L'uomo col maglione blù, l'ha presa nel cù...

Marchionne potrebbe chiedere a Monti che la sovracapacità produttiva sia affrontata a Bruxelles

l futuro dell’industria italiana dell’auto in Italia e il ruolo di Fiat-Chrysler, le relazioni sindacali che spesso finiscono in tribunale, gli ammortizzatori sociali. E poi, soprattutto, l’Europa, ovvero la necessità che i problemi di sovracapacità produttiva del Vecchio continente siano affrontati a livello comunitario, magari facendo leva sulla credibilità di cui dispone in Europa l’ex commissario Mario Monti. Una scaletta vera e propria non c’è, ma con ogni probabilità saranno questi i punti all’ordine del giorno del faccia a faccia che sabato vedrà protagonisti il premier e Sergio Marchionne, in quello che si preannuncia come un incontro molto più politico che industriale.










«Il nostro piano di qui al 2016 prevede 23 fra modelli nuovi e restyling, e 13 motori nuovi. Nonostante la congiuntura sfavorevole, non abbiamo intenzione di rinviare alcun programma: vogliamo essere pronti per quando arriverà la ripresa. Credo che sia una differenza molto rilevante rispetto alla strategia di Fiat». Il 47enne Thomas Sedran è da luglio al volante di Opel:
 
Nonostante la congiuntura sfavorevole?! intendere meglio prego: " fintanto che abbiamo tassi di rifinaziamento bassissimi investiamo e creiamo nuovi modelli ...

Opel investe nei nuovi modelli? e beh ci mancherebbe altro: con un costo del denaro irrisorio come da loro - in effetti credo fosse nelle richieste fiat credito agevolato - l'ho detto diverse volte prima: è troppo costoso stare in italia, si deve fare qualcosa che inverta la faccenda vicecversa sarà default perchè nn ci sarà + secondario che tiene in piedi il resto.

Semplice.
 
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gli investimenti è meglio farli prociclici o anticiclici?
il differenziale dello spread ha avuto rilevanza da luglio 2011 - poco più di un anno
la ricerca in Italia non si fa da mooolto più tempo
dare la colpa sempre a cause esterne... non ha prezzo
 
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La strana richiesta di Marchionne al governo

Lo sa anche Marchionne, che si è spinto sabato a ribadire un concetto stupefacente per uno che è anche a capo dell***8217;Acea, l***8217;associazione europea dei produttori di auto; ossia ha invitato il governo a farsi garante delle sue posizioni in favore di un innalzamento dei prezzi dei concorrenti, specie dei tedeschi della Volkswagen, e della riduzione della sovracapacità produttiva in Europa, attraverso la chiusura di alcuni stabilimenti.
Per rendere chiara l***8217;idea, Marchionne vorrebbe che la Volkswagen aumentasse i suoi prezzi, in modo da consentire a Fiat di essere più concorrenziale e che allo stesso tempo chiudesse qualche stabilimento qua e là. Stiamo parlando di colui che si erge a tratti a paladino del libero mercato, ma che con ogni evidenza ne sconosce i principi basilari. Come si fa a credere a un manager, che sta delocalizzando anche dalla Polonia, trasferendosi in Serbia, dove riceverà maggiori aiuti finanziari dal governo?
Se il premier Monti si è impegnato a creare le condizioni di sistema per favorire la produzione, ma senza regalare più soldi a Torino, non c***8217;è dubbio che la mentalità del Lingotto resti legata a pratiche assistenziali, come dimostrano le delocalizzazioni in atto solo verso stati dove le auto vengono prodotte a colpi di incentivi e sostegni economici.
fonte : io, res pubblica

 
e anche all'estero ... sempre oggi

Non sono ammesse «marce indietro» nel percorso di attuazione delle riforme. Lo sostiene senza giri di parole Angel Gurría, segretario generale dell’Ocse nel presentare i risultati del rapporto sull’Italia. La variabile politica è decisiva, nell’approssimarsi delle elezioni della prossima primavera. A questo riguardo Gurrìa avverte che gli «sforzi notevolissimi» compiuti dal nostro Paese in direzione del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali rischiano di restare «lettera morta» se dal fronte politico fin d’ora si cominciano a ipotizzare modifiche sostanziali ai contenuti dei singoli provvedimenti. «Già annunci del genere creano nervosismo nei mercati», osserva.
....
E tra le raccomandazioni che l’Ocse rivolge al nostro paese compare il rafforzamento, «anche con l’adozione del ddl anticorruzione, degli strumenti per l’integrità della pubblica amministrazione».


ecco cosa interessa agli esteri :)
 
Torino polo dell’innovazione


Licia Mattioli, nuovo presidente degli imprenditori subalpini, illustra i punti qualificanti del suo mandato
«Le nostre aziende devono diventare laboratori di eccellenza del made in Italy»




Una sfida che dovrà coinvolgere le oltre 2.400 aziende associate, con più di 150mila addetti. «Siamo in grado – ha assicurato il presidente – di elaborare, insieme al governo ed agli enti territoriali, nuovi strumenti per incentivare la diffusione e il potenziamento della "manifattura intelligente". Un modello produttivo che coniuga l’innovazione tecnologica ai nuovi assetti organizzativi. Le nostre aziende devono diventare laboratori industriali di eccellenza del made in Italy, ricercando nel contempo una migliore qualità del lavoro e la compatibilità ambientale».





Export in crescita, deficit più leggero


Stime Istat

Il segno meno resta, ma si alleggerisce di molto rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Migliora la bilancia commerciale italiana con i Paesi extraeuropei, che registra, ad agosto 2012, un disavanzo di 973 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto all’agosto dell’anno scorso, in cui si era attestata a -2.505 milioni di euro.
Lo illustra l’Istat, nella stima preliminare del commercio estero extra Ue, diffusa ieri. Rispetto a 13 mesi fa le esportazioni presentano un significativo aumento (+14%),
 
Stima preliminare del commercio estero con i paesi extra Ue

Ad agosto, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali con l'estero registrano incrementi significativi, più ampi per le importazioni (+4,9%) rispetto alle esportazioni (+2,9%).
L'energia (+9,9%) e i prodotti intermedi (+3,9%) forniscono il contributo più ampio alla crescita congiunturale delle importazioni, mentre gli acquisti di beni strumentali registrano una diminuzione (-4,3%).
L'incremento congiunturale dell'export è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni con l'eccezione dei beni strumentali, che risultano stazionari. La crescita è particolarmente accentuata per l'energia (+11,2%) e i beni di consumo (+4,8%).
Nell'ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni è positiva (+1,3%) e diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, con l'eccezione dei beni strumentali (-2,7%). I beni di consumo (+5,0%) presentano un tasso di crescita superiore alla media. La flessione delle importazioni (-1,3%) è generalizzata a tutti i comparti; soltanto i beni di consumo durevoli sono in crescita (+4,8%).
Rispetto ad agosto 2011 le esportazioni presentano un significativo aumento (+14,0%), che coinvolge tutti i principali comparti. Il lieve incremento delle importazioni (+0,7%) è dovuto all'energia (+18,1%) e, in misura minore, ai beni di consumo durevoli (+12,3%).
Ad agosto 2012 la bilancia commerciale registra un disavanzo di 973 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ad agosto 2011 (-2.505 milioni). Nello stesso mese l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici raddoppia, passando da 2.489 a 4.760 milioni.
Rispetto ad agosto 2011, i mercati più dinamici all'export sono: Turchia (+51,0%), ASEAN (+37,2%), OPEC (+29,6%), EDA (+25,7%), Giappone (+18,6%) e Stati Uniti (+18,0%). In flessione risultano le vendite verso la Cina (-2,5%).
In forte aumento sono le importazioni di beni dalla Russia (+36,8%), seguite da OPEC (+13,6%), ASEAN (+8,0%), Stati Uniti (+6,6%) e Svizzera (+2,7%). Gli acquisti di beni dai paesi Mercosur (-33,2%), dal Giappone (-29,5%) e dalla Cina (-21,9%) registrano, invece, una marcata flessione.


Queste sono buone notizie?! Se la Cina nn importa (stante il tipo di export) significa che 1) hanno imparato a farli per conto loro - sto valutando, per esempio, offerte strumenti di loro fabbricazione; 2)noi nn acquistiamo xchè nn abbiamo + soldi nemmeno per acquistare i loro beni, notoriamente molto meno cari ....
Beni dalla Russia, come dall' Opec (a parte Sabic e Octal), si può ben immaginare cosa sono :D

Oh! nn è che vedi un pò troppo rosa?! ;)
 
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Stima preliminare del commercio estero con i paesi extra Ue

Ad agosto, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali con l'estero registrano incrementi significativi, più ampi per le importazioni (+4,9%) rispetto alle esportazioni (+2,9%).
L'energia (+9,9%) e i prodotti intermedi (+3,9%) forniscono il contributo più ampio alla crescita congiunturale delle importazioni, mentre gli acquisti di beni strumentali registrano una diminuzione (-4,3%).
L'incremento congiunturale dell'export è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni con l'eccezione dei beni strumentali, che risultano stazionari. La crescita è particolarmente accentuata per l'energia (+11,2%) e i beni di consumo (+4,8%).
Nell'ultimo trimestre la dinamica congiunturale delle esportazioni è positiva (+1,3%) e diffusa a tutti i raggruppamenti di prodotti, con l'eccezione dei beni strumentali (-2,7%). I beni di consumo (+5,0%) presentano un tasso di crescita superiore alla media. La flessione delle importazioni (-1,3%) è generalizzata a tutti i comparti; soltanto i beni di consumo durevoli sono in crescita (+4,8%).
Rispetto ad agosto 2011 le esportazioni presentano un significativo aumento (+14,0%), che coinvolge tutti i principali comparti. Il lieve incremento delle importazioni (+0,7%) è dovuto all'energia (+18,1%) e, in misura minore, ai beni di consumo durevoli (+12,3%).
Ad agosto 2012 la bilancia commerciale registra un disavanzo di 973 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ad agosto 2011 (-2.505 milioni). Nello stesso mese l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici raddoppia, passando da 2.489 a 4.760 milioni.
Rispetto ad agosto 2011, i mercati più dinamici all'export sono: Turchia (+51,0%), ASEAN (+37,2%), OPEC (+29,6%), EDA (+25,7%), Giappone (+18,6%) e Stati Uniti (+18,0%). In flessione risultano le vendite verso la Cina (-2,5%).
In forte aumento sono le importazioni di beni dalla Russia (+36,8%), seguite da OPEC (+13,6%), ASEAN (+8,0%), Stati Uniti (+6,6%) e Svizzera (+2,7%). Gli acquisti di beni dai paesi Mercosur (-33,2%), dal Giappone (-29,5%) e dalla Cina (-21,9%) registrano, invece, una marcata flessione.


Queste sono buone notizie?! Se la Cina nn importa (stante il tipo di export) significa che 1) hanno imparato a farli per conto loro - sto valutando, per esempio, offerte strumenti di loro fabbricazione; 2)noi nn acquistiamo xchè nn abbiamo + soldi nemmeno per acquistare i loro beni, notoriamente molto meno cari ....
Beni dalla Russia, come dall' Opec (a parte Sabic e Octal), si può ben immaginare cosa sono :D

Oh! nn è che vedi un pò troppo rosa?! ;)


figurati !!

tu commenti una flessione del 2.5% dell'export verso la Cina come negativo ( leggere sul Sole di come sta andando in Cina)
e altrettanto sfavorevolmente il calo dell'import dalla Cina, con la spiegazione che 'nn abbiamo + soldi nemmeno per acquistare i loro beni, notoriamente molto meno cari' ... ma questo non dovrebbe valere anche e assai di più per US e CH ?
e trascuriamo l'export , in toto ... tanto non serve ....
mah ! :rolleyes: :rolleyes:

siamo proprio in sez. kazzeggio :) :up:
 
Immatricolazioni Fiat in Europa: il Lingotto fa peggio del mercato

Il problema di Fiat continua a essere il mercato italiano.



 

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