SIAS Il governo dà una mano a Gavio
Websim - 04/05/2009 17:30:21
Torino e Milano sono separate da un percorso in pianura ma per viaggiare da una città all'altra in autostrada si pagheranno le tariffe salate da percorsi di montagna, più alte perché gallerie e viadotti sono più complicati e costosi da realizzare.
Con il varo dell'apposito decreto nella serata di giovedì, il governo ha approvato un aumento del pedaggio del tratto tra i due capoluoghi del 19,46%, un superincremento che si confronta con il +2,40% medio concesso ad Autostrade per l'Italia del gruppo Atlantia. L'Esecutivo ha concesso significativi adeguamenti ad una buona parte delle concessionarie autostradali controllate da Sias : +12,6% per la Torino-Piacenza, +9,30% per la Asti-Cuneo, +4,55% per la Sestri Levante-Livorno e +6,57% per la Torino-Ivrea-Aosta.
"I rialzi sono molto superiori alle mie attese, non mi aspettavo che la società ottenesse così tanto", commenta un analista di una sim milanese che preferisce l'anonimato.
Nel giorno dello stacco del dividendo di 0,2 euro, il titolo della holding che gestisce 1.053 chilometri di rete autostradale in Italia sale del 6,5% a 4,54 euro, forte rialzo anche per ASTM , la finanziaria che detiene il 63,4% di Sias.
L'Anas ha gratificato le società che fanno capo alla famiglia Gavio di aumenti complessivi medi pari all'8%, particolarmente rilevanti sono quelli per la Torino-Milano e per la Torino?Piacenza perché questi due tratti, da soli, valgono il 33% dei ricavi netti da pedaggio del gruppo (714 milioni di euro). Secondo Equita Sim la gratifica di giovedì è solo il primo passo, altre ne arriveranno il meccanismo di regolazione e di rimborso per i lavori eseguiti sulla rete permetterà infatti alla società di chiedere aumenti tariffari superiori al 10% anche nei prossimi anni. Sias ha in corso un programma di investimenti da 4,65 miliardi di euro, di cui 2 miliardi di euro già approvati per la Camionabile della Cisa, 800 milioni di euro per la Torino-Milano e 200 milioni di euro per la Torino-Piacenza.
"Vista la relativa facilità con cui il regolatore ha approvato gli aumenti, mi aspetto che anche in seguito non ci siano intoppi al via libera", prosegue l'analista. Se il governo si mostra così prono ai voleri dei concessionari è perché in questo momento di frenata dell'economia è vitale tenere in vita ed alimentare il programma di investimenti sulle infrastrutture, in più, c'è anche il timore ridestare le ire dell'Ue.
L'incremento delle tariffe è uno degli elementi fondamentali di sostegno alla crescita dei ricavi e degli utili nei prossimi anni, il traffico dovrebbe seguire l'andamento del Pil italiano e, se va bene, comincerà a riprendersi tra un paio di anni.
Secondo quanto scriveva IlSole24Ore, la società si aspetta ricavi 2009 in linea con il 2008. Grazie al rimbalzo delle dinamiche economiche e al prevedibile, ulteriore aumento del pedaggio, nel 2010 si dovrebbe arrivare, secondo le stime degli analisti, a ricavi nell'ordine dei 900 milioni di euro con un Ebitda a 530 milioni di euro, circa 100 milioni di euro in più del valore dell'Ebitda del 2008. L'esperto si aspetta risultati boom soprattutto dalla tratta Torino-Milano e Torino-Piacenza: "con una crescita del traffico dell'1% medio l'anno, arrivo a prevedere un raddoppio dei ricavi nel giro di circa cinque anni".