In tempo di COVID si prova "paura" è inutile girarci attorno!
Quando proviamo paura si attiva dentro di noi un meccanismo di “attacco-paralisi-fuga” che ci coinvolge e che ci preclude la "saggezza riflessiva",e la relazione sociale viene a precludersi quasi in modo "naturale".
Il risultato è che in questo modo ci sentiamo isolati, soli, in un mondo che diventa così sempre più ostile.
In questi casi bisognerebbe mettere in pratica l’amorevole gentilezza che consiste nell’augurare a sé stessi e agli altri di essere felici, al sicuro, in salute e in pace.
La pratica “classica” prevede di partire da se stessi, per passare poi ad una persona che è per noi un Benefattore o un Maestro (ovvero una persona per la quale proviamo riconoscenza e stima), poi ad una persona cara, poi ad una persona che conosciamo ma non approfonditamente e poi ad una persona con la quale abbiamo dei problemi di relazione.