Obbligazioni in default Obbligazioni SEAT PAGINE GIALLE 10,50% 2017

Market conventionsYield ConventionISMA Yield to maturitySettlementTrade + 3BValue DateEx-DividendSame as couponDay Count30/360HolidayTARGETEnd of Month CodeLast day of monthPrice RoundingTruncate after 3 placesMin.Denomination100000.0Min.Increment1000.0Price QuoteWithout AccruedWithholding Tax0.0

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ROMA (MF-DJ)--"Abbiamo deciso di consolidare la nostra partnership con Glamoo e rafforzare la nostra offerta acquisendo societa'".
Lo dice Vincenzo Santelia, in un'intervista a La Stampa, dall'ottobre scorso amministratore delegato di Seat.Santelia, che si trova a guidare un gruppo da 3000 dipendenti che da settembre aveva ancora 268,25 milioni di margine operativo su 646 milioni di fatturato.
"Abbiamo fatto ricorso alla procedura prevista dal decreto sviluppo" dichiara Santelia il cui gruppo si trova letteralmente strozzato dagli oneri finanziari su un debito accumulatosi sulle sue spalle negli anni della finanza allegra, pari ancora a 1,34 miliardi malgrado, ma rifiuta l'etichetta di azienda sull'orlo del baratro, sottolineando che "e' una procedura innovativa per l'Italia che congela i debiti e lascia l'azienda in bonis, adesso - spiega - abbiamo 120 giorni di tempo per presentare un piano al tribunale, che potra' comprendere anche operazioni straordinarie, oltre ad una proposta di concordato ai creditori".
"Abbiamo le risorse, non dimentichiamo che abbiamo generiamo molta cassa. Negli ultimi sei mesi abbiamo pagato 87 milioni di euro ai nostri creditori" afferma Santelia spiegando che "siamo da sempre l'interlocutore privilegiato delle piccole e medie imprese"
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ma come è che rimborsano nei mesi precedenti alcuni creditori e non pagano la cedola ... non è discriminare tra pari passo creditori?
 
questo è l'articolo completo

Economia
25/02/2013 - colloquio
“Seat non è affatto morta
Ora torniamo a comprare”


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La sede di Seat edita le Pagine Gialle






L’Ad Santelia: il gruppo
è sano, il rilancio parte
dall’acquisto di Glamoo
gianluca paolucci


torino
«Abbiamo deciso di consolidare la nostra partnership con Glamoo e rafforzare la nostra offerta acquisendo la società», dice Vincenzo Santelia, dall’ottobre scorso amministratore delegato di Seat. Santelia, una lunga carriera nella consulenza strategica per Bain & Co, si trova a guidare un gruppo da 3000 mila dipendenti che al 30 settembre aveva ancora 268,5 milioni di margine operativo su 646 milioni di fatturato. Ma letteralmente strozzato dagli oneri finanziari su un debito accumulatosi sulle sue spalle negli anni della finanza allegra, pari ancora 1,34 miliardi malgrado, ma rifiuta l’etichetta di azienda sull’orlo del baratro.

«Abbiamo fatto ricorso alla procedura prevista dal decreto sviluppo. È una procedura innovativa per l’Italia, (ritagliata sul modello del Chapter 11 statunitense, ndr). Che “congela” i debiti e lascia l’azienda “in bonis”, adesso abbiamo 120 giorni di tempo per presentare un piano al tribunale, che potrà comprendere anche operazioni straordinarie, oltre ad una proposta di concordato ai creditori».

Un caso destinato a fare scuola: Seat è la prima società quotata a fare ricorso alla procedura. Certo, ci sono delle incognite legate ad esempio al fatto che non esiste una giurisprudenza sulla materia: «Pensiamo che questa procedura sia molto utile per un’azienda come la nostra. Industrialmente sana e redditizia ma schiacciata dagli oneri finanziari. Negli ultimi quattro anni abbiamo rimborsato ai creditori, per prestiti e interessi, circa un miliardo di euro. Pensi cosa avremmo potuto comprare con una cifra simile».

Al tribunale verrà sottoposto un piano a cinque anni che dovrà permettere di dare una nuova anima alla società. «Abbiamo già riorganizzato il lavoro, togliendo la separazione tra business unit web e carta. Dobbiamo completare la nostra offerta e l’operazione con Glamoo (sito specializzato in offerte commerciali per i consumatori, ndr) è un tassello in questa direzione».

L’operazione, soggetta all’approvazione del tribunale, verrà fatta per cassa, anche se Santelia non si sbilancia sul controvalore: «Abbiamo le risorse. Non dimentichiamo che generiamo molta cassa. Negli ultimi sei mesi abbiamo pagato 87 milioni di euro ai nostri creditori». Ma nell’immediato il rilancio pensato da Santelia passa anche da nuove assunzioni: «Abbiamo 73 uffici periferici dove accanto ai nostri venditori vogliamo mettere 2 webmaster per assistere il cliente in loco. Per far questo ci servono circa 130 persone nuove, da inserire nella nostra struttura dopo averli formati adeguatamente». Certo il fardello del debito resta e dai rapporti con i creditori dipenderà buona parte del successo del piano. «Agiamo dall’inizio a tutela dei creditori. Nei prossimi giorni promuoveremo incontri con loro. D’altra parte abbiamo un obiettivo comune che è quello della continuità aziendale».

Una scommessa dalle molte incognite, quella di Santelia. Passa attraverso una procedura del tutto nuova per l’Italia e comporta il ripensamento di un modello d’impresa finora molto redditizio ma destinato ad affievolirsi sempre più. «Siamo da sempre l’interlocutore privilegiato delle piccole e medie imprese. Tenga presente che Seat intermedia ancora circa il 15% del pil italiano. Dobbiamo ripensare un modello perché quello che ieri erano le Pagine Gialle e le Pagine Bianche adesso è Google e la crisi rende tutto più complicato. Ma è proprio in questo momento che occorre pianificare il futuro. Quello che conta è la velocità di uscita quando la crisi sarà finita».

E vero che sono articoli e possono essere riportate inesattezze ma non è vero che è il primo caso di concordato in continuità l'ad dovrebbe vedere quanto già fatto da CAPE LIVE il cui concordato è stato anche oggetto di una lectio magistralis alla Bocconi
 
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