Obbligazioni bancarie Obbligazioni Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca

Petrignani (Fondo Atlante): «Veneto Banca e Popolare di Vicenza di potevano salvare»
Parla l’amministratore delegato di Quaestio sgr, che creò il fondo per salvare le due ex popolari del Veneto. «C’era un’urgenza enorme e ci siamo trovati tra incudine e martello, ma si potevano salvare. Penso che il piano di fusione guidato da Viola con la ricapitalizzazione precauzionale fosse valido. Le autorità però, guidate da criteri prudenziali, hanno deciso diversamente»

di Stefano Righi
 
DOCUMENTI UE
Così Roma trattò
con Bruxelles
sulla garanzia
per i bond delle
banche venete
(Ninfole a pagina 7) MF oggi in edicola
 
Bpvi, in tremila ammessi a chiedere i danni Ma i soldi non bastano Esclusa Intesa, lo Stato prenderà i fondi della banca in liquidazione
  • Corriere di Verona
  • 13 May 2018
  • Benedetta Centini
Nessuna possibilità di rivalersi su Intesa Sanpaolo. A differenza di Banca popolare di Vicenza in liquidazione, tanto che è stata questa ieri a costituirsi come responsabile civile, sollevando Intesa da qualsiasi rischio anche solo potenziale, come d’altra parte previsto fin dal contratto di vendita di un anno fa.
Detto che comunque il ricavato della liquidazione, dall’eventuale vendita del patrimonio immobiliare dell’ex Bpvi custodito in Immobiliare Stampa (valore di partenza: 400 milioni) appena impostato, o quanto verrebbe incassato dai crediti affidati alla Sga, andrebbe allo Stato in prededuzione, ovvero con priorità assoluta rispetto agli altri aventi diritto, che deve recuperare i fondi messi nell’operazione che lo scorso anno ha passato la parte «buona» delle due banche a Intesa a costo zero, evitando lo scenario peggiore della risoluzione. E le prospettive di risarcimento per i soci di Bpvi, secondo le letture di ieri in Tribunale, si allontanano ulteriormente, se si considera che il valore reale dei beni degli imputati (anche quelli ceduti nel frattempo ai loro familiari), gli unici a questo punto attaccabili, sarebbero ben al di sotto del valore dei 300 milioni di euro di sequestri accordati finora alle parti civili dal giudice.
In tribunale più di qualche avvocato è diretto: «Se si arrivasse alla condanna definitiva dell’ex presidente Gianni Zonin e degli altri consiglieri e dirigenti, quanto ottenuto dalla vendita dei beni, in tutto a spanne 10 milioni di euro, frutterebbe ai soci entrati nel processo solo pochi spicci. Forse nemmeno sufficienti a pagare le spese legali».
Nuova udienza preliminare per il crac di Banca Popolare di Vicenza, ieri in tribunale, e nuovo colpo di scena: come già accaduto a Roma a marzo con Veneto Banca, ieri l’istituto di via Framarin in liquidazione si è costituito responsabile civile, liberando Intesa da qualsiasi contenzioso, come previsto nel contratto di cessione del 25 giugno 2017 e confermato dagli ulteriori accordi firmati a gennaio.
Intesa che il giudice Roberto Venditti, ribadendo i contenuti dell’ordinanza di febbraio, ha escluso come responsabile civile anche per il secondo filone dell’inchiesta, che nel pomeriggio è stato formalmente riunito al primo troncone. Prima ancora Venditti aveva emesso l’ordinanza con la quale ammette buona parte delle 3.500 (almeno tremila) richieste di costituzione di parte civile per il secondo filone, quello relativo all’ostacolo all’attività di vigilanza di Banca d’Italia e Banca centrale europea durante le ispezioni 2014 in vista degli stress test europei, e di Consob, sull’aumento di capitale 2014. Fuori gioco chi aveva già accettato la proposta di transazione della banca a 9 euro per azione assieme all’avvocato calabrese che si era costituito per sé e un’altra serie di esclusioni.
Entrano invece a far parte del processo anche tutti i trecento risparmiatori che sarebbero stati vittime di pratiche commerciali scorrette di Bpvi, portati - indotti per l’accusa - a partecipare all’aumento di capitale 2014 (pratiche scorrette nascoste a Consob, di qui l’accusa di ostacolo alla vigilanza dell’Authority): contestazione per la quale, secondo i pubblici ministeri Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, possono insinuarsi nel processo per chiedere i danni in 7.500 (l’elenco degli ammessi dal giudice è stato depositato ieri in aula). Azionisti che potrebbero attingere ai 106 milioni che la procura aveva chiesto e ottenuto di sequestrare in via preventiva (sigilli scattati solo a carico della banca). E c’è da scommettere che i rimanenti 7.200 si presenteranno in dibattimento per costituirsi. Ma anche in questo caso lo Stato potrebbe avere la priorità. E l’orizzonte dei risarcimenti, per ora, appare lontano. Intanto si torna in aula mercoledì, davanti al Tribunale del riesame, per discutere dei sequestri di beni mobili a carico di Zonin concessi alle parti civili; mentre per il crac Bpvi la prossima udienza preliminare sarà sabato e si entrerà nel vivo con le richieste delle difese circa l’incompetenza territoriale.
 
sandrino ha scritto:
Domani leggi i giornali
Ovviamente il governo non si opporrà
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Domani comunicazione stop UE
Nessun indennizzo al secondario
Ciao llukas
****
Juri
Io probabilmente ho perso più soldi di te

Insisto: al secondario non verrà dato nulla.

Poi se vuoi credere al boro romano fai pure.

Roma, 17 gen. (askanews) - La Commissione europea non ha formulato critiche e rilievi nemmeno a livello informale sulla norma contenuta in legge di bilancio a favore dei risparmiatori delle banche. E' quanto ha precisato il ministro dell'Economia Giovanni Tria aggiungendo che "ho controllato e fino a poche ore fa non c'è alcuna azione della Commissione europea".

Tria ha poi smentito che sulla norma ci sia stata l'opposizione del direttore generale del Tesoro. "La norma approvata non è la versione presentata dal governo" ma il risultato di emendamenti parlamentari".
 
irrilevante,non probatorio, ma nel frattempo non vedevate nei prezzi il rischio implicito delle obbligazioni,il prezzo con il suo bel numerino ti diceva scappa e porta a casa quello che rimane si è avuto tutto il tempo non è che da 100 è andata a 3 in un sol botto...................
e quindi?
qui trattiamo ciofeche e bidoni vari
e’ implicito che il rischio default è sempre dietro l’angolo
ovvio che chi ha comprato pensando ad una strada tutta in discesa, nel senso positivo della cosa, ha capito male e son problemi suoi

ti invito a postare notizie inerenti all’oggetto del 3d

altrimenti puoi anche astenerti dal emettere sentenze
 

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