MILANO, 27 gennaio (Reuters) - Aem Milano ,
candidata all'ingresso nel capitale di Edison , punta ad
avere nella società energetica una posizione paritetica con
l'azionista francese Edf [EDF.UL].
"L'obiettivo è una partita paritetica tra Edf e Aem. Visto
che ci sono i vincoli sull'Opa le due quote non dovrebbero
superare il 30%", dice una fonte politica.
La fonte conferma che "sulla questione sta lavorando anche
Mediobanca" da tempo interessata a un polo energetico
del Nord Italia.
Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi dopo un incontro con il premier francese ha detto che
intende risolvere la questione dell'azionariato di Edison nei
prossimi 30 giorni.
In mancanza di un accordo il gruppo francese dovrebbe
acquistare il 100% di Italenergia bis - holding di controllo
della società quotata - in virtù di opzioni put che hanno i suoi
attuali azionisti, principalmente Fiat e alcuni primari
istituti di credito. Questo obbligherebbe il gruppo francese a
lanciare una costosa offerta sul 100% di Edison.
A questo punto la parte del leone sarà fatta dal governo. Da
parte sua il sindaco di Milano Gabriele Albertini, primo
azionista di Aem e dello stesso partito di Berlusconi, sarà
sicuramente sensibile alle indicazioni che arriveranno da Roma.
La politica di Aem Milano è quella di avere una quota di
riferimento del nuovo gruppo, ipotesi che non esclude l'ingresso
di altre ex-municipalizzate o di investitori finanziari, spiega
la fonte, ma in posizione minoritaria.
PER AEM POSSIBILE AUMENTO, QUOTA COMUNE DILUITA
Se si arrivasse a un'intesa, Aem Milano dovrà mettere mano
al portafoglio in modo consistente.
L'ipotesi è quella di un aumento di capitale, al quale il
Comune, impegnato con un dispendioso programma di opere
pubbliche non intende partecipare, come detto nelle scorse
settimane dall'assessore alle privatizzazioni Mario Talamona,
rispondendo ai giornalisti in una conferenza stampa sull'ipotesi
di acquisizione della svizzera Atel.
Agli attuali prezzi di mercato un 30% di Italenergia bis,
controllante di Edison, vale 1,2 miliardi circa; ai prezzi della
put, quindi 2,2-2,3 euro per azione, circa 1,7 miliardi.
La fonte parla di "risorse necessarie per circa 1,5
miliardi" se questa ipotesi andasse in porto.
Si tratta di una cifra che è quasi la metà della
capitalizzazione di Aem, che in borsa vale 3,2 miliardi.
OCCHI SU EVITARE SOGLIA RILEVANTE
Obiettivo degli attori che stanno giocando questa partita è
quello di non far scattare l'obbligo di offerta.
La decisione sulla necessità o meno di un'Opa spetterà
all'organismo di vigilanza che guarderà alla situazione in
Italenergia. Un cambio del controllo della holding comporta
l'obbligo di un'offerta a cascata sulla società quotata.
A questo fine si valuterà la posizione dei potenziali nuovi
azionisti, considerando anche che il 50% di Italenergia bis
corrisponde al 31% circa di Edison, quindi sarebbe appena sopra
la soglia rilevante.