Mps: "Converto a patto che..." (3 lettori)

Piedi a Terra

Forumer storico
Pur consapevole dei rischi calcolati dal generale Cren oggi ho continuato a comperare sulle scadenze indicate in giallo, consapevole che, a differenza del baffuto mio predecessore, ho ancora in serbo un buon numero di divisioni meccanizzate da inviare al fronte, concentrate sui best buy delle tre diverse tipologie segnate in giallo (non bond da 50 o 100k, per evidenti ragioni legate alla brutta fine che stanno facendo i bond non retail nel caso BPVI).

Mi dispiacerebbe, pero', che gli acquisti di oggi divenissero, in prospettiva, la mia personale campagna delle Ardenne .. :)
 

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Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Lo leggo con voi:


Mps: “Non c’è un piano B, se l’assemblea non avrà il quorum”
Data: 21 novembre 2016 18:11
in: Economia e Politica
Nel caso, dovrà essere riconvocata a Gennaio 2017
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SIENA. Uno dei consiglieri del cda del Monte dei Paschi, lasciano al sede dell’istituto, ha affermato che rispetto a ieri sono migliorate le aspettative per il raggiungimento del quorum per la parte straordinaria dell’assemblea dei soci che il 24 novembre dovrà decidere sull’aumento di capitale della banca.”Nonostante la frammentazione dell’azionariato che si è fatta piuttosto forte con le ultime operazioni di Borsa, siamo fiduciosi”.

Per la costituzione della parte ordinaria non ci sono invece problemi di quorum e dunque si potra’ procedere all’elezione del nuovo presidente al posto di Massimo Tononi, con l’azionista Alessandro Falciai unico candidato.
Di sicuro, lunedì 28 novembre (e fino al al 2 dicembre) è in calendario la conversione volontaria dei bond subordinati per circa 4,3 miliardi di euro, mentre sale l’attesa per l’arrivo dell’eventuale anchor investor, con le indiscrezioni che danno per per favorito l’accordo con il fondo sovrano del Qatar (Qia) che potrebbe investire circa 1-1,5 miliardi di euro, cifra che lo proietterebbe in cima alla lista dei soci di Mps. Se solo uno dei passaggi messi a punto per il salvataggio della banca dovesse venire meno, non è escluso tuttavia che si possa ricorrere a un ‘Piano B’, con le varie ipotesi che in questo caso vanno dallo spauracchio del bail-in a formule di nazionalizzazione. Il tutto per evitare il rischio numero uno: la ‘risoluzione’ della banca più antica del mondo. Ma per qualunque ‘piano B’ bisognerà in ogni caso aspettare l’esito del referendum del 4 dicembre e le eventuali ripercussioni politico-istituzionali nel caso a prevalere fosse il No alla riforma costituzionale.

Qia, il fondo sovrano del Qatar, “non e’ l’unico investitore interessato” a entrare nel capitale del Monte dei Paschi di Siena; “ci sono altri soggetti interessati, nonostante la confusione legata al referendum” costituzionale del 4 dicembre. Fonti finanziarie, inoltre, hanno specificato che difficilmente si conoscerà il nome dell’anchor investor, o di altri potenziali investitori, prima dell’esito del referendum.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Sarebbbe bene che la Consob indurisse "il suggerimento" di "svelare" l'anchor...se c'è. Tutto assume sempre più le sembianze di una barzelletta triste. Short bloccato, poca trasparenza, annunci drammatici, cambi in corsa, strumentalizzazioni poltiche.

Ma basta.. è una pagliacciata che solo (pochi oramai...son spariti si spera per la vergogna) esperti della domenica possono giudicare "normale".

Ma basta.
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Sarebbbe bene che la Consob indurisse "il suggerimento" di "svelare" l'anchor...se c'è. .
Se lo facesse come prima mossa, per la Teoria dei Giochi verrebbe a cessare l'effetto minaccia e quindi l'incentivo alla conversione per il timore di azzeramento. L'ancora verra' svelata solo quando l'investitore impaurito avra' fatto la sua prima mossa.

Lo so che e' crudele per l'investitore, ma nel dilemma del prigioniero perde chi rende pubblica l'informazione della sua mossa per primo e vince chi gioca per secondo.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Per me nessun dilemma PAT: Il tuo ragionamento fila se hanno l'anchor in tasca e l'Aucap blindato. Nessuno vedrà il loro buio cambiando le carte se non aumentano le prob. di vincita. Passeranno..come stanno facendo.

Il piano industriale non ha molto appealing imho..
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Per chi non è avvezzo:

nel poker classico il primo di mano punta una somma relativamene alta (al buio appunto) costringendo gli altri giocatori a puntare a stessa somma (a meno di "controbuio, si raddoppia) prima di cambiare le carte (ingrossando quindi da subito il piatto). Nel caso Mps, se i giocatori (subisti.) non vedono almeno una coppia, 4/5 di colore, una scala bilaterale...etc..etc..etc..passano. Perdono "l'invito" (quello che li separa dal prezzo attuale rispetto al prezzo di carico al netto delle cedole percepite e considerando la possibilità di mpegare le minus generate) e amen.
Per questo lisciare l'apertura a 80 è stato un clamoroso errore(per chi l'ha lisciata). Hanno passato tutt quelli che avevano comprato sotto e tutti quelli che avevano cmprato "intorno" o poco sopra. E tuti gli avversi estremi all'incertezza.

ED HANNO FATTO BENE

Se danno almeno na coppietta vestita al prossimo giro magari va meglio. Imho sia chiaro..

:)
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Si scalda la vigilia dell'assemblea del Monte dei Paschi che giovedì a Siena dovrà far digerire ai soci l'aumento di capitale da 5 miliardi, la conversione di bond subordinati per 4,2 miliardi, la cessione di 27 miliardi di euro di sofferenze e anche il cambio del presidente dimissionario Massimo Tononi.

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Ieri si è riunito l'ultimo cda per fare il punto della situazione prima dell'appuntamento decisivo. Sul tavolo, oltre all'ipotesi di promuovere un'operazione di conversione anche sul titolo ibrido Fresh da 1 miliardo di euro, l'aggiornamento sul numero di fondi stranieri interessati a partecipare al salvataggio senese che vedrebbe già schierati gli emiratini del Qatar pronti a investire almeno un miliardo di euro.

Un consigliere della banca, lasciando la sede di Rocca Salimbeni, ieri ha detto che il quorum del 20% del capitale necessario perchè sia valida l'assemblea straordinaria per l'aumento di capitale da 5 miliardi non è stato ancora raggiunto, aggiungendo però che il management «è fiducioso». Come anticipato dal Giornale lo scorso 21 ottobre, conti alla mano non sarà semplice, sommando gli azionisti principali (Tesoro con il 4%, Axa con il 3,1%, Alessandro Falciai con l'1,8%, Fondazione Mps con l'1,5% e Fintech con l'1,3%) si arriva all'11,7% ma se giovedì non verrà raggiunto il quorum sarà convocata una nuova assemblea a gennaio. Per l'ordinaria, che eleggerà Alessandro Falciai neo presidente al posto di Tononi, non c'è invece quorum e quindi non si prevedono sorprese. Intanto la Consob starebbe valutando l'opportunità di mettere a disposizione dei soci del Monte ulteriori informazioni, da fornire prima o durante l'assemblea, sulla complessa manovra e sull'interesse raccolto finora sul mercato.

A prepararsi per l'assemblea è anche Giuseppe Bivona della società di consulenza Bluebell Partners che è azionista del Monte e ha inviato ieri a Siena le domande a cui la banca dovrà rispondere per iscritto. Nel mirino di Bivona, in particolare, la non corretta rappresentazione contabile dei derivati Santorini e Alexandria nei bilanci 2012, 2013 e 2014 approvati, appunto, sotto la nuova gestione targata Profumo e Viola. Da tale scorretta classificazione - per Bivona- sarebbero derivate almeno due conseguenze a catena: la non veridicità di quelle esposizioni contabili, e la sostenibilità dei due aumenti di capitale da 5 e da tre miliardi varati nel 2014 e nel 2015. Già nel corso dell'assemblea Mps dell'aprile 2016 aveva chiesto l'avvio di un'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici del Monte, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Dal fronte dei soci si leva anche la voce di Marcello Clarich, presidente della Fondazione Mps: «Voglio proteggere la Fondazione dalla politica politicante. Parlo con tutti ma sono il primo a non dover rendere conto della nostra attività davanti al Consiglio comunale, e questo ha scioccato più di qualcuno», ha detto Clarich al quotidiano economico francese Les Echos, in un articolo dal titolo «Siena. La gloria decaduta della mucca da latte Mps». Recentemente il sindaco di Siena, Bruno Valentini, aveva invitato l'ente senese - un tempo azionista di controllo del Monte e oggi sceso all'1,5% - a fare di più per il territorio.

Nel frattempo, a Piazza Affari ieri il titolo Mps ha chiuso la seduta lasciando sul terreno il 4,65% a 0,22 euro. Negli ultimi sei mesi il calo è stato del 60 per cento. A fioccare ieri sono state anche le vendite sulle obbligazioni Mps coinvolte nell'offerta di riacquisto volontaria promossa dalla banca. Le condizioni di conversione hanno deluso gli obbligazionisti retail che già la settimana scorsa hanno per lo più venduto per non ritrovarsi in mano azioni del Montepaschi.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Una notizia degna di nota, tra tutte le minkiate che leggiamo..è che ieri i CDS(5Y) sul debito senior sono, a dispetto del bailamme sui books, calati. Prezzano un rischio frazionalmente minore all'altro ieri.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Bce:sorveglia 127 banche, italiane tornano a 15
Banca Mediolanum esce da lista. Per Fsb istituti sistemici sono 30. Unicredit unica italiana
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Il grattacielo della Bce a Francoforte © ANSA
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Redazione ANSA ROMA
21 novembre 201612:09 News



Calano di due unità a 127, per effetto di ristrutturazioni e fusioni, le banche che nel 2017 saranno sotto sorveglianza diretta della Bce. E' quanto informa l'unità di vigilanza di Francoforte secondo cui gli istituti italiani saranno 15, lo stesso livello di quello comunicato alla fine del 2015 ma esce Banca Mediolanum che vi era finita nella primavera 2016 quando era stata sottoposta a uno stress test. Le banche sono Carige, Mps, Banco Popolare, Bper, Bpm, Popolare Sondrio, Popolare Vicenza, Barclays, Credem, Iccrea, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Ubi e Veneto Banca. I due cambiamenti, rileva la Bce, avvengono per la fusione fra le tedesche Dz Bank e Wgz Bank (istituti del credito cooperativo tedesco) e la ristrutturazione di Street Bank Luxembourg e Rfs Holding.
Sugli istituti non compresi nella lista vigilano le rispettive autorità nazionali anche se la Bce ha un ruolo di controllo e può avocare a sè la vigilanza diretta in caso sorgano problemi.

E le banche 'sistemiche' a livello globale, quelle cioè la cui eventuale instabilità è di importanza tale da pesare sull'economia mondiale e alle quali per questo è richiesto un cuscinetto di capitale aggiuntivo, restano 30 e Unicredit rimane l'unica italiana. Lo comunica il Financial Stability Board nell'aggiornamento annuale. L'istituto di Gae Aulenti resta nella parte bassa della lista fra le banche alle quali è richiesto un 1% aggiuntivo sull'indice Cet1. Nel livello più alto (3,5% aggiuntivo) non c'è nessuno mentre appena sotto (2,5%) appaiono Jp Morgan e Citigroup che è salita di una posizione. Hsbc scende di un livello al terzo gruppo con Bank of America che invece sale. Guadagnano una posizione al gruppo dell'1,5% Wells Fargo e Industrial Bank of China


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



Su ste cose si deve iniziare a far trading..
 

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