NON HO TEMPO DI ODIARE CHI MI ODIA...

L’emergenza “economica”

Alcuni esperti economici dopo la crisi finanziaria dei mutui subprime nel 2007,
scoprono l’assurdità di un sistema economico dove solo la finanza e le banche creano il denaro, e ne danno l’annuncio al mondo.

La notizia arriva alla politica, ma inizialmente esperti e politici sminuiscono il problema,
addirittura vengono lanciate le “politiche di austerity” come unica soluzione alla crisi economica.

Gli esperti che sollecitano stampa di moneta per politiche espansive al fine di risolvere la crisi economica,
vengono messi alla berlina, per privilegiare l’aumento di tasse, il taglio dei servizi e le privatizzazioni.

Gli esperti provano ad informare la popolazione in televisione,
alcuni esponendo il problema in modo cauto,
altri raccontando la cruda verità, ma diventando per questo lo zimbello del web.

Per mero interesse finanziario, la politica chiama a risolvere la crisi gli esperti di austerity
che convincono la popolazione che ci sarà la ripresa, mentre arriva solo una ripresa per i fondelli.

Inizialmente la soluzione individuata è di tipo tradizionali,
creare denaro per aumentare la spesa pubblica,
al fine di far crescere l’economia ed innescare la ripresa, salvando il paese.

Ma l’operazione viene però annullata,
preferendo una soluzione innovativa proposta dalla Banca Centrale,
la creazione di denaro solo per i mercati finanziari con il Quantitative Easing .

Le Banche Centrali hanno elaborato questa soluzione
al solo scopo di ricavare enormi vantaggi finanziari per pochi privilegiati, senza alcuna verifica economica rigorosa.

Il mondo si divide ormai tra chi vorrebbe la soluzione tradizionale che crea denaro per aumentare la spesa nell’economia,
e chi invece sostiene incondizionatamente la soluzione innovativa del QE.

Il mainstream, la politica e la scienza ufficiale lanciano lo slogan “Don’t look money”,
che significa letteralmente “Non guardare al denaro”, anche quando è chiaro che il denaro viene creato.

Fiducia cieca nell’economia e nella finanza, anche quando è chiaro che non funzionano.


Vi lascio solo immaginare quale sarà l’esito finale.



L’emergenza “ambientale”

Diversi scienziati scoprono che la Terra sta subendo un cambiamento climatico veloce,
e questo potrebbe modificare le condizioni di vita sul pianeta.

La politica viene a conoscenza di questo problema ambientale,
ma inizialmente decide di non occuparsene per calcolo elettorale, segretando la notizia.

Gli scienziati disubbidiscono informando la popolazione in televisione,
alcuni esponendo il problema in modo cauto,
altri raccontando la cruda verità ma diventando per questo lo zimbello del web.

Per mero interesse politico, il Presidente degli Stati Uniti decide di occuparsi del cambiamento climatico,
dando agli scienziati più cauti l’incarico di tranquillizzare la popolazione.

Inizialmente la soluzione individuata è di tipo tradizionali,
i cambiamenti sono naturali e ci si può difendere con azioni locali, assecondando i cambiamenti climatici nel pianeta.

Ma l’operazione viene però annullata,
preferendo una soluzione innovativa e tecnologica proposta dalle multinazionali,
con la collaborazione di scienziati premi Nobel di fama mondiale.

Le multinazionali elaborano soluzione costosissime per ridurre l’emissione di CO2
al solo scopo di ricavarne enormi vantaggi finanziari, senza alcuna verifica scientifica rigorosa.

Il mondo si divide ormai tra chi vorrebbe la soluzione tradizionale
che asseconda i cambiamenti climatici sempre avvenuti sulla terra,
e chi invece sostiene incondizionatamente la soluzione innovativa e tecnologica di ridurre le emissioni di CO2 da parte dell’uomo.

Il mainstream, la politica e la scienza ufficiale lanciano lo slogan “Don’t look climate”,
che significa letteralmente “Non guardare il clima”, anche quando ormai è chiaro che la temperatura sta calando.

Fiducia cieca nella scienza e nella tecnologia, anche quando non è sufficientemente testata.


Vi lascio solo immaginare quale sarà l’esito finale.
 
Cosa possiamo fare

Il mondo è governato dall’avidità e dalla stupidità.

Poche persone già enormemente ricche,

utilizzano il loro grande potere finanziario e i loro grandi mezzi tecnologici,

per aumentare senza limiti il loro controllo sul restante 99% dell’umanità.



Hanno piena fiducia nella tecnologia e nella finanza,
per cui elaborano soluzioni al solo fine di sfruttare il resto della popolazione,
sottraendo loro sempre più energia e lavoro.


Utilizzano la comunicazione mainstream per inventare di sana pianta nuove emergenze
e convincerci che solo loro hanno le soluzioni innovative e tecnologiche per uscirne.


In realtà sono solo sistemi per aumentare la ricchezza di poche persone a scapito di tutti gli altri.


Queste le fandonie fatte circolare nel nuovo millennio:
  • Facciamo il vaccino per non diffondere il virus e … “Don’t dubt vax”;

  • Riduciamo il debito per favorire la ripresa e … “Don’t look money” ;

  • Riduciamo la CO2 per evitare il surriscaldamento terrestre e … “Don’t look climate” .
Questi slogan hanno come unico obiettivo quello di convincerci a “Don’t look reality”,

cioè “Non guardare la realtà” anche quando la verità sta emergendo come palese a tutti.



La storia ci insegna che non dovremmo mai avere “fiducia cieca nella scienza e nella tecnologia”,
soprattutto quando viene decisa dalla finanza
e neanche avere “fiducia cieca nella politica
quando adotta soluzioni a favore della finanza,
soprattutto nei casi in cui queste soluzioni non sono state sufficientemente testate.


La stupidità e l’ingordigia condiziona le decisioni dell’aristocrazia finanziaria che governa il mondo,
quella che Karl Marx descriveva così nei suoi scritti giovanili sul 1848 francese:
Mentre l’aristocrazia finanziaria fa le leggi, dirige l’amministrazione dello stato, dispone di tutti i pubblici poteri organizzati, domina l’opinione pubblica con i fatti e con la stampa, in tutti gli ambienti si spande l’identica prostituzione, l’identica frode svergognata, l’identica smania di arricchirsi non con la produzione, ma rubando ricchezze altrui già esistenti.

In realtà, rispetto ad un secolo e mezzo fa,
la situazione è molto peggiorata
a causa della dimensione che i mercati finanziari hanno raggiunto
e dell’influenza che hanno rispetto all’economia reale ed alle politiche degli Stati.


A noi il compito di guardare la realtà dei fatti per evitare gli inganni del mainstream.
 
Un enorme asteroide, considerato “potenzialmente pericoloso” dalla NASA,

grande due volte e mezzo l’altezza dell’Empire State Building di New York

è destinato a sfiorare la Terra alla fine di questo mese passando per la sua orbita.


Con un diametro stimato di almeno un chilometro,
l’asteroide (7482) 1994 PC1 è in grado di provocare un cataclisma mondiale se colpisse il nostro pianeta.

Si prevede che passerà a circa 1,98 milioni di chilometri dalla Terra,
ovvero circa cinque volte la distanza tra il nostro pianeta e la Luna, il 18 gennaio.


L’asteroide di classe Apollo, con un’orbita più ampia della Terra,
è stato scoperto dall’astronomo australiano Robert McNaught nel 1994.

Fa un giro completo intorno al Sole in un anno e sette mesi.

Il viaggiatore spaziale può essere osservato con il più elementare dei telescopi ogni 47 anni,
ma la prossima volta che si avvicinerà così vicino alla Terra sarà nel 2105.

Per coloro che pensano di osservare le stelle, viaggerà a 19,56 chilometri al secondo (70.515 km/h)
e sembrerà una stella cadente che si muove nel cielo notturno.

Bisogna dire che, dopo questo evento, non sono previste altri grandi asteroidi vicino alla nostra orbita per un po’.

Peccato, pare che la natura, passato questo gennaio, lascerà che siamo noi ad autodistruggerci.
 
Secondo Bloomberg, la banca centrale ha chiesto alle banche commerciali
d’informarla su eventuali acquisti di dollari di grandi dimensioni
che potrebbero avere un impatto negativo sul mercato.

Ovviamente chi proverà a speculare sulla Lira turca
rischierà di trovarsi a fare una non piacevole visita alle prigioni turche,
esattamente come rischiano gli economisti che criticano il presidente.

I funzionari hanno anche chiesto alle banche di consigliare ai clienti aziendali
che cercano di coprire eventuali perdite potenziali in lire
attraverso i futures o gli acquisti a termine di valuta straniera.

Perché il mercato dei futures?

Perché è lì che la Turchia ha manipolato la lira in modo più aggressivo
in quanto ottiene un guadagno extra per il suo dollaro (USD),
qualcosa che non può fare nel mercato spot,
dove bisogna avere il denaro estero per agire sul mercato,
e la Banca centrale turca non ne ha più.


Certo, prima o poi gli swap fx arriveranno a termine e allora il cambio attuale, a 13 lire per un dollaro, sembrerà uno scherzo.
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Nel frattempo, dopo la sua torrida impennata a metà dicembre,
quando Erdogan ha svelato uno schema bizzarro che coinvolge conti di deposito collegati in valuta estera
per “compensare”, i detentori di lire turche hanno subito pesanti perdite sul cambio, con una svalutazione del 20%.

La valuta turca è stata scambiata di nuovo in netto ribasso oggi, ed è stata vista l’ultima volta a 13,62.

A questo ritmo tornerà al minimo storico di 18 in pochissimo tempo.


La linea di fondo è che finché la Turchia non riuscirà a fare
l’unica cosa che può riportare un po’ di normalità all’economia, un aumento dei tassi,
il crollo della valuta continuerà, specialmente ora che i tassi reali turchi sono i più bassi che siano mai stati,
spingendo un esodo all’estero di investitori nazionali e stranieri dal paese.

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Peccato che non avremo un rialzo dei tassi, almeno con questo governo,
poiché Erdogan ha ripetutamente affermato che preferirebbe assistere a un collasso economico totale,
piuttosto che alzare i tassi, e perchè vuole svalutare per “Liberare” la forza dell’economia tramite l’export.

Ritiene inoltre che tassi elevati stimolino l’inflazione più che raffreddarla.


Se poi non funzionerà, i turchi e il suo successore pagheranno il conto….
 
Sono state rese pubbliche le minute dell’ultima riunione della FED.

Il risultato è che l’atteggiamento della Banca Centrale statunitense
è molto più aggressivo di quanto sembrasse
e potremmo avere un aumento dei tassi d’interesse prima di quanto si pensasse.

Il tutto anche con Omicron, che viene visto come un fattore inflazionistico,
quindi… da combattere con un aumento dei tassi. .

Vediamo il tutto per parti ed estratti.


“I partecipanti hanno generalmente notato che, date le loro prospettive individuali per l’economia, il mercato del lavoro e l’inflazione,
potrebbe essere giustificato aumentare il tasso dei fondi federali prima
o a un ritmo più veloce di quanto previsto in precedenza dai partecipanti
.

Alcuni partecipanti hanno anche notato che
potrebbe essere opportuno iniziare a ridurre le dimensioni del bilancio della Federal Reserve relativamente in anticipo
dopo aver iniziato ad aumentare il tasso sui fondi federali.


Alcuni partecipanti hanno ritenuto che sarebbe probabilmente giustificata una futura posizione politica meno accomodante
e che il Comitato dovrebbe esprimere un forte impegno per affrontare le elevate pressioni inflazionistiche”.


I responsabili delle politiche hanno ritenuto che i cambiamenti nel tasso dei fondi federali
dovrebbero essere i mezzi principali per adeguare l’orientamento della politica.


Sull’impatto di Omicron:

In particolare, la possibilità che i casi di COVID-19 possano continuare a crescere vertiginosamente,

soprattutto se la variante Omicron si dimostra resistente al vaccino,

è stata vista come un’importante fonte di rischio al ribasso per l’attività,

mentre la possibilità di problemi di approvvigionamento più gravi e persistenti

è stato visto come un ulteriore rischio al ribasso per l’attività e come un rischio al rialzo per l’inflazione
“.


Quindi inflazione importata per inefficienza di sistema.


“I membri hanno anche convenuto che, con l’emergere della variante Omicron,
era opportuno notare il rischio di nuove varianti del virus nella loro valutazione dei rischi per le prospettive economiche”.


Sulla normalizzazione:

“I partecipanti hanno anche giudicato la Federal Reserve in una posizione migliore per la normalizzazione rispetto al passato”.

“I partecipanti hanno ritenuto che il momento appropriato del deflusso del bilancio
sarebbe probabilmente più vicino a quello del decollo dei tassi di riferimento rispetto alla precedente esperienza del Comitato”.


Sull’inflazione:

Nei loro commenti sulle aspettative di inflazione,
alcuni partecipanti hanno discusso del rischio che i recenti elevati livelli di inflazione
possano aumentare le aspettative di inflazione a più lungo termine del pubblico
ad un livello superiore a quello coerente con l’obiettivo di inflazione di lungo periodo del Comitato.

Alcuni partecipanti, tuttavia, hanno notato che le aspettative di inflazione a lungo termine sono rimaste ben ancorate,
adducendo letture stabili delle misure di compensazione dell’inflazione basate sul mercato
o il livello generalmente basso dei rendimenti obbligazionari a lungo termine.

“I partecipanti hanno notato che i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento
e la carenza di manodopera hanno continuato a limitare la capacità delle imprese di soddisfare la forte domanda.

Hanno giudicato che queste sfide sarebbero probabilmente durate più a lungo
e sarebbero state più diffuse di quanto si pensasse in precedenza”.

Quindi le aspettative di inflazione saranno un po’ più stabili…


Sui disordini sociali:

“I partecipanti hanno notato la loro continua attenzione alla preoccupazione del pubblico
per il considerevole aumento del costo della vita che si è verificato quest’anno e il relativo onere per gli Stati Uniti.

Famiglie, in particolare quelle che avevano un margine limitato per pagare prezzi più elevati per beni e servizi essenziali”.

Anche negli USA si inizia ad avere paura di una soluzione Kazaka…


Sul mercato del lavoro:

Le valutazioni del Comitato sulla massima occupazione,
una condizione secondo la maggior parte dei partecipanti,
potrebbero essere soddisfatte in tempi relativamente brevi
se il recente ritmo di miglioramento del mercato del lavoro continuasse.

Diversi partecipanti hanno osservato di considerare le condizioni del mercato del lavoro
come già ampiamente coerenti con la massima occupazione.

Inoltre, una cosa fondamentale da capire dai verbali
è che c’era un’ampia varietà di opinioni su quando iniziare a ridurre il bilancio.

“Quasi tutti i partecipanti hanno convenuto che sarebbe probabilmente opportuno
avviare il deflusso del bilancio ad un certo punto dopo il primo aumento dell’intervallo obiettivo per il tasso sui fondi federali”.


Sul formato della normalizzazione del bilancio:

“Molti partecipanti hanno ritenuto che il ritmo appropriato del deflusso del bilancio
sarebbe stato probabilmente più veloce di quanto non fosse durante il precedente episodio di normalizzazione”.

“A seconda delle dimensioni di eventuali limiti posti al ritmo del ballottaggio, i
l bilancio potrebbe potenzialmente ridursi più velocemente dell’ultima volta”.


Quindi taper veloce e inizio di vendita dei titoli di stato USA nella mani della Banca Centrale.
 
Il tanto discusso Rodolph Giuliani, come sindaco di New York,
riportò l’ordine in città con la famosa tattica della “Tolleranza Zero”.

Il nuovo procuratore generale di Manhattan, Alvin Bragg,
eletto con anche il finanziamento del miliardario George Soros,
ha deciso che solo i sospettati e i colpevoli di un pugno di reati,
come l’omicidio, andrà in prigione a New York.

Gli altri invece saranno indagati solo per reati minori,
anche quando si tratti di reati considerati particolarmente pericolosi come la rapina a mano armata
!

This is insane. You can carjack a dozen people at gunpoint, and as long as you don't use the gun to seriously injure someone, the Manhattan DA won't seek prison time for you. https://t.co/gubG1s5TDk
— Amy Swearer (@AmySwearer) January 4, 2022

Ecco cosa dice in materia il New York Post:

La nota di Bragg ha anche dettagliato le seguenti istruzioni per i pubblici ministeri per ridurre le accuse presentate dai poliziotti in vari casi:
  • I rapinatori armati che usano pistole o altre armi mortali per rapinare negozi e altre attività
  • saranno perseguiti solo per piccoli furti, reati minori,
  • a condizione che nessuna vittima sia stata gravemente ferita
  • e che non vi sia alcun “rischio reale di danni fisici” a nessuno.
  • La rapina a mano armata, un crimine di classe B,
  • sarebbe in genere punibile con un massimo di 25 anni di carcere,
  • mentre i piccoli furti sottopongono i trasgressori fino a 364 giorni di carcere e una multa di $ 1.000.

  • I criminali condannati catturati con armi diverse dalle pistole
  • avranno le accuse di reato declassate a reati minori,
  • a meno che non siano anche accusati di reati più gravi. I
  • l possesso criminale di un’arma di terzo grado, reato di classe D, è punibile fino a 7 anni dietro le sbarre.

  • I ladri che rubano da depositi residenziali, parti di case non “accessibili a una zona giorno”
  • e attività commerciali situate in edifici a uso misto s
  • aranno perseguiti per un reato di classe D di basso livello
  • che copre solo le effrazioni anziché per reati più gravi.
  • Quei crimini più gravi, reati di classe B e di classe C,
  • sarebbero punibili rispettivamente con un massimo di 25 e fino a 15 anni di carcere.

  • Gli spacciatori che si ritiene agiscano come attori di basso livello di un venditore
  • saranno perseguiti solo per possesso di reato.
  • Inoltre, i sospetti spacciatori saranno perseguiti con l’accusa di reato
  • solo se sono anche accusati di reati più gravi
  • o sono effettivamente colti nell’atto di vendere droga.
  • Quel crimine significherebbe affrontare fino a sette anni dietro le sbarre.
Quindi, praticamente, la polizia rimarrà con le mani in mano di fronte a reati

come la rapina,

lo spaccio di droga,

e una miriade di altre situazioni criminali che vengono praticamente depenalizzate.


Una mossa simile a San Francisco è stata devastante per la sicurezza della città e per il commercio,
ed evidentemente si vuole ripetere lo stesso disastro a New York!


La polizia si è espressa in modo molto critico contro queste indicazioni del nuovo procuratore generale
che, fra l’altro, depenalizza la resistenza pubblico ufficiale rendendo il lavoro dell’ordine molto più pericoloso.


Inoltre molti più cittadini newyorkesi voteranno con i loro piedi, lasciando la città .......
 
Ops.........

Un team danese di ricercatori
ha scoperto che la variante Omicron
elude l’immunità degli individui vaccinati
ad un ritmo molto più veloce rispetto a Delta
e ad un tasso più elevato rispetto ai non vaccinati,
secondo lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Copenaghen.


Paragonando le famiglie infette da Omicron a Delta VOC (VOC, variante rilevante)

abbiamo riscontrato un SAR (Secondary attack rate, tasso di infettivitá)

1,17 volte superiore per i non vaccinati,

2,61 volte superiore per i soggetti completamente vaccinati

e 3,66 volte superiore per gli individui vaccinati di richiamo,

dimostrando una forte evidenza di evasività immunitaria del VOC Omicron
“,


ha affermato la pre edizione dello studio.


Tuttavia, lo studio ha anche scoperto che gli individui non vaccinati
diffondono il virus più facilmente di quelli che sono completamente vaccinati,
mentre la trasmissione è stata ridotta tra le persone che hanno ricevuto colpi di richiamo.


C’erano complessivamente 11.937 famiglie coinvolte nello studio, di cui 2.225 avevano già Omicron.

Dopo uno a 7 giorni, il team ha seguito le famiglie ed ha trovato 6.397 infezioni secondarie.

Il SAR è risultato essere del 31 percento con l’Omicron e del 21 percento con la variante Delta.


Omicron si è diffuso in 90 paesi in tutto il mondo ed è diventato la variante dominante negli Stati Uniti.


Tuttavia, il ceppo ha dimostrato di causare sintomi lievi rispetto alle varianti precedenti come Delta e si traduce in un minor numero di ricoveri.


È stato segnalato che l’Omicron VOC (variante rilevante)
è da tre a sei volte più infettivo delle varianti precedenti,
con un breve tempo di raddoppio,
comprese le prime stime da paesi con un’elevata copertura vaccinale
che indicano tempi di raddoppio di 1,8 giorni (Regno Unito),
1,6 giorni (Danimarca), 2,4 giorni (Scozia) e 2,0 giorni (Stati Uniti)”
dallo studio.


I ricercatori hanno anche suggerito di considerare metodi alternativi per combattere l’infezione.


I nostri dati indicano che è probabile che gli interventi non farmaceutici
utilizzati per controllare le precedenti varianti di SARS-CoV-2 siano efficaci anche contro l’Omicron VOC
“.


Il settantotto percento dei cittadini danesi è completamente vaccinato con due dosi,
mentre quasi la metà ha ricevuto una vaccinazione di richiamo.

Oltre l’80% ha ricevuto il vaccino di Pfizer-BioNTech.

L’efficacia dei vaccini è ridotta a circa il 40% per i sintomi

e all’80% per le malattie gravi con la variante Omicron.


I numeri erano migliori con il richiamo
poiché l’efficacia era ridotta solo all’86 percento per i sintomi
e rispettivamente al 98 percento per coloro che soffrivano di gravi infezioni.

L’efficacia della vaccinazione con Pfizer-Biotech per prevenire l’infezione con la variante Omicron è solo del 35 percento, secondo lo studio.

Il vantaggio dell’Omicron VOC sembra essere una combinazione di alta trasmissibilità e maggiori capacità di elusione immunitaria“.

Pertanto suggeriamo che potrebbero essere necessari vaccini adattati o migliorati per mitigare la diffusione dell’Omicron VOC“.


Il team danese ha aggiunto che sono necessari ulteriori studi per comprendere l’ultima variante di COVID-19, poiché ha concluso:

“I nostri risultati confermano che la vaccinazione di richiamo ha il potenziale per ridurre la trasmissione di Omicron VOC nelle famiglie,
sebbene la vaccinazione come strategia per il controllo dell’epidemia sia sempre più sfidato dall’evasività immunitaria dell’Omicron VOC.”
 
Il tasso di approvazione del presidente Joe Biden è sceso a solo il 35%,
secondo il sondaggio sull’approvazione periodico CIVIQS pubblicato martedì.

Il sondaggio arriva mentre i leader democratici e l’amministrazione Biden
continuano a spingere per l’approvazione del disegno di legge del presidente
da 1,7 trilioni di dollari Build Back Better, che è in fase di stallo al Senato
a causa dell’opposizione del senatore Joe Manchin.

Casualmente è pure giunto alcuni giorni prima le celebrazioni autoelogiative dei Dem
in occasione del tentato “Assalto” al Campidoglio che avrebbe messo in pericolo la democrazia, sempre secondo i Dem.


Il sondaggio ha anche rilevato che il 56% disapprova la prestazioni di Biden a un anno dal suo mandato.

Biden è fortemente popolare tra i Democratici (il 73% approva) e largamente impopolare fra i Repubblicani (il 96% non lo ama).


Solo tre stati hanno un punteggio di approvazione più alto rispetto alla disapprovazione per il presidente:
Hawaii (49-42%),
Massachusetts (48-39%)
e Vermont (49-39%).

Perfino nelle roccaforti Dem di New York e della California Biden non è particolarmente amato.


I numeri di Biden hanno iniziato a diminuire nel sondaggio CIVIQS
poco prima che Delta diventasse il ceppo COVID-19 dominante negli Stati Uniti a luglio
e probabilmente è legata al fallimento delle politiche sanitarie e economiche presidenziali.


Ora capite perché sia necessario rispolverate le manifestazioni del sei gennaio 2021 in funzione anti Trump…
 
Come in una trama di un film di Tom Clancy

una fregata inglese classe “Type 23″

si è fisicamente
scontrata con un sottomarino russo,

tipo Hunter killer, cioè un sottomarino d’attacco, nel mare a nord della Scozia.


Un sottomarino d’attacco russo, specializzato nella caccia a sottomarini o a navi militari
e solitamente armato con siluri anche con testate nucleari.


La fregata britannica, alla ricerca di sottomarini russi di passaggio,
ha calato i propri sensori sonar a strascico per trovare un sottomarino russo a cui stava dando la caccia da oltre 200 miglia.

Una trama appunto degna di un film di spionaggio negli anni ottanta,
proprio sulla falsariga de La grande caccia all’Ottobre Rosso.

S
olo che la fregata questa volta è arrivata un po’ troppo vicina al sottomarino russo, urtandolo con le sonde sonar immerse.

Appena ci si rese conto dell’incidente la nave ha trascinato a bordo i sensori, fortemente danneggiati.

Non si hanno notizie di danni a sottomarino russo, anche se in precedenza,
in incidenti simili, anche la nave sommersa ha subito dei danni allo scafo.


Questo incidente capita al vertice delle tensioni NATO – Russia,
mai così alte proprio dai tempi della guerra fredda per la situazione in Ucraina.

Il 12 gennaio sono previsti degli importanti colloqui bilaterali fra Nato e Russia,
dopo che UK, Francia, USA, Cina e Russia hanno firmato un documento in cui rifiutano l’uso di armi nucleari a scopo offensivo.
 
Siamo vicini a mettere da parte il costoso litio per le batterie?

I ricercatori dell’Universitá di Bristol
hanno sviluppato batterie agli ioni di sodio e potassio
ad alte prestazioni utilizzando cellulosa proveniente da fonti sostenibili.

Gli scienziati del Bristol Composites Institute
hanno sviluppato una nuova strategia controllabile unidirezionale
per la modellazione dei rivestimenti di anodi e catodi
che può ottimizzare le prestazioni elettrochimiche delle batterie senza litio
di prossima generazione sostenibili e disponibili su larga scala.

Il documento è pubblicato sulla rivista Advanced Functional Materials.


C’è una domanda in rapida crescita per lo stoccaggio di energia sostenibile, etico e a basso costo.

Ciò è dovuto in parte alla spinta verso lo sviluppo di sistemi di trasporto alimentati a batteria,
per lo più sostituendo i motori a benzina e diesel con veicoli elettrici,
ma anche per dispositivi portatili e per grandi sistemi di immagazzinaggio energetico
legato alle incostanti fonti energetiche rinnovabili.

Attualmente queste tecnologie si basano in gran parte su batterie agli ioni di litio.


Le batterie hanno due elettrodi e un separatore,
con quello che viene chiamato un elettrolita tra di loro che porta la carica.

Ci sono diversi problemi associati all’uso del litio per queste batterie,
incluso l’accumulo di metallo all’interno dei dispositivi che può portare a cortocircuiti e surriscaldamento.

Le alternative al litio, come le batterie al sodio e al potassio,
storicamente non si sono comportate altrettanto bene in termini di prestazioni
in termini di velocità e capacità di utilizzarle molte volte.

Questa prestazione inferiore è dovuta alle dimensioni maggiori degli ioni sodio e potassio
e alla loro capacità di muoversi attraverso gli elettrodi di carbonio porosi nelle batterie.

Un altro problema associato al litio è che non puó essere facilmente smaltito alla fine del ciclo di vita,
poiché utilizzano materiali non sostenibili.

Inoltre, il litio viene estratto in paesi come Cile, Bolivia e Argentina.

Questa attività mineraria è molto distruttiva per ambiente e struttura sociale.


Il lavoro presso l’Università di Bristol nel Bristol Composites Institute,
pubblicato su Advanced Functional Materials e in collaborazione con l’Imperial College,
ha sviluppato alcuni nuovi materiali per elettrodi di carbonio
basati su un sistema di modellazione dei rivestimenti degli elettrodi che utilizza il ghiaccio.

Questi materiali sono composti da aerogel,
dove i nanocristalli di cellulosa (una forma di cellulosa di dimensioni nanometriche)
vengono formati in una struttura porosa utilizzando cristalli di ghiaccio
che vengono fatti crescere e poi sublimati.

Questo lascia grandi canali all’interno della struttura che possono trasportare i grandi ioni sodio e potassio.


È stato dimostrato che le prestazioni di queste nuove batterie agli ioni di sodio e potassio
superano molti altri sistemi comparabili e utilizzano un materiale di origine sostenibile: la cellulosa.

Questa tecnologia spiazzerebbe completamente quella basata sugli ioni di litio,
attualmente la più utilizzata per le batterie degli autoveicoli e degli smartphone.

Questo renderebbe completamente inutili
i miliardi investiti negli impianti per la costruzione delle batterie al litio, attualmente in corso di realizzazione.


Ecco la critica che muoviamo verso le attuali politiche ecologiche:
sono troppo in anticipo e non tengono conto che il settore
non è ancora sufficientemente maturo per poter investire su larga scala.


Si rischia di distruggere miliardi di investimenti in beni inutili.
 

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