discipline
Guest
Qualche elemento da un articolo di sabato di MF (Sawiris aleggia sulla Seat in concordato - - Milano Finanza Interactive Edition) sulle voci di un interessa da parte dell'egiziano ex-Wind
Sawiris aleggia sulla Seat in concordato
di Manuel Follis e Andrea Montanari
Internet è la sua nuova frontiera. In Italia e in Canada (dove ha comprato La Mancha). Nel mercato delle tlc, che lo ha visto protagonista per anni con Wind, Naguib Sawiris vuole investire ancora. Per consolidare il business dei portali Libero e Virgilio, che dopo l'integrazione saranno il terzo player italiano (con 18 milioni di utenti al mese) alle spalle di Google e Facebook.
Un polo che quest'anno raggiungerà un fatturato di 150 milioni. Ma evidentemente non basta al magnate egiziano, abituato a non essere secondo a nessuno. Così da più parti si sostiene che la sua fame di web possa aumentare. E indirizzarsi verso Torino, quartier generale della disastrata Seat Pagine Gialle, avviata al concordato preventivo per l'impossibilità di far fronte alle scadenze sul debito (1,34 miliardi). Il percorso di avvicinamento di Sawiris all'azienda delle directories non sarà né facile né immediato. Ma se, come anticipato da MF-Milano Finanza, la società presieduta da Guido De Vivo, nelle more del concordato, riuscirà a stralciare l'esposizione portandola a 750 milioni, grazie a con un notevole sacrificio delle banche (in particolare Barclays e Unicredit), il business tradizionale potrà essere salvaguardato. Come d'altronde dimostra l'accelerazione sul fronte della procedura: «La società con la massima tempestività ha intrapreso questo percorso per garantire la continuità aziendale in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, nel rispetto della parità di trattamento tra i creditori», si leggeva nel comunicato del 6 febbraio. E la soluzione per mantenere in vita la parte sana dell'azienda potrebbe essere proprio farla confluire nel polo Libero-Virgilio. Del resto Seat a fine settembre registrava ancora 646 milioni di ricavi, un ebitda di 269 milioni e un free cash flow di 257,8 milioni. E proprio dall'online erano arrivate le migliori soddisfazioni: 314,2 milioni (+9,5%) di fatturato supportato da 204 milioni di visite (+35,6%) sui siti internet del gruppo.
Sawiris aleggia sulla Seat in concordato
di Manuel Follis e Andrea Montanari
Internet è la sua nuova frontiera. In Italia e in Canada (dove ha comprato La Mancha). Nel mercato delle tlc, che lo ha visto protagonista per anni con Wind, Naguib Sawiris vuole investire ancora. Per consolidare il business dei portali Libero e Virgilio, che dopo l'integrazione saranno il terzo player italiano (con 18 milioni di utenti al mese) alle spalle di Google e Facebook.
Un polo che quest'anno raggiungerà un fatturato di 150 milioni. Ma evidentemente non basta al magnate egiziano, abituato a non essere secondo a nessuno. Così da più parti si sostiene che la sua fame di web possa aumentare. E indirizzarsi verso Torino, quartier generale della disastrata Seat Pagine Gialle, avviata al concordato preventivo per l'impossibilità di far fronte alle scadenze sul debito (1,34 miliardi). Il percorso di avvicinamento di Sawiris all'azienda delle directories non sarà né facile né immediato. Ma se, come anticipato da MF-Milano Finanza, la società presieduta da Guido De Vivo, nelle more del concordato, riuscirà a stralciare l'esposizione portandola a 750 milioni, grazie a con un notevole sacrificio delle banche (in particolare Barclays e Unicredit), il business tradizionale potrà essere salvaguardato. Come d'altronde dimostra l'accelerazione sul fronte della procedura: «La società con la massima tempestività ha intrapreso questo percorso per garantire la continuità aziendale in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, nel rispetto della parità di trattamento tra i creditori», si leggeva nel comunicato del 6 febbraio. E la soluzione per mantenere in vita la parte sana dell'azienda potrebbe essere proprio farla confluire nel polo Libero-Virgilio. Del resto Seat a fine settembre registrava ancora 646 milioni di ricavi, un ebitda di 269 milioni e un free cash flow di 257,8 milioni. E proprio dall'online erano arrivate le migliori soddisfazioni: 314,2 milioni (+9,5%) di fatturato supportato da 204 milioni di visite (+35,6%) sui siti internet del gruppo.