Brutta aria in Ticino?
"Ho tanti ex compagni d’università che lavorano a Lugano. Sono senza lacrime. Sono disperati. C'è molta gente che sta portando via disponibilità. Clienti che non si fidano più della Svizzera".
Della Svizzera?
"Vede, il contenzioso fiscale tra l'UBS e gli Stati Uniti non è passato inosservato. L'UBS ha effettuato in America investimenti da cow boy e il governo statunitense ha agito di conseguenza. In tutti i casi, nei salotti della finanza indipendente, cominciano a girare voci secondo cui, visto il ridimensionamento delle forze lavoro che ha toccato funzionari sulle varie piazze svizzere, tanti di loro aspettano il 16 dicembre per andare a bussare alla porta dell'Agenzia delle Entrate per fornire l'elenco di clienti italiani che hanno i conti all'estero".
Mi faccia capire, un gestore patrimoniale licenziato andrebbe a fornire i nomi dei clienti italiani in Svizzera?
"Ci sono degli ex private banker o funzionari licenziati che si sono semplicemente assicurati il proprio futuro. Si sono tenuti la lista dei nomi dei clienti italiani che non hanno scudato e il 16 dicembre si presenteranno all'Agenzie delle Entrate chiedendo se quelli del fisco sono interessati ad avere i nomi".
E può succedere?
Il rischio è oggettivo.
Un pericolo in più per la piazza finanziaria ticinese...
"Più che altro ancora più rischi per chi ha disponibilità fuori dall'Italia. Rischierebbero sanzioni fino al 150% dell'importo accertato. Ed è anche per questo motivo che in tanti stanno scudando. La Svizzera è stata da sempre considerata un'enclave sicura e protetta da contrazioni e crolli economici. Ma ora non lo è più. Il caso UBS ha dimostrato che anche la Svizzera è una piazza pari a quelle anglosassoni. Con la pressione dall'Europa, il beneficio della sicurezza, è ormai a rischio. Meglio portare a casa pagando con un pezzo di pane i propri soldi e poi se ne riparlerà".
Alla fine, però i più furbi con lo scudo riusciranno a cavarsela…
"Lo scudo, più che una manovra politica è stata un'esigenza di natura contabile, necessaria per tamponare il crollo delle entrate fiscali. Cinque o sei miliardi arriveranno in cassa.
E l’Italia che futuro ha? C’è chi dice che è fallita…
"Da economista non me la sento di dire che l'Italia avrà un futuro radioso. L'unico vantaggio che ha l'Italia rispetto ad altri grandi paesi europei è l'enorme massa di risparmio accantonato. Prendiamo la Francia, ha un debito sul PIL del 50%, mentre l'Italia viaggia sul 120%. E' però anche vero che la massa di risparmio delle famiglie italiane, aggiunto al nero sommerso, è il reale punto di forza. Una montagna di denaro parcheggiato. Gli altri paesi hanno un debito più contenuto, come per esempio la Gran Bretagna. Ma le loro tasche sono ormai vuote". (p.d'a.)