Domanda
Alla luce di quanto riportato sul RG odierno (flessione delle quotazioni dell'Eurodollaro, che inizia ad incorporare una revisione delle aspettative circa la politica monetaria negli Stati Uniti) mi sembrerebbe di rilevare un fievole inizio di "de profundis" per i preziosi e gli auriferi, contrariamente a quanto ribadito e confermato lo scorso anno nei due Outlook a proposito del bull market dei metalli (industriali e preziosi) e del settore GS.
In attesa della prossima uscita dell'Outlook, conferma quanto riportato lo scorso anno (Per l'oro si può ormai parlare a tutti gli effetti dell'inaugurazione di un nuovo bull market. E' il tema del decennio), oppure il vento sta nuovamente cambiando ?
Risposta
No, non ho evidenze per ora che il quadro strategico sia mutato.
Facevo ieri soltanto una considerazione tattica. È normale che la ripartenza del ciclo economico trascini verso l'alto i tassi di interesse (per il tramite, va detto, soprattutto delle aspettative inflazionistiche); ed è pacifico che in questa fase i metalli industriali facciano meglio dei metalli preziosi: il famoso trade long sul copper/gold ratio.
Ma penso che il metallo giallo abbia ancora le sue carte da giocare.
Almeno finché la Advance-Decline Line si mantiene sopra la media di supporto, sollecitata di recente e a maggio di due anni fa. Quei test hanno fornito degli eccellenti livelli di ingresso sull'oro, entrato a fine 2019 in una nuova dimensione, allorquando la A-D Line ha superato i massimi di un decennio fa. Dubito che la spinta propulsiva si sia esaurita così presto, vista la durata pluriennale degli impulsi precedenti.
Ad ogni modo, resterei positivo finché reggono questi argini. La stagionalità, come accennavo ieri, dovrebbe darci una mano.