mago gambamerlo
Xx Phuket xX
Il tessile in termini produttivi ( non distributivi ) e' stato messo al bando all' inizio anni 90 quando fu programmato a livello europeo/wto l' eliminazione contingenti/quote e furono abbassati dazi e da allora l'imprenditore ha avuto due scelte , delocalizzare verso paesi a basso costo di mano d' opera e.o convertire la propria struttura alla distribuzione con marchio o negozi propri e chi non ha scelto queste vie ha da tempo la strada segnata ....
; La cosa che allora non fu capita e' che al tessile sarebbero seguiti molti alti comparti produttivi e oggi paghiamo le conseguenze di questa bella politica europea e il bello e' che se ne stanno li' tranquilli a ca .. eggiare mentre anche gl' ultimi buoi stanno uscendo dalla stalla . ( Cinesi et Indiani e Sud Est Asiatico sono cascati sotto i tavoli dalle ricche risate che si stanno facendo alla faccia nostra !
)


Il fatto è non fanno defaultare solo il credito di bassa qualità non ne danno più perchè le condizioni applicate non possono essere accettate dalle imprese.
Ti faccio qualche esempio. Io ti parlo dal sud Italia e prendo ad esempio il settore tessile molto ma molto colpito.
Ora ad alcuni amici imprenditori hanno dall'aoggi al domani dimezzato se non annullato le anticipazioni su fatture coperte da garanzie.
Stiamo parlando del minimo di finanziamento del modo più semplice di finanziare una impresa che cede il prodotto e riceve i pagamenti a 30/60 e 90 giorni, anticipando anche l'IVA. Ora nella vita reale l'aulemto dei tassi comporterebbe la chiusura dei rubinetti. E dafautano tutti ma proprio tutti.
Almeno in questa fase.
Certo ad esempio non è un caso che società quali Mediaset, italcementi , Campari ecc. siano usciti quest'anno con le prime emissioni