della serie: la censura e lo strapotere fascista delle case farmaceutiche
I vaccini in discussione al Senato, per Youtube, non sono adatti alle famiglie! Siamo all’apoteosi del ridicolo!
Pubblicato 16 giugno 2017 - 18.24 - Da
Claudio Messora
Caso mai non sapeste cos’è la
modalità “con restrizioni” di Youtube, ve lo spiego in due parole. Per venire incontro alle preferenze degli inserzionisti, che
adorano i bimbiminkia che bestemmiano mentre fanno saltare le cervella dei nemici nell’ultimo gioco horror, oppure scherzi telefonici volgari e di cattivo gusto, oppure poveri dementi sfruttati dalla dinamica della rete perché la loro demenza è pur sempre divertente,
ma
si dissociano categoricamente da qualunque forma di pensiero non autorizzato, non importa quanto garbato, forbito e onesto,
Youtube ha creato la modalità “
pecoroni-da-tenere-nell’ignoranza“, ovvero una modalità che, se attivata nel browser (può essere attivata dai genitori, o
da un’azienda, o dall’installazione del sistema operativo, o in altri modi, e non è immediato accorgersene),
fa sì che qualunque video “non adatto agli investitori” e “non adatto ai bambini o alle famiglie” semplicemente non esista, a meno che uno non ne conosca l’indirizzo. Il video non compare nella colonna dei consigliati, non viene suggerito e non compare nei risultati delle ricerche.
Chiaramente che cosa mai sarà giudicato “inadatto” da Youtube e dai suoi magici algoritmi?
Le bestemmie?
Le volgarità?
Lo sfruttamento dei minorati o semplicemente l’idiozia di ebeti il cui unico scopo è fare i cretini per appiattire l’encefalogramma dello spettatore di Youtube e renderlo più simile a quello di chi guarda la televisione?
Macché… niente di tutto questo:
i video “ristretti” sono quelli dove ci si occupa del bene pubblico, sono quelli dove si riflette sulle questioni che investono la collettività, sono quelli dove si approfondiscono le cose oltre il sipario che divide la finzione dei grandi media dall’esigenza di comprensione e di allargamento della prospettiva di cui i cittadini hanno bisogno per diventare consapevoli e uscire dalla condizione di scimmietta ammaestrata.
Non ci credete? Questa è la
screenshot del video della conferenza stampa del Movimento 5 Stelle, ieri, al
Senato della Repubblica, che aveva ad oggetto la discussione sul
Decreto Vaccini del Governo. Cliccate sull’immagine per vederla per intero
I vaccini in discussione al Senato, per Youtube, non sono adatti alle famiglie! Siamo all'apoteosi del ridicolo! - Byoblu.com
Clicca sull’immagine per ingrandirla. Poi guarda in basso, dove di norma si possono leggere i commenti.
Guardate in basso, dove dovrebbero esserci i commenti.
Cosa c’è scritto?
Ve lo dico io:
“Restricted mode has hidden comments for this video“. Che tradotto significa: “
La modalità con restrizioni ha nascosto i commenti per questo video”. Il che vuol dire che il video, come probabilmente il 90% dei video che non mostrano l’infima stoltezza e futilità del genere umano, è entrato nella modalità con restrizioni.
Per via della sua volgarità? No, non ci sono parolacce.
Per via della fonte? No: è nientemeno il Senato della Repubblica.
Per via dell’argomento? Sì. I vaccini. I vaccini e la politica. Questioni di cui lo spettatore medio, in televisione e adesso anche in rete, non deve occuparsi.
Cara Youtube, chi volete tutelare, esattamente? I minorenni e le famiglie, cioè proprio l’oggetto del provvedimento che si sta discutendo al Senato, e che quindi al contrario dovrebbero – proprio loro – essere informati?
O volete tutelare gli inserzionisti, che però non esitano a piazzare i loro spot in qualunque trasmissione televisiva che racconta la cronaca anche più violenta?
Oppure volete tutelare i poteri forti che hanno imposto un decreto legge violento e autoritario, e che quindi beneficiano dall’ignoranza dei cittadini che non sono in tal modo autorizzati a sviluppare nuove conoscenze o punti di vista diversi sui vaccini rispetto a quelli diffusi (in maniera approssimativa, parziale e mediocre) dai giornali e televisioni?
Nonostante la “modalità con restrizioni”, e quindi nonostante il fatto che a un numero inquantificabile di persone sia di fatto impedito di venire a conoscenza dell’esistenza di questo video, quest’ultimo, grazie ai lettori di questo blog che si passano l’indirizzo, in meno di 24 ore ha già fatto 20 mila visualizzazioni. Ma
quante ne avrebbe fatte, se il video comparisse nei risultati di ricerca o fosse consigliato nella tabella a lato? 200 mila? 2 milioni? Numeri che a qualcuno, di certo, non fanno comodo. E non è difficile capire a chi.
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