Comunque la si pensi, la Turchia ci insegna una cosa: laddove esiste una coscienza di popolo i colpi di Stato si fanno con le armi in pugno e la gente, se non è d'accordo, scende in strada con i bastoni a difendere il Governo.
In Italia i colpi di Stato si fanno con lo spread e le "riforme" e la gente, d'accordo o meno, sale sul carro del vincitore.
La differenza è davvero tutta qui.
In Italia ci ribelleremo quando non avremo più i soldi per la discoteca del venerdì, la pizzetta del sabato e l'abbonamento allo stadio domenicale. Fino ad allora tutti contenti a farsi i selfie sullo smartphone.
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