LE LENTICCHIE PORTANO SOLDI SOLO SE SEI CRACCO E LE VENDI A 1500 EURO

Ahahahahah

Dopo le polemiche scatenate dalla probabile partecipazione della conduttrice italo-palestinese Rula Jebreal al Festival di Sanremo
i vertici della Rai hanno annunciato che potrà salire sul palco ma “unicamente per un discorso sula violenza delle donne”.

Un nuovo format(o) di autocensura preventiva che qualunque giornalista serio rifiuterebbe.

La ribelle Rula Jebreal sembra aver accettato: paladina della libertà di parola, che comunque sa usare bene,
è indubbiamente preparata e non si comprendono gli insulti sessisti e razzisti che le vengono mossi.

Ha le proprie idee e vanno rispettate. Almeno sino a oggi: questa “museruola mentale” che la Rai le ha imposto ricorda giochi di Potere che la stessa giornalista sono anni che condanna.

La Jebreal si è sottomessa completamente e di certo il discorso che farà sulla “violenza sulle donne” sembra come minimo contraddittorio.

Anche perché Rula Jebreal ha avuto rapporti di lavoro con Harvey Weinstein,
il produttore hollywoodiano sotto processo in questi giorni per stupri e violenze con le attrici protagoniste dei suoi film.

Lascia un pochino perplessi che adesso esca una foto in cui la giornalista appare tutta sorridente accanto al produttore.


Una foto che risale al 2010 per il “red carpet” del film “Miral” durante l’ “Hamptons International Film Festival” di New York,
prodotto proprio da Weinstein, diretto da Julian Schnabel e tratto niente di meno che dal romanzo della Jebreal “La strada dei fiori di Miral”.

Ora: è vero che uno più uno non fa sempre due, ma dalle tante testimonianze uscite nello scandalo Weinstein l’unico fatto certo è che
“tutti nell’ambiente sapevano delle sue pressioni e inclinazioni al corteggiamento sessuale spinto”.

Possibile che la Jebreal non avesse mai sentito circolare queste voci?

I casi sono due
: o sapeva e ha taciuto oppure non sapeva e quindi che giornalista è?

Certamente la meno indicata a farci un discorso dal pulpito di Sanremo.
Progetto-senza-titolo62.jpg
 
Un insulto per chi lavora tutti i giorni

"Flash! Il compenso richiesto da Rula Jebreal alla rai per l’ospitata sanremese sarebbe di 25 mila euro. Il contratto è sulla scrivania di Salini…"
 
Quello che mi fa incavolare è che tante anziane con la pensioncina al minimo,
tante madri single, tante donne che fanno fatica pure a pagare la bolletta della luce,
sono costrette però a pagare il canone della rai per dare 25 mila euro a questa
per una comparsata al Festival, e poi va a parlare delle donne?

Un'operaia deve lavorare duro 2 anni per guadagnare 25 mila euro, non due ore sul palco di Sanremo. Ma va! VERGOGNA!
 
Dario Franceschini appena può torna sul luogo del relitto, cioè il Ministero dei Beni Culturali.

Dal 2014 al 2018 è stato ministro prima nel governo Renzi e poi riconfermato in carica nel governo Gentiloni.
Dal 5 settembre 2019 una nuova disgrazia: è nuovamente nominato nel “Governo Conte II”.

Dario Franceschini è un flagello che sembra non svanire mai perché è il ministro della cultura
che è rimasto in carica più tempo nella storia della Repubblica.

Ed entrando al Quirinale per il giuramento ha dichiarato nuovamente:
“Mi sento chiamato a guidare il ministero economico più importante del Paese”.


Ma cosa ha fatto a oggi?

Dal luglio 2014 ha disposto l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, a tutti i musei e luoghi della cultura statali.

Dal settembre 2016 al maggio 2017 con l’iniziativa “Cinema2day”: il secondo mercoledì di ogni mese si entra in tutti i cinema italiani al prezzo di 2 euro.

Un’operazione populista perché non ci vuole elitarismo nell’accedere ai Musei ma soltanto un pochino di testa: ogni domenica gratis ci sono migliaia di “turisti della cultura”.

C’è gente che, ad esempio a Milano, arriva con i pullman organizzati da agenzie turistiche con incluso il viaggio,
pranzo tipico con risotto con ossobuco e cotoletta alla milanese, caffè e digestivo a 13 euro.

Il Comune di Milano, così attento ai nuovi movimenti “green” ed ecologisti – Beppe Sala è sempre fotografato con una zappa in mano a piantumare un nuovo albero –
dovrebbe intervenire: le decine di pullman parcheggiati lungo tutto il perimetro del Castello Sforzesco sono una vergogna:
gli autisti con il motore acceso, d’inverno per il freddo e d’estate per l’aria condizionata, da soli bastano ad inquinare mezza Lombardia.

Sono decenni, ad esempio, che Franceschini viene intervistato sulla crisi dell’editoria.
Le sue risposte, da decenni, sono sempre le stesse: “Ci stiamo muovendo”, “Stiamo promuovendo una legge in Parlamento”, “La legge sugli sgravi fiscali per i librai sta per essere varata”.

Nel frattempo dal 2012 al 2017 sono state chiuse in Italia 2332 librerie (fonte Istat), con la perdita nello stesso periodo di 4.596 posti di lavoro.

E nel frattempo Dario Franceschini, cosa fa? Scrive libri.

Nel 2006 ha esordito con il romanzo Nelle vene quell’acqua d’argento;
nel 2007 ha pubblicato il romanzo La follia improvvisa di Ignazio Rando.
Nel 2011 Daccapo un romanzo improbabile che ha come protagonista il figlio di un notaio di che ha avuto 52 figli segreti da altrettante prostitute.
Nel 2013 pubblica il suo quarto romanzo Mestieri immateriali di Sebastiano Delgado.
Nel 2017 pubblica una raccolta di racconti “Disadorna e altre storie”.

Libri da macero immediato e che contribuiscono a incrementare i 65 mila titoli che ogni anno invadono le librerie.
Molto meglio Vittorio Sgarbi perché in confronto a lui Franceschini è un supplente.

Franceschini è il Paperone del Governo: del 2019 ha dichiarato redditi – riferiti all’anno precedente – per 200.767 euro,
arrivando secondo solo al premier Giuseppe Conte che è molto distante con oltre un milione di euro.
 
Ecco un intervento dello storico più famoso d’Italia, Alessandro Barbero, sul deficit di democrazia dell’Unione europea.
Buona visione:

il video è stato bannato, curiosamente capita quasi sempre a video che hanno una valenza di sconfessione del mainstream. Cercheremo un’altra fonte….

Come promesso abbiamo un’altra fonte

Ascoltatelo perché ne vale la pena: siamo messi peggio dei sudditi delle antiche monarchie medievali? Probabilmente sì…

Gepostet von MAI PIÙ la sinistra al Governo am Montag, 6. Januar 2020
 
La curva di Phillips è la curva che descrive la relazione fra disoccupazione ed inflazione:
secondo la teoria economica : più bassa è la disoccupazione maggiore è la dinamica salariale e quindi l’inflazione derivante.

La curva di Phillips è una curva derivante da osservazioni di carattere empirico quindi il suo andamento può variare, anche notevolmente,
nel tempo e con le modalità di osservazione dei dati.

Vediamo l'andamento dagli anni 50 ad oggi per gli USA



La disoccupazione è calcolata rispetto al NAIRU, il tasso di disoccupazione strutturale al di sotto del quale l’inflazione , in teoria, dovrebbe crescere.

Vediamo come la curva si sta progressivamente appiattendo, come se la relazione fra inflazione e disoccupazione non esistesse più.

Praticamente con tassi di disoccupazione anche bassissimi non c’è nessuna spinta sui prezzi,
e questo giustifica anche una politica economica, soprattutto monetaria, fortemente interventista, con tassi bassi o negativi.

Questo fenomeno è dovuto all’avanzamento tecnologico che richiede sempre meno intervento umano nei processi produttivi
e rende quindi i prezzi dei prodotti meno sensibili alla crescita delle paghe.

Secondo Kathleen Curran Aguiar però parte di questo appiattimento è in realtà dovuto ai cambiamenti tecnici del BLS, l’ufficio statistico USA.
Nel 1998 quest’organo, nel calcolo dell’inflazione, cessò di considerare il costo degli immobili per i proprietari, con rilevazioni dirette,
passando a considerare il costo degli immobili sul mercato sulla base degli affitti, la cui rilevazione era più semplice, e non più sui costi di proprietà.
Secondo la Curran questo ha fatto perdere la sensibilità all’incremento dei costi immobiliari, rendendo la curva molto più piatta che nei decenni precedenti.

Non sappiamo quanto questo sia vero, ma ci interessava farvelo notare per mettere in luce quanto molte teorie e misurazioni economiche ed ecomometriche
derivino da convenzioni il cui cambiamento, anche minimo, può portare ad effetti estremamente sensibili.

In generale i dati dovrebbero essere sempre considerati cum grano salis.
 
Chi lo sa ? Che fine ha fatto questa proposta di legge ?
.....la vedo male, non trovo nulla.

I sindacalisti potrebbero presto perdere la facoltà di farsi pagare dal sindacato la contribuzione aggiuntiva utile ai fini della pensione.

Lo prevede il disegno di legge 294 a prima firma dell'Onorevole Giorgia Meloni all'esame da questa settimana presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.

La proposta, in realtà, non è nuova, fa seguito a numerose dichiarazioni da parte degli esponenti del Governo Giallo-Verde
negli scorsi mesi per tagliare i privilegi di alcuna categorie ma, a differenza del contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro, era finita su un binario morto.
Con l'obiettivo di rimettere in carreggiata il tema la Commissione Lavoro della Camera ha avviato, quindi, questa settimana l'esame del DDL 294
tenendo al riguardo anche un ciclo informale di audizioni con i rappresentanti sindacali e dell'Inps.

Come noto l’articolo 3, commi 5 e 6, del decreto legislativo 16 settembre 1996, n. 564,
stabilisce la possibilità per le organizzazioni sindacali di versare una contribuzione aggiuntiva destinata ad integrare
la contribuzione figurativa o effettiva versata a favore dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato,
dirigenti sindacali o componenti degli organismi direttivi statutari delle confederazioni ed organizzazioni sindacali
comparativamente più rappresentative nel comparto o area di riferimento. Più specificamente, a tali lavoratori
il sindacato può versare una contribuzione aggiuntiva sull'eventuale differenza tra le somme corrisposte
per lo svolgimento dell'attività sindacale e la retribuzione di riferimento per il calcolo della contribuzione figurativa
di cui all'articolo 8, ottavo comma, della L. 155/1981.


La facoltà era nata per assoggettare a contribuzione le somme corrisposte dall'attività sindacale ma nei fatti si è spesso tradotta
in un abuso per aumentare la retribuzione pensionabile negli ultimi anni di servizio determinando, a seconda dei casi, un incremento smisurato della pensione.


Il versamento della contribuzione aggiuntiva produce, infatti, un incremento delle quote di pensione calcolate ancora con il sistema retributivo,
in quanto agganciate allo stipendio degli ultimi anni di servizio con vantaggi particolarmente sensibili per gli assicurati presso i fondi esclusivi
e sostitutivi dell'assicurazione generale obbligatoria nei quali la prima quota di pensione (Quota A) si calcola direttamente sull'ultimo stipendio percepito.

Così che una maggiorazione dello stipendio nell'ultimo periodo prima del pensionamento avrebbe prodotto un forte incremento anche della pensione.


Per eliminare questo privilegio il DDL 294 propone, quindi, con un semplice ed unico articolo l'abrogazione tout court dei citati commi.

Più articolata e ragionata la proposta esposta dall'Inps in un recente ciclo di audizioni presso la Commissione Lavoro.
Secondo l'ente previdenziale invece che puntare all'abrogazione dei citati commi sarebbe sufficiente, con una norma di interpretazione autentica,
computare la contribuzione aggiuntiva solo ai fini del calcolo della quota B di pensione, riferita cioè alle anzianità contributive maturate dal 1993 in poi
e non più sulla quota A di pensione, spalmando così l'incremento aggiuntivo sulla media delle retribuzioni rivalutate percepite negli ultimi dieci anni prima del pensionamento.

In questo modo il meccanismo resterebbe in vigore ma con effetti molto più contenuti e comunque commisurati alla durata del periodo per il quale è stato corrisposto effettivamente il versamento.

Senza contare che la proposta dell'Inps avrebbe efficacia retroattiva con obbligo del ricalcolo del trattamento pensionistico in godimento per coloro che già hanno utilizzato il meccanismo.
 
...ops.....

Un piccolo AMARCORD, per ritirare ad un passato che non è più, quando l’ex presidente Giorgio Napolitano,
allora parlamentare europeo, si faceva rimborsare i voli in business, ma in realtà volava low cost prendendo la differenza.

Il video della TV tedesca.

Bei tempi. Ora il parlamento europeo compra direttamente i voli ai MEP.
 
Mi è sempre stato simpatico e dimostra di avere le palle al posto giusto.....come lei del resto.

"Dopo molti mesi di riflessione e discussioni interne, quest'anno abbiamo scelto di fare una transizione,
iniziando a ritagliarci un nuovo ruolo progressivo all'interno di questa istituzione.
Intendiamo fare un passo indietro come membri "senior" della famiglia reale
e lavorare per diventare finanziariamente indipendenti, pur continuando a sostenere pienamente Sua Maestà la Regina".
"È con il vostro incoraggiamento, in particolare negli ultimi anni, che ci sentiamo pronti a fare questo passo.
Ora abbiamo in programma di bilanciare il nostro tempo tra il Regno Unito e il Nord America,
continuando a onorare il nostro dovere nei confronti della Regina, del Commonwealth e dei nostri mecenati".
 
Sarebbe il caso di ricordare che il periodo natalizio non è solo consumismo.
Ma tradizioni.

Tutti sanno che il Natale inizia la sera del 24 dicembre.

Quando finisce il Natale per i cristiani cattolici?

Secondo le norme universali sull’anno liturgico e il calendario, il periodo di Natale va dai primi vespri del Natale del Signore
fino alla domenica dopo l’Epifania o dopo il 6 gennaio (n. 33).

Ma. C'è un ma.
L’“Ottava di Natale” è stata istituita alla fine del IV secolo, all’epoca o vicino all’epoca in cui il 25 dicembre è stato fissato come data del Natale.
In un’Ottava (e ne avevamo almeno 18), ogni giorno è una celebrazione del primo giorno dell’Ottava (anche se le letture cambiano).
Nel 1955 tutte le Ottave sono state soppresse, tranne Natale, Pasqua e Pentecoste.

Ma – ecco un piccolo indizio – l’ormai dimenticata Ottava dell’Epifania influenza ancora il calendario.

LA CANDELORA - Il 2 febbraio -
.

La Candelora, celebrata quaranta giorni dopo il Natale, è per tradizione la fine ufficiale del periodo natalizio,
segnando la fine dei periodi liturgici del Natale e dell’Epifania.

Il periodo dell’Epifania, pur essendo ancora osservato nella forma straordinaria (calendario del rito latino), non è più un periodo liturgico nel rito ordinario.
Ciò non vuol dire, comunque, che sia meno importante.
La festa della Purificazione di Maria è la più antica festa mariana, risalendo almeno al V secolo.
Segna anche la Presentazione del Signore al Tempio e l’incontro con le profezie di Simeone e Anna (cfr. Lc 2, 22-40).

Il nome “Candelora” deriva dal riferimento di Simeone a Gesù come luce dei Gentili,
ed è in questo giorno che le candele di cera d’api vengono benedette per essere usate in casa
e per la Benedizione della gola il 3 febbraio, festa di San Biagio.

Perché, allora, non lasciare le nostre decorazioni fino all’12 gennaio o perfino fino al 2 febbraio, se siete davvero coraggiosi?
 

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