L'evoluzione dei corsi sulla comunicazione, public speaking ecc.

senza distinguere l'obiettivo però diventa un esercizio da passatempo
Giusto. Ma si può fare in ogni caso.
Ad esempio: se un oratore deve informare, poi è bene fare un test alla fine dell'orazione, e vedere quanti del pubblico si sono addormentati, e quanti hanno recepito il messaggio.
Se un oratore deve indurre all'azione, dopo un mese deve fare un check per vedere chi si è comportato come l'oratore auspicava e chi invece non ha cangiato i propri comportamenti.


Io adesso ho un dubbio: bisognerebbe vedere se i messaggi trasmessi dai dipendenti dell'azienda X, che fa corsi di public speaking, funzionano meglio dei messaggi dell'azienda Y, che non fa tali corsi, al punto di giustificarne il costo.

Naturalmente non un caso singolo, ma qualche decina di esempi dovrebbero dare un'idea.
 
Giusto. Ma si può fare in ogni caso.
Ad esempio: se un oratore deve informare, poi è bene fare un test alla fine dell'orazione, e vedere quanti del pubblico si sono addormentati, e quanti hanno recepito il messaggio.
Se un oratore deve indurre all'azione, dopo un mese deve fare un check per vedere chi si è comportato come l'oratore auspicava e chi invece non ha cangiato i propri comportamenti.


Io adesso ho un dubbio: bisognerebbe vedere se i messaggi trasmessi dai dipendenti dell'azienda X, che fa corsi di public speaking, funzionano meglio dei messaggi dell'azienda Y, che non fa tali corsi, al punto di giustificarne il costo.

Naturalmente non un caso singolo, ma qualche decina di esempi dovrebbero dare un'idea.
continui a trattare due piani diversi allo stesso modo-
e dare valore al TEMPO di cui non sarai mai padrone, o anche no
pappa time :d:
 
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Io adesso ho un dubbio: bisognerebbe vedere se i messaggi trasmessi dai dipendenti dell'azienda X, che fa corsi di public speaking, funzionano meglio dei messaggi dell'azienda Y, che non fa tali corsi, al punto di giustificarne il costo.

Naturalmente non un caso singolo, ma qualche decina di esempi dovrebbero dare un'idea.

facciamo chiarezza: quei corsi erano diretti ai quadri dirigenziali e intermedi. trovo ipocrita o ambigua cambiare il soggetto adesso
 
questo supera tutti i pipponi di Claire, di Patatina messi insieme che messi insieme in un forum del cazzeggio raggiunge vette altissime
buongiorno Ignatius

Warning

Non lasciarti trascinare dalla massa che chiama piipponi quelli che l'autrice-e altri autori-, chiama giustamente pistolotti.
Alcuni sbagliano termine erroneamente, altri vogliono generare un termine da linguaggio di strada, altri ancora vogliono coscientemente generare un termine vero solo all'interno di una comunità.

Quindi occhio, i sentieri dell'isola dei forumers sono sempre pieni di "briganti della penna".
 
Un consumatore comprerebbe un bene su una piattaforma online, se pensasse che gli può arrivare un mattone al posto di quello che hai ordinato?
Un imprenditore assumerebbe un dipendente, se pensasse che può trovarsi in azienda un lazzarone?
Tu faresti il pieno al benzinaio, se pensassi che ti potrebbero rifornire di acqua anziché di benzina, distruggendoti il motore nei successivi 50 metri?
Ovviamente no, ma il mercato e' piu' subdolo di cosi' perche' mente non in modo clamoroso, ma sofisticato cosi' tu consumatore non sei in grado di capire che e' una bugia.
Il primo esempio che mi viene in mente e' la crema antinfiammatoria che va "dritta al punto" lasciando credere che l'applicazione topica e' piu' efficace dell'assunzione orale del farmaco, quando e' vero il contrario.
Altro esempio visto che siamo in un forum finanziario: i corsi di trading. Chi li ha fatti sa che non funzionano o comunque sa che ha strapagato informazioni che si trovano anche gratis, ma il mondo e' pieno di polli che non comunicano tra di loro cosi' c'e' sempre ricambio di domanda e l'offerta prospera nella bugia.
 
Warning

Non lasciarti trascinare dalla massa che chiama piipponi quelli che l'autrice-e altri autori-, chiama giustamente pistolotti.
Alcuni sbagliano termine erroneamente, altri vogliono generare un termine da linguaggio di strada, altri ancora vogliono coscientemente generare un termine vero solo all'interno di una comunità.

Quindi occhio, i sentieri dell'isola dei forumers sono sempre pieni di "briganti della penna".

x-y

cromosoma XX, ANCESTRALE sempre attivi e mai incrociati con la Monsanto
:)
 
Ho assistito al primo corso di questo tipo ben oltre vent'anni fa.
Il formatore era di Meta (non facebook, bensì Formazione aziendale comportamentale e Manageriale - TrainingMeta ) e diceva che il suo mentore era stato uno che, anni prima, aveva concorso alla trasformazione di un imprenditore normale come l'immobiliarista Silvio Berlusconi in un grande comunicatore.

Poi ho fatto diversi altri corsi di questo tipo. Alla fine, si somigliano tutti.

Nell'ultimo seminario di questo tipo, infatti, ho sentito bene o male le solite cose: usate metafore, raccontate storie "in comune" che vi facciano sentire vicino al vostro pubblico, guardateli negli occhi, usate gesti ("il linguaggio del corpo"), sorprendeteli ecc...



Però mi sono accorto (e non sono stato il solo) che, tra i vari ingredienti della comunicazione, uno non è stato menzionato: la sincerità.

Mi è venuto in mente che, nel secolo scorso, il formatore diceva che si doveva essere convinti del messaggio che si doveva trasmettere.
Se il Grande Capo mi diceva di comunicare qualcosa che non mi suonava, dovevo esporgli i miei dubbi e chiedergli chiarimenti: il Grande Capo, presumibilmente, dal suo alto livello, coglieva cose che a me sfuggivano, e me le avrebbe illustrate.
O magari i miei dubbi potevano arrivare a cambiare le convinzioni del Grande Capo, e quindi a modificare il messaggio da trasmettere.



Sarà un caso (o magari era una cosa tanto banale da non dover essere detta in un seminario!), ma a me la scomparsa della Sincerità tra i punti fondamentali della comunicazione ha dato fastidio.
Se volessi essere polemico, direi che il comunicatore (un livello intermedio, dal capufficio al manager) deve essere in grado di trasmettere ai suoi riporti in modo convincente un messaggio anche se lui non ne è convinto; anzi, deve essere in grado di trasmettere in modo convincente un messaggio anche se è convinto che sia una vaccata.
Per fortuna del mio pubblico, io non sono capace di mentire.


Dopo tutto, sull'Auryn era incisa la frase "Fa ciò che vuoi". E, se cito uno dei soli sei libri ch'io abbia mai letto, fatene tesoro anche voi, amiche ed amici di InvestireOggi.

A me pare che il corso era sulla comunicazione mentre te e chi ha lamentato la carenza de la componente sincerità pensava al confronto.

Quindi in questo thread di cosa vogliamo parlare?
  • Della comunicazione
  • Del confronto
  • Della comunicazione e del confronto
chiedo
 
Ovviamente no, ma il mercato e' piu' subdolo di cosi' perche' mente non in modo clamoroso, ma sofisticato cosi' tu consumatore non sei in grado di capire che e' una bugia.
Il primo esempio che mi viene in mente e' la crema antinfiammatoria che va "dritta al punto" lasciando credere che l'applicazione topica e' piu' efficace dell'assunzione orale del farmaco, quando e' vero il contrario.
Altro esempio visto che siamo in un forum finanziario: i corsi di trading. Chi li ha fatti sa che non funzionano o comunque sa che ha strapagato informazioni che si trovano anche gratis, ma il mondo e' pieno di polli che non comunicano tra di loro cosi' c'e' sempre ricambio di domanda e l'offerta prospera nella bugia.

Per l'appunto, la fiducia è indispensabile.
Metti che io compro un antinfiammatorio che non disinfiamma (o che non lo fa come ero stato indotto a credere).
La volta successiva, magari cambio marca. E quindi l'imbroglione (con me) ha avuto un successo a breve termine, ma ha perso un cliente che avrebbe potuto acquistare i suoi prodotti per anni. E farò passa-parola, con danni potenzialmente significativi.
Se il corso di trading non funziona, provo a cambiare fornitore, e se non funziona neanche la volta successiva...

Ecco, se mi rendo conto che i prodotti non funzionano, il rischio è che la sfiducia si estenda. Aberrazioni del tipo "BigFarma mi ha fatto comprare un farmaco inutile, QUINDI BigFarma - per colpa dell'avidità suscitata da spinte "capitalistiche" vende solo prodotti inutili, QUINDI mi rivolgo al santone che mi assicura che le lacrime di scorpione lesbico tibetano guariscono ogni malanno, perché il santone (il quale stigmatizza molto bene il capitalismo - di certo non punta ad arricchirsi a spese degli ingenui".

L'unica cosa che dovrebbe fare lo Stato (oltre a rilasciare i passaporti in meno di sei mesi, ma vabbè) sarebbe l'attività di vigilanza.
E' buffo. Come se venisse chiesto a dei giocatori di fare una partita di pallone decisiva (ma senza mandare in campo un arbitro!), la partita degenerasse in una rissa sanguinolenta, e poi si desse la colpa del misfatto ai giocatori e non a chi ha deciso di disinteressarsi della mansione di arbitro / vigilante.



A me pare che il corso era sulla comunicazione mentre te e chi ha lamentato la carenza de la componente sincerità pensava al confronto.

Quindi in questo thread di cosa vogliamo parlare?
  • Della comunicazione
  • Del confronto
  • Della comunicazione e del confronto
chiedo

Giusto.
Si parte dalla comunicazione di un'informazione (un dato, un obiettivo ecc.).
Però, se va comunicato qualcosa che non sia una universale legge fisica (che so, l'acqua è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno), è possibile che l'informazione possa essere filtrata da diversi punti di vista.
In alcuni casi, un punto di vista può essere così distante da quello di chi ha definito il messaggio originario, che un confronto è necessario.
Oppure si impone alla persona disallineata di recitare un ruolo che non sente proprio.
 
ci sta l'analisi/riflessione ma la soluzione per me richiede metodi diversi non tanto per il risultato finale che potrebbe esere il medesimo,ma per i tempi che ciascuno dei due richiede.
 
Per l'appunto, la fiducia è indispensabile.
Metti che io compro un antinfiammatorio che non disinfiamma (o che non lo fa come ero stato indotto a credere).
La volta successiva, magari cambio marca. E quindi l'imbroglione (con me) ha avuto un successo a breve termine, ma ha perso un cliente che avrebbe potuto acquistare i suoi prodotti per anni. E farò passa-parola, con danni potenzialmente significativi.
Se il corso di trading non funziona, provo a cambiare fornitore, e se non funziona neanche la volta successiva...
Non e' sempre cosi' semplice capire l'inganno. Altro esempio sono gli integratori. La gente li compra ma quasi nessuno fa prima un test per diagnosticare una eventuale carenza, va sulla fiducia e magari l'effetto placebo li fa sentire bene.
Venditore felice, consumatore felice, e tutto basato sulla menzogna.

Ma anche per rimanere nel caso della bugia evidente, molti venditori sanno benissimo che prima o poi verranno scoperti ma sanno altrettanto bene che nel frattempo avranno guadagnato abbastanza soldi da giustificare l'investimento iniziale.
E quindi chiuderanno la societa', ne apriranno un'altra e continueranno il giochino, sempre basato sulla menzogna, ma non troppo per rimanere sul filo della legalita' e non scadere nella truffa.

A proposito di bugie, non e' tecnicamente una bugia il testimonial in tv che dice: anch'io uso xxxxx?
Per essere una pubblicita' vera il testimonial dovrebbe dire: xxxxx mi paga tot per dire che uso il suo prodotto ma in realta' non lo uso.
E tutti quelli vestiti col camice che pubblicizzano dentifrici, creme antirughe e medicinali in genere, sono realmente medici? Piccole bugie, ma sempre bugie per indurre il consumatore a comprare.
 

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