Light sweet Crude Oil ..... anno 2005 (2 lettori)

ditropan

Forumer storico
pabletto ha scritto:
ditro..tutti quei capitali non si muovono se non per andare a fare un doppio max..a mio modesto parere..

tutto può essere ... ne io ne te lo sapremo prima ... ma hai presente la spalla sx di in testa e spalle ???

Ecco questa è al momento l'ipotesi più probabile .... se canno si và oltre di 5$ e paxiensa ... se và dritta ci rifacciamo un giro verso zona 40$ sicuro ... e se và ancor più dritta si scende più giù !!!


Ad ogni modo gli eccessi del 2004 vanno comunque digeriti ... e quale miglior modo di un bel lateralone nel 2005 per digerire tali eccessi ... se poi l'intenzine è quella di proseguire oltre !! :cool: :smokin:


Cosa che purtroppo noto spesso quando si parla di MP è che tutti son pronti a sparare cifre e numeri guardando i grafici ( all'americana !!!) ... senza però mai guardare alle cause ed ai fondamenti che ci hanno spinti fin quassù !!!! ... ecco, questo è il difetto di molte persone, ci si dimentica troppo spesso che si ha a che fare sempre con una MP e non solo con un grafico. :cool: :cool:
 

ditropan

Forumer storico
.... orco mondolo ... ecco che ti rispunta un'altro gufo !!!!


La crisi del petrolio in arrivo. - notizia del 16/01/2005

Questa è un’intervista realizzata da Dan Ackman, il 13 gennaio 05 per Forbes.com

L’economia mondiale si è trovata abbastanza confortevole con il petrolio a 45$ al barile. Ma come reagirebbe a pagare 100$ al barile fra tre anni? O 150$ tra cinque anni?
Questo è quanto il futuro attende a sentire Stephen Leeb, presidente di Leeb Capital Management e autore di The Oil Factor (Warner Books 2004). Il risultato di tale panorama sarebbe un’inflazione a due digiti, se siamo fortunati e se non, ci sarà una forte depressione. Abbiamo chiesto a Leeb di spiegarci la doratura dell’oro nero.


Lei dice che il prezzo del petrolio salirà molto più in alto di quanto non lo sia oggi. Perché?
”Il problema che abbiamo è che ci sono 2.3 miliardi di persone in Cindia,” dice Leeb usando un neologismo sintetizzatore per Cina e India. “Oggi, Cina e India usano l’energia-equivalente di 5.5 barili di petrolio a persona per anno, mentre le nazioni ricche ne usano 39. Non importa quanto rosee siano le sue previsioni sulle scorte globali di greggio, ma non c’è modo che siano sufficienti a soddisfare la domanda di un extra 2.3 miliardi di persone che arrivino “on line”.
Se Cina e India diventano nazioni ricche, la domanda di petrolio può crescere di un 6% l’anno, comparato con il 2% recente. Attualmente il mondo non ha riserve in eccesso. Il nostro pianeta sta operando in ogni caso fra un 95% e un 99% della capacità, dice Leeb. Non c’è margine d’errore. L’unico modo del sistema di rispondere è aumentando i prezzi.


E dove arriveranno?
Alla fine del 1999 il petrolio si tradava attorno ai 10$ al barile. Da allora è cresciuto di un 29% l’anno. Semplicemente seguendo il trend significa che dovrebbe arrivare ai 100$ in tre anni e a 160$ in cinque anni, dice Leeb. Se i prezzi crescono come hanno fatto nell’ultimo anno i risultati saranno comunque più alti e questo senza crisi geopolitica nel Golfo Persico o d’altra parte. “Non è una posizione eroica, dice Leeb, ma io non so come si possa evitare questo.”


E quale sarà il risultato?
Vedremo inflazione storicamente alta fra l’11% al 15%, d’accordo con Leeb, il che non è tanto strano, visto che gli USA hanno avuto questi livelli durante le due guerre mondiali e negli anni 70 come coda finale del Vietnam.”
Economicamente gli USA sono già in una certa condizione di guerra, con la guerra al terrorismo, l’Irak, alta spesa militare e carenza di una commodity chiave come il petrolio. ”Spero di sbagliare, dice Leeb, non ho mai desiderato tanto di sembrare un idiota come in questo momento. Ma non vedo come possa essere diversamente.”
Il lato “ottimistico” di questo scenario è che uno può vivere anche con un’inflazione alta, e anche fare dei soldi con una corretta strategia d’investimenti. Leeb è favorevole ad azioni petrolifere come Exxon Mobil (Nyse = XOM) e BP (Nyse = BP) e hadeges tradizionali come real estate, e Sclumberger (Nyse = SLB) e Transocean (Nyse = RIG).


Quando e perché si evidenzierà questo scenario?
"Non so se succederà presto, dice Leeb," Io penso che il problema è di una decada o una generazione. Una depressione può fermare questo. Ma mentre la Federal Reserve tenga i reali tassi d’interesse negativi, questa può essere evitata. Il miglior risultato può essere che mentre i prezzi degli energetici continuano a crescere, possiamo organizzare uno sforzo mondiale per sviluppare energie alternative. Forse questo può portare il mondo a stare insieme.”
 

smile

Forumer storico
bah che dire amico ditro , che c'è il rovescio della medaglia


si chiamano energie alternative ... che funzionano bene e non lasciano scorie (effetto serra e trattato di kyoto) per cui diciamo che l'amico forse mangia funghi alluccinogeni ....


non è detto che l incremento sia pedissequio potrebbe dopo 4 anni di bullisch ... scendere anziche salire questo non x partito preso ma solo perche quell shs mi sa tanto di inversione come sempre la re al mkt io cmq x ora mi accontenterei di chiudere la maggior parte dei contratti a 43,5

ciao ditro e graZIE
 

ditropan

Forumer storico
smile ha scritto:
bah che dire amico ditro , che c'è il rovescio della medaglia


si chiamano energie alternative ... che funzionano bene e non lasciano scorie (effetto serra e trattato di kyoto) per cui diciamo che l'amico forse mangia funghi alluccinogeni ....


non è detto che l incremento sia pedissequio potrebbe dopo 4 anni di bullisch ... scendere anziche salire questo non x partito preso ma solo perche quell shs mi sa tanto di inversione come sempre la re al mkt io cmq x ora mi accontenterei di chiudere la maggior parte dei contratti a 43,5

ciao ditro e graZIE

... che dire ... concordo anch'io .... se non altro per il discorso energie alternative entro il prossimo decennio .... ma anche per i funghi allucinogeni del tipo in questione !!! :D :D

Però io una sparata sui 50 me la attendo .... ma i 6 contratti di cui sei corto sono dei mini oppre future intero ? :-?
 

ditropan

Forumer storico
IL RISVEGLIO DELLE MATERIE PRIME



Fiammata del petrolio e forte domanda di metalli non preziosi: le materie prime sono state al centro dell’attualità per tutto il 2004.



Leggi di mercato, speculazione e prezzi


· Anche se sul lungo periodo i prezzi reali (senza l’inflazione) delle materie prime sono scesi fortemente – grazie ai guadagni di produttività e all’intensificarsi della concorrenza – oggi assistiamo a forti salite dei prezzi in questo settore. Tre fattori sono alla base di questo movimento: un disequilibrio strutturale, una componente ciclica e una speculativa.

· A livello strutturale, il persistente calo dei prezzi durante gli anni ’90 e l’euforia per la new economy e per le nuove tecnologie hanno provocato un disinteresse per le materie prime, ritenute un settore chiave della “vecchia” economia. E in un momento in cui il greggio si scambiava a meno di 20 dollari il barile, le imprese non erano certo invogliate a investire in questo campo. Di conseguenza, le loro capacità produttive si sono ridotte, tanto che oggi sono diventate insufficienti. Senza contare che, anche se le miniere sono dislocate un po’ in tutto il mondo, la produzione si concentra in un numero limitato di Paesi dove i giacimenti sono più facilmente sfruttabili. Il Cile, ad esempio, assicura da solo il 35% della produzione mondiale di rame, mentre nel caso del petrolio, non è tanto il numero dei Paesi produttori a essere limitato, quanto quello degli esportatori. Una concentrazione geografica che rende molto vulnerabile il settore delle materie prime. Basti pensare al forte impatto delle tensioni in Medio Oriente sui mercati petroliferi.

· Il consumo globale di materie prime dipende in primo luogo dall’andamento dell’economia mondiale. Oggi, con la sola eccezione dell’Europa, c’è una netta ripresa a livello mondiale e per lo più i Paesi con la crescita più pronunciata, come la Cina, sono quelli che hanno anche più bisogno di materie prime. Basti pensare che il consumo di petrolio per unità di produzione è nettamente più elevato in Cina, piuttosto che negli Stati Uniti o in Germania.

· In un momento in cui i rendimenti obbligazionari sono bassi, i prezzi immobiliari alle stelle e i mercati borsistici in preda all’incertezza, non sorprendono i movimenti speculativi sui mercati delle materie prime. Il fatto che i gestori dei fondi, in particolare, impieghino una parte dei loro investimenti nelle materie prime, crea una domanda “anomala” che aumenta anche quando i prezzi salgono, perché si specula proprio sul proseguimento della loro crescita. E le esigue scorte alla Borsa dei metalli di Londra – la più importante al mondo – spingono a tentare questo tipo di sfida. Solo per fare un esempio, il rame quotidianamente messo in vendita è ora solo un settimo rispetto a quello di inizio 2004.



La forte domanda cinese

La domanda di materie prime, depressa dalla recessione mondiale del 2001, ha cominciato a aumentare con la ripresa iniziata nel 2002-2003. E la forte crescita della domanda asiatica, particolarmente quella cinese, ha concorso a rendere molto più dinamici i mercati internazionali.

· Se infatti un tempo la Cina era autosufficiente per le materie prime (nel suo sottosuolo c’è circa il 12% delle riserve minerali del pianeta), oggi è diventata il secondo importatore al mondo, alle spalle degli Usa. Questo Paese, che ha sofferto poco della crisi asiatica del 1997-98, ha attirato molte imprese estere alla ricerca di manodopera a basso costo. E grazie anche all’assenza di rischi monetari (lo yuan cinese è ancorato al dollaro), dal 2000 gli investimenti esteri in Cina hanno realizzato una crescita a due cifre.

· Ma per accelerare lo sviluppo economico del Paese si è dovuto investire molto nelle infrastrutture. Tra il 1997 e il 2002 sono stati creati, ad esempio, oltre 500.000 km di strade, mentre in vent’anni i bisogni energetici cinesi sono raddoppiati. Il che ovviamente ha fatto accelerare la domanda di materie prime.

· Il caso del minerale di ferro è emblematico. Pur essendo il terzo produttore al mondo di questo metallo, la Cina assorbe anche il 15% delle esportazioni mondiali di ferro, mentre è il principale importatore di cemento (55% della produzione mondiale), carbone (40%), acciaio (25%), nickel (25%) e alluminio (14%). In breve, nel 2003 la Cina ha contribuito per quasi il 60% alla crescita della domanda mondiale di metalli.



Il petrolio, un caso a parte

· Il suo posto chiave nelle nostre economie conferisce al petrolio una straordinaria valenza strategica. Le riserve sono geograficamente concentrate (2/3 in Medio Oriente) e l’Opec, il cartello dei Paesi esportatori, limita la concorrenza. In più, diversamente da quelle di ferro o alluminio, le riserve di petrolio sono limitate.

· Il 2004 è stato un’annata record per i mercati petroliferi e i prezzi sono volati alle stelle. La domanda di petrolio è aumentata infatti di 27 milioni di barili al giorno, contro la crescita di appena 1 milione di barili al giorno anticipata dai produttori. Ciò ha obbligato l’industria petrolifera a produrre a oltre il 99% della sua capacità, condizioni in cui bastano le difficoltà di un produttore a minacciare l’approvvigionamento mondiale.

· I mercati petroliferi, oltre a scontare la penuria di investimenti del decennio passato, sono stati turbati dalla guerra in Iraq, dalle tensioni in Medio oriente, dai conflitti etnici in Nigeria, dagli uragani nel Golfo del Messico e dal caso Yukos in Russia. Elementi che hanno finito per rafforzare anche la speculazione.



Più tranquillità all’orizzonte, almeno a breve

· Anche se l’offerta dovrebbe gradualmente adeguarsi alla domanda e i prezzi molto elevati potrebbero lentamente modificare l’andamento, non è detto che in futuro non si ripeta lo scenario attuale.

· La mondializzazione e l’accelerazione degli scambi commerciali, infatti, fa sì che i cicli economici siano sempre più sincronizzati (i momenti di crisi o di sviluppo sono più o meno contemporanei in tutto il mondo), mentre l’emergere di nuovi attori di peso può influire fortemente sulla domanda mondiale, con conseguenze molto pronunciate in un settore come quello delle materie prime, dove l’offerta è poco elastica. Quindi, anche se l’attuale fiammata dei prezzi sembra destinata a finire, questi mercati resteranno preda di alti e bassi.
 

smile

Forumer storico
ditropan ha scritto:
smile ha scritto:
bah che dire amico ditro , che c'è il rovescio della medaglia


si chiamano energie alternative ... che funzionano bene e non lasciano scorie (effetto serra e trattato di kyoto) per cui diciamo che l'amico forse mangia funghi alluccinogeni ....


non è detto che l incremento sia pedissequio potrebbe dopo 4 anni di bullisch ... scendere anziche salire questo non x partito preso ma solo perche quell shs mi sa tanto di inversione come sempre la re al mkt io cmq x ora mi accontenterei di chiudere la maggior parte dei contratti a 43,5

ciao ditro e graZIE

... che dire ... concordo anch'io .... se non altro per il discorso energie alternative entro il prossimo decennio .... ma anche per i funghi allucinogeni del tipo in questione !!! :D :D

Però io una sparata sui 50 me la attendo .... ma i 6 contratti di cui sei corto sono dei mini oppre future intero ? :-?

x fortuna sono mini cmq ne ho venduti un paio a 49,30 x richiuderli a 48 e mettere fieno in cascina.. almeno lo spero
ciao ditro e buona gg
 

inth€m

zunino 6 grande!
pabletto ha scritto:
grazie del lavoro di postaggio ditro porcellon :-D

beccati sto smart!! possibile che sulla discesa anche stavolta comprano?
1106052340smartaccum.jpg
 

smile

Forumer storico
ciao mitico ditro, hai voglia d'aggiornare la chart coi volumi?

sono sempre in posizione ho solo chiuso le coppie

x via del fieno... ciao e grazie :)
i tg sono sempre gli stessi ..
 

smile

Forumer storico
smile ha scritto:
ciao mitico ditro, hai voglia d'aggiornare la chart coi volumi?

sono sempre in posizione ho solo chiuso le coppie

x via del fieno... ciao e grazie :)
i tg sono sempre gli stessi ..

:) :) :) :)
 

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