Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Stefano Righi per “l’Economia - Corriere della Sera”

Una grande confusione. La notizia, non smentita, che il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan abbia interessato Intesa Sanpaolo e Unicredit del salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca - nei fatti chiedendo loro di accollarsi gli 1,25 miliardi che ancora mancano per ottenere il via libera dai vigilantes europei alla ricapitalizzazione precauzionale - apre una serie di ipotesi non tutte rassicuranti.
Il punto di partenza è, fuori di ogni dubbio, la posizione del ministro Padoan quando, tre settimane fa, assicurava risolutamente che il bail -in non è una ipotesi allo studio nella vicenda delle due ex popolari del Nordest.
Ancora non si è capito qual è l' asso nella manica del governo italiano, di certo non sembrava poter essere l' intervento delle due big del credito nazionale: il ceo di Intesa, Carlo Messina, ha più volte ribadito che non è interessato ad alimentare l' esperienza del Fondo Atlante, né si è mai detto in Ex popolari Venete Fabrizio Viola, amministratore delegato della Popolare di Vicenza e presidente del comitato esecutivo di Veneto Banca interessato ad un intervento diretto sulle due venete.
Una linea che condivide con uno dei maggiori azionisti della banca, la Fondazione Cariplo guidata da Giuseppe Guzzetti. Dall' altra parte, in casa Unicredit, a fronte di una timidissima apertura del vice di Jean Pierre Mustier, Gianni Franco Papa, diversi grandi azionisti esteri, i più provati dal recente aumento di capitale, probabilmente neppure sanno localizzare Vicenza e Treviso...
La situazione permane ai limiti del crollo. Così qualcuno sta riconsiderando la propria posizione. Non Margrethe Vestager, che pare irremovibile sulla richiesta di denari privati, anche per la debolezza della posizione italiana: le prospettive elettorali e soprattutto post elettorali inducono i rappresentanti di Roma alla cautela e a Bruxelles possono quindi fare la voce grossa. Così il bail in, allontanato a parole, viene riproposto con alcune variazioni sul tema. Con particolare riguardo alla circonferenza dell'«in». Se inizialmente si considerava l' insieme degli shareholders, ora «in» significa soprattutto i partecipanti al sistema bancario.
È indubbio ci siano state in passato delle deficienze nei controlli che hanno impedito la sana autoregolamentazione del sistema, carenza questa già evidenziata all' epoca della rielezione di Giuseppe Mussari alla presidenza dell' Abi, come è altrettanto chiaro che il meccanismo consortile della tutela dei depositi fa si che già oggi l' insieme delle banche sane sia chiamato a porre rimedio, in caso di insolvenza, ai guai causati dalle due venete.
Calcolatrice alla mano, i 1.250 milioni cash oggi necessari, potrebbero in un domani molto vicino moltiplicarsi per dieci. Questione di settimane, non di mesi. Un' ipotesi nella quale avrebbero tutti da perdere, le banche private che dovrebbero in base ad accordi già sottoscritti raccogliere i cocci delle venete e garantire i correntisti, fino alle casse pubbliche che si troverebbero a dover garantire gli 11 miliardi di bond recentemente emessi dalle due banche per soddisfare esigenze di liquidità.
Un conto già così superiore ai venti miliardi di euro, a cui aggiungere le ricadute economiche sul territorio e quelle occupazionali. In sintesi, un disastro ben peggiore dell' attuale. Che fare? A fronte di una prospettiva simile, tutto è permesso. Anche una repentina marcia indietro da parte dei due big del settore: nell' interesse di tutti talvolta è più opportuno perdere un poco la faccia che perdere miliardi di euro.
Il week end è iniziato con gli sherpa al lavoro. Finalmente si è compreso che il fattore tempo, come ha insegnato recentemente il Banco di Santander in Spagna, è una variabile centrale nella riuscita di un business plan. Si stanno cercando soluzioni rapidamente praticabili e condivise, ancorché a denti stretti. Domani è il giorno di Sant' Antonio da Padova, città a metà strada tra Vicenza e Treviso. C' è chi spera nel miracolo.
 
Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: ogni decisione su venete dipenderà da condizioni Autorità Ue

MILANO (Reuters) - Ogni decisione per un eventuale intervento sulle banche venete, Pop Vicenza e Veneto Banca, da parte di Intesa Sanpaolo dipende dalle condizioni poste dalla Commissione Ue e Bce.

Lo ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine dell'assemblea generale di Assolombarda, aggiungendo che il tema sarà probabilmente discusso nel Cda di domani della banca anche se non è all'ordine del giorno.

"Ogni decisione dipende dalle condizioni che saranno poste dalle Autorità europee, ovvero la Commissione Ue per quel che riguarda la concorrenza e la questione degli aiuti di Stato, e la Bce per quanto riguarda la ricapitalizzazione" dice Gros-Pietro specificando di esprimersi solo per Intesa Sanpaolo.

"E' ovvio che qualunque intervento dipende dalle condizioni in atto e da quello che potrebbe succedere. Quindi al momento non si può dire", ha aggiunto spiegando che al momento le condizioni non sono note e quindi non si possono conoscere dettagli e tempistiche.


qua l'unico che chiede rapidità è Viola .
perchè?
 
Io penso che il muro del piave come lo chiami tu non vada generalizzato a livello Europeo ma di singolo stato.
Nel senso che in ogni stato in cui verrà varcato cambieranno gli equilibri, ma per adesso in Italia ciò non è ancora accaduto e penso sia meglio che quel buco rimanga vergine vista la tendenza a indebitarci.

La linea del Piave, posto che il Piave è in Italia e quindi il senso lo conosciamo bene qua e non va generalizzato come dici tu, preso atto che altre analoghe linee di altri fiumi ipotetici sono state già varcate in altri stati, ( mia colpevole dimenticanza ), non è una invenzione mia ...

<E in ogni caso, anche alla luce della messa in risoluzione “lampo” dell’istituto spagnolo Banco Popular, rilevato dal Santander a 1 euro, il Tesoro avrebbe definito quella che Repubblica chiama la sua linea del Piave: “bond senior”, cioè obbligazioni non subordinate, “e depositi non si toccano”.>
 
BPVI/VENETO B.: CDA PRONTI A LETTERA DI ALLARME A REGOLATORI UE (FONTE)

MILANO (MF-DJ)--I Cda di B.P.Vicenza e Veneto Banca in calendario
rispettivamente domani e dopodomani, in mancanza di rassicurazioni e
indicazioni chiare e definitive da parte del Ministero dell'Economia sulle
tempistiche della ricapitalizzazione, privata e pubblica, scriveranno ai
regolatori europei illustrando lo stato dell'arte delle banche e
anticipando che, in mancanza di tempi e modi certi per gli aumenti di
capitale, gli amministratori saranno costretti ad attivare le procedure
previste dalla legge.


E' quanto ha appreso Mf-DowJones da una fonte vicina al dossier che ha
sottolineato come

Il Ministero ha sicuramente il merito di avere riportato le due maggiori
la misura sarebbe necessaria a tutelare da una lato
tutti i portatori di interessi commessi ai due istituti, dai soci ai
dipendenti, dall'altro gli stessi amministratori delle due banche che non
vogliono essere responsabili delle conseguenze
dello stallo protratto e
conseguente al confronto fra Autorita' italiane ed europee sulle modalita'
e le tempistiche della ricapitalizzazione. Non e' un mistero che le
crescenti incertezze sul destino delle due banche abbiano causato
ulteriori deflussi di crediti
e un diffuso malumore fra i dipendenti,
fattori che non aiutano le due banche a uscire del guado.

banche del Paese, Unicredit e Intesa Sanpaolo, a piu' miti consigli,
inducendo i due amministratori delegati a un'apertura, seppur condivisa
dall'intero sistema bancario, alla ricapitalizzazione delle due venete.

Allo stato pero' non e' stato indicato ne' lo schema di intervento ne'
tantomeno quali saranno i soggetti chiamati a intervenire e per quali
cifre. Tra l'altro gli istituti bancari hanno chiesto al Ministero delle
Finanze di avere ampie rassicurazioni sul fatto che questo intervento sia
l'ultimo sul dossier veneto e soprattutto che abbia natura risolutiva,
chiedendo in maniera esplicita al ministro di farsi dare chiare e
inequivoche rassicurazioni in merito da Bce e DgComp. In sostanza le
banche chiedono ai regolatori, prima di intervenire di fare i conti molto
scrupolosamente.

Il presidente Gian Maria Gros-Pietro oggi ha detto che il Consiglio di
Intesa Sanpaolo in calendario domani non ha all'ordine del giorno il
dossier "venete" anche se e' di ogni evidenza che il tema sara' oggetto di
interesse. Anche Unicredit non ha consigli convocati sul tema. Ed e'
inevitabile che sia cosi' fino a quando il MeF non si muovera'
formalmente. Il rischio che a Vicenza e Montebelluna vogliono scongiurare
e' che l'eventuale piano arrivi troppo tardi.
glm
[email protected]
(fine)

MF-DJ NEWS 12/06/2017 18:45
 
Lo schema per il salvataggio delle banche venete resta quello di un contributo «di sistema» con il coinvolgimento del più ampio numero possibile di istituti. La contropartita è una nuova revisione delle regole sulle Dta (Deferred tax asset, crediti fiscali differiti). Con questi due punti fermi, si è intensificato in queste ore il pressing del governo sul sistema bancario per trovare una via d’uscita alla crisi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Crediti fiscali per salvare le Venete

Oggi è la giornata decisiva per il futuro della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Alle 11 si riunisce il board di Vicenza e l’amministratore delegato Fabrizio Viola riferirà agli altri consiglieri se ha ricevuto nelle ultime ore notizie concrete da parte del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sulla percorribilità della ricapitalizzazione precauzionale a […]
Via Crucis banche, prossima stazione Carige - Il Fatto Quotidiano
 
Ultima modifica:
Italy Economy Minister: Solution For Veneto-Based Banks Is "Close" & Talks With EU Institutions "Encouraging" -RTRS

ITALY ECONOMY MINISTER REITERATES SOLUTION FOR VENETO BANKS DOES NOT INVOLVE "ANY FORM OF BAIL-IN"

*PADOAN: VENETO BANKS' SENIOR BONDHOLDERS, DEPOSITORS PROTECTED
 
Bpvi/Veneto B.: Padoan; la soluzione e' prossima, no bail-in
ROMA (MF-DJ)--In relazione all'andamento delle discussioni in corso su Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, comunica che "la soluzione e' ormai prossima e che le interlocuzioni con le istituzioni europee sono incoraggianti". Il Ministro ribadisce che la soluzione non contemplera' alcuna forma di bail-in e che obbligazionisti senior e depositanti saranno in ogni caso pienamente garantiti. pev (END) Dow Jones Newswires June 13, 2017 03:41 ET (07:41 GMT) Copyright (c) 2017 MF-Dow Jones News Srl.
 

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