L'umanità è definitivamente fottuta

Il Corriere dice che la nota è stata data perché il ragazzino si è arrampicato sulla ringhiera pur di non salire le scale.

E tendo a credere sia vero.

Lui non voleva salire, la prof ha insistito. Lui ha fatto i gradini a due a due, lei lo ha ripreso, immagino cercando di spiegare perché la scala fosse da percorrere gradino per gradino, lui si è arrampicato sulla ringhiera.
Visto il comportamento scorretto ma soprattutto pericoloso, la prof ha dato la nota (e ha fatto bene)
Il ragazzino ha raccontato ai genitori gli eventi, magari a modo suo e Provita ha fatto diventare la nota un provvedimento disciplinare NON per la questione ringhiera, ma puntando l'attenzione sulla scala arcobaleno.

Secondo me, assolutamente credibile che sia avvenuto questo, visto da chi proviene la denuncia del fatto. 🙄
Giusto ai tempi del fascismo c'erano questi atteggiamenti dai professori.
 
Per il resto, non so esattamente cosa prevedesse il programma per quella giornata, chi lo avesse stilato, chi avesse deciso di introdurre il tema e parlare senza essere coinvolti è facile.

Io sinceramente avrei lasciato perdere al momento. Poi però avrei cerato di portare in classe la riflessione: "perché il compagno non voleva fare la scala? Qual era il problema? E gli altri cosa hanno pensato?"
Tutto questo, ripeto, senza alcuna conoscenza del contesto.

Altra riflessione. Per quanto io sia convinta della necessità di parlare con i ragazzi anche di temi legati al bullismo omofobo, perché esiste e fa male, forse fino ad una certa età, sarebbe meglio che il tema a scuola venisse introdotto su spinta degli studenti.
Se accade qualche episodio, se si insulta usando una certa terminologia, se un ragazzino chiede, se, per desiderio di informazione e dibattito la richiesta proviene dai ragazzi, o se deriva da necessità manifestate a scuola.

Però non sono insegnante.
 
neanche cagato di striscio
d'ora in poi solo post telegrafici
(faccina di quello che cammina avanti e indietro, sconsolato)
 
Ora il ragazzo ha avuto una bella lezione, ha capito il significato dittatura della sinistra fascista;

ognuno ha il diritto ad essere la pecora nera del gregge,
perché non è la pecora nera ad essere diversa, ma sono le altre ad essere tutte uguali.

Se quella signora fosse una brava insegnante, avrebbe trattato l’omofobia in classe, anziché fare le carnevalate, che piacciono tanto alla sinistra e che lasciano il tempo che trovano, con tutti gli studenti, trattando il problema nei dettagli per far capire quanto sia importante il rispetto per le persone, tutte, e per tutte le cose di questo mondo.
 
Ultima modifica:
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La scuola media veronese ha però precisato che lo studente ha ricevuto la sanzione «per essersi messo in una situazione di pericolo», non per le idee manifestate.

La difesa dei genitori


I genitori hanno supportato il figlio, schierandosi contro la scuola. Fanpage riporta le parole del padre: «Il preside ha tacciato mio figlio di omofobia. Di fronte a questa dichiarazione siamo rimasti senza parole. Se un ragazzino di 13 anni non condivide un’idea, avrà pur diritto di esprimersi e per questo non credo debba essere sanzionato». E ancora: «Costringere un ragazzo a utilizzare una scala di cui non condivide il pensiero non mi sembra democratico, ma violento. In Italia c’è libertà di pensiero e di parola, e mio figlio non l’ha avuta. Chissà quanti altri compagni condividono il suo pensiero, ma non hanno avuto il suo coraggio».

 
E' rassicurante nel vederlo con i normali colori militari invece di quei colori infrociati e inclusivi.
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