Atlantia (ATL) Le urgenze del governo Berlusconi

tontolina

Forumer storico
SCANDALO AUTOSTRADE -LA CONNIVENZA FRA BERLUSCONI E BENETTON E' MESSA A NUDO
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2008/06/scandalo-autostrade-la-connivenza-fra.html

Cari lettori questa mattina, con estrema gioia ho letto questo articolo pubblicato su Finanza e mercati.
Da anni sostengo che il business di Autostrade è uno dei peggiori scandali in Italia.
Il regalo fatto da Benetton al tempo della privatizzazione stava per finire nel dimenticatoio quando CON UNA VIOLENZA INAUDITA Benetton ruba agli italiani altri centinaia di milioni di euro.
Il tutto grazie a una convenzione che Berlusconi ha deciso di approvare con urgenza (con troppa urgenza). una convenzione che rappresenta un vero furto allo stato e ai suoi cittadini.

Questi bravi economisti vi danno tutti i numeri della frode. Vi prego di leggere attentamente questo articolo per capire in che Italia state vivendo, quali governanti avete votato e quali regali vi stanno facendo.
L'articolo è un po' ostico, ma fate uno sforzo...è di una estrema bellezza.





CHI SI RIVEDE AL CASELLO? IL MONOPOLISTA
di Angela Bergantino , Marco Ponti e Giorgio Ragazzi 10.06.2008
Il sistema regolatorio del settore autostradale consegnatoci dal decreto 59 segna la fine di ogni aspirazione a un sistema incentivante ed è un insieme caotico di diversi regimi. Andrebbe rivisto dalle fondamenta. Serve un sistema di regole certe e trasparenti, che siano di garanzia per lo Stato e i consumatori, oggi la parte più debole, e per gli investitori. Serve una cultura istituzionale che le metta al riparo dagli attacchi a colpi di decreto, secondo le pressioni del momento. E serve un organismo indipendente che le applichi e vigili sulla loro osservanza.

L’approvazione in Senato della legge di conversione del decreto legge n. 59 dell’8 aprile 2008 segna la fine di ogni aspirazione a un sistema incentivante di regolamentazione del settore autostradale.
L’approvazione ex-lege della nuova convenzione con Autostrade per l’Italia (Aspi), inserita all’articolo 8 duodecis, cancella in un colpo solo anni di dibattito e di faticosi tentativi di dotare il paese di una moderna regolamentazione delle tariffe autostradali. Il Nars, unico organo tecnico preposto alla tutela degli utenti in assenza di un’autorità regolatoria di settore, viene messo definitivamente fuori gioco, così come il Cipe e gli organi dei ministeri competenti. Ci si può aspettare che si finirà per cedere su tutta linea, anche negli altri settori dei trasporti.

IL SISTEMA INCENTIVANTE

Fin dagli anni Sessanta, quando si costruiva l’attuale rete autostradale, si era previsto che gli utili eccedenti una modesta percentuale del capitale investito fossero devoluti allo Stato.
Nel 1996 con l’introduzione del price cap il criterio veniva perfezionato in direzione dell’incentivazione dell’efficienza. Sebbene anche il nuovo regime garantisse al concessionario un rendimento “congruo” sul capitale netto investito, riducendo drasticamente i rischi industriali e commerciali per gli investitori e avvicinando il meccanismo del price-cap a quello del rate-of-return, con conseguenze negative sul terreno dell’efficienza e dell’equità, la possibilità di trattenere i profitti ottenuti per tutto il periodo regolatorio lo spingeva ad attuare comportamenti virtuosi di riduzione dei costi.
Nel periodo successivo, attraverso la taratura del parametro X, i benefici in termini di minori costi venivano tradotti in tariffe più basse per i consumatori. Il nuovo regime, in realtà, successivamente al primo periodo regolatorio, non ha mai trovato concreta applicazione per Aspi.

La convenzione appena ratificata per legge, siglata tra Anas e Aspi nell’ottobre del 2007, stravolge l’impianto regolatorio del 1996. Gli effetti devastanti del documento erano stati in parte segnalati dal Nars con il parere n. 10/2007.
La convenzione prevede l’indicizzazione della tariffa, per i prossimi trenta anni, all’inflazione effettiva, alla quale si aggiungono i parametri di remunerazione degli investimenti. Prevedere un incremento annuo non inferiore al 70 per cento dell’inflazione produce il paradosso “di un cap soggetto a un cap”: la X non può superare il 30 per cento dell’inflazione effettiva. L'incidenza del parametro X viene, dunque, in gran parte vanificata.
Ma non basta.
La logica incentivante sottostante al price cap viene ulteriormente indebolita con l’estensione del periodo regolatorio all’intera durata della convenzione, fino al 2038. E pensare che ci eravamo tanto preoccupati quando, nel 2004, si estese il periodo da cinque a dieci anni. Scompare ogni considerazione, dunque, per il livello dei profitti e per la loro congruità rispetto al capitale investito. I ricavi futuri del concessionario vengono fatti dipendere esclusivamente dall’incremento del traffico che è una variabile esogena, non controllabile da parte dell’azienda. L’impossibilità di rivedere periodicamente le tariffe preclude che eventuali benefici dell’efficienza del gestore o dell’aumento del traffico, siano trasferiti agli utenti. Sono destinati a tramutarsi in rendite monopolistiche.

LA LOGICA DELLA SCOMMESSA

È la logica della “scommessa”: si fissano regole automatiche per la variazione delle tariffe che restano per tutta la durata della concessione, quali che siano il livello di redditività del concessionario e la sua capacità di efficientamento. Si sono avuti altri esempi, anche recenti, in cui l’obiettivo di massimizzare gli introiti a breve è prevalso sulla tutela degli utenti nel lungo periodo. Ma in questi casi alle concessionarie sono stati fatti pagare prezzi molto salati. La spagnola Abertis si è recentemente assicurata, per 75 anni, la concessione della Pennsylvania Turnpike con la garanzia di tariffe indicizzate al 100 per cento, con un minimo del 2,5 per cento l’anno, indipendentemente dalla redditività. Per questa scommessa Abertis ha però pagato circa 14 miliardi di dollari, cioè 23 volte i ricavi attuali (non l’utile) e circa 18 milioni di dollari al chilometro.
Invece, il prezzo pagato per Autostrade per l’Italia risultò pari a meno di 4 volte i ricavi e a circa 2,8 milioni di euro al chilometro. Si disse che era basso perché la convenzione non assicurava tariffe certe per i successivi quaranta anni, prevedendo piuttosto la possibilità di una loro riduzione tramite il parametro X, allo scadere del periodo regolatorio. Oggi, il “rischio” è venuto meno e gli investitori hanno la certezza, ex-ante, che indipendentemente dalla capacità di efficientamento della società, quindi di riduzione dei costi, e della performance dei principali concorrenti, la componente negativa del price-cap, ossia quella che potrebbe ridurre le tariffe per gli utenti, sarà funzione unicamente dell’inflazione e, in particolare, potrà variare esclusivamente in un range compreso tra lo 0 e il 30 per cento di essa. E tutto questo senza aver dato alcuna contropartita allo Stato e avendo già, in pochi anni, moltiplicato per sei volte il valore dell'investimento.
Il sistema regolatorio del settore autostradale che ci consegna il decreto 59 è un insieme caotico di diversi regimi: quello di Aspi, quello delle concessionarie che hanno mantenuto il sistema del price cap e il riferimento all’inflazione programmata, quello della concessionarie che non hanno finora firmato la concessione. Andrebbe rivisto dalle fondamenta. Serve un sistema di regole certe e trasparenti, che siano di garanzia sia per lo Stato e i consumatori, la parte oggi più debole, sia per gli investitori; serve una cultura istituzionale che le metta al riparo dagli attacchi a colpi di decreto, secondo le pressioni del momento; serve infine un organismo indipendente che le applichi e vigili sulla loro osservanza.
 
gli serviva dare dei soldi a benetton, per cercare di abbuonarselo nella ordata...


daltronde l'ha detto " chi fara' parte della cordata avra' solo da guadagnare"

pur di non fare la figura di quello che e' , e' disposto a regalare soldi nostri , purche' qualcuno venga in suo soccorso..

grande statista :down:
 
Albatros ha scritto:
gli serviva dare dei soldi a benetton, per cercare di abbuonarselo nella ordata...


daltronde l'ha detto " chi fara' parte della cordata avra' solo da guadagnare"

pur di non fare la figura di quello che e' , e' disposto a regalare soldi nostri , purche' qualcuno venga in suo soccorso..

grande statista :down:



http://www.borsaitaliana.reuters.it...OITTP-AUTOSTRADE-ANTITRUST.XML&archived=False
Autostrade, Antitrust boccia convenzione su tariffe
sabato, 5 luglio 2008 12.54 38


MILANO (Reuters) - L'Antitrust boccia le recenti modifiche normative sulle concessioni autostradali, sostenendo che restringono gli spazi per la concorrenza e penalizzano i consumatori.

Lo si legge in una nota dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, diffusa oggi.

L'Antitrust ha anche chiesto che il governo e il Parlamento riesaminino le normative appena varate.

"Occorre evitare che vengano eliminati del tutto gli spazi, già esigui, lasciati alla concorrenza per il mercato, almeno per le tratte non ancora realizzate e per l'ampliamento della rete autostradale".

"Per l'Autorità è, inoltre, necessario mantenere un sistema tariffario che incentivi la minimizzazione dei costi e il trasferimento degli incrementi di efficienza sui consumatori finali", scrive il Garante.

Nella segnalazione l'Autorità analizza la norma della legge del 6 giugno 2008 approvata in sede di conversione del decreto-legge che recepisce per legge gli schemi di convenzione tra la società Anas e le società concessionarie autostradali, già sottoscritti.

In particolare, per quanto riguarda la convenzione sottoscritta da Anas e Autostrade per l'Italia spa, principale gestore nazionale, e parte del gruppo Atlantial'Autorità segnala che, in base alla nuova legge, "ancora una volta la costruzione e la gestione di nuove tratte autostradali viene sottratta al confronto concorrenziale derivante da un eventuale e alternativo ricorso a procedure ad evidenza pubblica".

"Una serie di interventi posti a carico del concessionario, consistenti in nuove opere e tratte autostradali e, più in generale, nel potenziamento della rete, saranno, infatti, oggetto di regolamentazione economica sulla base della stessa convenzione unica".

Per quanto attiene alle tariffe di pedaggio, scrive l'Antitrust, la convenzione prevede un adeguamento annuale, per tutta la durata della convenzione (dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2038), pari al 70% del tasso di inflazione effettiva rilevato dall'Istat.

"In questo modo viene abbandonato il precedente meccanismo che, orientando le tariffe all'aumento della produttività e della qualità del servizio (oltre che all'inflazione programmata), favoriva, invece, l'efficienza produttiva e, in prospettiva, tariffe più basse per i consumatori".
 
conludendo
considerate le 3 società più indebitate del nostro indice : Atlantia-Enel-Telecom
ricordo che sono tutte utilitys

si può stilare una classifica dal migliore al peggiore
1° ENEL
2° telecom italia
3° atlantia
 
il nostro premier pinokkio
ha poi uno strano concetto del PIL
oppure gli piace giocare all'ignorante solo per affabulare il popolo italiano
che crede di capire solo il calcio e delega al nano tutto il resto ... fidandosi...



da
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2008/08/berlusconi-sui-banchi-di-scuola-per.html
BERLUSCONI SUI BANCHI DI SCUOLA PER IMPARARE L'IMPATTO DELLA SPESA PUBBLICA SUL PIL!

Ieri Berlusconi ha dichiarato ""Siamo in un momento difficile per l'economia mondiale.
Il Pil non cresce, c'è una diminuzione dell'Iva del 7% nel mese passato rispetto ai mesi precedenti", ha detto il capo del governo.

"In questa situazione c'erano solo due soluzioni: o aumentare la pressione fiscale o tagliare la spesa ... Abbiamo scelto di seguire questa strada".
"Si deve assolutamente intervenire con una riduzione di spese, privilegi, sprechi, enti inutili", ha detto Berlusconi.



Se in linea di principio sono ASSOLUTAMENTE DACCORDO CON BERLUSCONI SUI TAGLI ALLA SPESA [magari tagliando le spese di questa politica],
vorrei però soffermarmi sul concetto di PIL.

Berlusconi sostiene, a ragione, che il pil non cresce. Ma vi chiedo: se le spese dello stato si riducono, se verranno licenziati i fannulloni, se, quindi, gireranno meno soldi, come potrà il PIL sopravvivere?

Semplice : impossibile.

Berlusconi QUINDI, CON LE SUE PAROLE, ieri ci ha confermato che l'Italia entrerà in una recessione tremenda.

Infatti, se veramente questo governo metterà mano alla spesa tagliandola in maniera radicale, per qualche trimestre il nostro PIL scivolerà giù giù...e andremo contro a una tremenda recessione.

Meno spese...meno ricchezza,
meno consumi meno IVA meno introiti...fiscali ecc ecc
in un circolo pericoloso pericoloso che potrebbe portarci, se non gestito con accuratezza, dritti dritti fuori dall'Europa!!!

O sbaglio???
 
questo per dirvi di chiudere tutti i long sul mercato italiano
sia sulle azioni
che sui Bot



c'è sempre tutta l'europa....
 
tontolina ha scritto:
questo per dirvi di chiudere tutti i long sul mercato italiano
sia sulle azioni
che sui Bot



c'è sempre tutta l'europa....

cara lina, e' da maggio del 2007 che non ho un long sul mercato delle pulci...

si cazzeggia, ma e' sempre meglio che rimetterci dei soldi, qualche short, ma ormai e' piu' il rischio che altro...

riguardo al taglio delle spese. se effettivamente si tagliassero le spese, e' vero che il pil ne risentirebbe ma in ordine frazionale, ma si avrebbe un beneficio in termini di debito, che e' quello che contaper l'italia.
purtroppo le spese si tagliano dove non si dovrebbe, comuni e regioni, e si spende in alitalia 1 miliardo, in aumento dei tassi 3 miliardi, e siamo solo a agosto...

4 miliardi certi in piu' di spese senza colpo ferire...
con questa manovra scellerata che non taglia le tasse in un momento cosi', a natale sara' un disastro.

l'europa? siamo praticamente gia' fuori.. purtroppo il brutto per l'italia deve ancora venire..
 
Albatros ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!
questo governo LADRO
mette la scala mobile sull'inflazione reale alle tariffe autostradali

restituisce ai salari e alla pensioni con un'inflazione programmata ridicola che è almeno la metà dei calcoli istat (praticamente è un furto!)

chiudono gli ospedali, stabilendo per legge la sanità della popolazione e quella non sana è pregata di morire in fretta e non creare casini con tubi e tubicini e....

fingono di mettere in bellavista i militari per la sicurezza della popolazione... ma quando viene l'imbrunire... tutti a casa... non c'è più motivo di mostrare il soldatino


per me... ci stanno abituando ai militari per strada
quando sarà chiaro che l'italia è in bancarotta
questi serviranno contro la popolazione che protesterà
 

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