ma Deutsche Bank sta fallendo? (2 lettori)

Grifo104

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Deutsche Bank annuncia aumento di capitale e taglia i target

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Deutsche Bank (DE0005140008) ha annunciato un aumento di capitale da €8 miliardi. Attraverso l'operazione la prima banca tedesca punta a rafforzare la sua situazione patrimoniale in vista dei nuovi stress test richiesti dalla BCE.
Deutsche Bank riceverà un importante sostegno dal Qatar. Paramount Services Holding, il fondo d'investimento controllato dallo sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jabor Al-Thani, membro della famiglia reale del Paese arabo, acquisterà 60 milioni di azioni al prezzo unitario di €29,30, per un controvalore di €1,75 miliardi. Il Qatar potrebbe arrivare a controllare circa il 6% di Deutsche Bank e sarebbe in questo modo il suo maggiore azionista.
In un secondo momento l'istituto bancario tedesco emetterà fino a 300 milioni di nuove azioni per €6,3 miliardi. A seguito dell'aumento di capitale il Core Tier 1 dovrebbe salire all'11,8% dal 9,5% attuale.
Parallelamente Deutsche Bank ha tagliato oppure rinviato i suoi target per il 2015 a causa dei bassi tassi, della nuova regolamentazione e dell'aumento dei costi legali.
L'utile prima delle tasse della divisione Private & Business Clients dovrebbe raggiungere il prossimo anno €2,5 - €3,0 miliardi invece dei €3,0 miliardi previsti in precedenza. Nella divisione Global Transaction Banking è atteso ora un utile prima delle tasse di €1,6 - €1,8 miliardi, contro €2,4 miliardi delle precedenti previsioni.
Il target di un ROE del 12% verrà inoltre raggiunto con un anno di ritardo, nel 2016 invece che nel 2015.




Sapendo quanto i tedeschi siano nazionalisti se il Qatar raggiunge il 6% di Deutsche Bank significa che la situazione per questo carrozzone teutonico e' molto ma molto piu' seria del previsto.
 

tontolina

Forumer storico
DEUTSCHE BANK …DOCCIA FREDDA!












Scritto il 30 luglio 2014 alle 09:30 da icebergfinanza
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Talvolta i compagni di viaggio di Icebergfinanza, si lasciano scoraggiare, mettono in dubbio l’efficacia della nostra stella polare…”la verità è figlia del tempo”
Invece la nostra avventura, sussurra che spesso e volentieri qui, sul nostro veliero. prima o poi la verità arriva sempre puntuale con la storia.
Ieri un’altro antipasto di quello che accadrà nei prossimi anni… Doccia fredda su Deutsche Bank Crollo a sorpresa degli utili
“Cattive notizie per la Deutsche Bank ma anche per tutta l’economia tedesca, visto che il colosso finanziario allunga i suoi tentacoli ovunque in Germania. Gli analisti si aspettavano che Db annunciasse un forte aumento degli utili nel secondo semestre e invece il profitto si riduce del 29% a 238 milioni, da confrontare con i 334 milioni dello scorso anno e con gli oltre 500 milioni su cui scommettevano gli analisti.”
Conclude l’articolo superficialmente …
Deutsche Bank ha attività per 1.665 miliardi di euro. E sono miliardi, non milioni.
No miliardi ma TRILIONI inoltre non analizza di che tipo di attività si tratti, dei 55.000 miliardi di derivati di Deutsche Bank nessun accenno, nessuna traccia.
Non sto qui a ripetervi anni di analisi, cliccando su Deutsche Bank troverete tutto quello che serve, io mi limito a riportarvi le ultimissime novità…
Una l’ha già condivisa il sempre puntuale nostro Dream…DEUTSCHE BANK bacchettata dalla FED: il colosso è
Ecco cosa dice il sito America 24 sull’argomento:




DEUTSCHE BANK ?DOCCIA FREDDA! | icebergfinanza
 

tontolina

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La Federal Reserve preoccupata dalla montagna di prodotti derivati della Deutsche Bank

Con 55’000 miliardi di euro, nel 2013 il colosso bancario germanico Deutsche Bank è diventato la banca più esposta ai prodotti derivati nel mondo.
La banca non potrebbe far fronte a un forte deprezzamento di questi prodotti, perchè rappresentano 100 volte il totale dei depositi dei suoi clienti, 150 volte quello dei suoi fondi propri,

Finalmente le autorità finanziarie iniziano a preoccuparsi di questa situazione. Ma a preoccuparsi non sono le autorità europee o germaniche, bensì quelle americane.
In una lettera indirizzata alla Deutsche Bank, la Federal Reserve di New York denuncia “un importante rischio operativo. I rapporti finanziari della banca riguardanti i prodotti derivati sono di qualità debole, sono imprecisi e inaffidabili. La dimensione degli errori suggerisce fortemente che l’insieme della struttura di reporting regolamentare dell’azienda necessita una profonda revisione.”
Un portavoce della Deutsche Bank ha replicato che “abbiamo lavorato diligentemente per rinforzare i nostri sistemi di controllo e ci siamo impegnati ad essere i migliori.”
Per gestire l’immensa quantità e controllare la conformità, il rischio e la tecnologia dei prodotti derivati, la banca ha infatti assunto 1’300 collaboratori, di cui 500 lavoreranno negli Stati Uniti.
L’abituale risposta delle banche sui prodotti derivati è che le loro diverse posizioni sono compensate e che l’esposizione rappresenta solo qualche miliardo. Ma dove acquistano queste posizioni? Da altre banche. E’ sufficiente che un solo istituto fallisca per causare un devastante effetto domino.

(Fonte : express.be)
L’articolo La Federal Reserve preoccupata dalla montagna di prodotti derivati della Deutsche Bank sembra essere il primo su Ticinolive.
 

tontolina

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LA GERMANIA: DIETRO L'IMMAGINE DELL'ECONOMIA FORTE, IL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO TEDESCO E' LETTERALMENTE MARCIO.

mercoledì 13 agosto 2014
“Noi viviamo certo in una democrazia parlamentare, perciò la legge di bilancio è un diritto centrale del parlamento. Comunque troveremo le strade nel quadro esistente della collaborazione parlamentare per far sì che ciò nonostante essa sia conforme al mercato”. Questa frase, di una gravità assoluta, è stata pronunciata a settembre del 2011 da Angela Merkel in riferimento alla legge di bilancio tedesca.
In tre righe essa dimostra il totale spregio per il parlamento, la democrazia e la sovranità popolare, perché il succo del suo discorso è il seguente: “ qualsiasi cosa il parlamento, espressione della sovranità popolare, dovesse decidere, noi faremo in modo che esso venga piegato alle esigenze del mercato”. Ma cos’è il mercato per Angela Merkel ? Non certo il sistema economico che di stampo liberal-progressista che ha consentito all’Europa uscita dalla seconda guerra mondiale di offrire un tenore di vita e di sicurezza sociale ai suoi cittadini mai visto in precedenza e mai conosciuto da molte nazioni.
Il mercato per Angela Merkel è la tutela del sistema bancario tedesco, uno dei più inefficienti e strutturalmente fragili del mondo, e delle poche multinazionali eredità della ex repubblica federale. La maggior parte delle banche tedesche, difatti, è infarcita di titoli tossici di cui sono state artefici nella creazione e nella distribuzione a livello mondiale. Proprio per salvare le banche tedesche, la Grecia è stata letteralmente massacrata: l’uscita dall’euro o il default totale avrebbe significato ingentissime perdite per il sistema finanziario teutonico, per cui molto meglio massacrare i cittadini greci, piuttosto che veder fallire qualche banca.
Si tratta chiaramente di una visione distorta del mercato: chi crede in esso, non si sognerebbe mai di distruggere una nazione per salvare delle aziende che hanno sbagliato investimenti o che non sono competitive.
Il vero mercato è l’esatto opposto di quanto portato avanti dalla cancelliera tedesca: non sono leggi piegate agli interessi di qualche azienda, ma un quadro normativo semplice e chiaro entro il quale le imprese devono muoversi e con severe pene ove ciò non avvenga. Del pari il mercato cresce perché crescono i consumi e quindi i redditi, mentre in Germania si è fatto l’esatto opposto.
Riempirsi la bocca con parole che possono aver presa sulla popolazione e comportarsi esattamente all’opposto può reggere per un certo periodo, ma poi, come tutti i castelli di carta, è destinato a crollare. Quindi non deve sorprendere che la Germania sia rimasta vittima delle sue stesse politiche economiche, con il sistema paese entrato tecnicamente in stagnazione.
Smantellare il sistema sociale che ha garantito il benessere in tutta l’Europa occidentale per quasi cinquant’anni ha presentato il conto, ed è un conto molto, molto salato, anche per chi ha cercato di imporne la distruzione a tutti gli altri.
Buon senso vorrebbe che si facesse tesoro degli errori compiuti, invece la Germania sta proseguendo lungo la china, insistendo perché le politiche di austerità vengano rafforzate in tutti i paesi della ue, e lasciando che il governatore della BCE, al di là dei giochi delle parti, porti avanti il “lavoro sporco”, con la richiesta agli stati membri di cedere ulteriore sovranità al carrozzone corrotto ed inefficiente che risponde al nome di commissione europea. In fondo questo rappresenta la cifra del Merkel-operato: la sovranità popolare deve essere piegata agli interessi del mercato, il suo mercato, quello delle banche, poco importa se questo significherà rovinare un’intera generazione.
In fondo i politici tedeschi ci sono abituati.
Luca Campolongo

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LA GERMANIA: DIETRO L'IMMAGINE DELL'ECONOMIA FORTE, IL SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO TEDESCO E' LETTERALMENTE MARCIO. - I fatti e le opinioni del Nord - ilnord.it
 

tontolina

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La proposta di Deutsche Bank alle banche centrali: "acquistate oro dalle famiglie"

Stampa Invia Commenta (11) di: WSI | Pubblicato il 25 novembre 2014| Ora 07:11

"Grandi quantità del metallo prezioso sono in mano ai privati, soprattutto in paesi come in Germania".
I critici ricordano gli Usa: verso confisca?
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ROMA (WSI) - Non è un rumor, ma una vera proposta contenuta in un documento ufficiale, che prende il titolo di Deutsche bank Behavioral Finance: Daily Metals Outlook.

Deutsche Bank propone alle banche centrali di acquistare (come?) l'oro in mano alle famiglie. "Sebbene gli operatori del mercato dell'oro siano attualmente preoccupati sulla prospettiva che la Swiss National Bank (SNB- Banca Nazionale svizzera) si trovi obbligata da un referendum ad acquistare grandi quantità di lingotti, un'altra banca centrale ha parlato della stessa possibilità: la Bce. Per quanto strano possa apparire, considerato il dibattito interno di quest'anno riguardo al programma di acquisto in asset in generale, Yves Mersch, membro del Consiglio direttivo della Bce, ha ricordato ai giornalisti che la Banca potrebbe in teoria acquistare qualsiasi tipo di asset con il programma QE".

Di conseguenza, prosegue Deutsche Bank, "ciò potrebbe significare titoli di stato, azioni, ETF, o anche oro. D'altronde, con un programma efficiente di acquisti di asset non importa tanto quale asset venga acquistato, ma quale sia il venditore. E visto che il sistema bancario dell'Eurozona presenta ancora problemi nel meccanismo di trasmissione monetaria, potrebbe essere saggio bypassarlo. Le banche non detengono oro. Tuttavia, questa possibilità teorica potrebbe imbattersi in limiti pratici, non ultimo quello sui volumi, oltre al problema di scegliere i vincitori e i perdenti".

Detto questo, "l'idea di acquisti di oro ha i propri meriti a causa dei possibili venditori. Grandi quantità di oro sono nelle mani delle famiglie, soprattutto in paesi come la Germania. In alcuni casi si tratta di residui non voluti di investimenti stimolati dalla crisi di cinque anni fa. Un programma che mirasse a queste quantità di oro libererebbe una liquidità dormiente, parte della quale potrebbe anche trasformarsi in consumi".

E' un articolo pubblicato sulla stampa Usa a riprendere la proposta di Deutsche Bank, ironizzando su termini come "liberare la liquidità dormiente" e parlando di quantità di oro "non desiderate".

E che vede nella proposta un parallelismo con L'ordine esecutivo 6102 emesso dal governo degli Stati Uniti, che vietò "l'accumulo di monete di oro, di lingotti di oro, di certificati di oro all'interno degli Usa". E che secondo i critici ha legittimato la confisca dell'oro. (Lna)
 

tontolina

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Il grafico di Deutsche Bank: i mercati che hanno vinto e perso nel 2014 e outlook 2015




Quando il primo rialzo tassi Fed? QE Bce? Arriverà, ma forse non basterà. Asset su cui essere long e short. E anche: Italia e Renzi
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Il grafico mette in evidenza gli asset migliori e peggiori del 2014. Contenuto nel rapporto "Home view" di Deutsche Bank.


ROMA (WSI) - Deutsche Bank presenta il grafico della performance degli asset nel corso del 2014. Il grafico è contenuto all'interno del report "The House View" di "Deutsche Bank Research", in cui la divisione di ricerca della banca tedesca, oltre a fare il punto della situazione, annuncia di aver tagliato l'outlook sulla crescita globale causa "il momentum più debole, specialmente al di fuori degli Stati Uniti"

Detto questo, è scritto nel rapporto, "continuiamo a ritenere che la crescita, nel 2015, sarà superiore a quella del 2014".

Nella sezione outlook economico, Deutsche scrive che il tasso di crescita del Pil globale è stato rivisto lievemente al ribasso al 3,6% per il 2015, ma risulta di fatto superiore a +3,1% nel 2014 e +3% nel 2013. La crescita degli Stati Uniti è vista robusta a +3,5%, contro il +2,3% del 2014.

Taglio delle stime invece per l'Eurozona, appena +0,8%, e appena al di sopra della crescita del 2014. "No recessione, ma la ripresa sarà debole e non equilibrata".

Riguardo ai mercati emergenti, anche in questo caso, stime riviste al ribasso, esattamente da +5,2% a +4,7%, causa la minore crescita della Cina.

All'interno del rapporto, presentato anche l'outlook sulle banche centrali. Sulla Fed: primo rialzo dei tassi nel giugno del 2015, ma aumenta il rischio di un ritardo fino al settembre del 2015 e il timing dipende dai dati. Il focus si è spostato dal mercato del lavoro all'inflazione.

Bce: il QE arriverà nel primo trimestre del 2015, ma la mossa della Bce si confermerà tardiva.

Bank of England: primo rialzo dei tassi sarà posticipato al terzo trimestre del 2015.

Banca centrale della Cina: ulteriori tagli dei tassi nel 2015.

Bank of Japan: continua a dimostrare impegno a raggiungere il target di inflazione.

Esiste una probabilità media che:

1) la crisi torni in Europa: la Bce fallisce nel suo intento di porre termine al basso tasso di crescita; bassa inflazione; o perdita di fiducia dei mercati nella Bce; aumento di tensioni politiche, lenti passi in avanti per le riforme, perdita di disciplina fiscale.

2) che ci sia un atterraggio duro per la Cina.

3) che si verifichi un sell off sui mercati.

4) che l'Abenomics fallisca in Giappone.

Sull'operatività sui mercati, Deutsche Bank consiglia di essere "long sullo S&P, long sul Nikkei, short sull'euro, short sullo yen. Probabile volatilità a breve termine".

Riguardo al grafico del 2014, esso si riferisce ai ritorni degli asset da inizio anno e da quando l'indice S&P 500 ha testato il picco lo scorso 18 settembre, prima dell'ultima fase di sell off.

Sempre nel grafico si fa riferimento ai rialzi segnati dall'azionario cinese con il lancio del link Hong Kong-Shanghai, che ha revocato le restrizioni sul trading dei titoli azionari tra i due mercati; agli indici del Giappone e della Germania che hanno sottoperformato e agli asset della Grecia che hanno scontato la presenza di rischi politici.

Il grafico della banca tedesca mette anche in rilievo che il reddito fisso continua a outperformare in un mondo di rischi di disinflazione; e ancora che l'euro scende sulla scia della Bce, il rublo è zavorrato dal calo dei prezzi del petrolio e le commodities scendono a causa del dollaro (più forte).

Riferimento nel report anche all'Italia, dove "è preoccupante la debolezza strutturale". Il "processo di riforma rimane molto lento e la recessione potrebbe indebolire Renzi, mettendo a rischio ulteriormente le riforme". Ancora, "minori concessioni da Bruxelles riguardo al deficit".
 

tontolina

Forumer storico
Stress test, la Federal reserve boccia Deutsche Bank e Santander

Bank of America è stata rimandata con un via libera condizionato, Citigroup (bocciata lo scorso anno) è stata promossa e potrebbe aumentare di 60 volte i fondi distribuiti

La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, approva i piani di distribuzione di capitale agli azionisti di 28 delle 31 banche esaminate, le maggiori di Wall Street.


A non superare i test sono state le divisioni americane di Deutsche Bank e Santander.
Mentre Bank of America è stata rimandata con un via libera condizionato. La Fed ha approvato i piani di buyback e dei dividendi di Goldman Sachs, JPMorgan e Morgan Stanley solo dopo che le banche hanno rivisto le loro richieste. Citigroup è stata promossa e potrà aumentare il dividendo per la prima volta dalla crisi finanziaria (il suo piano di distribuzione era stato bocciato l’anno scorso).




Le banche americane che hanno superato gli stress test della Fed sono nella posizione di poter distribuire agli azionisti 109 miliardi di dollari nei prossimi 15 mesi, il 53% in più rispetto alla media degli anni passati. Lo affermano alcuni analisti, secondo i quali la maggiore spinta arriverà da Citigroup, che potrebbe aumentare di 60 volte i fondi distribuiti tramite buyback e dividendi. I piani delle divisioni americane di Deutsche Bank e Santander sono stati invece respinti per carenze «qualitative», inclusa la capacità di identificare i rischi. Le due banche europee dovranno ripresentare quindi i piani di capitale dopo averli rivisti. Per Santander si tratta della seconda bocciatura consecutiva del piano di distribuzione del capitale: già lo scorso anno, infatti, la divisione americana della maggiore banca spagnola non aveva superato l’esame. Per Deutsche Bank si tratta della prima bocciatura al «Comprehensive Capital Analysis and Review». Il mancato superamento dello stress test della Fed fa sì che le divisioni americane di Santander e Deutsche Bank non possano distribuire capitale alle loro case madri e mette in evidenza - come riporta il Financial Times - l’atteggiamento più «duro» della Fed nei confronti delle banche di oltreoceano.


Stress test, la Federal reserve boccia Deutsche Bank e Santander - Corriere.it
 

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