Arcibald
Avatar di Jacopo Robusti
Buon Pomeriggio,
Riccardo Palmisano è un grande CEO e proprio per questo saprà valorizzare anche la R&S...
Ci sono cose nuove in arrivo...
Le cellule NK del cordone ombelicale: nuova frontiera nelle terapie antitumorali - Bioscience Institute
...
CAR NK: il futurodelle terapie anticancro
L’applicazione della terapia basata sulle CAR T presenta, ad oggi, alcuni ostacoli e complicazioni: riescono a combattere i tumori del sangue ma risultano meno efficaci nella lotta ai tumori solidi; possono causare una eccessiva risposta immunitaria (sindrome da rilascio di citochine) che può portare anche al decesso; i costi da sostenere per la produzione di terapie personalizzate per ogni singolo paziente sono davvero molto alti. Per di più per produrre le cellule CAR T possono essere necessarie molte settimane, e non sempre si riescono a ottenerne quantità sufficienti.
L’abbattimento dei costi sarebbe possibile producendo CAR T di derivazione allogenica, cioè cellule potenziate prelevate da un donatore e non dal paziente stesso. Purtroppo però tra gli effetti collaterali dell’infusione di linfociti T da donatore c’è la malattia del trapianto verso l’ospite (meglio conosciuta come rigetto).
Una valida alternativa, sperimentata anche da MolMed, è rappresentata dalla modificazione delle cellule NK. Queste cellule hanno infatti la capacità intrinseca di riconoscere le cellule tumorali e, allo stesso tempo, non rischiano di causare il rigetto. Non solo, a differenza delle CAR T, le CAR NK consentono di estendere le sperimentazioni ai tumori solidi...
P.s.
Questo passo mi ricorda qualcosa...
Riccardo Palmisano è un grande CEO e proprio per questo saprà valorizzare anche la R&S...
Ci sono cose nuove in arrivo...
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Le cellule NK del cordone ombelicale: nuova frontiera nelle terapie antitumorali - Bioscience Institute
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CAR NK: il futurodelle terapie anticancro
L’applicazione della terapia basata sulle CAR T presenta, ad oggi, alcuni ostacoli e complicazioni: riescono a combattere i tumori del sangue ma risultano meno efficaci nella lotta ai tumori solidi; possono causare una eccessiva risposta immunitaria (sindrome da rilascio di citochine) che può portare anche al decesso; i costi da sostenere per la produzione di terapie personalizzate per ogni singolo paziente sono davvero molto alti. Per di più per produrre le cellule CAR T possono essere necessarie molte settimane, e non sempre si riescono a ottenerne quantità sufficienti.
L’abbattimento dei costi sarebbe possibile producendo CAR T di derivazione allogenica, cioè cellule potenziate prelevate da un donatore e non dal paziente stesso. Purtroppo però tra gli effetti collaterali dell’infusione di linfociti T da donatore c’è la malattia del trapianto verso l’ospite (meglio conosciuta come rigetto).
Una valida alternativa, sperimentata anche da MolMed, è rappresentata dalla modificazione delle cellule NK. Queste cellule hanno infatti la capacità intrinseca di riconoscere le cellule tumorali e, allo stesso tempo, non rischiano di causare il rigetto. Non solo, a differenza delle CAR T, le CAR NK consentono di estendere le sperimentazioni ai tumori solidi...
P.s.
Questo passo mi ricorda qualcosa...
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