Obbligazioni societarie Monitor bond case automobilistiche e accessorio auto (4 lettori)

Imark

Forumer storico
no ho voluto fare lo speculatore solo per me stesso ho avuto il coraggio di comprare a prezzi abbastanza buoni abbassando il pmc a circa 13 e la fortuna di vendere a 12.vabbe si genereranno delle minusvalenze che potro' compensare con gain da etf e altri titoli obligazionari.dalle azioni son lontano.
io spero e credo che il mercato dell'auto sia un settore trainante per l'economia e faranno ancor altro per incentivare.
tra l'altro le case automobilistiche per fronteggiare la crisi stan ricorrendo a delle alleanze.
dai non trattarmi male appena entrato mi scoraggio e me ne torno da dove vengo :D
sei in ferie?
io sempre al lavoro devo seguire altrimenti qui non si mangia.
con lo stato ladro che si mangia tutto con gli interessi in tasse e altro se non sto attento muoio di fame :wall:
un salutone

Ciao, no, niente ferie, per ora... :D

Ti avevo un po' strapazzato, ma avevo capito male io ... l'importante è rimediare... :D :-o

Sull'automotive, il rendimento in effetti alletta... quello che mi sento di dire è di non andare lungo, soprattutto sui titoli a rating basso ... poi probabilmente non succederà nulla di che, ma un titolo HY a scadenza 2033 (il Peugeot, tanto per non fare nomi) soffrirà non appena ripartissero i tassi, se il suo emittente alla ripresa economica sarà ancora a rating speculativo. E le agenzie ti dicono che appena nel 2011 Peugeot dovrebbe recuperare una metrica contabile in linea con un rating BB+, se non ci sono incidenti di percorso, altrimenti rischia di arrivarci con un rating inferiore...

A questo punto, meglio il Fiat 2009 o uno dei Peugeot o dei Banque PSA a scadenza ravvicinata... che almeno se ti ripartono i tassi ma l'emittente è ancora HY, non ti espongono al rischio di sofferenze in conto capitale...
 
Ciao, no, niente ferie, per ora... :D

Ti avevo un po' strapazzato, ma avevo capito male io ... l'importante è rimediare... :D :-o

Sull'automotive, il rendimento in effetti alletta... quello che mi sento di dire è di non andare lungo, soprattutto sui titoli a rating basso ... poi probabilmente non succederà nulla di che, ma un titolo HY a scadenza 2033 (il Peugeot, tanto per non fare nomi) soffrirà non appena ripartissero i tassi, se il suo emittente alla ripresa economica sarà ancora a rating speculativo. E le agenzie ti dicono che appena nel 2011 Peugeot dovrebbe recuperare una metrica contabile in linea con un rating BB+, se non ci sono incidenti di percorso, altrimenti rischia di arrivarci con un rating inferiore...

A questo punto, meglio il Fiat 2009 o uno dei Peugeot o dei Banque PSA a scadenza ravvicinata... che almeno se ti ripartono i tassi ma l'emittente è ancora HY, non ti espongono al rischio di sofferenze in conto capitale...

io ho fiat 2011 step up peugeot 2011 e renault 2010 piu' corto di cosi'
 
da borsaitalia.it



Porsche scala Volkswagen

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Il caso Porsche-Volkswagen è forse il più avvincente scontro e allo stesso tempo la più grande impresa finanziaria che la Germania abbia visto negli ultimi tempi. La scalata sul filo del rasoio da parte di Porsche ha chiamato in causa l’Unione Europea prima e in seguito la stessa Volkswagen, preda forse troppo grande per la più piccola casa della 911. Già nell’ottobre del 2007 la Corte di Giustizia europea aveva dovuto condannare la cosiddetta legge Volkswagen che, dagli anni ’60, permetteva allo stato della Bassa Sassonia, titolare di circa il 20% del capitale della più grande casa automobilistica d’Europa, di esercitare in pratica una sorta di dominio assoluto sul gruppo grazie a una sorta di golden share.

porsche-grande.gif
La sentenza della Corte Ue bocciò però i privilegi di questo Stato della Federazione tedesca e diede il via libera alla scalata di Porsche sul gruppo. La scalata, però, complice la storica crisi dell’auto e le stesse dimensioni di Porsche, si è di fatto conclusa con un’empasse che tuttora mette in dubbio la coerenza dell’azionariato di Volkswagen. Dopo aver raggiunto il 51% circa del capitale la Porsche ha dovuto rinunciare a ulteriori acquisti per aver accumulato un debito che finora è stato stimato sui 10 miliardi di euro, ma che si teme possa addirittura raggiungere i 14 miliardi.

La Volkswagen è dovuta correre in salvataggio della casa madre promuovendo un’operazione di ingresso nel suo capitale. Secondo indiscrezioni non ancora né confermate né smentite, la Volkswagen avrebbe programmato di mettere sul mercato titoli propri per 4 miliardi di euro al fine di promuovere l’acquisizione della stessa Porsche che potrebbe prevedere un primo ingresso con il 49% del capitale e una seconda acquisizione entro un paio d’anni della quota rimanente.

In pratica i ruoli si invertono, ma il controllo dei due colossi delle quattro ruote dovrebbe rimanere nelle mani dei discendenti di Ferdinand Porsche, colui che fondò la casa omonima nel 1930 e che progettò per Hitler il celebre Maggiolino, da cui poi sarebbe nata la stessa Volkswagen (che significa appunto “Auto del popolo). La Porsche è infatti divisa fra la terza e la quarta generazione derivante da questo gigante delle quattro ruote in bianco e nero: si tratta di oltre 60 famiglie che costituiscono l’azionariato di Porsche.

Due soltanto però sono i discendenti che davvero tengono le redini del colosso, i due cugini Ferdinand Piech e Wolfgang Porsche. Al termine delle manovre che hanno sancito soltanto il 23 luglio un accordo per la nascita della nuova Volkswagen-Porsche la famiglia Piech-Porsche dovrebbe avere il 51% del capitale di VW e quindi il suo controllo. Il resto dell’”Auto del Popolo” dovrebbe spettare per un 20% allo stato della Bassa Sassonia e per il 17% al fondo sovrano del Qatar che è stato già accolto come azionista, altre quote potrebbe spettare a IG Metall, importante sindacato operaio della Germania.

Soltanto dopo diversi mesi di trattative e scontri spesso sotterranei si è potuto trovare un accordo tra la stessa Volkswagen e Porsche. A farne le spese paradossalmente è stato proprio Wendelin Wiedeking, ex amministratore delegato di Porsche che ha avuto il merito di essere fra i maggiori promotori della scalata su Volkswagen e allo stesso il demerito di aver portato quasi al fallimento la stessa Porsche in questa impresa. Circa 50 milioni di euro di liquidazione, in gran parte dati in beneficenza, forse lo ricompenseranno di questo addio. Il suo sostenitore Wolfgang Porsche voleva una liquidazione da 150 milioni, ma questo periodo di crisi e l'avversione di altri azionisti e amministratori a una simile ipotesi hanno bocciato l'ipotesi di una buonuscita di queste dimensioni.

Di certo i problemi del nuovo colosso dell’auto europea rimangono in una compagine azionaria divisa tra i membri spesso in disaccordo delle famiglie Piech e Porsche, il neoazionista finanziario del Qatar, lo Stato della Bassa Sassonia e infine i sindacati. Se tanti punti vista sapranno amalgamarsi in un’unica visione necessaria al rilancio del gruppo è però ancora presto per dirlo.
 

troppidebiti

Forumer storico
la feroce concorrenza coreana è piuttosto agguerrita

Hyundai may shift i20 production to Europe
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Our Bureau

Chennai, July 25 Hyundai Motor India Ltd (HMIL) is considering shifting production of export versions of i20 to a location in Europe. This is primarily to make it competitive in the overseas markets.
Mr H.S. Lheem, Managing Director, HMIL, said currently the company has identified three locations – Czech Republic, Slovakia and Turkey – to manufacture the i20. A decision on the exact location will be taken soon, he said.
The i20 is being manufactured at HMIL’s second plant in Sriperumbudur catering to domestic and export markets. The company launched the car in the domestic market in last December. Till June, the company manufactured 73,000 units and exported little over 60,000 cars.
Mr Lheem said the company was forced to consider shifting production of the i20 to a European destination because of the 6.5 per cent import duty levied by European nations on cars exported from India. This, and the logistics cost of shipping the cars, would be avoided by manufacturing in Europe, helping Hyundai price the i20 more competitively. What would happen to the excess capacity at the Chennai plant? Mr Lheem said the company expected the domestic market also to grow, thanks to the steps taken by the Centre.
Also, Hyundai Motor India was working on a car smaller than the Santro, its existing entry-level hatchback, which would go into production in the next couple of years.
Currently, HMIL operates three shifts in its plant one and two nine-hour shifts in its plant two. From September, it hopes to have three shifts in both its plants.





il mercato europeo è così assetato di auto low cost...che tutto sommato forse conviene produrre proprio in europa senza beccarsi le mazzate della dogana come vedete quando i numeri diventano importanti il made in china/india non sempre conviene:)
 

ferdo

Utente Senior
Mi rivolgo per avere dei vs. pareri:
ho le Fiat 2013 sia le Ford genn 2010 (OTC) da 50k:
ora quotano entrambe rispettivamente 98 in denaro; pensavo di venderle; secondo voi a quale delle due dareste la preferenza, ed in caso come ricollocarsi, ovvero quali bond ritenete oggi un compromesso accettabile rischio / rendimento?
PS: non ho più seguito i corporate ed attualmente la parte restante del portafoglio è sui perpetual (grazie al thread relativo).
 

Imark

Forumer storico
Mi rivolgo per avere dei vs. pareri:
ho le Fiat 2013 sia le Ford genn 2010 (OTC) da 50k:
ora quotano entrambe rispettivamente 98 in denaro; pensavo di venderle; secondo voi a quale delle due dareste la preferenza, ed in caso come ricollocarsi, ovvero quali bond ritenete oggi un compromesso accettabile rischio / rendimento?
PS: non ho più seguito i corporate ed attualmente la parte restante del portafoglio è sui perpetual (grazie al thread relativo).

Se porti a scadenza le Ford (gennaio 2010, per allora sono coperti dalla liquidità e non credo proprio defaulteranno), allora vendi le Fiat...

Per il resto, dipende da come la vedi: se ipotizzi una uscita stabile e repentina dalla crisi, allora bond a tasso variabile, altrimenti bond lunghi di emittenti solidi, attorno ai 10-15 anni, se ritieni che resteremo in questa situazione ancora per un po' di anni, e sempre in un'ottica di trading.
 

Imark

Forumer storico
CNH, controllata da Fiat al 90% e con gestione cassa centralizzata presso Fiat Spa (o una holding del gruppo, vado a memoria), viene ritenuta da S&P per ciò solo una società captive, ossia priva di autonoma capacità di gestione del proprio profilo finanziario e soggetta in ogni aspetto all'andamento dei rating del Gruppo Fiat.

Non così per Moody's, che le riconosce un profilo di merito di credito distinto rispetto a quello di Fiat.

Molto interessante il quadro descritto, con alcuni punti di debolezza (la metrica finanziaria attuale, debole rispetto al rating corporate Ba3 di CNH; la dipendenza dal mercato delle cartolarizzazioni come fonte di finanziamento, alla quale si è potuto sopperire solo nel breve termine attraverso i finanziamenti di Fiat; il rischio che non vi siano condizioni di ripresa dei mercati sui quali opera la società sufficientemente rapidi da consentire un veloce miglioramento della situazione in termini di capacità di generazione di cassa a copertura del debito) ed alcuni punti di forza (un outlook di lungo termine positivo sul comparto dei macchinari per l'agricoltura; una dotazione di liquidità adeguata nei 12 mesi ed una parziale ripresa del mercato delle cartolarizzazioni, almeno per il settore che interessa CNH, rispetto a fine 2008 - inizio 2009; una buona gestione del working capital ed una buona capacità di generazione di free cash flow attesa per fine 2009).

Moody's assigns Ba3 rating to Case New Holland
Approximately $1 billion of notes rated

New York, August 11, 2009 -- Moody's Investors Service assigned a Ba3 rating to the $1 billion senior note offering of Case New Holland Inc., a wholly-owned subsidiary of CNH Global N.V. (CNH). The notes will be guaranteed by CNH and certain other direct and indirect subsidiaries. Moody's also assigned a Speculative Grade Liquidity rating of SGL-3 to CNH. The rating outlook is stable.

The principal risk embodied in CNH's Ba3 rating is the severe downturn in the global construction equipment markets. This downturn and the possibility of additional restructuring actions to shrink capacity and lower fixed costs in CNH's construction equipment operations will contribute to very weak credit metrics for 2009.

Moody's anticipates that the ratio EBITA/interest will approximate 1x, and that debt/EBITDA could exceed 6x -- metrics which are weak for the Ba3 rating category.

Despite the severe operating challenges in the construction equipment sector, CNH benefits from an increasingly competitive position in the farm equipment sector.

Since 2006 the company has made considerable progress in achieving the goals it established for improving sub-par operating efficiencies and return measures, and for strengthening its dealer network.

Moreover, the long-term fundamentals for the global agricultural equipment sector are positive. Global stocks of grains relative to usage remain low, agricultural commodity prices are at high enough levels to support solid farm sector profitability, and US farm cash generation is healthy while farm debt levels remain low. Finally, the degree of competitive pressure within the sector is moderated by the presence of only three global equipment producers.

Moody's notes that CNH's improving operating efficiencies, combined with favorable market conditions in the farm sector, contributed to a steady improvement in its margins and returns on assets through 2008.

In addition, more stringent operating controls also enabled CNH to significantly reduce working capital during the current downturn and thereby remain on track to generate considerable free cash flow for 2009.

Despite this progress, the severity of the current cyclical downturn will result in most of CNH's key credit metrics being very weak during 2009.

The Ba3 rating anticipates that CNH's core competitive strengths, its restructuring initiatives, and the solid fundamentals in the farm sector will enable the company to restore credit metrics that more solidly support the current rating.

The Speculative Grade Liquidity rating of SGL-3 indicates an adequate ability to fund all maturing obligations during the coming twelve months.


Key liquidity sources include industrial operation free cash flow that could approach $1 billion, cash and securities (excluding deposits with CNH's parent - Fiat SpA) of approximately $.9 billion, and $343 million available under a committed credit facility. These sources provide adequate coverage for approximately $1.3 billion in debt and credit facilities (excluding obligations due to Fiat) that mature during the coming twelve months.

CNH's financial services operations have a managed portfolio of approximately $18 billion in retail and wholesale receivables. Providing retail and wholesale funding is critical to maintaining the competitive position of the industrial business.

However, the financial services operations are heavily dependent upon the securitization market to raise the funds necessary to support its retail and wholesale lending activities.

This heavy reliance on the ABS market is an ongoing source of potential risk for CNH. The contraction in the ABS market during late 2008 and early 2009 severely limited the funding sources available to CNH's financial service operations. The resulting shortfall was largely met through inter-company advances from Fiat. However, Fiat's own liquidity position is modest, and its ability to provide meaningful levels of funding to CNH in the future could be strained. Consequently, Moody's does not view potential funding support from Fiat for CNH as an assured source of liquidity.

Moody's notes, however, that the previously strained liquidity positions of both CNH and Fiat are improving. Fiat recently completed the issuance of euro 1.25 billion in medium-term notes, and CNH has begun to re access the US ABS markets. These transactions, in combination with the proposed $1 billion issuance by CNH, will contribute much needed progress in solidifying the liquidity base of the two companies.

The stable rating outlook anticipates that CNH will steadily strengthen its credit metrics through 2010 by lowering its cost base in construction equipment and by marinating a competitive position in the farm equipment sector.

The outlook expects that free cash generation for 2009 will be close to $ 1 billion, and that the company will remain on track to achieving EBITA/interest comfortably in excess of 2 times, and debt/EBITDA of approximately 4 times. A lack of progress in achieving these metrics could result in pressure on the rating. An ability to sustain EBIT/interest above 2.5x and debt/EBITDA below 3.5x could support improvement in the rating.

The last rating action for CNH was a change in the outlook to stable from negative on March 12, 2007.

....

Case New Holland Inc. is a wholly-owned subsidiary of CNH Global N.V. which is headquartered in the Netherlands. CNH is a leading global producer of agricultural and construction equipment.
 

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