Mi sa che forse non ho scritto poi tanto bene , Ghibli. In effetti l'argomento di Sella, in generale e in astratto e' condivisibile; oltretutto Sella, da quel che mi pare di capire, e' assolutamente contrario alle iniziative di Intesa e Capitalia volte a risarcire parte dei risparmiatori (le brioche), questo creerebbe comprensibilmente un precedente pericoloso.
Ma la questione e' molto semplice, come hai sottolineato: il suo e' un ragionamento rigidamente formale e cozza con la pratica di molti istituti di credito. Le forzature presso le agenzie per invogliare all'acquisto di prodotti finanziari sono innumerevoli (questa e' la concorrenza tra banche) come chiunque puo' testimoniare: nessuno legge ne' leggera' mai un prospetto, ne piu' ne meno come non si leggono quelli delle assicurazioni e alla fine si fida un po' di chi ha di fronte. Solo la banca puo' avere un ufficio legale per i contratti e un ufficio apposito per la modulistica. Solo la banca puo' fare un esame accurato della situazione finanziaria di una societa' e di questo tutti si fidano.
Il fatto grave e' che da tempo gli uffici fidi servono solo per la statistica , per le quote di rischio proprio da sopportare, e che tutto e' fatto in via cartacea e subordinato ai piani di sviluppo interni. Sembra che dei 10 mila miliardi del crac Parmalat solo il 30 % ( solo , sic!) sia in sofferenza presso gli Istituti italiani, ma non sappiamo quanto rigirata (come sembrerebbe)ai risparmiatori verso cui gia' in passatoin passato, e' stata girata la frittata. Noi no, Sella si' ed e' un bene probabilmente che non lo dica. Che poi gli investitori italiani come qualsiasi investitore privao, non siano necessariamente mammole profumate non ci piove.
Questo formalismo insistito che si accompagna ad una indubbia crescente sfiducia verso il sistema e' tuttavia la cosa peggiore che possa capitare. Indispttisce ancor piu' che non acuietarem perche' motivi di perplessita' ce ne sono ormai diversi: la casistica e' lunga.
Quindi e' inaccettabile che il Presidente dell'ABI ricorra pubblicamente a simili stereotipi. Ripeto presuntuosamente : e cosa sciocca !
Per il resto non desidero soffiare sul fuoco o gridare: allarme, allarme !. Le banche devono guadagnare , ma non scaricare i liquami rischiosi giocando sulle parole e l'indubbia scarsa informazione e formazione dei piccoli (ma nemmeno tanto a volte) investitori. Perche' questo e' avvenuto, perche' questo e' ampiamente percepito, questa e' la fonte del discredito.
Tornassero, come gia' molti fanno, a mettere gabelle sui titoli di stato (che rendono poco, meno di altre intermediazioni) se proprio. Il nostro e' paese di leggi , in fondo seguendo Sella basterebbe discriminare tra chi investe e chi risparmia, ovverodire che pensionati, casalinghe, impiegati, operai sono interdetti per legge all'acquisto di altri prodotti che non siano BOT.
Sarebbe piu' elegante e decisamente meno disastroso, sebbene meno remunerativo.
Naturalmente il mio e' un paradosso, perche' segnerebbe un discreto disastro.( e l'autority, ha ragione Sella, magari per altri motivi, creerebbe questa ennesima aspettativa legale senza spostare la questione di una virgola).
Invece questi piccoli risparmiatori appaiono , da quel discorso formalmente ineccepibile, solo dei cretini che non sanno distinguere tra rischio e certezza e a cui non si concede nemmeno un fido di quattro franchi se ne hanno la necessita'; Questo , ripeto, e' inaccettabile. Infatti almeno due banche se ne sono accorte e per la prima volta non hanno tracheggiato troppo.
Bastera' per invertire il discredito? Non credo e iil presidente dell'ABI mi pare che faccia di tutto per alimentarlo...
Ma forse ero molto distratto quando guardavo quello spezzone televisivo, ne qual caso mi scuso con tutti per questa mia forzata interpretazione.
Grazie ghibli per avermi sollecitato in queste precisazioni
E' vero ghibli siamo uomini, ci sono anche dei cretini tra di noi, e io mi candido, ma anche nelle banche ce ne sono assai, loro pero' saranno promossi ad altro incarico e non mi va di restare l'unico grande cretino sulla terra, almeno non mi va di essere trattato come tale:
E' umano essere sciocchi, lo siamo sempre prima o poi in qualche frangente, per questo non ce l'ho piu' di tanto con il sig. Sella, che ha inoltre ora ben piu' gatte da pelare di me.
Ma questo se l'e' scelto lui, senza esserne sollecitato.
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Peperino c'e' un gioco a scaricabarile che continuera' per un po'. Se il paragone non fosse eccessivo (ma nn mi vien di meglio ora) direi che c'e' la corsa a decidere se siano meglio lavati con perlana gli aguzzini o le loro vittime. Non sapendo decidere ognuno poi lava i panni sporchi con le mani degli altri e non si riesce piu' a capire se Hitler o Mussolini sono reponsabili o i loro popoli. Esagero naturalmente, ma i Bond sono stati piazzati (parte attiva) da banche e sottoscritti (parte passiva da altri).
E non e' per nulla scontato che i primi non sapessero alcunche' o siano stati molto diligenti mentre gli gli altri siano tutti e solo avidi imbecilli.
Io la penso cosi', e' un parere naturalmente.
Le lamentele poi per i crolli di borsa sono a mio giudizio state ben piu' composte di quanto non si meritasse e questo di per se' e' un sintomo che qualcosa si e' mosso nella coscienza collettiva.
Ma le garanzie strombazzate sui Bond credo siano state ritenute a posteriori inaccettabili. E mi pare proprio che qui qualche ragione ci sia...anzi piu' di un caso che rende la cosa assai indigesta.
Con amicizia, come sempre
