la motivazione che violerebbe gli standard della community in materia di nudo e atti sessuali“.

L’admin della pagina, l’architetto David Napolitano, commenta così la decisione di Facebook:

“Le opzioni sono tre:

i responsabili della rete sociale sono dei simpatici buontemponi;

il famigerato presunto algoritmo che gestirebbe la congruità delle pubblicazioni necessita di un’urgente revisione;

la faccenda della censura sta decisamente sfuggendo di mano”.


Facebook capitello



Cosa ci sia di così conturbante in un – pur bellissimo – capitello corinzio romano dal punto di vista sessuale a noi non è molto chiaro.

Certo, le forme sinuose degli spirali di acanto sono senz’altro sensuali ma non di certo osceni
– vista la percentuale di chiappe al vento e bocche a culo di gallina che appaiono costantemente nei profili di Facebook questa è roba da educande.

Cosa sarà accaduto, quindi?

Qualche simpatico segnalatore invidioso ha approfittato di una falla dell’algoritmo ?

O l’intelligenza artificiale di Facebook
ha così innalzato il livello di guardia sulle immagini esplicite
da scambiare una colonna per … qualcosa di diverso (non vogliamo sapere cosa) ?


Ai posteri l’ardua sentenza se ce ne sarà mai una.


Giova ricordare che segnalazioni di questo tipo, sebbene a noi facciano ridere,

possono portare alla sospensione di alcune attività per le pagine Facebook

fino al cosiddetto shadow ban che di fatto rende impossibile trovarne i contenuti sulla piattaforma
.
 
Giuseppe Conte vuole congelare la crisi di governo scatenata da Matteo Renzi,
per andare alla conta in Aula quando avrà i numeri dei responsabili.

Il premier dunque non vuole dimettersi, almeno per adesso

e nonostante le pressioni del Pd di salire oggi stesso al Quirinale.

Anzi, a quanto pare vuole assumere su di sé ad interim anche i ministeri lasciati vacanti dalle renziane Bellanova e Bonetti.

Il premier dunque prende tempo, “per il bene del Paese”, dice.


Si prende il tempo necessario per “approvare provvedimenti fondamentali”.


Ma la crisi di governo c’è, al di là del confronto in Aula, e Conte non può fare finta di niente.

A maggior ragione che Mattarella ha chiesto di uscire dall’incertezza il prima possibile.

Dal canto suo, l’ex avvocato del popolo oggi strenuo difensore della sua poltrona,

forte del sostegno di Pd e M5S – #AvanticonConte è la parola d’ordine sui social -,

intende trovare i numeri per un Conte ter e “asfaltare” Renzi in Aula.


Come fece con Salvini all’epoca della crisi agostana.


Ieri, dopo che Matteo Renzi ha annunciato in conferenza stampa l’uscita dal governo da parte di Italia Viva,
il premier è andato su tutte le furie.

Sì perché, pressato da tutti – in primis dal Colle, a quanto pare -, aveva provato a tendere la mano al leader di Iv.

Ma ormai era troppo tardi.

Quindi Conte ha accettato le dimissioni (inviate via mail poco prima l’annuncio di Renzi) del ministro dell’Agricoltura Bellanova,
del ministro per la Famiglia Bonetti e del sottosegretario agli Esteri Scalfarotto
.

Poi è andato al contrattacco.

Il premier ha parlato di “grave responsabilità” e “notevole danno al Paese” da parte di Renzi.

Un gesto che non può essere sminuito.

Ha assicurato di aver cercato “fino all’ultimo utile” il dialogo ma il terreno è stato “disseminato di mine”.

E’ convinto (a buon diritto) che il leader di Iv lo voglia “politicamente morto”.


Ecco perché ora Conte vuole la rappresaglia contro Renzi, che ha osato giudicarlo.

Il re è nudo. Conte ha creato un vulnus democratico, ha violato le regole democratiche“, ha detto ieri il leader di Iv.

Quindi, con la scusa delle scadenze, il premier può provare a lavorare alla rappresaglia in Aula con il supporto dei famigerati responsabili.


Ma questo scenario – e Mattarella in questo senso è stato chiarissimo – non solo è difficilmente praticabile ma non sarebbe avallato dal Quirinale.

Senza una nuova maggioranza, solida e stabile, niente reincarico.


Tuttavia tra i giallofucsia c’è chi rassicura il premier:

Nascerà un nuovo gruppo a sostegno di Conte“.


Staremo a vedere.

Intanto, obtorto collo, l’ex avvocato del popolo conferma che
andrà in Parlamento “subito dopo aver approvato scostamento di bilancio e decreto Ristori”,
con l’intenzione di “sottoporsi alle regole della nostra democrazia”
.


Nel frattempo, ovviamente, spera di avere i numeri per non dover mollare la poltrona.
 
Addio mamma e papà, ben – si fa per dire –

ritrovati “genitore 1″ e “genitore 2” sui moduli di iscrizione

a scuola per i bambini e sui documenti dei minori:

lo ha annunciato ieri la Lamorgese facendo, di fatto, carta straccia di un altro lascito dell’esecutivo gialloverde.


L’inquilina del Viminale si trincera dietro questioni di privacy.

«E’ prevista la reintroduzione della dicitura ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’
per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue
e per superare le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy»

sul decreto del 2019, ha spiegato il ministro dell’Interno Lamorgese al question time alla Camera.

«Il nuovo schema di decreto ha già ottenuto il concerto dei ministri di Economia e della pubblica amministrazione
ed è in attesa del parere del Garante, a seguito del quale sarà sottoposto alla Conferenza Stato-Città», ha specificato.


«Il garante della privacy ha rilevato che la dicitura padre e madre nella carta d’identità digitale ha comportato forti criticità,
dal punto di vista della di protezione dei dati e della tutela dei minori,
nei casi in cui i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna».
 
Il ritaglio riguarda la procedura per la radiazione di Gava che conclude il suo percorso.


Alla fin fine conflitti su vaccini e omeopatia sono in buona parte beghe dentro la comunità medica,
con ricadute non da poco sulla società (Wakefield non è che fosse un geometra o un farmacista) .

Per questo provvedimenti di radiazione a veder bene estremamente selettivi fanno alzare le sopracciglia,
se paragonati all'inazione e ai tempi bibilici che riguardano altri tipi di violazione dell'etica professionale
(se qualcuno si ricorda storie di femori rotti a bella posta
https://masterx.iulm.it/news/milano...onieri-a-processo-rotto-femore-per-allenarsi/).

Ma la cosa notevole è il "quando si arriva ad una conclusione, sancita dall'approvazione definitiva".

Beh, lo avete visto: quando si arriva ad una conclusione, sancita dall'approvazione definitiva,
a seconda dei casi e per i motivi più vari (costo del farmaco o altro) la comunità medica fa quel che le pare.

Questo gran rispetto nei confronti dei regolatori non è che sia mai stato particolarmente diffuso, tra i medici.

Negli ultimi tempi poi pare che uno degli sport preferiti della comunità medica occidentale
fosse lanciare sassate a FDA (e anche ad EMA), che va un po' oltre la legittima critica,
e fare spallucce davanti alle decisioni dei due regolatori,
che notoriamente lavorano da cani con i farmaci e bene ma troppo, troppo, troppo lentamente con i vaccini.


Quindi si parla di "scienza"? Certo, come no...

E precisamente di quella scienza che tranne alcune eccellenti eccezioni (Peter Doshi) non ha niente da dire su quel che sta succedendo con certi trial.


Hic sunt leones, scrivevano sopra le regioni inesplorate dell'Africa sulle antiche carte.

E, inutile girarci attorno, siamo entrati esattamente in quei territori.

Mai prima dei nostri tempi sono state date autorizzazioni in via emergenziale a un vaccino.

La situazione è quella che è, quindi sono state concesse.

Ma siamo in terra incognita, quindi c'è solo da sperare per il meglio
(non per quello che riguarda eventuali effetti collaterali, ma riguardo i risultati del dispiegamento dei vari vaccini).


Sperando per il meglio però non si può restare impassibili davanti a quel che succede, e negli ultimi giorni si è parlato e si parla di unblinding.


Si parla di unblinding riguardo ai trial di fase III dei due vaccini che ad oggi hanno una CMA in Europa, cioè quello Pfizer e quello Moderna.


Era quel che avevo immortalato in uno "Screw the FDA" prima delle feste
(https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/2906333202918881).


In pratica di che si tratta?

I membri del ramo placebo dei due trial potranno sapere se sono stati vaccinati oppure no.

Nel caso del vaccino Pfizer potranno passare dal ramo di controllo al ramo dei vaccinati.

E in questo modo in primis i due trial non saranno più double blinded

(https://www.statnews.com/.../pfizer-and-biontech-speed.../).

In secondo luogo quello Pfizer, per ora, rischia di perdere anche randomizzazione e bilanciamento tra i due rami del trial.


In breve i trial vengono depotenziati, e proprio quando più è urgente saperne di più su efficacia, durata dell'immunizzazione, etc.

Non è una buona notizia e ci si ritrova, ancora una volta, a sperare in FDA (che ci si aspetta non incoraggi la cosa).



Per altri sembra non ci siano problemi, in fondo si dà la vista ai ciechi...
 

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