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gipa69

collegio dei patafisici
Avendo il mercato riaperto le posizioni speculative sul dollaro vi potrebbe essere un ulteriore spunto rialzista almeno fino alla prossima riunione della FED di fine mese salvo dichiarazioni precedenti che potrebbero mettere in allarme queste posizioni.
Bisogna tenere conto che la posizione è molto più speculativa che nel passato tenuto conto della situazione complessiva dei tassi.
Da notare che il rialzo settimanale dello SPX è stato quasi completamente riassorbito dalla perdita del dollaro.

Siamo comunque arrivati in quella fase del ciclo in cui la possibilità di correzione è molto elevata per diversi motivi temporali di cui bisogna tenere conto:
1)la stagionalità annuale del mercato che prevede il periodo ottobre-marzo come quello più profittevole mentre il periodo aprile settembre è solitamente quello in cui si manifestano i movimenti correttivi
2)la stagionalità del ciclo presidenziale USA (ciclo dei 4 anni) che prevede un top per Aprile del secondo anno del ciclo e poi una fase correttiva entro l'autunno dello stesso anno.
3)il confronto con i periodi del passato in cui un movimento correttivo sopra il 10% non si è manifestato per più di tre anni
Su questo ultimo punto occorre fare alcune considerazioni:
dal 1950 periodi in cui per più di tre anni non si sono sviluppate correzioni di più del 10% si sono avute 3 volte e cioè nel 1962/1965, nel 1984/1987, nel 1992/1995 ed ora.
Nei tre casi precedenti la correzione si è sviluppata proprio nelle vicinanze di questo periodo....



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alan1

Forumer storico
Analisi intermarket 19 marzo 2006

Siamo arrivati al cluster maior,

Da domani si apre un periodo di 4 settimane con l'avvicendarsi di cluster importanti,
che come abbiamo già detto potrebbero segnare i massimi finali, o comunque un cambiamento nelle strutture di mercato.

E' il momento di intervenire sulle strategie,
d'ora in poi il management deve prevedere una riduzione dell'esposizione al rischio.
 

gipa69

collegio dei patafisici
gipa69 ha scritto:
Avendo il mercato riaperto le posizioni speculative sul dollaro vi potrebbe essere un ulteriore spunto rialzista almeno fino alla prossima riunione della FED di fine mese salvo dichiarazioni precedenti che potrebbero mettere in allarme queste posizioni.


Ieri notte Bernanke non ha dato spunti sui tassi ed ha ancora una volta sottolineato la forza dell'economia.
Proprio a questo mi riferivo nel commento riportato sopra da un post precedente.
Questo commento ha dato forza al dollaro e quindi ha costretto le posizioni speculative aperte nei giorni precedenti ad indietreggiare almeno in parte e dopo aver fatto scattare stop ed entrate da manuale nell'intraday.

Navigare a vista perchè la specualzione non sa dove collocarsi....


Tuesday March 21, 10:41 AM
Hard to know what bond rates signal: Bernanke
By Pedro Nicolaci da Costa

NEW YORK (Reuters) - Federal Reserve Chairman Ben Bernanke said on Monday it was hard to gauge why long-term interest rates were so low and said the U.S. central bank could not rely on them as its sole guide for policy-making.

"The implications for monetary policy of the recent behavior of long-term yields are not at all clear-cut," Bernanke told the Economic Club of New York.

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In his first public foray onto Wall Street since taking over as Fed chairman on February 1, Bernanke ran through several competing explanations for the unusually low level of U.S. bond yields despite a steady ratcheting up of short-term interest rates by the U.S. central bank.

Bernanke revisited a thesis he first laid out a year ago that a "global saving glut" - an excess of savings because of a dearth of enticing investments - could be depressing rates.

If this were the case, he said, then as long as the factors behind it persisted "global equilibrium interest rates - and, consequently, the neutral policy rate - would be lower than they otherwise would be" to keep the economy on an even keel.

But Bernanke laid out a number of other possibilities and concluded: "The bottom line for policy appears ambiguous."

Fed policy-makers have raised benchmark overnight rates to 4.5 percent in a string of 14 steps dating to June 2004 and are widely expected to bump them up another quarter-percentage point at a meeting next Monday and Tuesday.

While overnight rates have risen 3.5 percentage points since mid-2004, the market-set rate on 10-year U.S. government bonds has barely budged.

Bernanke said that if the low level of long-term rates reflected a decline in the compensation investors demanded to cover the risk of losses on long-term holdings, then it could signal stimulative financial conditions that would require higher short-term rates than otherwise to offset.

"But to the extent that long-term rates have been influenced by macroeconomic conditions, including such factors as trends in global saving and investment, the required policy rate will be lower," Bernanke said.

LITTLE SLOWDOWN AHEAD

As he had in congressional testimony last month, Bernanke said he did not consider the current flat yield curve - with yields on short-term debt close to yields on long-term bonds - as presaging "a significant economic slowdown" as has sometimes been the case in the past.

Indeed, he said other indicators showed markets with few worries on the future. "The fact that actual and implied volatilities of most financial prices remain subdued suggests that market participants do not harbor significant reservations about the economic outlook," he said.

He said, instead, long-term rates could suggest the level of short-term rates consistent with holding the economy at full employment had declined, perhaps reflecting a lasting drag on the economy from high energy costs, slower growth in house prices and the possibility consumers will begin to save more.

But he also noted long-term rates were low around the globe and said "an explanation less centered on the United States might be required."

One other factor that Bernanke raised, but downplayed, was that large official holdings of U.S. Treasury debt accumulated by countries intervening in currency markets was doing much to push U.S. long-term rates down.

"A reasonable conclusion is that the accumulation of dollar reserves abroad has influenced U.S. yields, but reserve accumulation abroad is not the only, or even the dominant, explanation for their recent behavior," he said.

In the end, Bernanke said the Fed would need to monitor bond yields carefully, but also had to take into account a wide array of other signals on the economy's health.

"Policy-makers are well advised to follow two principles familiar to navigators throughout the ages: First, determine your position frequently. Second, use as many guides or landmarks as possible," he said.

"By not tying policy to a small set of forecast indicators, we may sacrifice some degree of simplicity, but we are less likely to be misled when a favored variable behaves in an unusual manner," Bernanke added.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Cambiamenti macro

Oltre alla stagionalità di cui si è già detto nei post precedenti che segnalano il periodo Marzo/Giugno come quello di un possibile top di periodo ed all'osservazione quotidiana dei mercati che segnalano una certa degenerazione della partecpazione facciamo qualche considerazione sugli aspetti macro dei mercati e cerchiamo di trarne qualche conclusione:

1)Giappone

La dichiarata fine dell'espansione monetaria iniziata all'inizio del nuovo secolo dalla Boj che riassorbirà l'enorme mole di liquidità immessa sul mercato nel giro di qualche mese non cambia la struttura dei tassi Giapponesi ma pone le basi per un futuro rialzo dei tassi a breve Giapponesi (2007?). Per il momento quindi il carry trade speculativo dato dall'indebitamento in yen potrebbe ancora continuare per qualche tempo ma la situazione è certo più rischiosa che nel recente passato.
Se le Banche Centrali asiatiche sono stati i principali compratori di bond dei paesi sviluppati sulla parte a breve della curva gli investitori individuali Giapponesi sono stati i principali compratori della parte a lunga della curva.
Questo perchè gli asset azionari erano in deflazione ed i rendimenti obbligazionari nei pressi dello zero.
Il rialzo della borsa Giapponese ed ancora di più il rialzo dei rendimenti a lungo Giapponesi potrebbero indurre gli investitori Giapponesi a rimpatriare parte dei denari investiti sulle curve dei tassi dei paesi avanzati riducendo la liquidità globale da una parte (a causa dell'eventuale rafforzamento dello yen che impedirebbe il carry trade) e facendo rialzare i rendimenti complessivi dei paesi occidentali.

2)Rivalutazione del RMB

Nelle ultime settimane il cambio Cinese si è rivalutato in quanto molta speculazione sta scommettendo su una sua ulteriore rivalutazione.
Le ultime dichiarazioni delle autorità Cinesi sono per una maggiore focalizzazione sulla crescita domestica, dei redditi da una parte e dei consumi dagli altri e questo potrebbe deteriorare la bilancia commerciale e raffreddare almeno in parte la speculazione su qeusto tema. D'altronde buona parte della speculazione ha già rallentato il trend degli asset cinesi quali il real estate.

3)Debolezza dell'immobiliare USA

Gli ultimi dati sulla situazione del mercato immobiliare Usa in dicano chiaramente un rallentamento complessivo dato dalla crescita delle case invendute, dalla riduzione dei nuovi mutui ecc.
Tenendo come guida operativa il comportamento dei mercati immobiliari UK e Australiano che in questi ultimi anni hanno sempre anticipato quello americano si può notare come il rallentamento del mercato immobiliare ha portato effettivamente ad una contrazione delle vendite al dettaglio ma non al suo crollo portando ad un rallentamento dell'economia senza recessione.

4)Rialzo dei tassi mondiali

Al momento il ciclo di rialzo dei tassi mondiali sembra ancora non esaurito sebbene da molte parti si scommetta su una sua prossima fine. Comunque il drenaggio della liquidità derivante da queste politiche ha al momento avuto un impatto limitato per motivi strutturali interni al mercato ma anche per situazioni contingenti.
Da una parte la maggiore influenza attualmente si è avuta sui consumatori maggiormente indebitati (vedi la riduzione dei mutui ipotecari) che non sulle imprese che dopo la crisi del post 2000 hanno provveduto a crearsi la liquidità necessaria per non essere troppo esposti a questa eventualità seppure nelle ultime settimane le prime influenze sui settori e mercati più deboli e più speculativi si è visto (mercato azionario e valuta islandese, valute dell'est europa, mercati del middle-east)

5)Riduzione del flusso dei petroldollari

Non tanto il calo del petrolio quanto il calo dei mercati azionari del middle east sta drenando buona parte della liquidità proveniente dai petroldollari che vengono utilizzati per cercare di sostenere i mercati domestici investiti da una violenta fase correttiva

Se osservassimo quindi i mercati solo da un punto di vista macro le conclusioni che ne possiamo trarre sono le seguenti:

1)possibile rialzo dei tassi mondiali
2)Rischio correzione dei mercati azionari soprattutto nelle componenti più speculative
3)probabile sovraperformance delle big caps con buoni cash flow e con scarso indebitamento
 

alan1

Forumer storico
Non è cambiato nulla dall'ultima volta,

aggiungo solo lo spunto per una riflessione,


La salita di questi anni ha visto una importante correlazione positiva tra indici azionari e materie prime,

ora si stà creando una divergenza, con le materie prime che sembrano voler chiudere il ciclo al rialzo, mentre gli indici azionari sembrano arrivati.

Ciò è del tutto compatibile con la conclusione naturale del ciclo economico, ovvero con la fase Anticiclica.


Senza fretta.
 

gipa69

collegio dei patafisici
L'importante situazione del mercato dei bond mondiali probabilmente darà la strada ai mercati azionari mondiali...


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gipa69

collegio dei patafisici
Sembra che riprovino il carry trade sulllo Yen....
anche quà ad alto rischio....

FOREX-Yen falls on talk of Japanese investment overseas
Mon Apr 3, 2006 6:13 AM ET
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(Updates price, adds quotes, changes byline)
By Natsuko Waki

LONDON, April 3 (Reuters) - The yen hit a three-week low versus the dollar and an 8-week trough against the euro on Monday as expectations grew Japanese investors would buy higher-yielding overseas assets at the start of the new financial year.

The euro recovered some of its earlier losses against the dollar as news that the euro zone manufacturing sector expanded at its fastest pace in more than five years in March boosted expectations of gradual rate hikes by the European Central Bank.

In Japan, a closely-watched tankan survey showed business confidence among Japan's big manufacturers slipped unexpectedly in the three months to March, its first decline in four quarters, triggering the move lower in the yen.

"The dollar has got off to a good start for the quarter and the trigger was the yen," said Daragh Maher, currency strategist at Calyon.

"We had a soft tankan survey and that gave excuse for (dollar buying) and fostered talk the Japanese are investing abroad at the new fiscal year. That gave self-fulfilling support for the dollar/yen."

By 1000 GMT the dollar was 0.6 percent stronger at 118.37 yen <JPY=>, having earlier hit a three-week high of 118.80.

The euro was around 0.1 percent firmer at 142.72 yen, off an earlier eight-week high of 143.07 <EURJPY=>.

Against the dollar, the single currency was down 0.5 percent at $1.2055 <EUR=>, off the session lows of $1.2031.
 

inth€m

zunino 6 grande!
gipa69 ha scritto:
Sembra che riprovino il carry trade sulllo Yen....
anche quà ad alto rischio....

FOREX-Yen falls on talk of Japanese investment overseas
Mon Apr 3, 2006 6:13 AM ET
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(Updates price, adds quotes, changes byline)
By Natsuko Waki

grazie gipa..
 

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