Mps: "Converto a patto che..." (3 lettori)

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Che dici PAT, questo potrebbe spiegare la discrasia azioni - subordinate?

http://www.corriere.it/economia/16_novembre_19/assemblea-mps-nodo-quorum-corsa-arrivare-20percento-capitale-cc39f5a8-adca-11e6-97cf-b67e1016ae14.shtml

MILANO C’è un ostacolo imprevisto sulla strada che dovrebbe portare al salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. Per giovedì prossimo, 24 novembre, è stata convocata l’assemblea straordinaria dei soci che dovrà dare il via libera formale all’operazione di ricapitalizzazione per complessivi 5 miliardi di euro. Ma per la valida costituzione della riunione – stabilisce il codice civile – è necessario che siano presenti soci in rappresentanza perlomeno del 20 per cento del capitale sociale. Al momento, la certezza è per poco più della metà di quel venti per cento.

Spiegarla fino al punto da supporre vi sia stato un arbitraggio "contro natura" in questi giorni(vendo sub-compro azioni..si parla di istituzionali ovviamente)?
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Atlante 2 vara il comitato investitori


In cassa c’è meno del previsto, ma quanto basta per partire con l’unica operazione in agenda: la maxi-cartolarizzazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, con la dismissione di 27 miliardi di euro di sofferenze lorde. Così Atlante 2, il fondo varato da Quaestio Sgr in ottica Npl, ha potuto effettuare il suo primo closing e veder nominato il comitato investitori dall’assemblea dei quotisti.

Secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, l’assise si sarebbe tenuta il 10 novembre scorso: nella cabina di regìa, guidata da Carlo Corradini (indipendente), figurerebbero, in qualità di rappresentanti di Atlante 1, Filippo Casagrande (Generali) ed Edoardo Ginevra (Banca Popolare di Milano). Accanto a loro figurano Giovanni Gilli (Intesa Sanpaolo), Marina Natale (UniCredit), Fabrizio Palermo (Cassa depositi e prestiti), in rappresentanza dei soggetti che hanno rifinanziato il nuovo veicolo, a cui si aggiungono l’amministratore delegato di Sga, Roberto Romagnoli, e Francesco Ago, legale dello studio Chiomenti sempre “in quota” Sga: la Società per la gestione di attività, controllata dal ministero dell'Economia, figura tra i principali contributori con il suo assegno da 450 milioni. A completare il board è Alberto Castelli, amministratore delegato di BancoPosta Fondi Sgr, in rappresentanza di BancoPosta, che ha contribuito per 250 milioni alla dotazione di Atlante bis.

A proposito di risorse, il primo closing del fondo, inizialmente fissato per l’8 agosto scorso, sarebbe avvenuto a quota 1,750 miliardi di euro. Cioè poco in più della somma virtualmente disponibile allora: in quella data, mentre a Montebelluna i soci di Veneto Banca eleggevano il nuovo board targato Atlante 1, a proposito di Altante 2 Quaestio sgr annunciava il superamento della «dimensione minima degli impegni formali prevista o per l’avvio dell’attività, raccogliendo ad oggi adesioni per un importo pari a 1,715 miliardi». All’epoca si prevedevano «impegni tra 2,5 e 3 miliardi», ma poi - come peraltro lamentato poche settimane fa dal presidente Acri, Giuseppe Guzzetti - non a tutti gli impegni informali non hanno fatto seguito i bonifici, e così si è dovuti partire con quello che c’è: gli 800 milioni di Atlante 1, i 450 di Sga, i 300 milioni di Intesa Sanpaolo e UniCredit residuati dall’impegno su Atlante 1 e poi le risorse di Cdp, Poste Vita, Unipol e Mediobanca.

La scadenza per le sottoscrizioni ad Atlante 2 è fissata al 31 luglio 2017, ma prima di allora, nei prossimi mesi, si prevede l’arrivo di altri 3-400 milioni, in modo da approdare a una disponibilità complessiva di 2-2,2 miliardi, se possibile anche oltre. In questo modo, a valle dell’acquisto per 1,6 miliardi di titoli mezzanini della cartolarizzazione di Banca Monte Paschi, resterebbero 800 milioni di euro nelle casse di Atlante 1 e altri 400 in quelle di Atlante 2: munizioni che potrebbero essere utilizzate per un probabile nuovo intervento in Banca Popolare Vicenza e Veneto Banca, di cui il primo fondo è azionista al 99%.

Le due banche venete, come noto, stanno studiando pro e contro di un’eventuale fusione. Tutto verrà deciso alla fine dell’anno, quando verrà alzato sul piano di integrazione. Con o senza matrimonio, non è affatto escluso che in primavera possa rendersi necessaria una nuova patrimonializzazione, a cui potrebbe provvedere quindi Atlante 1 nell’ambito di un riassetto che in ogni caso vedrebbe anche una cartolarizzazione in stile Mps (da effettuare con le risorse di Atlante 2).

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Credo stia partendo il flusso d notzie atto a "migliorare" l'offerta di MpS limando il margine di incertezza percepito(vedi post dietro)

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Perché la conversione dei bond Mps è salutare. Parola dei piccoli azionisti del Monte Paschi Siena - Formiche.net

Perché la conversione dei bond Mps è salutare. Parola dei piccoli azionisti del Monte Paschi Siena
Gianluca ZapponiniSPREAD
proposta da Mpsai suoi obbligazionisti, per racimolare risorse preziose in vista della ricapitalizzazione da5 miliardi, oppure no? Una domanda che attanaglia molti in questi giorni e non solo a Siena: una decina di emissionipari a circa 4,3 miliardi che l’istituto guidato dall’ad Marco Morelli propone agli obbligazionisti subordinati di convertire in azioni. Quesito che non potevano certo non porsi i piccoli azionisti riuniti inAzione Mps,da mesi in prima linea per il salvataggio del Monte. E che come molti altri loro colleghi di altre banche, sono memori deldisastro delle quattro popolari, esattamente un anno fa.

LA PROPOSTA DI MPS

Pochi giorni fa il Monte ha infatti ufficializzato uno dei punti fermi del suo piano di rilancio, la conversione di obbligazioni subordinate. La banca senese guidata daMarco Morelli ha infatti comunicatoin una notache promuoverà presso gli investitori un’offerta pubblica di acquisto su alcuni bond junior. I possessori che accetteranno l’offerta dell’istituto avranno peròl’obbligodi reinvestire il corrispettivo in azioni ordinarie di nuova emissione. L’offerta è promossa sull’intero valore nominale dei bond,pari a 4,29 miliardi di euro. Nella lista diffusa da Mps ci sono subordinati Tier 1 (le più rischiose) e subordinati Tier 2, con scadenza a novembre 2017. In questo modo Mps mira a proporre al mercato una richiesta inferiore rispetto ai 5 miliardi, aumentando così le chanches di successo. Ma dov’è il problema?

Il DILEMMA DEI RISPARMIATORI

Semplice. Chi converte i bond diverrà titolare di azioni di una banca il cui esito dell’aumento non è per nulla certo. Ed è proprio qui che ricompare il fantasma dell’Etruria. In molti temono che una volta convertiti i bond, in caso di ricapitalizzazione flop, ci si ritroverebbe in mano azioni pari a zero: carta straccia insomma. Di qui il dilemma chetoglie il sonno agli obbligazionisti: Non aderire significa esporre Mps a rischi molto seri, andando incontro a una perdita certa di tutto l’investimento (o quasi) e spingere la banca verso ilbail-in. Aderire d’altra parte vorrebbe dire sì agguantare l’aumento, ma anche perdere la qualifica di creditore e ritrovarsi in mano un titolo (l’azione) molto più esposto ai rischi del mercato rispetto al bond.

PERCHE’ L’IDEA DI MPS NON VA BUTTATA VIA

PerGuido Antolini, che diAzione Mpsè vicepresidente, la prospettiva non è negativa. E aFormiche.net spiega i motivi che hanno spinto l’associazione a non cestinare la proposta di Mps, che incorpora premi tra il25% e il 35%. “Va detto che la proposta premia investitori istituzionali più o meno speculativi con uno sconto al 35% sulla sottoscrizione dell’aumento di capitale. Ma al contempo consente di evitare che l’intera regia della ricapitalizzazione finisca nelle mani di fondi esteri e votati alla speculazione”. Per Azione Mps il vantaggio in questo senso è chiaro. Se l’obbligazionista diventa azionista, una parte di capitale rimane nelle mani dei risparmiatori, evitando di finire in toto in altre mani, magari straniere. “Consentire agli obbligazionisti di sottoscrivere azioni Mps permette infatti a risparmiatori italiani di mantenere una partecipazione del pubblico risparmio, evitando di essere messi all’angolo dai grossi fondi esteri speculatori, oltre ad agevolare il Monte nella raccolta dei 5 miliardi necessari per l’aumento.

RISCHI CONTENUTI?

Ma come la mettiamo col destino delle azioni in caso di aumento flop? “Rischi per chi converte i bond? Sono invariati”, precisa Antolini. “Se l’aumento non va in porto, da quello che si capisce, si rimarrebbe semplicemente obbligazionisti subordinati, escludendo il rischio di azioni azzerate. Ma ripeto, credo che questa operazione sia vantaggiosa soprattutto per chi ha acquistato questi bond a prezzi sotto la pari”. Forse la soluzione è nel mezzo, cioè convertire solo parte dei bond.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Leggo che caligola "ha fatto calcoli".

Io non so su che base ma, stante la volatilità attuale delle azioni abbiamo:

il 30% di probabiltà di perdere il 60% da 1 a 5 giorni

il 43% di probabilità di perdere il 50% da 1 a 5 giorni

il 56% di probabilità di perdere il 40% da 1 a 5 giorni

il 68% d probabilità di perdere il 30% da 1 a 5 giorni


nb: la tabella sopra è eguale se cambiamo la voce "perdere" in "guadagnare", questo deve esser chiaro. Come deve esser chiaro che se il primo giorno di apertura il titolo crolla del 30%, questo non inficia assolutamente il giorno seguente. Ovvero il giorno dopo avremo un incremento delle probabilità di perdere\guadagnare il 30% da 1 a 5 giorni

nb2: se ce fate vedè sti conti forse possiamo dare una mano...


nb3: avere (esempio) il 20% di prob di pedere il 70%(rovina) equivale ad infilare un proiettile in un tamburo da 10 slots, chiudere e premere il grlletto. "Click" ha prob del 90%, "Bang" ha prob del 10%

Saluti :)
 
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Ventodivino

מגן ולא יראה
Erny,
da collega obbligazionista BDM (c'è chi si vanta dei successi, io, purtroppo, ho avuto solo insuccessi, mi vanto di quelli : quello che non uccide stronzi.fica), con pmc, simile al tuo (mi ricordo, e ex ante, condividevo la tua view; ex post tuttti bravi : il forum è pieno di ex postisti professionisti) sono a chiederti : hai una soglia di prezzo nella quale valuteresti un ingresso sui T1 o disdegni l'ingresso a prescindere ?
L'altroieri provai a rientrare a 52 ma non mi eseguirono. Ora attendo, ma se continua la discesa (non me la auguro) farò parte della combriccola .
 

Piedi a Terra

Forumer storico
DAL SOLE 24 ORE di oggi DOMENICA

La consapevolezza di tutti è che quanto maggiore sarà la suspense, tanto più i titolari dei bond saranno motivati a convertire: l’alternativa, come è scritto nei prospetti, è la risoluzione della banca, se non addirittura il bail-in

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Esemplare comportamento di Teoria dei Giochi, in particolare il Dilemma del Prigioniero.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Mps, rebus sulla conversione dei bond

  • Marco Ferrando
  • Domenica 20 Novembre 2016
Come in ogni thriller, anche nell’aumento del Monte dei Paschi la suspense non manca. In alcuni casi se ne farebbe volentieri a meno (vale per il quorum assembleare, al momento tutt’altro che scontato), in altri è in parte voluta: reduci da tre settimane di road show, il ceo Marco Morelli e le due banche capofila del consorzio di garanzia, Jp Morgan e Mediobanca, sembrano aver raccolto segnali più incoraggianti del previsto ma per il momento preferirebbero giocare a carte coperte.

La consapevolezza di tutti è che quanto maggiore sarà la suspense, tanto più i titolari dei bond saranno motivati a convertire: l’alternativa, come è scritto nei prospetti, è la risoluzione della banca, se non addirittura il bail-in. Ma c’è la Vigilanza sul chi va là: la Bce, da cui si attendono gli ultimi via libera, ma a quanto si apprende in particolare la Consob sarebbe in pressing sulla banca affinché in assemblea si forniscano ai soci indicazioni puntuali sui riscontri fin qui ricevuti dai potenziali grandi sottoscrittori dell’aumento, cioè gli anchor investor, ma anche relativamente ai bond. Il pressing per ora è stato informale, ma non si escludono comunicazioni ufficiali da qui a giovedì: motivo della richiesta sarebbe quello di mettere i soci in condizione di esprimersi su un mandato nei fatti molto ampio da assegnare al cda sulla ricapitalizzazione.

Domani si farà il punto in un cda convocato a Siena, il resto si conoscerà giovedì in assemblea. Come si accennava, i riscontri del pre marketing sono considerati più che accettabili, anche se tra i potenziali investitori lo spartiacque rimane il voto del 4 dicembre; difficile che prima di allora la banca possa ottenere qualche impegno anche informale. Aperture più convinte dai bondholder: le condizioni di conversione hanno deluso gli obbligazionisti retail (che in settimana hanno per lo più venduto) ma non gli istituzionali, che - a partire da Generali, come anticipato da Il Sole - starebbero seriamente valutando lo swap. E in parallelo resta aperta la partita del Fresh da un miliardo: si tratta con i possessori, in particolare la cordata di istituzionali guidata da Attestor, e in ambienti vicini al negoziato non si esclude che dal tavolo possa prendere forma la prospettiva di una conversione integrale, con un contributo da un miliardo ai fini dell’aumento. Il problema è che le diverse partite dipendono l’una dall’altra: di qui l’attesa per l’informativa che Morelli darà giovedì in assemblea.

Sempre che venga regolarmente costituita. Per l’ordinaria, che eleggerà Alessandro Falciai neo presidente al posto di Massimo Tononi, non c’è quorum e quindi non si prevedono sorprese. Invece, il 20% del capitale necessario per costituire l’assemblea straordinaria al momento non è ritenuto ancora acquisito. Con il rischio non del tutto marginale di non poter neanche partire con la ricapitalizzazione da cinque miliardi e con la cartolarizzazione.

Troppo esiguo, ormai, lo zoccolo duro dei soci noti, troppo ridotta la quota degli istituzionali esteri e troppo elevata la componente dei fondi speculativi dentro al capitale di una banca reduce da almeno tre mesi di volatilità estrema. Il contributo dei soci noti (Mef, Axa, Falciai, Fondazione, Fintech) arriverà all’11-12%, a cui potrebbe aggiungersi una quota di 3-4 punti di capitale portati in dote dai grandi istituzionali esteri, che ancora nell’assemblea di aprile - quando si era palesato il 31% del capitale - erano ampiamente in doppia cifra; da allora però molto hanno venduto (o prestato), e al momento sembra che il contributo sarà minimo. Così, nell’ambito della sollecitazione di deleghe affidata a Morrow Sodali, si lavora sulle due categorie che restano: gli azionisti retail, comunque poco sensibili a una causa che in passato li ha visti perdere gran parte del loro investimento e in futuro li vedrà condannati a una fortissima diluizione (anche se a titolo di compensazione riceveranno i titoli junior degli Npl cartolarizzati) e la grande platea di hedge fund e simili. Che hanno tutto l’interesse a un via libera dell’operazione, ma che - a quanto emerge - sono poco avvezzi al voto e operano con logiche così vicine all’automatismo da ignorare quasi completamente ciò che accade nel sottostante dei loro investimenti. Convincerli a intervenire, pertanto, non è compito facile.

Un quadro attendibile della situazione si avrà non prima di mercoledì mattina, ma già domani si farà il punto. In caso di mancato quorum le uniche alternative possibili sono una nuova convocazione per fine dicembre o una sospensione dei lavori in attesa di veder costituito il quorum, due vie tutt’altro che agevoli. Sta di fatto che dentro e fuori dalla banca c’è chi in queste ore sta ragionando su eventuali “piani B”.
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Pat, o "migliorano l'offerta" o al tavolo non si siede nessuno.. ..Teoria del Prospetto, nella quale sei maestro. Questo articolo è "un miglioramento" per limare la dimensone di incertezza

:)
 

locco68

violaforever
il 24 dovranno dire qualcosa su eventuale anchor.........che lo vogliano o meno.........e impegnarsi a fare qualche previsione sull'esito.........
Aspettiamo quel che dicono.....
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Buongiorno; questo post, che inizio a scrvere alle 7.27 sarà il mio unico post della giornata.

Se avete letto i post precedenti dovrebbe esser chiaro che l'insieme dei subisti e MpS devono finire per cooperare se entrambi voglono salvarsi.

Ovvero, se proprio dobbiamo immaginare un dlemma, dobbiamo considerare una specie di ibrido reiterata all'infinito(virtualmente in questo caso) ove, i due soggetti coiinvolti (i subisti ed MpS) adottano una strategia "tit for tat", pan per focaccia.

Sappiamo che giovedi prossimo avremo l'assemblea straordinaria , mancano 4 giorni di borsa ed è interesse di MpS arrivarci nel mglor modo possibile

Sappiamo che in molti hanno abbandonato il tavolo della trattativa.

Sappiamo anche che il buon senso imporrebbe di star fuori per il weekend.

Tuttavia...

Poichè è interesse comune trovare un accordo, la mossa di MpS sarà migliorare la sua offerta e questo lo può fare in un solo modo: diminuendo il fattore di incertezza e rispondendo così alla mossa di chi ha abbandonato il tavolo. Tenterà di farlo risedere...banalmente

E' un'opzione che entrambi vogliono esercitare guadagnandoci (soldi e salvezza) reiterando comportamenti contrari a quello precedente adottato dal "commensale".

La miglior soluzione razionale..per chi non è dentro (ed a maggior ragione per chi volesse mediare) è, sorprendentemente, oggi...rientrare (in open possibilmente) in virtu' di un pay off (speranza) molto alto oggi ed in virtù del fatto che MpS si trova ad affrontare TRA POCHE ORE una assemblea fondamentale nella vita dell'istituto (ed è improbabile che annunci catastrofi. Pù probabilie che da oggi al 24 si susseguano notizie tese a diminuire il fattore di incertezza cui sopra..notizie che facciano sedere al tavolo pù gente possibile)

Entrare oggi in open e uscire il 25 novembre in (si ritorna alla teora del prospetto). C'è molto rschio..ma meno di quanto ce ne fosse rinunciando a 80 per avere....???

Saluti, io non sono un esperto e quello che scrivo deriva solo da ragionamento.


Ricordo sempre:

nel caso si avverasse quanto sopra, ovvero un miglioramento dell'offerta secondo una strategia "Tit for Tat" o gioco cooperativo reiterato (ovvero diminuiscono l'incertezza della proposta precedente), non lasciatevi imprigionare dal "dilemma del gestore\consulente".

Egli deve giustficare con i suoi seguaci il perchè abbia lisciato l'uscita a 80 post prospetto di conversione(certezza) ed il perchè ora le perdte in conto capitale siano così drammatiche. E lo gustifichera' sui fora, con le solite rappresentazioni folkloristiche o durante la prossma puntata del muppets show.

Voi no. Dovete render conto a voi stessi. Nessun dilemma. Se le sub salgono si vende, a meno di notizie certe(impegni scritti su carta legalmente vincolante) il giorno dopo l'assemblea(25 pv) e di buon mattino. Per partecipare al rilancio dell'istituto comperando azioni c'è tempo..c'è tutto il tempo del mondo.

Un caro saluto :)

Ps: un caro saluto a Kondorcap del quale spero di leggere due righe prima o poi.
 
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Ventodivino

מגן ולא יראה
nel caso si avverasse quanto sopra, ovvero un migliormento dell'offerta secondo una strategia "Tit for Tat" o gioco cooperativo reiterato, non lasciatevi imprigionare dal "dilemma del gestore\consulente".

:)

Buongiorno,
a lei risulta che la rete MPS stia in qualche modo spingendo la clientela a convertire ?

Io ho evidenze opposte : il gerito viene lasciato tranquillo.

Buona riflessione.:)
 

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