arianna ha scritto:
Ciao Celeron, ma quello è il dodecagramma collegato agli studi sui tipi psicologici, studi antichi come il mondo (e di più)!
Peccato che nel nostro tempo questa sapienza sia andata perduta, o che venga coltivata solo da pochi.
Buon pomeriggio.
Utilizzando le parole di Guénon,
quello è il monumento più ammirevole, nel campo dell'Esoterismo, che sia mai stato elevato alla gloria del Verbo Universale.
Non sono d'accordo che nel nostro tempo l'antica conoscenza sia andata perduta. Essa semplicemente non viene raccolta, perchè non è di immediata comprensione per l'uomo "moderno". Comunque esiste e continua ad essere trasmessa, in forma velata.
Come diceva Gurdjieff, "la
Grande Conoscenza viene trasmessa per successione di era in era, di popolo in popolo, di razza in razza. I grandi centri iniziatici in India, Siria, Egitto, Grecia, rischiarano il mondo di vivida luce.
Di generazione in generazione, vengono tramandati, con reverenza, i nomi venerati dei grandi iniziati, portatori viventi della verità.
La
verità, fissata per mezzo di
scritti simbolici e di
leggende, viene trasmessa alle masse per essere conservata sotto forma di
costumi e di
cerimonie, di
tradizioni orali, di
monumenti, di
arte sacra, tramite il
messaggio segreto della
danza, della
musica, della
scultura e dei
vari riti.
La stessa verità viene comunicata apertamente, dopo particolari prove, a coloro che la cercano, e viene conservata intatta
per trasmissione orale lungo la catena di coloro che sanno.
Ma, dopo un certo tempo, i centri iniziatici si estinguono uno dopo l'altro, e l'antica conoscenza si ritira in fiumi sotterranei, sottraendosi agli occhi dei ricercatori.
Anche i portatori di questa conoscenza si nascondono, e, pur risultando sconosciuti a coloro che li circondano, non per questo cessano di esistere.
Ogni tanto emergono in superficie delle correnti isolate, rivelando che da qualche parte, in profondità,
anche ai nostri giorni scorre il possente fiume dell'antica conoscenza dell'essere.
Aprirsi un varco fino a questa corrente, trovarla, ecco l'obiettivo e lo scopo della ricerca; poiché, una volta trovata, un uomo può coraggiosamente affidarsi alla via nella quale si impegna; in seguito, non gli resta che «conoscere» per «essere» e «fare».
Su questa via, un uomo non sarà mai completamente solo; nei momenti difficili, riceverà un sostegno e una direzione, perché tutti coloro che seguono questa via sono collegati in una catena ininterrotta".
Del resto, che gli antichi Miti e le Leggende di ogni popolo siano parte di un linguaggio universale, che ha la stessa spietata precisione della tavola pitagorica, ci è stato magistralmente dimostrato dal De Santillana, nel suo monumentale "Mulino di Amleto", in cui ci dice che : "
Il merito principale (del linguaggio mitico) è che può essere usato come veicolo per trasmettere conoscenze concrete indipendentemente dal grado di consapevolezza delle persone che concretamente narrano le storie, le favole o altro" [pag. 364, pag 361 nell'edizione 2003]
E inoltre:
"
Era una lingua che non si curava delle credenze e dei culti locali e si concentrava invece sui numeri, moti, misure, architetture generali e schemi, sulla struttura dei numeri, sulla geometria… È di antichità che incute timore" [pag. 405]
"
Il lettore moderno rispetta come "scientifiche" soltanto le formule di approssimazione lunghe una pagina e cose simili. Non gli vien fatto di pensare che in passato una conoscenza altrettanto importante potesse venir espressa nella lingua di tutti i giorni. È una possibilità che nemmeno sospetta, anche se le realizzazioni delle civiltà antiche - basti pensare alle piramidi o alla metallurgia - dovrebbero esser motivo probante per concludere che dietro le quinte lavorava gente seria e intelligente, che non poteva servirsi di una terminologia tecnica" [pag. 88, pag 84 nell'edizione 2003]
Anche oggi,
dietro le quinte, lavora gente seria ed intelligente.
E sarà sempre così.