Le soluzioni semplici a problemi complessi alimentano i problemi che comunicano di voler risolvere e li complicano ulteriormente.
In Italia non servono meno politici, servono politici migliori.
In Italia non serve meno democrazia, serve democrazia di qualità.
In Italia non si devono semplificare i "processi" politici ma vanno resi inclusivi e partecipati.
E' necessario costruire partecipazione delle cittadine e dei cittadini per un processo dal basso di cambio degli animatori delle istituzioni.
Rimango convinta che questo lavoro vada svolto fuori dalle assemblee legislative, di qualsiasi livello.
La democrazia non è un voto; è un processo e i processi si fanno con le persone e c'è la necessità che queste persone siano gli ultimi del futuro: periferie, studenti e soggetti in mutamento: è da qui che possiamo fare un paese migliore, con politici migliori.
Il primo passo è educare, il successivo è costruire comunità e infine renderle interagenti.
Questo purtroppo non lo può fare nessuna Camera, nessun Consiglio Regionale o Comunale.
Questo processo deve star lontano dal voto perché il voto è lo strumento di una democrazia matura, quale l'Italia fa sempre più fatica a rimanere, come gli altri paesi democratici del vecchio mondo occidentale.
Voto no
Se vuoi dire "voto No perché il populismo fa vomitare", così come tanti votarono No nel 2016 "per mandare a casa Renzi", sei liberissima di farlo. Ma tutto il resto non c'entra.
Dove vedi il legame tra le disfunzioni che hai correttamente elencato e il referendum?
Tu hai descritto un sistema che fa schifo, che avrebbe bisogno di un enorme cambiamento, culturale ben prima che istituzionale (il che è la stessa cosa per un weberiano: la sovrastruttura prima della struttura).
Eppure rifiuti di mandare un sia pur irrisorio segnale di cambiamento.
Anch'io vedo un sistema che fa schifo, che avrebbe bisogno di un cambiamento.
Ma io non ho la speranza che esso cambi. Sicuramente non cambierà grazie ad un No, e neanche grazie ad un Sì, a questo referendum.
Tu hai qualche speranza?
Né tra i Sì-isti, né tra i No-isti, esistono proposte per "migliorare" gli eletti, la qualità della democrazia, l'inclusione, l'educazione e tutto ciò che hai enunciato. Non gliene frega niente a nessuna/o.
O forse interessa all'1% della popolazione. Il che, in Democrazia, è lo stesso: se il parere dell'1% della popolazione fosse decisivo, saremmo in un'Oligarchia o in una Dittatura.
La mela è putrida al 99%. E secondo me non c'è niente da fare.
Saranno altre le cose che porteranno ad un cambiamento della coscienza civile in Italia: non certo un Sì o un No.
L'unica cosa che possiamo fare, è spendere qualche milione di euro in meno per una mela putrida.