Alitalia: il Governo studia un rimborso per i piccoli obbligazionisti
di Gianni Dragoni
12 marzo 2009
Il Governo ha allo studio un intervento per risarcire i piccoli obbligazionisti dell'Alitalia. L'intervento dovrebbe avvenire con un emendamento del Governo al decreto legge sugli incentivi detto "salva auto", stando a quanto annunciato dal deputato del Pdl Marco Milanese, che è tra i relatori del decreto ed è il consigliere politico del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. «Agli obbligazionisti non istituzionali saranno restituiti i soldi che hanno perso», ha affermato Milanese. Il provvedimento è all'esame delle commissioni Finanze e Attività produttive dellaCamera.
Secondo una stima preliminare, il costo della misura sarebbe intorno ai 100 milioni di euro. Le obbligazioni interessate sono i bond convertibili emessi nel 2002 per 715 milioni di euro. In origine erano i Mengozzi bond con scadenza luglio 2007, poi prorogati fino al luglio 2010. I titoli sono stati sottoscritti per il 62% dal Tesoro (445 milioni) e dai piccoli azionisti e fondi per il 38%, cioè circa 270 milioni: è su questa fetta di risparmiatori che si indirizzerebbe, secondo le dichiarazioni di Milanese, l'intervento di ristoro del Governo. Non è definito con quale misura: se fossero 100 milioni, coprirebbero quasi il 40% delle somme investite.
Con il meccanismo della bad company, servito a pilotare la polpa di Alitalia nella cordata italiana Cai, i debiti sono rimasti nella vecchia compagnia gestita dal commissario Augusto Fantozzi. Al momento, per gli obbligazionisti l'unica possibilità di riavere qualcosa è legata a un eventuale avanzo dell'attivo di Fantozzi, dopo il pagamento dei creditori privilegiati, tra cui ci sono i dipendenti. Il decreto del 28 agosto ha stabilito che il fondo vittime crac finanziari, alimentato dai conti dormienti, può essere utilizzato anche per rimborsare i piccoli azionisti e obbligazionisti dell'Alitalia. Questi sono andati ad allungare una lista che già comprendeva i risparmiatori finiti nelle trappole Cirio, Parmalat e dei bond dell'Argentina. Per questi interventi sono disponibili dai conti bancari dormienti solo 800 milioni, briciole rispetto alle dimensioni del buco.
Ora si tratta di verificare come sarà l'intervento annunciato da Milanese, in una materia, la tutela del risparmio tradito, in cui spesso sono stati lanciati segnali rassicuranti che poi non si sono avverati. In attesa di chiarimenti ci sono anche i piccoli azionisti di Alitalia: le loro azioni sono diventate carta straccia in seguito alla divisione della compagnia tra la nuova Cai e la bad company.