MILANO (MF-DJ)--UniCredit ha lanciato oggi la sua emissione inaugurale benchmark di Obbligazioni Bancarie Garantite (Obg).
L'operazione, recita una nota, riapre il mercato delle Obg e ha riscontrato un grande interesse da parte degli investitori internazionali: l'emissione gia' di importo elevato, un jumbo di ben 2 mld euro a tasso fisso con durata 7 anni, ha registrato una richiesta pari al doppio dell'importo, consentendo una chiusura anticipata del bookbuilding.
L'operazione, curata da UniCredit (Hvb) con Bnp Paribas, Citibank, Deutsche Bank e Ubs, ha visto la partecipazione di quasi 200 investitori istituzionali, principalmente fondi (60,1%), banche (26,7%) e assicurazioni (11,3%). La domanda caratterizzata da un'ampia diversificazione geografica, e' pervenuta principalmente dalla Germania, ma anche da Francia, Italia e Regno Unito. Per le Obg di UniCredit si prevede un rating AAA/Aaa/AAA da parte di Fitch/Moody's/S&P.
L'emissione di 7 anni lanciata oggi paghera' una cedola pari a 4,25% equivalente a 103 basis points sopra il tasso swap di pari scadenza ed avra' un prezzo di emissione pari a 99,666%.
Le Obg sono obbligazioni caratterizzate da una doppia protezione, quella dell'emittente, in questo caso la holding UniCredit Spa, e quella di un portafoglio di attivi segregati a protezione degli investitori. L'emissione lanciata oggi da UniCredit, fa parte del Programma di 20 miliardi di euro pubblicato nel 2008 e basato su un portafoglio di 100% mutui residenziali.
A vantaggio dei possessori delle Obg (7 miliardi di euro di titoli, comprendendo l'emissione lanciata oggi), sono gia' stati segregati finora circa 11,9 miliardi di Euro di mutui residenziali. Il trasferimento degli asset e' stato eseguito da UniCredit Family Financing Bank Spa, societa' del gruppo in cui e' centralizzato l'intero business del prodotto mutui erogato ai privati e famiglie italiane. Globalmente il portafoglio segregato comprende circa 100.000 mutui ed e' estremamente granulare (debito residuo medio inferiore a 120.000 di Euro), e' caratterizzato da un loan-to-value medio inferiore al 67%, da una concentrazione geografica nel nord e centro Italia, rispettivamente del 55% e del 24%. Com/mur