Le stampe giapponesi

Da qualche settimana sto facendo ricerche su stampe giapponesi e mi sono imbattuto in questa cosa singolare (ma che forse in realtà non è).
Prendiamo ad esempio questa stampa:


Questa galleria Shukado con relativo sito japanese-finearts.com ha zero recensioni di utenti su google, facebook, ecc...a differenza di molte altre (tipo la Hara Shobo postata sopra) ma tiene molte stampe a prezzi "competitivi", principalmente perchè lo stato di conservazione non è proprio il top (vedi ad esempio quella linkata sopra).

A questo punto ho fatto un'operazione di verifica proprio per questa stampa, semplicemente buttando l'immagine in google lens e vedendo cosa esce.
Al netto della verifica sulla possibile autenticità tramite controllo firma, sigillo, ecc...ho trovato una corrispondenza esatta con questa:


E con esatta intendo esatta esatta, nel senso che a guardar bene la foto sembra proprio la stessa. Dunque non una stampa analoga ma proprio lo stesso pezzo.
Dunque la stessa stampa è in vendita sia su ebay (da parte di questa fantomatica JP-Product-Retail) sia da Shukado, a prezzi l'uno doppio dell'altro.
Ho verificato anche un'altra stampa e la situazione è la medesima, con prezzi nettamente diversi.
Le descrizioni dei pezzi differiscono nella prosa, ma i dati essenziali dichiarati (probabilmente autentici, non credo siano falsi) sono gli stessi.

E' possibile dunque che il proprietario di questa stampa, titolare di 2 "aziende" diverse, la metta in vendita (come molte altre) su due siti diversi, a prezzi nettamente diversi? Può essere considerata una pratica corretta e trasparente? "Se c'è chi la compra..." voi direte.

I feedback su ebay rasentano la perfezione, però mi chiedo se tutto ciò rende questo fornitore complessivamente affidabile...
 
Da qualche settimana sto facendo ricerche su stampe giapponesi e mi sono imbattuto in questa cosa singolare (ma che forse in realtà non è).
Prendiamo ad esempio questa stampa:


Questa galleria Shukado con relativo sito japanese-finearts.com ha zero recensioni di utenti su google, facebook, ecc...a differenza di molte altre (tipo la Hara Shobo postata sopra) ma tiene molte stampe a prezzi "competitivi", principalmente perchè lo stato di conservazione non è proprio il top (vedi ad esempio quella linkata sopra).

A questo punto ho fatto un'operazione di verifica proprio per questa stampa, semplicemente buttando l'immagine in google lens e vedendo cosa esce.
Al netto della verifica sulla possibile autenticità tramite controllo firma, sigillo, ecc...ho trovato una corrispondenza esatta con questa:


E con esatta intendo esatta esatta, nel senso che a guardar bene la foto sembra proprio la stessa. Dunque non una stampa analoga ma proprio lo stesso pezzo.
Dunque la stessa stampa è in vendita sia su ebay (da parte di questa fantomatica JP-Product-Retail) sia da Shukado, a prezzi l'uno doppio dell'altro.
Ho verificato anche un'altra stampa e la situazione è la medesima, con prezzi nettamente diversi.
Le descrizioni dei pezzi differiscono nella prosa, ma i dati essenziali dichiarati (probabilmente autentici, non credo siano falsi) sono gli stessi.

E' possibile dunque che il proprietario di questa stampa, titolare di 2 "aziende" diverse, la metta in vendita (come molte altre) su due siti diversi, a prezzi nettamente diversi? Può essere considerata una pratica corretta e trasparente? "Se c'è chi la compra..." voi direte.

I feedback su ebay rasentano la perfezione, però mi chiedo se tutto ciò rende questo fornitore complessivamente affidabile...
Sono cose che capitano molto spesso. Potrebbe trattarsi dello stesso venditore che su ebay mette un prezzo diverso perchè chi acquista su ebay chiede sempre sconti anche forti, a cui il venditore deve aggiungere la commissione chiesta da ebay. Oppure potrebbe trattarsi di "tecnologia" nel senso che spesso alcuni siti sono dei "superpredatori" (in biologia i predatori che mangiano altri predatori) :) cioè siti che non vendono cose proprie ma che mettono in vendita cose di altri che non possiedono, ovviamente caricando un grosso margine, e in caso di vendita acquistano di là per vendere di qua. In questo secondo caso la pratica commerciale è del tutto scorretta se non c'è un accordo commerciale tra le parti, ma su questo punto noi semplici internauti non sappiamo niente.
 
Ultima modifica:
Per questa
1707662002372.jpeg


la galleria Ukiyoe Gallery SHUKADO chiede $53,58, mentr su eBay lo stesso di quell'altra chiede 112. Identica situazione. Cioè, su eBay chiedono il doppio, ma il fatto è che, visti i prezzi, relativi, ci può stare. Credo comunque si tratti del secondo caso prospettato da Red! Però c'è una terza possibilità: la galleria ne aveva molti e l'ebayano ne ha comprato uno, mettendolo lecitamente in vendita, ed è chiaro che la galleria in questo caso continua a usare la stessa foto. Diciamo che anche noi, talora, illustriamo le nostre stampe usando una riproduzione già pronta su internet.
 
Ultima modifica:
Però c'è una terza possibilità: la galleria ne aveva molti e l'ebayano ne ha comprato uno, mettendolo lecitamente in vendita, ed è chiaro che la galleria in questo caso continua a usare la stessa foto. Diciamo che anche noi, talora, illustriamo le nostre stampe usando una riproduzione già pronta su internet.
Vero, c'è anche questa possibilità!

Comunque su ebay vedo che danno il "free shipping", mentre Shukado te lo calcola a parte (25 euro per l'Italia, gliel'avevo chiesto per email), per cui probabilmente questa speculazione enorme, considerando appunto la commissione di ebay e altre menate, non c'è.

Shukado comunque qualcosa interessante secondo me ce l'ha (a prezzi umani dico)...peccato che lo stato di conservazione tra pieghe, foxing e buchetti vari non sia proprio il massimo. Inoltre sono stati imprecisi per la datazione di una stampa che ho chiesto (sul loro sito era scritta una data, per email è diventata più vecchia di 10 anni, mentre trovando la stessa sul sito di un museo risulta più recente).

E fermo restando che su internet e social non trovo alcuna vera "recensione" di un loro acquisto...
 
Per questa
Vedi l'allegato 731461

la galleria Ukiyoe Gallery SHUKADO chiede $53,58, mentr su eBay lo stesso di quell'altra chiede 112. Identica situazione. Cioè, su eBay chiedono il doppio, ma il fatto è che, visti i prezzi, relativi, ci può stare. Credo comunque si tratti del secondo caso prospettato da Red! Però c'è una terza possibilità: la galleria ne aveva molti e l'ebayano ne ha comprato uno, mettendolo lecitamente in vendita, ed è chiaro che la galleria in questo caso continua a usare la stessa foto. Diciamo che anche noi, talora, illustriamo le nostre stampe usando una riproduzione già pronta su internet.
scusate, domanda venale: ma quando 'ste stampe arrivano dall'estero comprate in qualche sito di aste piuttosto che di gallerie etc, alla dogana quanto fanno pagare? non è che ti pelano vivo?
 
scusate, domanda venale: ma quando 'ste stampe arrivano dall'estero comprate in qualche sito di aste piuttosto che di gallerie etc, alla dogana quanto fanno pagare? non è che ti pelano vivo?
Se parli di opere che vengono da paesi extra UE, ci devi mettere l’IVA in teoria al 10% (ma potrebbero contestarti che non è un’opera d’arte e chiederti il 22% o il 23% ora non ricordo). Credo non siano previsti altri dazi sulle opere d’arte. Potrebbero farti pagare l’IVA sul costo di spedizione, cosa che non so quanto sia legale sinceramente.
Se l’opera viene da UE, non paghi nulla.
Secondo me però il punto dolente di queste operazioni sono i documenti di esportazione da chiedere ai venditori (che spesso e volentieri se ne sbattono). Ogni paese ha leggi e regolamenti diversi, persino nella stessa UE.
 
Se parli di opere che vengono da paesi extra UE, ci devi mettere l’IVA in teoria al 10% (ma potrebbero contestarti che non è un’opera d’arte e chiederti il 22% o il 23% ora non ricordo). Credo non siano previsti altri dazi sulle opere d’arte. Potrebbero farti pagare l’IVA sul costo di spedizione, cosa che non so quanto sia legale sinceramente.
Se l’opera viene da UE, non paghi nulla.
Secondo me però il punto dolente di queste operazioni sono i documenti di esportazione da chiedere ai venditori (che spesso e volentieri se ne sbattono). Ogni paese ha leggi e regolamenti diversi, persino nella stessa UE.
Qui si vede l'assurdità dei relativi regolamenti e l'impotenza dei megacontrollori, che poi si devono limitare a festeggiare con atti di libidine finanziaria sul malcapitato casualmente incappato nelle maglie di controlli più kafkiani che altro.
Per esempio, ho appena postato della serigrafia da 2 euro (ma varrebbe teoricamente un qualcosina di più, però l'ho saputo solo dopo) che ho traslato da Cuba. Metti caso che me l'avessero contestata! Un inferno, e me ne rendo conto solo adesso. Sul nulla, poi. Ma tanto per quasi tutto vanno a caso, o per soffiate. Però tutto ciò mi ricorda quante poche libertà ci siano rimaste. Siamo come la rana di Chomsky bollita lentamente, che prima persino se la gode, ma quando poi vorrebbe uscire non ne ha più la forza, e viene bollita.
Con la scusa di proteggerci ci infilano una supposta. Poi sai bene cosa usino per spingerla più a fondo.
Date a Cesare tutto quello che c'è, date a Dio quello che a Cesare non interessa. Questo il motto implicito.
Excusez-moi, mais c'est vraiment trop.
 
Qui si vede l'assurdità dei relativi regolamenti e l'impotenza dei megacontrollori, che poi si devono limitare a festeggiare con atti di libidine finanziaria sul malcapitato casualmente incappato nelle maglie di controlli più kafkiani che altro.
Per esempio, ho appena postato della serigrafia da 2 euro (ma varrebbe teoricamente un qualcosina di più, però l'ho saputo solo dopo) che ho traslato da Cuba. Metti caso che me l'avessero contestata! Un inferno, e me ne rendo conto solo adesso. Sul nulla, poi. Ma tanto per quasi tutto vanno a caso, o per soffiate. Però tutto ciò mi ricorda quante poche libertà ci siano rimaste. Siamo come la rana di Chomsky bollita lentamente, che prima persino se la gode, ma quando poi vorrebbe uscire non ne ha più la forza, e viene bollita.
Con la scusa di proteggerci ci infilano una supposta. Poi sai bene cosa usino per spingerla più a fondo.
Date a Cesare tutto quello che c'è, date a Dio quello che a Cesare non interessa. Questo il motto implicito.
Excusez-moi, mais c'est vraiment trop.
mi è capitato di guardare delle stampine giapponesi, niente di mai visto si intende, cercando di capire la tecnica utilizzata e ho notato che non si vede mai lo "scalino" dell'imprimitura sul bordo dell'immagine.
Stavo leggendo le prime pagine di questo 3d e ho visto che erano impresse a mano, può essere per questo motivo che non si vede alcun segno?
 
mi è capitato di guardare delle stampine giapponesi, niente di mai visto si intende, cercando di capire la tecnica utilizzata e ho notato che non si vede mai lo "scalino" dell'imprimitura sul bordo dell'immagine.
Stavo leggendo le prime pagine di questo 3d e ho visto che erano impresse a mano, può essere per questo motivo che non si vede alcun segno?
Guarda, credo che possano averne, ma penso sia molto piu' difficile.
La tecnica per gli ukiyo-e e' simile a quella della xilografia, si incide una tavola di legno ed e' poi la parte che rimane in rilievo quella che lascia il disegno sul foglio (ovvero, il contrario di quello che succede con le tecniche di incisione che usano un supporto metallico): si poggia il foglio sopra e si preme delicatamente. Come puoi immaginare e' piu' difficile che il bordo della tavoletta di legno lasci un segno perche' c'e' la parte in rilievo che tiene il foglio piu' distante dal piano del bordo.

Aggiungici pure il fatto che le tavolette sono in legno (piu' morbido del metallo) e che tradizionalmente l'impressione si ottiene usando un attrezzo tipo pietra pomice con cui si fa pressione a mano (e non con un torchio come per le xilografie del cinquecento che, presumo, possano per questo avere piu' probabilita' di presentare segni della battitura).

Ho partecipato a un piccolo laboratorio organizzato dal Museo Ota, TOP | 太田記念美術館 Ota Memorial Museum of Art , e mi vendettero il metodo come quello tradizionale (in verita' era un laboratorio per bambini, io all'epoca ero l'unico adulto, ma, visto che ero anche l'unico straniero, lo trovarono divertente e mi lasciarono partecipare), le deduzioni sono pero' mie, magari aspetterei di vedere se qualcuno ha altre spiegazioni..

Edit: guarda questo video che probabilmente vale piu' di mille parole...
 
Guarda, credo che possano averne, ma penso sia molto piu' difficile.
La tecnica per gli ukiyo-e e' simile a quella della xilografia, si incide una tavola di legno ed e' poi la parte che rimane in rilievo quella che lascia il disegno sul foglio (ovvero, il contrario di quello che succede con le tecniche di incisione che usano un supporto metallico): si poggia il foglio sopra e si preme delicatamente. Come puoi immaginare e' piu' difficile che il bordo della tavoletta di legno lasci un segno perche' c'e' la parte in rilievo che tiene il foglio piu' distante dal piano del bordo.

Aggiungici pure il fatto che le tavolette sono in legno (piu' morbido del metallo) e che tradizionalmente l'impressione si ottiene usando un attrezzo tipo pietra pomice con cui si fa pressione a mano (e non con un torchio come per le xilografie del cinquecento che, presumo, possano per questo avere piu' probabilita' di presentare segni della battitura).

Ho partecipato a un piccolo laboratorio organizzato dal Museo Ota, TOP | 太田記念美術館 Ota Memorial Museum of Art , e mi vendettero il metodo come quello tradizionale (in verita' era un laboratorio per bambini, io all'epoca ero l'unico adulto, ma, visto che ero anche l'unico straniero, lo trovarono divertente e mi lasciarono partecipare), le deduzioni sono pero' mie, magari aspetterei di vedere se qualcuno ha altre spiegazioni..

Edit: guarda questo video che probabilmente vale piu' di mille parole...
E' esatto. E se anche la xilografia avesse un bordo rialzato sino al livello degli altri segni, esso risulterebbe colorato, cioè ancora parte del disegno, e fuori di esso non ci potrebbe essere alcuno scalino. Scalino che invece si può trovare anche nelle prime litografie su pietra, oltre che sulle opere a taille-douce (i9ncisioni in cavo).
 

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