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I quattro scenari della Conversione MPS: come la scelta della maggioranza influisce su quella del singolo
21/11/2016
Sono migliaia i risparmiatori che detengono obbligazioni subordinate di Monte dei Paschi di Siena e che si trovano, oggi, di fronte ad una scelta molto delicata. Di fronte alla necessità di una ristrutturazione la banca propone di convertire adesso volontariamente i propri bond in azioni (il valore delle quali, però, resta un'incognita).
L'alternativa è che, con ogni probabilità, la conversione avvenga comunque o peggio si vedranno persa buona parte dell'investimento.
«L'esito non dipende solo da ciò che sceglie il singolo, ma soprattutto da ciò che sceglie la maggioranza e paradossalmente al singolo converrebbe scegliere ciò che tutti gli altri non scelgono». L'apparenza è quella di un rompicapo, che Alessandro Pedone responsabile della tutela del risparmio per Aduc ha provato a spiegarci intervenendo a Cuore e denari e delineando i diversi possibili scenari:
- «Se io aderisco e la maggioranza delle persone aderisce, allora mi ritrovo con le azioni in mano ed è possibile che queste azioni possano avere un buon valore perché è possibile che vada in porto la ristrutturazione».
- «Se io aderisco e la maggioranza non aderisce allora io mi ritrovo delle azioni in mano che molto probabilmente non varranno quasi niente o saranno all'interno di una banca che non vede andare in porto la ristrutturazione, mi ritrovo nelle mani delle banche centrali avendo in mano delle azioni, quindi sarò il primo soggetto a cui si chiederà di far fronte alla ristrutturazione di questa banca».
- «Se io non aderisco e tanti aderiscono sono in una situazione perfetta (perché è probabile che la banca venga ristrutturata e io mantengo in mano un'obbligazione, meno rischiosa dell'azione, ndr)».
- «Se io non aderisco e anche tutti gli altri non aderiscono mi ritrovo nella situazione in cui la banca molto probabilmente dovrà essere soggetta a salvataggio (quindi potrei comunque perdere del tutto o in parte il mio investimento, ndr)».
21/11/2016
Sono migliaia i risparmiatori che detengono obbligazioni subordinate di Monte dei Paschi di Siena e che si trovano, oggi, di fronte ad una scelta molto delicata. Di fronte alla necessità di una ristrutturazione la banca propone di convertire adesso volontariamente i propri bond in azioni (il valore delle quali, però, resta un'incognita).
L'alternativa è che, con ogni probabilità, la conversione avvenga comunque o peggio si vedranno persa buona parte dell'investimento.
«L'esito non dipende solo da ciò che sceglie il singolo, ma soprattutto da ciò che sceglie la maggioranza e paradossalmente al singolo converrebbe scegliere ciò che tutti gli altri non scelgono». L'apparenza è quella di un rompicapo, che Alessandro Pedone responsabile della tutela del risparmio per Aduc ha provato a spiegarci intervenendo a Cuore e denari e delineando i diversi possibili scenari:
- «Se io aderisco e la maggioranza delle persone aderisce, allora mi ritrovo con le azioni in mano ed è possibile che queste azioni possano avere un buon valore perché è possibile che vada in porto la ristrutturazione».
- «Se io aderisco e la maggioranza non aderisce allora io mi ritrovo delle azioni in mano che molto probabilmente non varranno quasi niente o saranno all'interno di una banca che non vede andare in porto la ristrutturazione, mi ritrovo nelle mani delle banche centrali avendo in mano delle azioni, quindi sarò il primo soggetto a cui si chiederà di far fronte alla ristrutturazione di questa banca».
- «Se io non aderisco e tanti aderiscono sono in una situazione perfetta (perché è probabile che la banca venga ristrutturata e io mantengo in mano un'obbligazione, meno rischiosa dell'azione, ndr)».
- «Se io non aderisco e anche tutti gli altri non aderiscono mi ritrovo nella situazione in cui la banca molto probabilmente dovrà essere soggetta a salvataggio (quindi potrei comunque perdere del tutto o in parte il mio investimento, ndr)».