News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 15 giugno 2006

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Bce: rischio deficit 2007 per Italia e altri 3 paesi

da Repubblica.it:

Bce: rischio deficit 2007 per Italia e altri tre paesi

ROMA - "In numerosi paesi le finanze pubbliche rimarranno in una situazione delicata": lo scrive la Bce nel Bollettino di giugno nel quale precisa che "nel 2006 si prevede che Germania, Italia e Portogallo registrino rapporti disavanzo/Pil superiori al 3%, mentre nel 2007, in assenza di misure aggiuntive, i rapporti disavanzo/Pil saranno superiori al 3 per cento in Grecia, Francia, Italia e Portogallo".

Dopo la stretta monetaria di questo mese, scrive ancora l'istituto di Francoforte, "i tassi di riferimento della Bce restano su livelli storicamente bassi, le condizioni di liquidità sono abbondanti e la politica monetaria seguita ad essere accomodante". La banca centrale europea precisa quindi che "il Consiglio direttivo continuerà a seguire attentamente tutti gli sviluppi al fine di assicurare la stabilità dei prezzi a medio-lungo termine".

La Bce ritiene che "le prospettive per l'andamento dei prezzi restino soggette a rischi al rialzo" a causa soprattutto di possibili ulteriori rincari del petrolio, di nuovi incrementi dei prezzi amministrati e delle imposte indirette e di una dinamica salariale più vigorosa delle attese.

Nel Bollettino della Banca Centrale inoltre si pone di nuovo l'accento sull'eccessivo rialzo dei prezzi degli immobili, soprattutto in Italia, Belgio, Spagna e Francia. Più in dettaglio, l'aumento nel 2005 è stato pari al 17,1% in Belgio, al 15,2% in Francia, al 13,9% in Spagna e al 9,9% in Italia contro una media di solo il 7,6% nell'area dell'euro. La Banca centrale sottolinea che la "vivace dinamica dei mercati immobiliari" unita all'accelerazione della moneta e del credito insidia la stabilità dei prezzi.


15/06/2006 - 10:06
 
Le multinazionali italiane perdono terreno nel mondo

da www.ilsole24ore.com:

Le multinazionali italiane perdono terreno nel mondo
di Al.An.

Le multinazionali continuano a crescere di dimensioni in tutto il mondo, per effetto di fusioni e acquisizioni: la tendenza internazionale viene disattesa solo in Italia, dove le dimensioni rimangono contenute anche se i risultati sono in crescita.
Fanno eccezione, come sempre, i due principali gruppi industriali, Eni, stabile al primo posto in Italia e sedicesima nel mondo, e Fiat (seconda in patria, ventitreesima nel mondo), che dimostrano soprattutto un miglior andamento dei profitti. Tra le imprese industriali DaimlerChrysler è la più grande del mondo per totale attivo (178 miliardi di euro), davanti a Toyota ( 174,3 miliardi), Shell (138) ed ExxonMobil (137,6). Tra i primi dieci gruppi ci sono due tedeschi e due britannici, nessun italiano.
È in sintesi il quadro che emerge dalla nuova edizione, l'undicesima, dell'indagine di R&S (Mediobanca) su 275 grandi compagnie con 2 miliardi di fatturato e almeno l'1% del totale Paese, per un fatturato aggregato del campione pari a 6mila miliardi di euro. Le big italiane, pur aumentando di numero, perdono terreno nelle graduatorie di settore, investono poco in ricerca e sono parecchio indebitate. Enel non è compresa nell'edizione 2005 perché la componente estera è inferiore alla soglia fissata al 10% del fatturato.
Tra le grandi del mondo dell'industria ci sono 15 presenze tricolori contro le 8 del 1993, tra le utilities non c'è nessuna italiana e nelle tlc c'è solo Telecom Italia. Tra il 2002 e il 2004 sono entrate nelle classifiche Indesit con l'acquisto di General Domestic Appliances, Buzzi dopo l'operazione Dyckerhoff e Fincantieri con la crescita organica. Addio a Parmalat, Benetton, sotto quota 2 miliardi di giro d'affari, e Olivetti. Stm e Finmeccanica riescono ad entrare al quarto e al sesto posto tra i primi 10 gruppi che investono più in ricerca rispetto al fatturato. Dal 1993 i grandi italiani hanno però perso colpi per totale attivo: nel 2004 nell'auto e aerospazio Fiat scende dal quinto all'11esimo posto e Finmeccanica dal 20esimo al 23esimo, nel petrolio Eni cala dal terzo al sesto posto.
 
Usa: sussidi disoccupazione settimanali -8.000 unità a 295 m

Usa: sussidi disoccupazione settimanali -8.000 unità a 295 mila

Sono scesi di 8 mila unità le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione relative alla settimana al 10 giugno 2006, attestandosi a 295.000 unità dalle 303.000 riviste della settimana precedente. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello di 323 mila unità.
 
Usa: indice Empire State giugno sale a 29 punti

Usa: indice Empire State giugno sale a 29 punti

L'indice Empire State a giugno è salito molto più delle attese attestandosi a 29 punti contro i 12,9 di maggio. Il dato che misura le condizioni del settore manifatturiero è stato elaborato dalla FED di New York. Le attese del mercato erano per un indice in calo a 10-11 punti.
 
Usa: Tesoro, flussi netti capitali aprile in calo a 46,7 mld

Usa: Tesoro, flussi netti capitali aprile in calo a 46,7 mld usd

Le compravendite di asset denominati in dollari (azioni, titoli del Tesoro, obbligazioni societarie) da parte di investitori esteri hanno evidenziato ad aprile un saldo netto pari a 46,7 miliardi di dollari, contro i 69,8 miliardi rivisti riportati nel mese precedente. Lo rende noto quest'oggi il Dipartimento del tesoro americano. Il dato risulta così sensibilmente inferiore alle attese che indicavano un calo a 60 mld.
 
Usa: produzione industriale maggio -0,1%, capacita' utilizzo

Usa: produzione industriale maggio -0,1%, capacita' utilizzo 81,7%

Cala dello 0,1% a 112,1 punti la produzione industriale americana nel mese di maggio, mentre nel mese precedente il dato aveva evidenziato un incremento dello 0,8%. Su base annua invece si è evidenziata una crescita del 4,3%. Il dato risulta inferiore alle attese degli analisti, che stimavano un incremento dello 0,2%.
Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali si è portata all'81,7% dall'81,9% di aprile, risultando peggiore delle attese che indicavano una crescita all'82%.
 

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