Ora: 08/12/2011 18:32
Testo:
MARSIGLIA (MF-DJ)--Un accordo allargato a tutti i 27 Stati membri
dell''Unione europea sarebbe auspicabile, ma in mancanza di una convergenza
totale, e'' necessario proseguire comunque con il rafforzamento della
governance a livello di Eurozona, dato che l''Europa non avra'' una seconda
possibilita'', ma anzi rischia di collassare se i leader politici
fallissero nell''affrontare la crisi del debito della regione al summit
europeo di venerdi''.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy, durante la conferenza dei
politici europei di centro destra a Marsiglia, ha infatti dichiarato che i
problemi dell''Europa riguardano l''area euro, ma le modifiche al trattato
dovrebbero riguardare idealmente per tutti i 27 Paesi dell''Unione.
Dello stesso parere anche Jean Leonetti, ministro per gli Affarieuropei
francese, che durante un intervento televisivo ha osservato che "la
situazione e'' seria e che, se possibile, tutti i 27 Paesi dell''Ue
dovrebbero essere coinvolti nei negoziati per risolvere la crisi del
debito", anche se i membri non appartenenti all''Eurozona potrebbero dover
essere esclusi.
Francia e Germania sono infatti disposte a sostenere un accordo
ristretto agli Stati che adottano la moneta unica nel caso in cui ci
fossero delle resistenze da parte delle nazioni europee, come precisato
dal presidente francese.
Al momento dell''introduzione dell''euro, alcuni Paesi che hanno adottato
la moneta unica non erano pronti e ne stanno subendo ora le conseguenze
negative, ha spiegato Sarkozy notando che a meno di maggiore solidarieta''
e convergenza tra gli Stati membri dell''Ue, gli effetti non positivi
continueranno a pesare su queste nazioni.
Leonetti ha invece ribadito che serve piu'' "disciplina" a livello
europeo, ma ha anche detto che la riluttanza di alcuni Paesi "non dovrebbe
causare una paralisi".
I timori di Sarkozy e Leonetti sembrano giustificati anche da alcune
indiscrezioni secondo cui alcune Banche centrali europee hanno iniziato a
studiare piani di emergenza per per proteggersi contro le possibili
ricadute di uno smembramento dell''area euro, come emerso da un articolo
del Wall Street Journal che cita alcuni fonti a conoscenza dei fatti.
Crescono dunque le aspettative di politici, banchieri e investitori sul
Consiglio europeo di Bruxelles di domani, dal quale si attende una
soluzione efficace alla crisi finanziaria del Vecchio Continente, che dura
ormai da due anni.