NON Si FA COSI'.UN PO CHE NON CI CAPIAMO UNA MAZZA.... (2 lettori)

Mercuzio

ex Drenaggio
pausa coffee....stavo leggicchiando...se posso permettermi.....ogni volta che c'è stata una crisi ho sempre visto ripartire il mercato in maniera diversa.....non sono giovanissimo perchè ho 40 anni...pero' l'unica crisi severa che mi ricordo è quella del '92, ero appena arrivato in azienda....ma alla fine del '93 il mercato riparti' dopo aver lasciato qualche cadavere per starda....quella del 2001 non la sentimmo particolarmente (anzi, aumentammo pure il fatturato), oggi la vedo diversamente, il mercato per me ripartirà solo per quelle aziende che avranno sfruttato l'occasione per ristrutturarsi e/o per investire...le altre che stanno aspettando la ripartenza alla finestra rimarranno al palo...e probabilmente finiranno per essere acquisite o, nella peggiore delle ipotesi, chiuderanno o vivacchieranno. La dimensionalità e la massa critica stanno avendo un peso sempre piu' importante per competere...il processo di aggregazione e/o concentrazione dei vari settori penso che subirà un'accellerazione..sarà inevitabile

E' esattamente quello che penso io......fusione, aggregazione, la realtà industriale ed economica in generale và in quella direzione, io questi processi li vivo anche dall'interno perchè lavoro in una multinazionale che di questo stile ha fatto una ragione di vita (GE)....e intorno a me vedo proprio questo tipo di processi in atto....ma non bisogna essere dei geni....chiunque può fare il classico conto della serva e vedere che ad esempio in USA sono rimaste si e no 3-4 banche .....ecco, in quel settore ad esempio il processo si è chiuso o si stà chiudendo....ci sono già i vincitori e i vinti....l'indistria ha tempi più lunghi perchè ristrutturare una divisione che si occupa di mutui non è la stessa cosa che ristrutturare una produzione industriale, con stabilimenti, impianti, sindacati e tutto il resto....tutto lì.....ma in futuro vedremo industrie sempre più grosse....e i piccoli per campare o saranno soggetti iperspecializzati oppure non camperanno...ma nel complesso l'economia non è certamente destinata al declino....sono processi di adattamento....in un contesto globale non possono reggere le aziende familiari....è difficile.....e comunque quando decideranno di iniziare a ripompare l'economia vedrete che dai media verrà fuori il messaggio che le megaziende producono megautili e che una ricchezza del genere non s'è mai vista....:D
 

unlui

Cymbius !
E' esattamente quello che penso io......fusione, aggregazione, la realtà industriale ed economica in generale và in quella direzione, io questi processi li vivo anche dall'interno perchè lavoro in una multinazionale che di questo stile ha fatto una ragione di vita (GE)....e intorno a me vedo proprio questo tipo di processi in atto....ma non bisogna essere dei geni....chiunque può fare il classico conto della serva e vedere che ad esempio in USA sono rimaste si e no 3-4 banche .....ecco, in quel settore ad esempio il processo si è chiuso o si stà chiudendo....ci sono già i vincitori e i vinti....l'indistria ha tempi più lunghi perchè ristrutturare una divisione che si occupa di mutui non è la stessa cosa che ristrutturare una produzione industriale, con stabilimenti, impianti, sindacati e tutto il resto....tutto lì.....ma in futuro vedremo industrie sempre più grosse....e i piccoli per campare o saranno soggetti iperspecializzati oppure non camperanno...ma nel complesso l'economia non è certamente destinata al declino....sono processi di adattamento....in un contesto globale non possono reggere le aziende familiari....è difficile.....e comunque quando decideranno di iniziare a ripompare l'economia vedrete che dai media verrà fuori il messaggio che le megaziende producono megautili e che una ricchezza del genere non s'è mai vista....:D
drena va' tutto bene .

occhio pero' pensare che aggregarsi unirsi debba avere un'interesse univoco per i big. perche' altrimenti sarebbe l'ennesima presa per il chiulo :)

al che non gli rimarrebbe ai big di ripartire investire e prodursi tutto loro. e qui oltre che restare scettico sia da un punto di vista economico resto pure scettico da un punto di vista i capacita'

ed esempi di questo tipo sono in atto gia' da qualche semestre dalle mie parti.

hanno rinunciato a fare certe cose a hong kong riducendo i margini nei vari protagonisti .

e questo ci sta' ma occhio pero', ridurre quei costi vuol dire automatizzare il piu' possibile il processo. a quel punto o mi dai delle garanzie e quindi io investo oppure vai avanti tu che a me vien da ridere

non dimenticare che questo principio mamma Fiat e' la mamma di tutte le aggregazioni.:lol:

visti i cadeveri che ha fatto?;)

quindi non darei nulla per scontato oggi giorno. o si ripartisce il rischio oppure il don chisciotte non e' disposto piu' nessuno e tanto meno chi il grano l'ha ;)

in banca oggi si discuteva di questo . o torniamo a valorizzare il valore impresa oppure un paese come il nostro senza risorse e con un debito al 120 di pil , col quazzo che si salva con la finanza
 

Ranger

Swing Trader
ricapitoliamo sulla crisi :

secondo me due i motivi :

1 causa viene da lontano e si chiama globalizzazione....non si puo' competere coi cinesi, indiani è una questione di costi....manifatturiero a terra si salveranno solo innovazione e ricerca (ma dipende anche dai soldi pubblici)

2 causa viene da oltreoceano, gli americani adesso non consumano come prima anzi risparmiano hanno grossi problemi e nel frattempo per far ripartire la baracca i padroni dei bottoni hanno deciso di svalutare il dollaro perche' sanno senza america l'occidente non va da nessuna parte.

Scenario futuro possibile....america riparte nel frattempo l'occidente subisce una delle piu' violente selezioni a livello di imprese..chi traballa chiudera' sicuramente gli altri si spartiranno la torta rimasta....esempio ferrero in questo periodo non pensa di chiudere , anzi , pensa di espandersi a scapito di gruppi indebitati ;)
 

ERRY

ASTA LA FAIGA SEMPRE
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olly®

DIO E'DONNA!!!
E' esattamente quello che penso io......fusione, aggregazione, la realtà industriale ed economica in generale và in quella direzione, io questi processi li vivo anche dall'interno perchè lavoro in una multinazionale che di questo stile ha fatto una ragione di vita (GE)....e intorno a me vedo proprio questo tipo di processi in atto....ma non bisogna essere dei geni....chiunque può fare il classico conto della serva e vedere che ad esempio in USA sono rimaste si e no 3-4 banche .....ecco, in quel settore ad esempio il processo si è chiuso o si stà chiudendo....ci sono già i vincitori e i vinti....l'indistria ha tempi più lunghi perchè ristrutturare una divisione che si occupa di mutui non è la stessa cosa che ristrutturare una produzione industriale, con stabilimenti, impianti, sindacati e tutto il resto....tutto lì.....ma in futuro vedremo industrie sempre più grosse....e i piccoli per campare o saranno soggetti iperspecializzati oppure non camperanno...ma nel complesso l'economia non è certamente destinata al declino....sono processi di adattamento....in un contesto globale non possono reggere le aziende familiari....è difficile.....e comunque quando decideranno di iniziare a ripompare l'economia vedrete che dai media verrà fuori il messaggio che le megaziende producono megautili e che una ricchezza del genere non s'è mai vista....:D




Dal collo in su,sei tutta testina cazzzo!!!!:up::up::up::up::up:
 

unlui

Cymbius !
Dal collo in su,sei tutta testina cazzzo!!!!:up::up::up::up::up:
la vede facile ;)

non fa i conti con oltre tre miliardi i persone in piu' che in passato non c'erano!;)

sai quanti ingegneri sforna l'india all'anno?

sai quanti ne sforniamo noi e non sappiamo occuparli?

1 +1 fa' sempre 2 altrimenti qualcosa non torna. si entra nel mondo dei postulati , ma i postulati restano postulati e non certezze.

l'industria ha bisogno di certezze non di postulati

le aggregrazioni di cui parla , il nord e' da mo che li ha fatti.

infatti si vede mamma fiat che ha combinato;)
 

lupoalberto

Guest
in parte hai ragione e in parte no.

io vedo invece in questa crisi qualcosa di diverso.

la componente primaria e' non migliorare la qualita' come in passato (con tutti gli annessi e connessi d'investimenti che richiederebbe la cosa) ma riduzione ai minimi termini del costo del prodotto.

pertanto m'insegni che la qualita' ha un costo , falso il principio che la qualita' non costa . quindi c'e' una delocalizzazione paurosa in paesi dove la monodera costa nulla e una riduzione di margini operativi.

quindi trovami un'azienda che oggi investa e io ti pago ;)

la qualita' costa, è innegabile, in europa e usa costa ancora di piu', il problema oggi è la forte pressioni sui prezzi come ben dici ed il fatto che cmq oggi questi paesi quali cina. india ecc....riescono a mettore sul piatto della bilancia un qualità discreta a fronte di un prezzo ridicolo...lasciamo perdere il fatto che copiano spudoratamente tutto e tutti...ma qui la colpa è nostra....a livello europeo intendo.
Nei settori ad alta intensità di manodopera possiamo solo perdere soldi, ma i ns politici questo non l'hanno ancora capito, ci vuole una politica industriale incentrata sulla ricerca e competere sulle innovazioni....non ci capiscono nulla? che prendessero spunto da svezia e finlando...intanto molti ns ricercatori sono andati a lavorare li'.....ora devo andare...ciao
 

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