Molto interessante, grazie!
Un dubbio però: a pag 4 si dice che
Fino a quando un nuovo azionista di maggioranza non si appaleserà “mamma” Dexia deve comunque intervenire nel caso di eventuali problemi dell’istituto italiano, non potendo certo disinteressarsi di questo istituto poiché se accadesse l’ipotesi (del tutto scolastica allo stato attuale) che Dexia Crediop non rimborsi un obbligazionista per il principio del “cross default” anche la controllante Dexia finirebbe all’aria
Siamo sicuri che questo sia vero? A me pare che il supporto parentale sia presunto (e che crediop ne abbia fatto pesantemente uso, si veda anche il live meeting già citato da IMark), ma che non ci sia un
obbligo legale in questo senso.
Qualcuno può confermare/smentire?
Il sostegno parentale al quale ci si riferisce normalmente non implica un obbligo legale (che può esservi solo nel caso in cui espressamente sia previsto nel prospetto del titolo che esso sia garantito da soggetto diverso dall'emittente), però per i mercati non soltato esso costituisce la regola, ma una regola ferrea, al punto che se una società madre non garantisce per le emissioni di una società da essa controllata, ne dovrà dare conto ai mercati in maniera formale, al momento in cui ne acquisisce il controllo.
In tali casi, o si procede al ringfencing della società acquistata (vedi ad es. vicenda dell'acquisizione di Wind sul 3D delle telecom, ultimi post) o comunque lo si dichiara (pochissimi casi, ad es. si rammenta una dichiarazione del CEO di Bofa all'epoca per i bond di Countrywide che non erano emissione della banca appartenente a questo gruppo).
Si parla di cross default in quanto l'incapacità di intervenire a sostegno della società controllata, alla luce di quanto si è detto, vale in pratica ammissione di insolvenza.
Bisogna vedere come verrebbe attuato lo spacchettamento delle attività di Dexia, e verificare se davvero queste voci circa il conferimento ad una bad bank della quota di controllo di D. Crediop siano fondate oppure meno.
Certo, sembra singolare vedere una controllata turca fra gli asset "buoni" e D. Crediop fra quelli da conferire a bad bank, sebbene si fosse notato anche noi nel 3D che la banca è in vendita da tanto tempo e non risulta che alcuno si sia fatto avanti, ed inoltre c'è da rispettare la scadenza concordata per la vendita con le autorità comunitarie. Può darsi che la vera ragione del conferimento a bad bank stia nella constatata non alienabilità di D. Crediop nel contesto di mercato attuale.
Occorrerebbe poi capire con quali finalità si intende gestire la bad bank: se sono quelle consuete, per i bondholders senior unsecured non ci dovrebbero essere problemi particolari.
Però, sul piano del supporto parentale, venuta meno Dexia, la società controllata rimane orfana... salvo vedere come funzionerebbe con la bad bank...
A me il report non è sembrato eccelso: più o meno giunge alle conclusioni alle quali si arrivava qui nella conversazione fra Il Migliore, Saverio1973 me e qualcun altro 2-3 pagine prima di questa...