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Contesto operativo, Mercati Obbligazionari e Valutari, prospettive a breve e lungo termine e consigli operativi.
Buonasera,
il contesto operativo in cui Piazza Affari è costretta ad operare si sta deteriorando progressivamente, con un incremento significativo dei segnali negativi provenienti dai diversi Mercati trattati più volte nel corso degli ultimi appuntamenti. Oggi abbiamo assistito ad un ulteriore apprezzamento dell’Euro sul Dollaro, mentre lo Yen rimane stabilmente ancorato ad un livello di cambio troppo penalizzante per l’economia nipponica. Proprio sullo Yen la mattinata si è animata a causa dei rumors che volevano la BOJ produrre operazioni di vendita della moneta nazionale e di acquisto del dollaro, proprio ai fini di riportare il primo su livelli di cambio più bassi. Voci confermate a fine giornata da un funzionario del Ministero delle finanze giapponesi.
In incremento anche i contratti future sui prezzi del Brent, con l’IPE di Londra che segna il prezzo a circa 27 dollari al barile, mentre al NYME di New York le tensioni speculative legate al dato sulla diffusione delle scorte si sono fatte sentire in maniera più marcata, andando a portare il costo del barile a circa 28,50 dollari. Ripartono al rialzo anche le quotazioni dell’oro.
Nelle conclusioni del precedente appuntamento avevamo avvertito nel fare attenzione all’apertura dei bond euro, perché questa poteva già fornire delle ottime indicazioni per il proseguo della giornata ed infatti, come molto spesso accade in questi ultimi giorni, l’obbligazionario va un po’ a traino dalla forza dimostrata dal biglietto europeo e vede le obbligazioni dell’area euro in buona fase di crescita.
Nel primo pomeriggio, i deludenti dati macroeconomici statunitense, su tutti il calo della fiducia (CCI), che attestandosi a 76,8 punti raggiunge il nuovo minimo a sette mesi e delude non poco le aspettative che lo vedevano pressoché invariato sul dato di agosto pari a 81,7 punti, peggiorano la situazione ed ampliano i ribassi dei Mercati Azionari. Risultato nettamente negativo anche per il PMI di Chicago, che registra una perdita inattesa per la sua entità. I dati macro negativi hanno spinto con maggiore forza l’Euro ad un ulteriore apprezzamento sul biglietto verde e stessa sorte è toccata ai bond europei, che hanno ricominciato a correre al rialzo.
A venire meno oggi sono stati anche i positivi dati societari provenienti da oltreoceano, con Sun che emette un profit warning per il quarto trimestre 2003.
Il timore è che la frenata prevista per il quarto trimestre 2003 ed il primo trimestre 2004 sia di maggiore entità rispetto alle attuali previsioni; mentre permane sempre lo spettro di trovarsi di fronte ad una ripresa economica statunitense di breve vita, originata dagli investimenti militare e dagli incentivi derivanti dai bassi tassi di accesso al credito, che hanno portato molte strutture ad espandersi o a modernizzarsi, ma con un Mercato del lavoro troppo debole per indicare una vera e duratura ripresa per il medio lungo periodo.
In generale, si verificano entrambe le condizioni negative più volte espresse all’intero dei nostri report, condizioni che potevano, come poi accaduto, generare un’accelerazione ribassista:
il Mercato Obbligazionario è ripartito al rialzo e con pessime notizie sul fronte valutario, con prezzi degli idrocarburi e dei minerali preziosi in netta ripresa, tutto concordava per un ribasso e tale ribasso poteva arrivare solo dopo una robusta ripresa del Mercato Obbligazionario.
Graficamente, si vengono a perdere i 18,700 punti di supporto statico Mibtel e l’indice si dirige subito verso lo statico successivo, a 18.400 punti. Attenzione a questo ultimo riferimento ribassista, perché se perso in chiusura di giornata andrebbe a compromettere l’intera struttura rialzista che ci accompagna dall’11/03 e farebbe aumentare le possibilità di trovarsi di fronte ad un possibile movimento laterale nel lungo periodo, compreso tra i 15.100/15.550 punti e i 19.700 punti, con restrizione tra i 16.800 punti e i 19.100 punti.
Ed il rimbalzo tecnico tanto atteso?
La rottura ribassista dell’importante livello grafico dei 18.700 punti ha si esteso le perdite dell’indice, ma ha altresì incrementato gli eccessi sul breve periodo, andando a necessitare di un rimbalzo tecnico che avrebbe motivo di esistere tra i 18.400 punti e i 18.100 punti; intervallo operativo non troppo ampio (1,63% appena), ma graficamente molto significativo soprattutto per quanto riguarda il secondo riferimento, poiché foriero di movimenti secondari o semplici rimbalzi tecnici anche in presenza di movimenti fortemente direzionati.
Buonasera,
il contesto operativo in cui Piazza Affari è costretta ad operare si sta deteriorando progressivamente, con un incremento significativo dei segnali negativi provenienti dai diversi Mercati trattati più volte nel corso degli ultimi appuntamenti. Oggi abbiamo assistito ad un ulteriore apprezzamento dell’Euro sul Dollaro, mentre lo Yen rimane stabilmente ancorato ad un livello di cambio troppo penalizzante per l’economia nipponica. Proprio sullo Yen la mattinata si è animata a causa dei rumors che volevano la BOJ produrre operazioni di vendita della moneta nazionale e di acquisto del dollaro, proprio ai fini di riportare il primo su livelli di cambio più bassi. Voci confermate a fine giornata da un funzionario del Ministero delle finanze giapponesi.
In incremento anche i contratti future sui prezzi del Brent, con l’IPE di Londra che segna il prezzo a circa 27 dollari al barile, mentre al NYME di New York le tensioni speculative legate al dato sulla diffusione delle scorte si sono fatte sentire in maniera più marcata, andando a portare il costo del barile a circa 28,50 dollari. Ripartono al rialzo anche le quotazioni dell’oro.
Nelle conclusioni del precedente appuntamento avevamo avvertito nel fare attenzione all’apertura dei bond euro, perché questa poteva già fornire delle ottime indicazioni per il proseguo della giornata ed infatti, come molto spesso accade in questi ultimi giorni, l’obbligazionario va un po’ a traino dalla forza dimostrata dal biglietto europeo e vede le obbligazioni dell’area euro in buona fase di crescita.
Nel primo pomeriggio, i deludenti dati macroeconomici statunitense, su tutti il calo della fiducia (CCI), che attestandosi a 76,8 punti raggiunge il nuovo minimo a sette mesi e delude non poco le aspettative che lo vedevano pressoché invariato sul dato di agosto pari a 81,7 punti, peggiorano la situazione ed ampliano i ribassi dei Mercati Azionari. Risultato nettamente negativo anche per il PMI di Chicago, che registra una perdita inattesa per la sua entità. I dati macro negativi hanno spinto con maggiore forza l’Euro ad un ulteriore apprezzamento sul biglietto verde e stessa sorte è toccata ai bond europei, che hanno ricominciato a correre al rialzo.
A venire meno oggi sono stati anche i positivi dati societari provenienti da oltreoceano, con Sun che emette un profit warning per il quarto trimestre 2003.
Il timore è che la frenata prevista per il quarto trimestre 2003 ed il primo trimestre 2004 sia di maggiore entità rispetto alle attuali previsioni; mentre permane sempre lo spettro di trovarsi di fronte ad una ripresa economica statunitense di breve vita, originata dagli investimenti militare e dagli incentivi derivanti dai bassi tassi di accesso al credito, che hanno portato molte strutture ad espandersi o a modernizzarsi, ma con un Mercato del lavoro troppo debole per indicare una vera e duratura ripresa per il medio lungo periodo.
In generale, si verificano entrambe le condizioni negative più volte espresse all’intero dei nostri report, condizioni che potevano, come poi accaduto, generare un’accelerazione ribassista:
il Mercato Obbligazionario è ripartito al rialzo e con pessime notizie sul fronte valutario, con prezzi degli idrocarburi e dei minerali preziosi in netta ripresa, tutto concordava per un ribasso e tale ribasso poteva arrivare solo dopo una robusta ripresa del Mercato Obbligazionario.
Graficamente, si vengono a perdere i 18,700 punti di supporto statico Mibtel e l’indice si dirige subito verso lo statico successivo, a 18.400 punti. Attenzione a questo ultimo riferimento ribassista, perché se perso in chiusura di giornata andrebbe a compromettere l’intera struttura rialzista che ci accompagna dall’11/03 e farebbe aumentare le possibilità di trovarsi di fronte ad un possibile movimento laterale nel lungo periodo, compreso tra i 15.100/15.550 punti e i 19.700 punti, con restrizione tra i 16.800 punti e i 19.100 punti.
Ed il rimbalzo tecnico tanto atteso?
La rottura ribassista dell’importante livello grafico dei 18.700 punti ha si esteso le perdite dell’indice, ma ha altresì incrementato gli eccessi sul breve periodo, andando a necessitare di un rimbalzo tecnico che avrebbe motivo di esistere tra i 18.400 punti e i 18.100 punti; intervallo operativo non troppo ampio (1,63% appena), ma graficamente molto significativo soprattutto per quanto riguarda il secondo riferimento, poiché foriero di movimenti secondari o semplici rimbalzi tecnici anche in presenza di movimenti fortemente direzionati.