arseniolupin
Forumer storico
per un pelo.
per 50 metri non sono riuscito a infilzare la bandierina a quota 25.500.
è una questione di puntiglio. Non son pago finchè non li vedo.
E' la stessa storia di uno scalatore , anzi ora visto che non ho fretta la racconto pure.
Lo scalatore di vette non può ritenersi appagato se arriva a 5 metri dalla cima dopo aver faticato 2 mesi e mezzo per l'impresa, non è la stessa cosa arrivare in cima o fermarsi a 5 metri dall'obiettivo. sarebbe un coito interrotto incredibile.
lo scalatore (lupin) qualche mese fà si mise in testa di compiere una ardua impresa, scalare il monte Fib fino a quota 25.500. Cercò finanziatori e sponsor per l'impresa. Nessuno. Operazione antieconomica, senza alcuna possibilità di successo , fallimento sicuro. Questo si sentiva dire ad ogni porta cui bussava. Decise allora di finanziarsi da solo e preparò l'impresa.
emeriti colleghi e navigate guide alpine che sostenevano di conoscere benissimo quel colle tentarono in tutti i modi di dissuaderlo adducendo le + valide ragioni per scoraggiarlo. Lo scalatore firmò allora il suo equipaggiamento con la seguente massima di A.Einstein : " analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile. finchè arriva uno sprovveduto che no lo sa e la realizza".
Il giorno della partenza gli venne fatto presente che troppi ostacoli sulla parete del monte lo avrebbero fatto fallire. A quota 21500 poi a 23200 per non parlare delle 24700 impervietà innominabili avrebbero bloccato la sua ascesa. Niente. Sordo e ostinato , anche in mezzo a velate ilarità, volle compiere l'impresa.
Spesso credette di fallire. Molti ostacoli trovò. Dovette ridiscendere a valle molte volte. Si ostinò, ricominciò a salire. Quando già sembrava impossibile e tutti lo aspettavano a valle con un colpo di fortuna si trovò a pochi metri dalal cima. Venti tremendi lo bloccarono lì.
Può rinunciare ora? NO.
Arriverà ormai sulla vetta, è sicuro, ma il problema è se si sentirà pago.
La goduria in effetti non è l'arrivare, anche se dà gioa immensa, ma lo scalare. l'impresa, la sfida. Lo scalatore arrivato là godrà per poco. Comincerà a pensare al monte seguente, al picco dell'impossibile e ci proverà ancora, e ancora. Forse un giorno cadrà, ma sarà contento di averci sempre provato.
ora la smetto di scrivere cacchiate e apro il post
per 50 metri non sono riuscito a infilzare la bandierina a quota 25.500.
è una questione di puntiglio. Non son pago finchè non li vedo.
E' la stessa storia di uno scalatore , anzi ora visto che non ho fretta la racconto pure.
Lo scalatore di vette non può ritenersi appagato se arriva a 5 metri dalla cima dopo aver faticato 2 mesi e mezzo per l'impresa, non è la stessa cosa arrivare in cima o fermarsi a 5 metri dall'obiettivo. sarebbe un coito interrotto incredibile.
lo scalatore (lupin) qualche mese fà si mise in testa di compiere una ardua impresa, scalare il monte Fib fino a quota 25.500. Cercò finanziatori e sponsor per l'impresa. Nessuno. Operazione antieconomica, senza alcuna possibilità di successo , fallimento sicuro. Questo si sentiva dire ad ogni porta cui bussava. Decise allora di finanziarsi da solo e preparò l'impresa.
emeriti colleghi e navigate guide alpine che sostenevano di conoscere benissimo quel colle tentarono in tutti i modi di dissuaderlo adducendo le + valide ragioni per scoraggiarlo. Lo scalatore firmò allora il suo equipaggiamento con la seguente massima di A.Einstein : " analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile. finchè arriva uno sprovveduto che no lo sa e la realizza".
Il giorno della partenza gli venne fatto presente che troppi ostacoli sulla parete del monte lo avrebbero fatto fallire. A quota 21500 poi a 23200 per non parlare delle 24700 impervietà innominabili avrebbero bloccato la sua ascesa. Niente. Sordo e ostinato , anche in mezzo a velate ilarità, volle compiere l'impresa.
Spesso credette di fallire. Molti ostacoli trovò. Dovette ridiscendere a valle molte volte. Si ostinò, ricominciò a salire. Quando già sembrava impossibile e tutti lo aspettavano a valle con un colpo di fortuna si trovò a pochi metri dalal cima. Venti tremendi lo bloccarono lì.
Può rinunciare ora? NO.
Arriverà ormai sulla vetta, è sicuro, ma il problema è se si sentirà pago.
La goduria in effetti non è l'arrivare, anche se dà gioa immensa, ma lo scalare. l'impresa, la sfida. Lo scalatore arrivato là godrà per poco. Comincerà a pensare al monte seguente, al picco dell'impossibile e ci proverà ancora, e ancora. Forse un giorno cadrà, ma sarà contento di averci sempre provato.
ora la smetto di scrivere cacchiate e apro il post
