Tiscali (TIS) News, analisi e VERI confronti

Io vedo sempre la stessa vecchia storia mai risolta.

I nodi sono venuti al pettine….e l'azionista si dovrebbe chiedere a cosa sono serviti questi ULTERIORI 3 anni dalla fusione con Aria (che ha avuto un costo certamente non da poco, tra consulenze, costi di ristrutturazione cc).

Perlomeno si potrebbe dire che Ruggiero ci ha provato avendo in tasca UNA PUT PER VENDERE TUTTO A FASTWEB (IN TEORIA NON DOVREBBE SUBIRE MINUSVALENZE DALLA CESSIONE DELLA RETE). Questo ha permesso comunque a tutti di tirare avanti 3 anni e raschiare ancora il barile. Emblematico è l'accordo da 300.000€ all'anno con Soru, per 3 anni guardacaso
 
mi riferisco a questo come vecchia storia:

000cessione.jpg
 
Allora rossoverde, seguo la tua logica che trovo interessante e mi sono letto il PIANO INDUSTRIALE 2009-2013 (Ovviamente bucato in pieno)

Però aiuta molto a capire, tenendo conto che sono passati 10 anni, e arpu e ebitda margin non sono quelli di una volta (poi ceduta tiscali business e veesible fa schifo). Ma allo stesso modo, meno oneri finanziari, meno costi opex.

Nel 2009 dopo l'adc al prezzo di 0,18€ le azioni erano 1,86 miliardi, la capitalizzazione era 334 milioni €.
La pfn a fine piano leggo prevista in -180 milioni €

CHIARO CHE ERA DA INCOSCENTI CREDERE A QUEL PIANO E PAGARLA QUEL PREZZO.
Qualcuno invece comprava convinto e cominciava la sua attività di pompaggio decennale! Ma convinto pure!incredibile.

Comunque faccio notare come le attese al 2013 erano per un utile di 16,5 milioni € con 370 milioni € di ricavi, arpu a 30€ a cliente, investimenti 150 milioni€, fcf positivo dal 2010, ebitda a 90 milioni€


________________________________________________________

Tiscali: aumento di capitale e nuovo piano industriale

L'aumento di capitale di Tiscali partito il 12 Ottobre prevede l'emissione di 1.799.830.945 azioni ordinarie (643 nuove azioni ogni 22 azioni ordinarie possedute, al prezzo di 0,1 euro per azione) e dovrebbe portare nelle casse della società circa 180 milioni di Euro di risorse fresche che serviranno principalmente a ridurre l'indebitamento. Alle nuove azioni sarà abbinato un warrant che darà diritto di sottoscrivere, entro il 2014, azioni ordinarie della società in ragione di 1 azione ogni 20 warrant esercitati al prezzo di 0,8 euro.
Contestualmente al lancio dell'aumento di capitale la società ha anche presentato il Piano Industriale 2009-2013 che prevede:
- ricavi 2009 a circa 300 milioni di Euro con una crescita media negli anni successivi del 4% che li porterà a circa 370 milioni di Euro nel 2013
- EBITDA rettificato 2009 pari a circa 70 milioni di Euro (90 milioni di Euro nel 2013)
- generazione di cassa a partire dal 2010
- investimenti nel periodo 2009 - 2013 pari a circa 150 milioni di Euro
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra previsione su Tiscali ipotizzando ricavi sostanzialmente in linea con il piano industriale ed un Ebitda margin in crescita dal 23% del 2009 al 25% del 2013 ed anni successivi. L'utile sarà ancora negativo nell'esercizio in corso a causa del contributo negativo dei componenti straordinari ma dovrebbe passare in positivo già dal 2010 (7,5 milioni) per arrivare a 16,5 milioni di Euro al termine del piano; anche l'indebitamento dovrebbe essere sotto controllo grazie ai nuovi mezzi apportati dai soci ed al riequilibrio a livello reddituale.


INOLTRE DAL PROSPETTO:

Assunzioni circa l’andamento dei ricavi, dei costi, e dei fattori che ne influenzano l’evoluzione

Le assunzioni che seguono sono influenzate da fattori esogeni e di mercato e sono solo parzialmente sotto il controllo del management.
Evoluzione del mercato e quota Tiscali
Il mercato delle telecomunicazioni in Italia è previsto stabile con uno spostamento del mix, nel periodo coperto dal Piano Industriale verso il broadband e servizi VAS. Si stima quindi che il segmento DSL fisso (residenziale e business) cresca in media del 6% all’anno raggiungendo, a fine 2013, circa il 65% di penetrazione sulle linee telefoniche7. Peraltro gli operatori di maggiori dimensioni stanno aumentando la loro pressione competitiva soprattutto in virtù delle loro economie di scala e della possibilità di sostenere forti investimenti nella pubblicità ATL. In tale contesto, Tiscali persegue sostanzialmente un obiettivo di mantenimento della propria quota di mercato ADSL nell’arco coperto dal Piano Industriale, pari a circa il 5%, con un miglioramento della redditività grazie al previsto incremento dell’offerta cosiddetta multiplay ed alla prevista concentrazione della base clienti nelle aree direttamente servite dalla propria rete. Inoltre Tiscali, nel maggio 2009 ha avviato i servizi di telefonia mobile (MVNO) e intende sfruttare le opportunità offerte dalla crescita del mercato broadband mobile, per il quale è prevista una crescita delle connessioni che si stima possano raggiungere un numero pari al doppio di quelle attuali nel 2013.
Nell’ambito dei servizi broadband, si rileva quanto segue:
a) si ipotizza che i clienti ADSL, pari a circa 550 mila al 30 giugno 2009, si mantengano sostanzialmente invariati nella seconda metà dell’esercizio, per effetto del rallentamento delle attività commerciali e pubblicitarie e conseguentemente anche al focus sull’implementazione del Piano di Ristrutturazione. Il numero di clienti DSL è ipotizzato invece in crescita a partire dal 2010, in linea con le attività di marketing e commerciali previste;
b) sull’offerta voce da fisso (single e double play) Tiscali prevede di passare da una quota di mercato pari a circa il 2% del 2008 a circa il 4% al 2013, con una crescita media annua delle linee attive pari a circa il 10%. La crescita prevista è giustificata dalla tendenza già in atto nel mercato delle telecomunicazioni verso l’acquisto di servizi dual play già verificatosi a partire dal 2007. Il Piano Industriale prevede una variazione dell’incidenza dei clienti dual play sul totale della base clienti DSL e voce dal 41% attuale al 64% a fine periodo, ed una incidenza dei clienti diretti (ovvero attestati su centrali proprietarie) pari al 75% a fine periodo (a partire dal 62% attuale).
Inoltre, Tiscali prevede di raggiungere circa 200 mila clienti di telefonia mobile (MVNO) nel 2013, anche attraverso la proposizione di offerte integrate con la telefonia fissa e internet.
In linea con la tendenza ormai consolidata degli ultimi anni e con il previsto andamento del mercato caratterizzato dalla sostituzione di prodotti narrowband (dial up) con prodotti broadband, si è ipotizzato l’esaurimento della linea di prodotto dial-up con una riduzione media annua dei ricavi di circa il 40%.

Le assunzioni che seguono sono da considerarsi sostanzialmente sotto il controllo del management.
ARPU
L’ARPU medio di tutti i servizi offerti è previsto costante e pari a circa 30 Euro nell’arco del Piano Industriale. Tale previsione tiene conto dell’effetto combinato della riduzione dell’ARPU sulle singole linee di business per l’effetto competitivo, controbilanciato dalla crescita della incidenza dei clienti multiplay (ad ARPU maggiore) sul totale della base.


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Pensa che subito Centrosim li bocciò subito!

"Tra i primi a commentare le ultime novità su Tiscali gli analisti di Centrosim. Secondo questi ultimi le stime sul margine operativo lordo per l'anno in corso sono troppo elevate. Così, in attesa della presentazione delle prossime ore, la banca d’affari ha messo in revisione (negativa) stime e valutazione (aveva target tra 0,19e e 0,21€) "

Nel 2013 una volta fosse acclarato che avessero bucato in pieno il piano 2009-2013 Akros uscì con:

Tiscali: Banca Akros alza il Target Price, rating inalterato

Banca Akros sul titolo Tiscali alza il Target Price a 0.033€, con rating Reduce
(0,033€ x 1,8 miliardi di azioni = 60 milioni € di cap e una pfn di -190 milioni = EV 250 milioni.)
Con 500 mila clienti, aveva un ebitda sui 50 milioni all'epoca (rispetto ai 90 milioni previsti dal piano

________________________________________

Certo dovremmo avere a 0,018€ 84 milioni di € di capitalizzazione (dopo l'adc da 15 milioni €), circa 4,7 miliardi di azioni post primo adc.
Quasi la metà del fatturato atteso nel 2009 per il 2013 con forse la metà dei margini.
Quindi è come se avesse 1/4 del fatturato.
Chiaro che non ha gli oneri finanziari che aveva, ha meno costi operativi, ha l'opportunità di OF e fastweb ma in un mercato molto competitivo.
Quindi guardando avanti ci sono luci e ombre.

Se uno prendesse il numero di azioni (il doppio del 2013) il prezzo attuale (la metà del 2013) ed il target 2013 di Akros (quando ebitda era 50 milioni €) pare che Tiscali possa avere ben oltre i 100 milioni € di debiti. Per pareggiare i conti.

PER QUESTO a mio parere il VERO PUNTO NODALE E': QUANTI SARANNO GLI INVESTIMENTI PREVSITI DAL PIANO E COME VERRANNO COPERTI, e questo spiega a mio avviso questi prezzi (84 di cap + 50 di pfn = 134 milioni € di ev) che sconta altri aumenti di capitale dopo quello da 15 milioni €.

Che utili potranno poi mai raggiungere a regime? (qua si rischi di stare sotto i 10 milioni € vita natural durante, una titolo degno dell'aim).

Questo è quello che ora penso cercando di vedere la vecchia Tiscali che riprende il suo cammini standalone.



Ovviamente questo è solo un ESERCIZIO SU NUMERI COMPLETAMENTE INVENTATI (MI RIFERISCO A QUELLI ATTESI, CHE RIGUARDANO IL FUTURO)

QUINDI ROSSOVERDE VACCI PIANO…..SE VUOI ELABORARE FALLO PURE….se scrivo queste considerazioni è proprio per questo.

PER CREARE UN VALORE AGGIUNTO DAL CONFRONTO NEL FORUM CON GENTE CHE VUOLE ACCENDER IL CERVELLO ED E' ONESTA INTELLETTUALMENTE.
 
Allora rossoverde, seguo la tua logica che trovo interessante e mi sono letto il PIANO INDUSTRIALE 2009-2013 (Ovviamente bucato in pieno)

Però aiuta molto a capire, tenendo conto che sono passati 10 anni, e arpu e ebitda margin non sono quelli di una volta (poi ceduta tiscali business e veesible fa schifo). Ma allo stesso modo, meno oneri finanziari, meno costi opex.

Nel 2009 dopo l'adc al prezzo di 0,18€ le azioni erano 1,86 miliardi, la capitalizzazione era 334 milioni €.
La pfn a fine piano leggo prevista in -180 milioni €

CHIARO CHE ERA DA INCOSCENTI CREDERE A QUEL PIANO E PAGARLA QUEL PREZZO.
Qualcuno invece comprava convinto e cominciava la sua attività di pompaggio decennale! Ma convinto pure!incredibile.

Comunque faccio notare come le attese al 2013 erano per un utile di 16,5 milioni € con 370 milioni € di ricavi, arpu a 30€ a cliente, investimenti 150 milioni€, fcf positivo dal 2010, ebitda a 90 milioni€


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Tiscali: aumento di capitale e nuovo piano industriale

L'aumento di capitale di Tiscali partito il 12 Ottobre prevede l'emissione di 1.799.830.945 azioni ordinarie (643 nuove azioni ogni 22 azioni ordinarie possedute, al prezzo di 0,1 euro per azione) e dovrebbe portare nelle casse della società circa 180 milioni di Euro di risorse fresche che serviranno principalmente a ridurre l'indebitamento. Alle nuove azioni sarà abbinato un warrant che darà diritto di sottoscrivere, entro il 2014, azioni ordinarie della società in ragione di 1 azione ogni 20 warrant esercitati al prezzo di 0,8 euro.
Contestualmente al lancio dell'aumento di capitale la società ha anche presentato il Piano Industriale 2009-2013 che prevede:
- ricavi 2009 a circa 300 milioni di Euro con una crescita media negli anni successivi del 4% che li porterà a circa 370 milioni di Euro nel 2013
- EBITDA rettificato 2009 pari a circa 70 milioni di Euro (90 milioni di Euro nel 2013)
- generazione di cassa a partire dal 2010
- investimenti nel periodo 2009 - 2013 pari a circa 150 milioni di Euro
Sulla base di queste informazioni abbiamo rivisto la nostra previsione su Tiscali ipotizzando ricavi sostanzialmente in linea con il piano industriale ed un Ebitda margin in crescita dal 23% del 2009 al 25% del 2013 ed anni successivi. L'utile sarà ancora negativo nell'esercizio in corso a causa del contributo negativo dei componenti straordinari ma dovrebbe passare in positivo già dal 2010 (7,5 milioni) per arrivare a 16,5 milioni di Euro al termine del piano; anche l'indebitamento dovrebbe essere sotto controllo grazie ai nuovi mezzi apportati dai soci ed al riequilibrio a livello reddituale.


INOLTRE DAL PROSPETTO:

Assunzioni circa l’andamento dei ricavi, dei costi, e dei fattori che ne influenzano l’evoluzione

Le assunzioni che seguono sono influenzate da fattori esogeni e di mercato e sono solo parzialmente sotto il controllo del management.
Evoluzione del mercato e quota Tiscali
Il mercato delle telecomunicazioni in Italia è previsto stabile con uno spostamento del mix, nel periodo coperto dal Piano Industriale verso il broadband e servizi VAS. Si stima quindi che il segmento DSL fisso (residenziale e business) cresca in media del 6% all’anno raggiungendo, a fine 2013, circa il 65% di penetrazione sulle linee telefoniche7. Peraltro gli operatori di maggiori dimensioni stanno aumentando la loro pressione competitiva soprattutto in virtù delle loro economie di scala e della possibilità di sostenere forti investimenti nella pubblicità ATL. In tale contesto, Tiscali persegue sostanzialmente un obiettivo di mantenimento della propria quota di mercato ADSL nell’arco coperto dal Piano Industriale, pari a circa il 5%, con un miglioramento della redditività grazie al previsto incremento dell’offerta cosiddetta multiplay ed alla prevista concentrazione della base clienti nelle aree direttamente servite dalla propria rete. Inoltre Tiscali, nel maggio 2009 ha avviato i servizi di telefonia mobile (MVNO) e intende sfruttare le opportunità offerte dalla crescita del mercato broadband mobile, per il quale è prevista una crescita delle connessioni che si stima possano raggiungere un numero pari al doppio di quelle attuali nel 2013.
Nell’ambito dei servizi broadband, si rileva quanto segue:
a) si ipotizza che i clienti ADSL, pari a circa 550 mila al 30 giugno 2009, si mantengano sostanzialmente invariati nella seconda metà dell’esercizio, per effetto del rallentamento delle attività commerciali e pubblicitarie e conseguentemente anche al focus sull’implementazione del Piano di Ristrutturazione. Il numero di clienti DSL è ipotizzato invece in crescita a partire dal 2010, in linea con le attività di marketing e commerciali previste;
b) sull’offerta voce da fisso (single e double play) Tiscali prevede di passare da una quota di mercato pari a circa il 2% del 2008 a circa il 4% al 2013, con una crescita media annua delle linee attive pari a circa il 10%. La crescita prevista è giustificata dalla tendenza già in atto nel mercato delle telecomunicazioni verso l’acquisto di servizi dual play già verificatosi a partire dal 2007. Il Piano Industriale prevede una variazione dell’incidenza dei clienti dual play sul totale della base clienti DSL e voce dal 41% attuale al 64% a fine periodo, ed una incidenza dei clienti diretti (ovvero attestati su centrali proprietarie) pari al 75% a fine periodo (a partire dal 62% attuale).
Inoltre, Tiscali prevede di raggiungere circa 200 mila clienti di telefonia mobile (MVNO) nel 2013, anche attraverso la proposizione di offerte integrate con la telefonia fissa e internet.
In linea con la tendenza ormai consolidata degli ultimi anni e con il previsto andamento del mercato caratterizzato dalla sostituzione di prodotti narrowband (dial up) con prodotti broadband, si è ipotizzato l’esaurimento della linea di prodotto dial-up con una riduzione media annua dei ricavi di circa il 40%.

Le assunzioni che seguono sono da considerarsi sostanzialmente sotto il controllo del management.
ARPU
L’ARPU medio di tutti i servizi offerti è previsto costante e pari a circa 30 Euro nell’arco del Piano Industriale. Tale previsione tiene conto dell’effetto combinato della riduzione dell’ARPU sulle singole linee di business per l’effetto competitivo, controbilanciato dalla crescita della incidenza dei clienti multiplay (ad ARPU maggiore) sul totale della base.


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Pensa che subito Centrosim li bocciò subito!

"Tra i primi a commentare le ultime novità su Tiscali gli analisti di Centrosim. Secondo questi ultimi le stime sul margine operativo lordo per l'anno in corso sono troppo elevate. Così, in attesa della presentazione delle prossime ore, la banca d’affari ha messo in revisione (negativa) stime e valutazione (aveva target tra 0,19e e 0,21€) "

Nel 2013 una volta fosse acclarato che avessero bucato in pieno il piano 2009-2013 Akros uscì con:

Tiscali: Banca Akros alza il Target Price, rating inalterato

Banca Akros sul titolo Tiscali alza il Target Price a 0.033€, con rating Reduce
(0,033€ x 1,8 miliardi di azioni = 60 milioni € di cap e una pfn di -190 milioni = EV 250 milioni.)
Con 500 mila clienti, aveva un ebitda sui 50 milioni all'epoca (rispetto ai 90 milioni previsti dal piano

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Certo dovremmo avere a 0,018€ 84 milioni di € di capitalizzazione (dopo l'adc da 15 milioni €), circa 4,7 miliardi di azioni post primo adc.
Quasi la metà del fatturato atteso nel 2009 per il 2013 con forse la metà dei margini.
Quindi è come se avesse 1/4 del fatturato.
Chiaro che non ha gli oneri finanziari che aveva, ha meno costi operativi, ha l'opportunità di OF e fastweb ma in un mercato molto competitivo.
Quindi guardando avanti ci sono luci e ombre.

Se uno prendesse il numero di azioni (il doppio del 2013) il prezzo attuale (la metà del 2013) ed il target 2013 di Akros (quando ebitda era 50 milioni €) pare che Tiscali possa avere ben oltre i 100 milioni € di debiti. Per pareggiare i conti.

PER QUESTO a mio parere il VERO PUNTO NODALE E': QUANTI SARANNO GLI INVESTIMENTI PREVSITI DAL PIANO E COME VERRANNO COPERTI, e questo spiega a mio avviso questi prezzi (84 di cap + 50 di pfn = 134 milioni € di ev) che sconta altri aumenti di capitale dopo quello da 15 milioni €.

Che utili potranno poi mai raggiungere a regime? (qua si rischi di stare sotto i 10 milioni € vita natural durante, una titolo degno dell'aim).

Questo è quello che ora penso cercando di vedere la vecchia Tiscali che riprende il suo cammini standalone.



Ovviamente questo è solo un ESERCIZIO SU NUMERI COMPLETAMENTE INVENTATI (MI RIFERISCO A QUELLI ATTESI, CHE RIGUARDANO IL FUTURO)

QUINDI ROSSOVERDE VACCI PIANO…..SE VUOI ELABORARE FALLO PURE….se scrivo queste considerazioni è proprio per questo.

PER CREARE UN VALORE AGGIUNTO DAL CONFRONTO NEL FORUM CON GENTE CHE VUOLE ACCENDER IL CERVELLO ED E' ONESTA INTELLETTUALMENTE.

Ti leggo sempre con grande interesse.... Ovviamente le mie elaborazioni non hanno niente di sicuro, ma credo che confrontare 2014 e futuro 2019 può aiutare un po' ..... I concorrenti intanto dovranno svenarsi per il 5g grossi investimenti.... Forse devono recuperare ancora quelli del 4g......vediamo come chiude 2018.
Purtroppo non sappiamo quanto risparmiara' con fastweb ... Non abbiamo i numeri, ma non vedere che con fastweb e open fiber le cose possono cambiare davvero è da miopi a mio avviso....
 
Prova ad immaginarti il mondo delle tlc tra 3-5 anni in pieno boom 5G.
Penso anche che ci sarà convergenza tra fornitori di contenuti e tlc.

Cosa vedi? Tiscali dove la metti?

Sai chi ha affossato tiscali nel 2007?
SKY entrando nel business delle tlc in UK facendo saltare l'inefficiente e disorganizzata tiscali che ha dovuto rivendersi tutto per un tozzo di pane due anni dopo.

Ora dopo altri 10 anni siamo qui….sempre più ridimensionata…..torneranno da dove sono partiti? letteralmente.

E poi Ruggiero spetacolare a POMPARE IL PRIMO UTILE NELLA STORIA! Un genio….e che polli che siete... (scusa se te lo dico, io quel giorno di due anni fa vendetti in ottimo gain..MENTRE ERO BANNATO E MI GODEVO LE FACCINE DI TRIGLIA HAPPYDAY E GLI ALTRI FESSI….e pure in altri forum compravano! poracci.)

leggiti il prospetto informativo del 1999.

Ci vuole un grande coraggio a dargli fiducia….credo che voi dobbiate solo pregare che questa gente venga messa alla porta dopo 20 anni (mio parere, per carità!)

Te lo dice uno che se Luca Spada fosse stato il ceo di Tiscali probabilmente avrebbe puntato mooooolto volentieri su di lui.

ti saluto
 
Ultima modifica:
Prova ad immaginarti il mondo delle tlc tra 3-5 anni in pieno boom 5G.
Penso anche che ci sarà convergenza tra fornitori di contenuti e tlc.

Cosa vedi? Tiscali dove la metti?

Sai chi ha affossato tiscali nel 2007?
SKY entrando nel business delle tlc in UK facendo saltare l'inefficiente e disorganizzata tiscali che ha dovuto rivendersi tutto per un tozzo di pane due anni dopo.

Ora dopo altri 10 anni siamo qui….sempre più ridimensionata…..torneranno da dove sono partiti? letteralmente.

E poi Ruggiero spetacolare a POMPARE IL PRIMO UTILE NELLA STORIA! Un genio….e che polli che siete... (scusa se te lo dico, io quel giorno di due anni fa vendetti in ottimo gain..MENTRE ERO BANNATO E MI GODEVO LE FACCINE DI TRIGLIA HAPPYDAY E GLI ALTRI FESSI….e pure in altri forum compravano! poracci.)

leggiti il prospetto informativo del 1999.

ti saluto

Il 5g tranne che per la frequenza pioniera 3,5ghz partirà non prima del 2022.....I 700 mhz i più importanti sono ancora un sogno.....
 
Se qualcuno volesse dar un contributo è il benvenuto.
Nel ultimo bilancio c'è stato un incremento della voce wholesale passata da 4,9 a 12,9 milioni, +8 milioni, sarebbe la voce più interessante del reparto ricavi.
Bisognerebbe capire se è strutturale o meno.....riguarderebbe contratti di compravendita di apparati......qualcuno ha idea di cosa possa essere?
Grazie per la collaborazione

Ho deciso di approfondire questa cosa, anche se mi chiedo come sia possibile redarre così male un bilancio.

Quanto segue è basato sul ragionamento POICHE' TISCALI NON DESCRIVE LA VOCE IN MODO DETTAGLIATO

Tiscali non è per nulla chiara nell'esposizione dei bilanci ( a mio parere), soprattutto quando hai 9200km di fibra ottica con IRU!
Addirittura Terra (CHL!) espone in modo separato la voce relativa agli IRU

Al fondo ti metto il link a bilanci di società che espongono gli IRU in modo separato.
Capirai come anche il modo di scrivere un bilancio permette di giudicare la qualità del management e della società.


Quindi ti rispondo. Basta leggere.


Il business model di Tiscali ora è composto pressapoco di 5 aree di business:
1.Servizi di accesso consumer voce e dati (fwa o fisso che sia)
2. Servizi di accesso consumer su rete mobile
3. Servizi media (veesible, Tiscali news, portale, pubblicità)
4. Servizi alle imprese small business (cloud, datacenter, hosting, altro)
5. Wholesale di IRU, o probabilmente anche altro relativo ad infrastrutture.
I wholesale sono I SERVIZI ALL'INGROSSO.


Quanto tu citi cade nel punto 5.

IRU = Indefeasible Right of Use (Acronimo di Indefeasible Right of Use, accordi di lunga durata che garantiscono al beneficiario la possibilità di utilizzare per un lungo periodo la rete in Fibra Ottica del concedente.)


Gli IRU per Tiscali sono tipicamente contratti di acquisto in USO prevalentemente di fibra ottica spenta di proprietà di Tim (o anche altri) della durata di 5, 10, 15 o più anni. (la proprietà resta in mano a Telecom).

Nel 2015 Tiscali disponeva di IRU su 9300 km di fibra.

Questi acquisti vengono contabilizzati tra GLI INVESTIMENTI IMMATERIALI. Ed in seguito ammortizzati.
(di questo non sono certo nel caso esista un canone annuo)
Evidentemente Tiscali ha la possibilità di cedere a terzi tale fibra ottica, con conseguente fatturazione.

Resta da capire se sia un business profittevole con un esempio:

Acquisto per 100 di un IRU per 10 anni da Tim, pagamento in una unica soluzione. Ammortamento in 10 anni a quote di 10.
Da questo IRU Tiscali riesce a fatturare ai propri clienti una piccola parte, perché la base clienti è sottodimensionata.
Nell'arco dei 10 anni ipotzzo che riesca a fatturare per 100 con un margine del 20%. Quindi 20 sono il profitto netto derivante da questo investimento IMMATERIALE IN IRU.
Chiaramente nei 10 anni Tiscali ricava una perdita netta di 80 (8 all'anno).
Pertanto POTREBBE CEDERE QUESTA SOVRACAPACITA' a società terze, magari a "prezzo di costo" per rientrare degli ammortamenti.
Quindi per esempio potrebbe cedere gli IRU FATTURANDO 5 ALL'ANNO. Ovvero 50 nell'arco dei 10 anni.
Concludendo tale investimento di 100 genererebbe un valore aggiunto di 20 e una fatturazione di 50. La perdita netta sarebbe quindi 30 nei 10 anni.
UNA PARTE DI QUESTI 8 MILIONI € sono proprio questi 50 dell'esempio.
Ovvio che l'esempio non è in grado di rappresentare la realtà contabile, molto complessa.
Sotto vedi il contratto con Interoute che costa oltre 2 milioni € l'anno (quindi qui c'è un canone).
E' chiaro che potrebbero aver RIFATTURATO A TERZI LA FIBRA OTTICA SPENTA IN OGGETTO.


Esempio concreto di IRU tra Tim e Fastweb:

"Oltre alla realizzazione di infrastrutture di rete a banda ultralarga, nel provvedimento di avvio si evidenziava anche che, contestualmente, le Parti procedevano a rinnovare le cessioni reciproche di indefeasible right of use (IRU), di durata trentennale, sulle infrastrutture di rete presenti in alcune aree di 6 delle 29 città interessate dal progetto in questione. In particolare, in tali aree, gli accordi tra le Parti prevedono che FW acquisisca da TI l’accesso al cavidotto e che TI acquisisca da FW l’accesso alla fibra spenta posata all’interno dei medesimi cavidotti."

Dal prospetto accordo Tis-Fastweb per Tis. Business

"Alla Data del Documento Informativo sussistono fra Tiscali Italia e Fastweb svariati contratti per la fornitura reciproca di servizi di telecomunicazioni, fra cui, ma non solo, IRU per diritti reali d’uso esclusivo su infrastrutture di posa per cavi di telecomunicazioni, colocation di apparecchiature in data center, terminazione di traffico. Suddetti accordi rientrano nei normali rapporti commerciali di scambio di servizi fra operatori di telecomunicazione."

UNO DEI CONTRATTI IRU TISCALI-TIM:

in data 18 gennaio 2008 Telecom Italia e Tiscali Italia hanno perfezionato un contratto nel quale Telecom Italia si impegna a concedere a Tiscali Italia per 15 anni l’IRU sulle fibre ottiche e a fornire manutenzione, nonché altri servizi accessori.
Telecom Italia concede l’IRU sulle fibre ottiche ordinate da Tiscali sul territorio nazionale, ed il relativo servizio di manutenzione nonché, ove necessario, l’ospitalità e la manutenzione presso i propri siti tecnici degli apparati di Tiscali Italia necessari per la trasmissione/rigenerazione del segnale sulla fibra ordinata.
In tale data cessa l’efficacia del contratto, salvo che non ne sia stata estesa la validità mediante atto scritto tra le parti. Inoltre il contratto prevede che le parti possano risolvere il contratto nei seguenti casi: venga meno in capo a Tiscali Italia la licenza ministeriale di autorizzazione generale alla fornitura di reti e servizi di comunicazione o venga meno, in capo a Telecom Italia, la licenza individuale rilasciatale dall’AGCOM con Delibera 822/00/CONS avente per oggetto il diritto di installare ed esercire impianti di comunicazione in Italia per l’espletamento dei relativi servizi su rete fissa; Tiscali Italia sia inadempiente relativamente ai suoi obblighi specifici come definiti nel contratto, alle obbligazioni relative alle condizioni di pagamento ed alle garanzie; una delle parti sia insolvente, soggetta a liquidazione o a procedure fallimentari. Corrispettivi Le condizioni economiche per la concessione dell’IRU ed al servizio di manutenzione variano a seconda dello sviluppo chilometrico dei collegamenti di fibra ottica richiesti, della tipologia del collegamento complessivo, dei servizi di manutenzione richiesti e dell’utilizzo di infrastrutture di proprietà di Telecom Italia.

CONTRATTO IRU INTEROUTE-TISCALI

Il 7 Settembre 2015 Interoute e Tiscali Italia hanno sottoscritto un contratto nel quale Interoute si impegna a concedere a Tiscali Italia per 17 anni l’IRU sulle fibre ottiche e a fornire manutenzione, nonché altri servizi accessori.
Con la sottoscrizione del contratto in oggetto, Interoute concede l’IRU sulle tratte in fibre ottiche ordinate da Tiscali per uno sviluppo complessivo di 2.387,388km, ed il relativo servizio di manutenzione nonché, ove necessario, l’ospitalità e la manutenzione presso i propri siti tecnici degli apparati di Tiscali Italia necessari per la trasmissione/rigenerazione del segnale sulla fibra ordinata. Corrispettivi
Le condizioni economiche per la concessione dell’IRU ed al servizio di manutenzione sono definite in contratto nelle seguenti misure:
a)Quota IRU: 2.611.038,00euro
b)Quota manutenzione: a. Tratte Backbone Nord: 87.570,31euro/anno
ecc



Per approfondire oltre ai documenti dell'IR.

https://www.wholesale.telecomitalia.com/it/catalogo/-/catalogo_aggregator/article/36455

Indefeasible rights of use - Wikipedia





https://www.borsaitaliana.it/bitApp...cViewerDownload&filename=db/pdf/new/23834.pdf

https://www.retelit.it/public/CMS/Files/4754/REPORT-ANNUALE-2017---RETELIT.PDF
(Spettacolo questo bilancio!)

http://www.bs.camcom.it/files/Toolbar/Bandi/Bilancio_31_12_2013_Infracom.pdf

https://gruppoterra.it/pdf/bilancio/terraspa_bilancio_e_notaintegrativa_2015.pdf







 
@rossoverde ti propongo un ragionamento che ho fatto dal 2 agosto.
Da cui discende un quesito al quale sto cercando una risposta.

Tiscali pre cessione ramo d'azienda fwa aveva un dcf di 0,04€ a detta del cda di Tiscali (parlo di oltre 1 anno fa, con il VECCHIO piano industriale)
Questo significa che gli investimenti di 100 (per esempio) avrebbero generato un ritorno in grado di creare flussi di cassa tali da giustificare quel dcf.
Quindi i 2 soci russi avevano garantito di INVESTIRE per ulteriori 35 milioni € in Tiscali (di cui una parte sarebbe certamente finita in fwa. A meno che non fosse solo UN BLUFF….vorrei escluderlo).

Per esempio: Investimenti pari a 100 (di cui 35 da adc) e entrate pare a 200 nei successivi 10 anni, con costi incrementali pari a zero (è un esempio). ROI = 200-100 = 100 in 10 anni. Tasso 10% (ovviamente tasso interesse semplice, nessuno lo usa, ma rende l'idea). Puoi immaginare quanto valore avrebbe creato per l'azionista una tale prospettiva

Tiscali POST cessione ramo d'azienda fwa
I due soci russi che fanno?
1. sova pare non stia facendo nulla, restando al 7% circa.
2. Sdef sta vendendo.
3. ICT pare vada a prestare i titoli a Blue Ocean o chi per esso, affinché garantisca un adc da 15 milioni € che finanzierà di fatto il mercato.
Quindi a quanto risulta i RUSSI NON INVESTONO PIU'.

Perché prima avrebbero voluto investire e ora parrebbe non vogliano più farlo?
Dal punto di vista strettamente finanziario la risposta più logica è perché il ROI dell'investimento nella nuova Tiscali è minore del rendimento che si avrebbe investendo in BOT, o titoli di stato tedeschi, ecc

Sostanzialmente la liquidità generata dalla cessione (che ragionevolmente finirà tutta nella mani delle banche) e la plusvalenza hanno poco peso rispetto alla mancanza di cahflow e alle perdite che tiscali genererà in seguito a fronte di utili abbastanza marginali.
E torno al discorso dell'ebitda margin che potrebbe scendere anche sotto il 15% (fino al 12-13%).

Per questo non trovo nulla di particolarmente strano nelle attuali quotazioni.

FELICE DI SBAGLIARMI!
 
...estratto da ADVFN Newsdesk

Ancora vendite mercoledi' su Telecom Italia che perde l’1,41% e si riporta a 0,5854 euro in una
giornata complicata per le tlc. Si attendono consistenti vantaggi dall'ammodernamento del network
fisso verso una rete integrata "Full Ip" che dovrebbe progredire nei prossimi mesi.
Stime risalenti al periodo di Flavio Cattaneo ipotizzano risparmi da € 700 mln complessivi.

Il titolo pero' continua a soffrire e tratta su
livelli che non si vedevano dal 2013.

Numerose le incertezze.

La rete in rame di Telecom potrebbe pesare sulle valutazioni
da svolgere in caso di creazione di una rete unica Tim-Open Fiber.
Si teme inoltre l'impatto dell'ingresso sul mercato
del nuovo concorrente Iliad o un'instabilità della governance
nel difficile equilibrio tra Vivendi e il fondo Elliott.

tiscali telecom.JPG
 
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