Le stampe giapponesi

@baleng segnalo in questa asta in corso una riproduzione del monte Fuji di Hokusai, può essere un parametro per capire quanto vale la tua


Quello che citi tu è un "reprint" dunque sarebbe ancora fatto con il legno originale. La mia credo proprio sia una creazione nuova (si sa come i giap siano bravi a imitare perfettamente di tutto).
Poi, vedo che l'asta è in corso. Sei tu che offri 4 € ? ;)
Io proprio non ce la faccio più a seguire aste di questo genere. Invece, se qualcosa mi interessa la metto sotto osservazione, e dopo pochi giorni mi arriva l'offerta con uno sconto medio del 25%. Qualche volta compro. Mi sembra anche buona tattica quella di non fare offerte, ma di aspettare se le fa il venditore.
 
Quello che citi tu è un "reprint" dunque sarebbe ancora fatto con il legno originale. La mia credo proprio sia una creazione nuova (si sa come i giap siano bravi a imitare perfettamente di tutto).
Poi, vedo che l'asta è in corso. Sei tu che offri 4 € ? ;)
Io proprio non ce la faccio più a seguire aste di questo genere. Invece, se qualcosa mi interessa la metto sotto osservazione, e dopo pochi giorni mi arriva l'offerta con uno sconto medio del 25%. Qualche volta compro. Mi sembra anche buona tattica quella di non fare offerte, ma di aspettare se le fa il venditore.
No, non sto offrendo io, non ho mai comprato su Catawiki ma solo venduto, in questa asta di stampe giapponesi ho messo in vendita un piccolo acquisto da mercatino, poca roba ma magari 40/50 euro li fa. Poi sono piuttosto diffidente verso il genere ... ristampe, riproduzioni, ristampe realizzate negli anni immediatamente successivi alla morte dell'artista e così via. Se si trovano a poco ai mercatini va bene, diversamente non ci perdo troppo tempo.
 
Henri Focillon (1881-1943) è stato un famoso storico dell'arte francese. La storia dell'incisione era il suo campo d'azione prediletto. Ha dedicato studi anche a Piranesi e a Gian Domenico Tiepolo nonché uno famoso, nel 1914, ad Hokusai. Da quest'ultimo (edizione italiana del 2003, traduzione di G. Guglielmi, ed. Abscondita) trascrivo un passo che ritengo molto significativo per inquadrare l'opera di Hokusai, a proposito del rapporto tra disegno di preparazione e stampa:

"...i bei disegni grassi e potenti, gli acquerelli sfumati la cui morbidezza resta subordinata all'elegante fermezza della forma, fanno sentire lo scarto che corre tra Hokusai e i suoi interpreti, gli incisori. [...] Come prima cosa va notata la differenza di dimensioni. Il disegno misura 29,5 x 31,5 cm.; la stampa occupa un terzo di pagina circa, nel formato comune dei "libri gialli" (in-12 piccolo). Tra lo schizzo e l'incisione è intervenuta una riduzione a danno della stampa ed è qui che il tratto generoso del maestro è divenuto più povero, più freddo e più duro. Nel legno, insomma, ha assunto un che di tagliente e di teso. [...] Osservazioni analoghe possono applicarsi riguardo agli splendidi disegni delle Cento vedute. Questi sono dello stesso formato delle incisioni, ma il tratto che li esprime sulla tavola non lascia sussistere quasi nulla dell'ampiezza e freschezza originale. Hokusai ha fatto di tutto per guidare la mano del suo interprete, tracciando sui margini una serie di schizzi complementari, in cui circoscrive un particolare della forma, indica la maniera di trattare il fogliame o il terreno, ma l'opera dell'incisore, stupenda e viva quando la si contempla nella sua autonomia, si svuota d'un colpo di ogni bellezza di esecuzione e di ogni personalità allorché la si confronta con il disegno che è servito da modello. Un'esperienza così decisiva mostra quanto d'incerto vi sia nello studio dei pittori giapponesi sulla scorta delle sole incisioni."

In sintesi, secondo Focillon, le stampe di Hokusai che giustamente ammiriamo impallidiscono di fronte ai disegni originali. Non dobbiamo mai dimenticare (ne abbiamo parlato anche qui) che gli artisti giapponesi non incidevano direttamente il legno ma fornivano il disegno agli incisori che lo trascrivevano. I più bravi, ovviamente, riuscivano ad assicurarsi la collaborazione dei migliori incisori.
 
Ancora Focillon. Nella sua ampia introduzione al libro "Hokusai" il critico traccia diversi paralleli e confronti tra l'arte occidentale e quella giapponese.
Particolarmente significativo mi sembra questo passaggio (sperando che abbiate la pazienza di leggerlo fino in fondo):

"... l'intellettualità europea non ha cessato di sovraccaricare la natura di significati culturali o sentimentali, per cui l'arte sarebbe parsa vuota di ogni contenuto se non avesse assunto il compito di rappresentarli. Lungi dal rompere con questa tradizione, il Romanticismo ne moltiplicò le esigenze, fece crollare le frontiere delle arti sotto la dovizia delle intenzioni, e favorendo gli scambi fra le arti dello spazio e le arti del tempo, arricchì le diverse tecniche con le rispettive spoglie. Gli psicologi, i poeti e gli storici ispiravano e consigliavano i pittori. I letterati s'impadronirono delle loro opere: per comprendere la pittura così concepita, non era necessario essere competenti né avere gusto, bastava essere uomini sensibili e colti. [...] l'invasione della letteratura, funesta alla purezza delle arti, rende la critica facile e perentoria.
Nonostante la vastità della nostra cultura, siamo adusi a queste abitudini e ci è quasi impossibile distaccarcene. Ogni arte che non sia carica di idealità, che non metta in opera le formule convenute per comunicare un'emozione o un concetto, ci appare pura decorazione. Così l'arte giapponese viene spacciata dai nostri migliori e più recenti autori, i quali pretendono di avere del Giappone conoscenza e pratica diretta, come un'arte decorativa, intendendo con ciò che essa si limita a procedere per macchie, circoscritte da arabeschi, che è piacevole e vuota, che non commuove e non fa pensare.
Ricordiamo innanzitutto che il termine "decorativo" è oltremodo improprio, dato che in Giappone le grandi opere grafiche e le stesse stampe non servono alla decorazione. A parte un qualche kakemono-e appeso sopra l'altare domestico e rinnovato di tanto in tanto, il giapponese nasconde i propri tesori d'arte, e li ammira solo quando ne sente il bisogno per la propria gratificazione. Per quanto fragile sia la sua casa di legno e carta, le sue pareti sarebbero in grado di sopportare largamente il peso di questi leggeri capolavori. L'uomo di gusto che svolge un prezioso rotolo di pitture chiede alle immagini gioie più delicate e più profonde del piacere di vedere una sala ben decorata o una bella pagina di scrittura. E non vi cerca la vertigine dell'assoluto, l'alimento alle sue passioni, l'entusiasmo o la malinconia della propria esistenza, e tantomeno insegnamenti di morale trascendente. si contenta di vedervi, in forme e colori, una leggiadra espressione del genio umano e del gusto di un maestro. Ai suoi occhi un'opera d'arte è meno un simbolo e un veicolo che una realtà oggettiva autosufficiente."

Nell'ultimo paragrafo mi riconosco appieno in quanto collezionista di grafica, così come, ne sono sicuro, tanti di voi.
 
in Giappone le grandi opere grafiche e le stesse stampe non servono alla decorazione. A parte un qualche kakemono-e appeso sopra l'altare domestico e rinnovato di tanto in tanto, il giapponese nasconde i propri tesori d'arte, e li ammira solo quando ne sente il bisogno per la propria gratificazione. Per quanto fragile sia la sua casa di legno e carta, le sue pareti sarebbero in grado di sopportare largamente il peso di questi leggeri capolavori. L'uomo di gusto che svolge un prezioso rotolo di pitture chiede alle immagini gioie più delicate e più profonde del piacere di vedere una sala ben decorata o una bella pagina di scrittura. E non vi cerca la vertigine dell'assoluto, l'alimento alle sue passioni, l'entusiasmo o la malinconia della propria esistenza, e tantomeno insegnamenti di morale trascendente. si contenta di vedervi, in forme e colori, una leggiadra espressione del genio umano e del gusto di un maestro. Ai suoi occhi un'opera d'arte è meno un simbolo e un veicolo che una realtà oggettiva autosufficiente."

Nell'ultimo paragrafo mi riconosco appieno in quanto collezionista di grafica, così come, ne sono sicuro, tanti di voi.
Esatto :bow:
 
Quello che citi tu è un "reprint" dunque sarebbe ancora fatto con il legno originale. La mia credo proprio sia una creazione nuova (si sa come i giap siano bravi a imitare perfettamente di tutto).
Poi, vedo che l'asta è in corso. Sei tu che offri 4 € ? ;)
Io proprio non ce la faccio più a seguire aste di questo genere. Invece, se qualcosa mi interessa la metto sotto osservazione, e dopo pochi giorni mi arriva l'offerta con uno sconto medio del 25%. Qualche volta compro. Mi sembra anche buona tattica quella di non fare offerte, ma di aspettare se le fa il venditore.
Un amico mi ha informato dell'esistenza di questo sito

in occasione dello studio di una stampa jap che gli ho dato (di seguito riprodotta)
quella giapponese ho scopetro essere fastta con una tecnica che non conoscevo . il panneggio ha una impressione che rivela una tessitura se vista con i riflessi di una luce perche l inchiostro e stato lucidato in certe aree... non so se conosci la tecnica si chiama shoumen-zuri

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Un amico mi ha informato dell'esistenza di questo sito

in occasione dello studio di una stampa jap che gli ho dato (di seguito riprodotta)
quella giapponese ho scopetro essere fastta con una tecnica che non conoscevo . il panneggio ha una impressione che rivela una tessitura se vista con i riflessi di una luce perche l inchiostro e stato lucidato in certe aree... non so se conosci la tecnica si chiama shoumen-zuri

Vedi l'allegato 664865
Potrebbe essere interessante per la pagina dedicata alle stampe giapponesi che sto preparando nel mio sito, sto cercando di fare qualcosa di non troppo prolisso dato che sono state scritte intere biblioteche sul tema, cioè vorrei fare preparare alcune pagine che facciano da guida di orientamento senza nessuna pretesa di completezza sui dettagli, cosa che non sarebbe nemmeno lontanamente possibile.
 
A proposito di stampe giapponesi, conoscete? Opinioni?

Non conosco direttamente, non compro in galleria. Sicuramente materiale scelto e documentato, io però compro in giro spendendo uno zero in meno, €100-150 (spesso anche meno), senza pretese di trovare capolavori.
 

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