Alla fine nulla di fatto.
Penso che durerà così a lungo, magari con qualche piccola rotazione settoriale e volumi sempre più sottili. Ormai ritengo che, per i prossimi mesi, non ci siano le condizioni nè per il panico né per l'euforia.
Penso che con la prospettiva dei tassi in aumento saranno avvantaggiati i finanziari, poi penso che il petrolio si assesterà su questi valori, mi aspetto una piccola accelerata per ranggiungere i 52 e poi un laterale prolungato fra 52 e 41, parlo del crudo.
Dovrebbero perdere forza relativa le utilities e crescere in volatilità gli industriali. FCA e Finmeccanica sono le due che hanno una cera più brutta.
Insomma fino alle elezioni americane do per assodato che la loro borsa continuerà piatta sugli attuali livelli, senza andare sotto i 2060 e senza superare i 2140. A meno che eventi, fatti passare per esogeni, di inaudita portata, non influiscano pesantemente nella campagna elettorale.
Fossi nei panni di trump fino a novembre mi chiuderei in un bunker antiatomico, gli interessi in gioco sono talmente enormi che non mi stupirei che fosse oggetto di un attentato, vero o falso che fosse.
In pratica continuo ad affermarmare che non è più il caso di continuare a definire mercati queste borse, ormai la loro autoreferenzialità le ha del tutto portate fuori da tale concetto, si continua a definirle tali, oltre che per comoda convenzione, anche per bassi interessi d'impiego. Praticamente una pletora di pennivendoli, analisti, gestori, raccoglitori di risparmio del tutto inutile e mai così scopertamente surreale ed improbabile.
Suggerirei di incominciare a mettere a coltura acri ed acri di patate, fra poco tempo ci sarà manodopera a iosa per dissodarli.