Bnl, patto soci minori raccoglie 20%, mira a posti cda
Bnl, patto soci minori raccoglie 20%, mira a posti cda
ROMA, 26 luglio (Reuters) - Alcuni soci minori della [LINK:0878513b28]Bnl[/LINK:0878513b28] hanno costituito un patto di sindacato che raccoglie il 20% del capitale con l'obiettivo di vedersi rappresentati nel maggior numero di componenti possibile in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione nell'aprile del 2005.
Lasciate fuori per il momento le banche socie Monte dei Paschi e Popolare Vicentina, i soci minori non escludono di poterle ritrovare al proprio fianco al momento della costituzione delle liste per rinnovare gli amministratori.
Lo ha detto a Reuters una fonte del patto il cui contenuto è stato comunicato a Consob e Banca d'Italia e "verrà probabilmente reso pubblico domani".
Francesco Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola e Giuseppe Statuto conferiranno ciascuno il 5%, anche se Caltagirone e Statuto potranno apportare l'intera quota entro aprile 2005.
La Gefip di Ettore Lonati avrà il 3% mentre Giulio Grazioli e Vito Bonsignore l'1% ciascuno.
Il patto, che prevede un lock up di 3 anni per le quote conferite, vincola i soci a consultarsi per votare insieme prima di ogni scadenza societaria compresi i consigli di amministrazione.
Alla presidenza del patto sarà chiamato l'avvocato Giampiero Tasco.
Quanto all'ipotesi che possano entrare nel patto anche la Banca Monte dei Paschi di Siena e la Popolare Vicentina, rispettivamente socie con il 4,63% e 3,5% e legate tra loro da un patto, la fonte esclude l'ingresso, ma precisa che "i contatti probabilmente ci saranno perché anche loro sono soci insoddisfatti. Sicuramente abbiamo l'obiettivo comune di avere maggiore rappresentanza in consiglio".
Il prossimo cda Bnl avrà 15 membri invece degli attuali 13.
Con l'appoggio di Mps, Vicentina ed eventuali altri soci minori, il patto guidato dagli immobiliaristi romani potrebbe anche raggiungere ed, al limite, superare quello stretto mesi fa tra Bbva, Diego Della Valle e Generali e che raccoglie il 28,39%.
Diventerebbe a quel punto ago della bilancia Stefano Ricucci che ha attualmente il 5,076% del capitale di Bnl (di cui lo 0,076 senza diritto di voto). Ricucci si è sempre detto soddisfatto dell'attuale management ma è rimasto finora alla finestra.
Se Ricucci dovesse appoggiare il patto Della Valle-Generali-Bbva presieduto dal presidente della banca Luigi Abete, "la banca non sarà comunque mai blindata perchè con 6 consiglieri in una banca come Bnl significa governare insieme", ha detto la fonte.
Quanto alla natura difensiva e non ostile del patto appena costituito la fonte osserva: "Di fatto è una risposta al loro patto. Piuttosto, come fanno a dire che non è ostile il loro se lo hanno costituito senza consultare gli altri soci?"
Per legge Bankitalia deve ricevere formalmente la comunicazione di accordi parasociali per verificare che la loro costituzione non alteri la sana e prudente gestione del soggetto vigilato.