Dunque, facciamo un poco il punto. Le caratteristiche di una scienza sono due: previsionibilità e ripetibilità. L'economia, in tutti i suoi campi di applicazione non ha questa caratteristica. L'economia è una attività razionale (nel senso che ha una sua razionalità) aleatoria (ovviamente da alea=dadi) nel senso che è assolutamente inprevedibile. Ovviamente ci sono "delle regolarità" ma queste non sono sufficienti a stabilire la previsionabilità e la ripetibilità. Le attività razionali a sfondo aleatorio possono essere trattate con due metodi matematici la statistica e la probabilità. I vari metodi applicati all'analisi di borsa non possono essere che statistici o probabilistici. Il problema tuttavia è complicato dal fatto che lo studio e deformato dalla presenza di attori non razionali (i compratori e venditori), dalla disimmetria delle informazioni (alcuni le hanno o le hanno prima di altri, altri non le hanno o le hanno in ritardo, dalla disimmetria delle risorse (chi ne ha così tante da influenzare il mercato e chi ha i "cippini"). Se io posso buttare sulla domanda un capitale pari a 10.000.000 di pezzi di LEV avro una potenza di disturbo delle transazioni, in breve faro fare al mercato quello che voglio o no?